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Saluto
1Paolo,  che Dio ha chiamato a essere apostolo di Gesù Cristo, e il fratello  Sostene, 2scrivono alla chiesa di Dio che si trova a Corinto.
Salutiamo  voi che, uniti a Gesù Cristo, siete diventati il popolo di Dio insieme  con tutti quelli che, ovunque si trovino, invocano il nome di Gesù  Cristo, nostro Signore. 3Dio, nostro Padre, e Gesù Cristo, nostro  Signore, diano a voi grazia e pace.

I doni ricevuti da Dio
4-5Ringrazio  sempre il mio Dio per voi, perché vi ha dato la sua grazia per mezzo di  Cristo Gesù; attraverso di lui vi ha arricchito con tutti i suoi doni:  tutta la predicazione e tutta la conoscenza. 6Il Cristo che vi ho  annunziato è diventato il solido fondamento della vostra vita. 7Perciò  non vi manca nessuno dei doni di Dio mentre aspettate il ritorno di Gesù  Cristo, nostro Signore. 8Egli vi manterrà saldi fino alla fine. Nessuno  vi potrà accusare quando nel giorno del giudizio verrà Gesù Cristo,  nostro Signore. 9Infatti Dio stesso vi ha chiamati a partecipare alla  vita di Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore, e Dio mantiene le sue  promesse.

Divisioni nella chiesa
10Fratelli, in nome di Gesù  Cristo, nostro Signore, vi chiedo che viviate d'accordo. Non vi siano  contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti: abbiate gli stessi  pensieri e le stesse convinzioni. 11Purtroppo alcuni della famiglia di  Cloe mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi. 12Mi spiego: uno  di voi dice: 'Io sono di Paolo'; un altro: 'Io di Apollo'; un terzo  sostiene: 'Io sono di Pietro'; e un quarto afferma: 'Io sono di Cristo'.  13Ma Cristo non può essere diviso! E Paolo, d'altra parte, non è stato  crocifisso per voi. E nessuno vi ha battezzati nel nome di Paolo.  14Grazie a Dio non ho battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio.  15Così nessuno può dire di essere stato battezzato nel mio nome. 16È  vero: ho anche battezzato la famiglia di Stefana, ma non credo proprio  di averne battezzati altri.

La predicazione di Paolo
17Cristo  non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunziare la salvezza. E questo  io faccio senza parole sapienti, per non rendere inutile la morte di  Cristo in croce.
18La morte di Cristo in croce, che noi predichiamo,  sembra una pazzia a quelli che vanno verso la perdizione; ma per noi,  che veniamo salvati da Dio, è la potenza di Dio. 19La Bibbia dice  infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti
e squalificherò l'intelligenza degli intelligenti.
20Infatti,  che cosa hanno ora da dire i sapienti, gli studiosi, gli esperti in  dibattiti culturali? Dio ha ridotto a pazzia la sapienza di questo  mondo. 21Gli uomini, con tutto il loro sapere, non sono stati capaci di  conoscere Dio e la sua sapienza. Perciò Dio ha deciso di salvare quelli  che credono, mediante questo annunzio di salvezza che sembra una pazzia.  22Gli Ebrei infatti vorrebbero miracoli, e i non Ebrei si fidano solo  della ragione. 23Noi invece annunziamo Cristo crocifisso, e per gli  Ebrei questo messaggio è offensivo, mentre per gli altri è assurdo. 24Ma  per quelli che Dio ha chiamati, siano essi Ebrei o no, Cristo è potenza  e sapienza di Dio. 25Perché la pazzia di Dio è più sapiente della  sapienza degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte della forza  degli uomini.
26Guardate tra voi, fratelli. Chi sono quelli che Dio  ha chiamati? Vi sono forse tra voi, dal punto di vista umano, molti  sapienti o molti potenti o molti personaggi importanti? No! 27Dio ha  scelto quelli che gli uomini considerano ignoranti, per coprire di  vergogna i sapienti; ha scelto quelli che gli uomini considerano deboli,  per distruggere quelli che si credono forti. 28Dio ha scelto quelli  che, nel mondo, non hanno importanza e sono disprezzati o considerati  come se non esistessero, per distruggere quelli che pensano di valere  qualcosa. 29Così, nessuno potrà vantarsi davanti a Dio. 30Dio però ha  unito voi a Gesù Cristo: egli è per noi la sapienza che viene da Dio. E  Gesù Cristo ci rende graditi a Dio, ci dà la possibilità di vivere per  lui e ci libera dal peccato. 31Si compie così quel che dice la Bibbia:
Chi vuol vantarsi si vanti
per quel che ha fatto il Signore.

L'annunzio di Cristo morto in croce
1Quando  sono venuto tra voi, fratelli, per farvi conoscere il messaggio di Dio,  l'ho fatto con semplicità, senza sfoggio di parole piene di sapienza  umana. 2Avevo infatti deciso di non insegnarvi altro che Cristo, e  Cristo crocifisso. 3Mi presentai a voi debole, pieno di timore e di  preoccupazione. 4Vi ho predicato e insegnato senza abili discorsi di  sapienza umana. Era la forza dello Spirito a convincervi. 5Così la  vostra fede non è fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

La sapienza di Dio
6Anche  noi però, tra i cristiani spiritualmente adulti, parliamo di una  sapienza. Ma non si tratta di una sapienza di questo mondo né di quella  dei potenti che lo governano, e che presto saranno distrutti. 7Parliamo  della misteriosa sapienza di Dio, del suo progetto di farci partecipare  alla sua gloria. Dio lo aveva già stabilito prima della creazione del  mondo, ma noi non lo avevamo conosciuto. 8Nessuna delle potenze che  governano questo mondo ha conosciuto questa sapienza. Se l'avessero  conosciuta non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma come si  legge nella Bibbia:
Quel che nessuno ha mai visto e udito
quel che nessuno ha mai immaginato,
Dio lo ha preparato per quelli che lo amano.
10Dio  lo ha fatto conoscere a noi per mezzo dello Spirito. Lo Spirito infatti  conosce tutto, anche i pensieri segreti di Dio. 11Nessuno può conoscere  i pensieri segreti di un uomo: solo lo spirito, che è dentro di lui,  può conoscerli. Allo stesso modo solo lo Spirito di Dio conosce i  pensieri segreti di Dio. 12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del  mondo, ma lo Spirito che viene da Dio; perciò conosciamo quel che Dio ha  fatto per noi. 13E ne parliamo con parole non insegnate dalla sapienza  umana, ma suggerite dallo Spirito di Dio. Così spieghiamo le verità  spirituali a quelli che hanno ricevuto lo Spirito.
14Ma l'uomo che  non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità  che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può  comprendere perché devono essere capite in modo spirituale. 15Chi  invece ha ricevuto lo Spirito è capace di giudicare ogni cosa, ma  nessuno è in grado di giudicarlo.
16Chi può conoscere i pensieri del Signore?
E chi può dargli dei consigli?
Ebbene noi possediamo i pensieri di Cristo.

Uniti nel lavoro per servire Dio
1Io,  fratelli, non ho potuto parlarvi come a cristiani maturi. Eravate  ancora troppo legati ai valori di questo mondo, ancora troppo bambini  nella fede in Cristo. 2Ho dovuto nutrirvi di latte, non di cibo solido,  perché non avreste potuto sopportarlo. Nemmeno ora lo potete, perché  siete come tutti gli altri. 3Le vostre discordie e le vostre divisioni  dimostrano che voi ancora pensate e vi comportate come gli altri.  4Quando uno di voi dice: 'Io sono di Paolo', e un altro ribatte: 'Io  invece di Apollo!', non fate forse come fanno tutti?
5Ma chi è poi  Apollo? e chi è Paolo? Semplici servitori per mezzo dei quali voi siete  giunti alla fede. A ciascuno di noi Dio ha affidato un compito. 6Io ho  piantato, Apollo ha innaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere. 7Perciò  chi pianta e chi innaffia non contano nulla: chi conta è Dio che fa  crescere. 8Chi pianta e chi innaffia hanno la stessa importanza. Ognuno  di loro riceverà la ricompensa per il lavoro svolto. 9Infatti, noi siamo  collaboratori di Dio nel suo campo, e voi siete il campo di Dio.
Voi  siete anche l'edificio di Dio. 10Dio mi ha dato il compito e il  privilegio di mettere il fondamento, come fa un saggio architetto. Altri  poi innalza su di esso la costruzione. Ciascuno però badi bene a come  costruisce. 11Il fondamento già posto è Gesù Cristo. Nessuno può  metterne un altro. 12Su quel fondamento altri costruiranno servendosi di  oro, di argento, di pietre preziose, di legno, di fieno, di paglia.  13Ma nel giorno del giudizio Dio rivelerà quel che vale l'opera di  ciascuno. Essa verrà sottoposta alla prova del fuoco, e il fuoco ne  proverà la consistenza. 14Se ciò che uno costruisce sul fondamento  resisterà, egli ne avrà la ricompensa. 15Se invece la sua opera sarà  distrutta dal fuoco, egli perderà la ricompensa. Egli personalmente sarà  tuttavia salvo, come uno che passa attraverso un incendio.
16Voi  sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi.  17Ebbene, se qualcuno distrugge la vostra comunità che è il santo tempio  di Dio, Dio distruggerà lui.

Contro ogni superbia
18Nessuno  inganni se stesso. Se qualcuno pensa di essere sapiente in questo mondo,  diventi pazzo, e allora sarà sapiente davvero. 19Dio infatti considera  pazzia quel che il mondo crede sia sapienza. Si legge infatti nella  Bibbia:
Dio fa cadere i sapienti
nella trappola della loro astuzia.
20E ancora, in un altro passo leggiamo:
Il Signore conosce i pensieri dei sapienti.
Sa che non valgono nulla.
21Perciò  non vantatevi di appartenere a capi terreni, perché tutto vi  appartiene: 22Paolo, Apollo, Pietro, il mondo, la morte, il presente e  il futuro: tutto è vostro, 23voi invece appartenete a Cristo e Cristo  appartiene a Dio.

Il servizio degli apostoli
1Dovete  quindi considerarci come servi di Cristo e amministratori dei segreti  di Dio. 2Ebbene, a un amministratore si chiede di essere fedele.
3Non  m'interessa dunque d'essere giudicato da voi o da altri giudici  terreni, anzi non mi giudico neppure da me. 4Perché è vero che la mia  coscienza non mi rimprovera nulla, ma questo non basta ad assolvermi.  Chi mi giudica è solo il Signore. 5Non state dunque a far giudizi prima  del tempo: aspettate che venga il Signore. Egli porterà alla luce quel  che è nascosto nelle tenebre e farà conoscere le intenzioni segrete  degli uomini. Allora ciascuno riceverà da Dio la sua lode.
6Fratelli,  vi ho parlato di me e di Apollo per darvi un esempio, perché impariate  da noi il senso del proverbio: 'Non oltre quel che sta scritto'. Non  entusiasmatevi di una persona per disprezzarne un'altra. 7Che cosa  infatti ti fa pensare di essere superiore a un altro? Se hai qualche  cosa, non è forse Dio che te l'ha data? E se è Dio che te l'ha data  perché te ne vanti come se fossi stato tu a conquistarla?. 8Si direbbe  che siate già ricchi e che possediate tutto quel che desiderate. Si  direbbe che siate già arrivati a regnare senza di noi. Magari fosse  vero! Anche noi regneremmo con voi.
9Penso che Dio abbia messo invece  noi apostoli all'ultimo posto. Siamo come dei condannati a morte, messi  in piazza, spettacolo al mondo intero, agli angeli e agli uomini.  10Così, a causa di Cristo, noi siamo i pazzi e voi i sapienti! Noi i  deboli, voi i forti! Noi i disprezzati e voi gli onorati! 11Noi, fino a  questo momento almeno, soffriamo la fame, la sete, il freddo, i  maltrattamenti e non abbiamo una casa. 12Lavoriamo con le nostre mani e  ci affatichiamo. Quando ci insultano, benediciamo. Quando ci  perseguitano, sopportiamo. 13Quando dicono male di noi, rispondiamo  amichevolmente. Siamo diventati la spazzatura del mondo, il rifiuto di  tutti, e lo siamo tuttora.
14Non vi scrivo questo per mortificarvi.  Voglio soltanto ammonirvi, perché siete per me come figli che amo.  15Potreste avere infatti anche diecimila maestri nella fede, ma non  molti padri. Ebbene, io sono diventato vostro padre nella fede in Cristo  Gesù, quando vi ho annunziato la sua parola. 16Vi chiedo dunque di  imitarmi. 17Vi mando Timòteo per aiutarvi. Egli è per me come un figlio  carissimo. È un credente che vi ricorderà quali sono i principi della  vita con Cristo, che io vivo e insegno dappertutto nella chiesa.
18Alcuni  di voi sono diventati prepotenti pensando che non ritornerò più tra  voi. 19Invece, se lo vorrà il Signore, verrò presto. E allora vedrò che  cosa sanno fare questi orgogliosi che parlano tanto.
20Il regno di  Dio non è fatto di parole, ma di potenza. 21Che cosa preferite? Che  venga tra voi con un bastone, o con amore e dolcezza?

Un caso di immoralità nella chiesa
1Tutti  sanno che vi sono casi di immoralità in mezzo a voi. Ve n'è addirittura  uno, così grave, che non si sopporta neppure tra i pagani: uno di voi  convive con la sua matrigna.
2E siete anche pieni di superbia!  Dovreste invece essere pieni di tristezza e allontanare da voi chi  commette un tale misfatto. 3-4A ogni modo, io spiritualmente presente  tra voi sebbene assente di fatto, ho giudicato chi ha agito così male.  Perciò, quando vi riunite nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore, io  sarò spiritualmente presente tra voi, e voi, con la potenza che viene da  Gesù, nostro Signore, 5dovrete abbandonare quel tale a Satana. Soffrirà  la carne, affinché possa essere salvato lo spirito nel giorno del  Signore.
6Non avete proprio alcun motivo per vantarvi! Sapete  benissimo che un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta. 7Togliete  via quel vecchio lievito che vi corrompe. Siate come una pasta nuova,  come i pani non lievitati di Pasqua. E lo siete già, perché Cristo, il  nostro agnello pasquale, è già stato sacrificato. 8Celebriamo dunque la  nostra Pasqua senza il vecchio lievito del peccato e dell'immoralità.  Serviamoci invece del pane non lievitato, immagine di purezza e di  verità.
9Vi ho già scritto di non avere nulla a che fare con chi vive  nell'immoralità. 10Ma non pensavo certo a tutti quelli che, in questo  mondo, sono immorali, invidiosi, ladri, adoratori di idoli, altrimenti  dovreste vivere lontano da ogni terra abitata. 11Volevo dire: non  abbiate più rapporti con quelli che dichiarano di essere credenti, ma  poi, di fatto, sono immorali, invidiosi, adoratori di idoli,  calunniatori, ubriaconi, ladri. Con gente simile non dovete neppure  mangiare insieme. 12-13Non è mio compito giudicare quelli che non sono  credenti. È Dio che li giudica. Ma voi dovete giudicare quelli che fanno  parte della comunità. Lo dice la Bibbia: Scacciate il malvagio di mezzo  a voi.

Processi tra cristiani
1Quando  due di voi sono in lite, non dovrebbero neppure chiedere giustizia ai  giudici pagani; dovrebbero invece rivolgersi alla comunità. 2Voi ben  sapete che il popolo di Dio giudicherà il mondo. E se dovrete giudicare  il mondo, a maggior ragione dovete essere capaci di risolvere questioni  di minore importanza. 3Non sapete che dovremo giudicare anche gli  angeli? Perché allora non dovremo giudicare le nostre liti?
4Quando  dunque avete da risolvere le questioni di questa vita, perché mettete  come giudici, nella chiesa, persone estranee? 5Lo dico per farvi  vergognare, perché è impossibile che in mezzo a voi non si possa trovare  qualche persona saggia, capace di risolvere una questione tra fratelli.  6Del resto, è proprio indispensabile che un fratello citi in giudizio  un altro fratello, e per di più, dinanzi a giudici non credenti?
7È  già cattivo segno che ci siano processi tra voi. Perché non sopportate  piuttosto qualche torto? Perché non siete disposti piuttosto a  rimetterci qualcosa? 8Invece siete proprio voi che commettete  ingiustizie e rubate e per di più contro i fratelli! Sappiate però che  non c'è posto per i malvagi nel nuovo mondo di Dio. Non illudetevi: 9nel  regno di Dio non entreranno gli immorali, gli adoratori di idoli, gli  adùlteri, i maniaci sessuali, 10i ladri, gli invidiosi, gli ubriaconi, i  calunniatori, i delinquenti.
11E alcuni di voi erano così. Ma ora  siete stati strappati al peccato, siete stati uniti a Cristo e accolti  da Dio nel nome del Signore Gesù Cristo, mediante lo Spirito del nostro  Dio.

Vivere per la gloria di Dio
12Voi dite spesso: 'Tutto è  lecito!'. D'accordo, ma è tutto utile? Certamente tutto è lecito, ma non  mi lascerò mai dominare da qualsiasi desiderio.
13Voi dite anche:  'Il cibo è fatto per lo stomaco e lo stomaco è fatto per il cibo'. È  vero! Ma Dio distruggerà l'uno e l'altro. Il vostro corpo, però, non è  fatto per l'immoralità, perché appartenete al Signore, e il Signore è  anche il Signore del vostro corpo. 14Ebbene, Dio che ha fatto risorgere  il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.
15Voi dovete  sapere che appartenete a Cristo. E chi prenderebbe ciò che appartiene a  Cristo per unirlo a una prostituta? 16Sapete benissimo che chi si unisce  a una prostituta diventa un tutt'uno con lei. Infatti la Bibbia dice: I  due saranno una cosa sola. 17Ma chi si unisce al Signore diventa  spiritualmente un solo essere con lui.
18Fuggite l'immoralità!  Qualsiasi altro peccato che l'uomo commette resta esterno al suo corpo;  ma, chi si dà all'immoralità pecca contro se stesso. 19O avete  dimenticato che voi stessi siete il tempio dello Spirito Santo? Dio ve  lo ha dato, ed egli è in voi. Voi quindi non appartenete più a voi  stessi. 20Perché Dio vi ha fatti suoi, riscattandovi a caro prezzo.  Rendete quindi gloria a Dio col vostro stesso corpo.

Matrimonio e verginità
1Rispondendo  alla domanda che mi avete posto nella vostra lettera, io vi dico: è  meglio per l'uomo non sposarsi; 2tuttavia, per non rischiare di cadere  nell'immoralità, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il  proprio marito.
3L'uomo sappia donarsi alla propria moglie, e così  pure la moglie si doni al proprio marito. 4La moglie non deve  considerarsi padrona di se stessa: lei è del marito. E neppure il marito  deve considerarsi padrone di se stesso: egli è della moglie. 5Non  rifiutatevi l'un l'altro, a meno che non vi siate messi d'accordo di  agire così per un tempo limitato, per dedicarvi alla preghiera.  Ritornate però subito dopo a stare insieme, per evitare che Satana vi  tenti facendo leva sui vostri istinti. 6Quel che vi sto dicendo è solo  un suggerimento, non è un ordine. 7Io vorrei che tutti fossero celibi,  come me; ma Dio dà a ognuno un dono particolare: agli uni dà questo  dono, ad altri uno diverso.
8Ai celibi e alle vedove dico che sarebbe  bene per essi continuare a essere soli, come lo sono io. 9Se però non  possono dominare i loro istinti, contraggano matrimonio. È meglio  sposarsi che ardere di desiderio.

Divorzio e matrimoni misti
10Agli  sposati do quest'ordine, che non viene da me ma dal Signore: la moglie  non si separi dal marito. 11Se si è già separata dal marito, non si  risposi. Cerchi piuttosto di riconciliarsi con lui. E, d'altra parte, il  marito non mandi via la moglie.
12Agli altri do un consiglio, e  questo è un parere mio, non un ordine del Signore: se un cristiano ha  una moglie che non è credente, e questa desidera continuare a vivere con  lui, non la mandi via. 13E così pure la moglie cristiana non mandi via  il marito che non è credente, se egli vuoi restare con lei. 14Il marito  non credente infatti appartiene già al Signore per la sua unione con la  moglie credente; e viceversa, la moglie non credente appartiene già al  Signore per la sua unione con il marito credente. In caso contrario, voi  dovreste rinnegare anche i vostri figli, mentre invece essi  appartengono al Signore.
15Ma se uno dei due non è credente e vuole  separarsi, lo faccia pure. In tal caso il credente, sia esso marito o  moglie, non è vincolato. Dio infatti vi ha chiamati a vivere in pace.  16Infatti, se tu sei una moglie credente, come puoi essere sicura di  salvare tuo marito che non crede? E se tu sei un marito credente, come  puoi essere sicuro di salvare tua moglie che non crede?

Non cercate inutili cambiamenti
17A  eccezione di questo caso, la direttiva che do in ogni comunità è  questa: ognuno continui a vivere nella condizione che il Signore gli ha  dato e nella quale si trovava quando Dio lo ha chiamato alla fede. 18Chi  era circonciso quando Dio lo ha chiamato, non cerchi di far sparire il  segno della sua circoncisione. Chi invece non era circonciso quando Dio  lo ha chiamato, non si faccia circoncidere. 19Essere circoncisi o non  esserlo, non conta nulla. Conta solo l'ubbidienza ai comandamenti di  Dio. 20Ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava quando Dio lo  ha chiamato alla fede. 21Dio ti ha chiamato quando eri uno schiavo? Non  fartene un problema. Ma se si presenta l'occasione di diventare libero,  non rifiutarla. 22Infatti chi era schiavo quando il Signore lo ha  chiamato alla fede, è già diventato un uomo libero al servizio del  Signore. E viceversa, chi era un uomo libero quando il Signore lo ha  chiamato alla fede, è diventato ora uno schiavo di Cristo. 23Siete stati  riscattati a caro prezzo. Non ritornate a essere schiavi degli uomini.  24Fratelli, ciascuno rimanga dinanzi a Dio nella condizione in cui si  trovava quando fu chiamato alla fede.

Le persone non sposate e le vedove
25Parliamo  ora delle persone non sposate: non ho nessun comandamento del Signore  per loro, ma vi do il mio parere: il parere di uno degno di fiducia,  perché Dio ha avuto misericordia di me. 26Stiamo andando incontro a una  difficile situazione. Per questo io ritengo opportuno che l'uomo rimanga  nella condizione in cui si trova. 27Sei sposato? Non ti separare dalla  moglie. Ancora non sei sposato? Non cercare moglie. 28Se però ti sposi  non fai nulla di male. E se una ragazza si sposa non fa nulla di male.  Certo quelli che si sposano avranno difficoltà a causa della famiglia, e  io vorrei risparmiarvele.
29Fratelli, io vi dico questo: è poco il  tempo che ci rimane. Perciò, da ora in poi, quelli che sono sposati  vivano come se non lo fossero, 30quelli che piangono come se non fossero  tristi, quelli che sono allegri come se non fossero nella gioia, quelli  che comprano come se non possedessero nulla, 31e quelli che usano i  beni di questo mondo come se non se ne servissero. Perché questo mondo,  così com'è, non durerà più a lungo.
32Vorrei sapervi liberi da  preoccupazioni. Infatti l'uomo non sposato si preoccupa di quel che  riguarda il Signore e cerca di piacergli. 33Invece l'uomo sposato si  preoccupa di quel che riguarda il mondo e cerca di piacere alla moglie.  34E così finisce con l'essere diviso nel suo modo di pensare e di agire.  Allo stesso modo, una donna non sposata, sia essa adulta o ragazza, si  preoccupa di quel che riguarda il Signore, perché desidera vivere  interamente per lui. Invece la donna sposata si preoccupa di quel che  riguarda questo mondo e di piacere al marito.
35Dico questo per il  vostro bene: non per costringervi. Io desidero soltanto che voi viviate  in modo conveniente completamente al servizio del Signore.
36Se a  causa della sua esuberanza un fidanzato si trova a disagio dinanzi alla  fidanzata e pensa che dovrebbe sposarla, ebbene la sposi! Non commette  alcun peccato! 37Può darsi però che il giovane, senza subire alcuna  costrizione, mantenga fermamente la decisione di non sposarsi. In tal  caso, se sa dominare la sua volontà e mantiene fermo il proposito di non  avere relazioni con la sua compagna, agisce rettamente se non la sposa.  38Così, chi si sposa fa bene ma chi non si sposa fa meglio.
39La  moglie è legata al marito per tutto il tempo che egli vive. Se però egli  muore, la moglie può passare a seconde nozze con chi vuole, purché sia  un credente. 40Sarà però più felice se rimane così com'è.
Questo è il mio parere, e penso di avere anch'io lo Spirito di Dio.

La carne offerta agli idoli
1Trattiamo  ora il problema delle carni che vengono sacrificate agli idoli. So che  tutti siamo pieni di conoscenza su questo argomento. Ma la conoscenza fa  insuperbire, l'amore soltanto fa crescere nella fede.
2Chi pensa di  possedere una certa conoscenza, in realtà non la possiede ancora come  dovrebbe. 3Invece, se uno ama Dio, costui è conosciuto da Dio.
4Dunque:  le carni sacrificate agli idoli si possono mangiare? Noi sappiamo che  gli idoli di questo mondo non sono niente, e che vi è un solo Dio.  5Veramente c'è chi parla di certe divinità del cielo e della terra; e di  fatto ve ne sono molti di questi 'dèi' e 'signori'. 6Per noi invece vi è  un solo Dio e Padre. Egli ha creato ogni cosa, ed è per lui che  viviamo. E vi è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale esiste  ogni cosa. Anche noi viviamo per mezzo di lui.
7Non tutti però hanno  questa conoscenza. Alcuni, abituati finora al culto degli idoli,  mangiano ancora quelle carni come se appartenessero agli idoli. E la  loro debole coscienza ne è turbata. 8Ma non sarà certo un cibo a  rendermi gradito a Dio. Non perderemo nulla se non lo mangiamo e non  guadagneremo nulla se lo mangiamo.
9Badate però a questa vostra  libertà: non diventi un'occasione di turbamento per chi e debole nella  fede. 10Supponiamo che uno, debole nella fede, veda te che sei pieno di  conoscenza, seduto a tavola in un tempio di idoli. Non si sentirà forse  spinto nella sua coscienza a mangiare della carne sacrificata agli  idoli? 11E così tu, con tutta la tua conoscenza, metti in pericolo la  fede di quel fratello per il quale Cristo è morto. 12Così voi peccate  contro i fratelli e urtate le loro coscienze deboli. 13Per conto mio,  piuttosto che turbare la fede di un fratello a causa di un cibo,  preferisco non mangiare mai più la carne. Così non turberò la fede di un  mio fratello.

Diritti e doveri di un apostolo
1Non  sono libero io? Non sono forse apostolo? Non ho veduto Gesù, il nostro  Signore? E voi, non siete proprio voi il risultato del mio lavoro al  servizio del Signore? 2Se altri non vogliono riconoscermi come apostolo,  per voi lo sono senz'altro. Il fatto che voi crediate in Cristo è la  prova che io sono apostolo.
3A chi mi critica rispondo così: 4Non  abbiamo anche noi il diritto di mangiare e di bere ? 5Non abbiamo anche  noi il diritto di portare con noi una moglie credente come l'hanno gli  altri apostoli e i fratelli del Signore e Pietro? 6O forse solo io e  Bàrnaba dobbiamo lavorare per mantenerci? 7Da quando in qua un soldato  presta servizio nell'esercito a sue spese? E chi pianta una vigna non  mangia forse la sua uva? E chi conduce un gregge al pascolo non beve il  latte di quelle pecore?
8Ma non porto soltanto esempi tratti  dall'esperienza umana. 9Anche la legge di Mosè prescrive: Non mettere la  museruola al bue che trebbia il grano. Dio si preoccupa forse dei buoi?  10O è per noi che parla? Certamente! Questa regola è stata scritta per  noi. Perché, chi ara il campo e chi trebbia il grano deve fare il lavoro  nella speranza di avere la sua parte del raccolto. 11Noi abbiamo  seminato per voi beni spirituali. Non c'è dunque nulla di strano se  raccogliamo da voi beni materiali. 12Se altri hanno questo diritto su di  voi, tanto più l'abbiamo noi.
Ma noi non facciamo uso di questo  diritto, anzi sopportiamo ogni specie di difficoltà, per eliminare  qualsiasi ostacolo all'annunzio di Cristo.
13Chi lavora nel Tempio  riceve dal Tempio il proprio nutrimento, e chi si occupa dei sacrifici  offerti sull'altare, riceve una parte dei sacrifici. 14Allo stesso modo,  per quelli che annunziano il Vangelo, il Signore ha stabilito che hanno  il diritto di vivere di questo lavoro.
15Io però non ho mai fatto  uso di questo diritto. E non vi scrivo per pretenderlo ora. Piuttosto  preferisco morire! Nessuno potrà togliermi questo vanto. 16Infatti non  posso vantarmi di annunziare la parola del Signore. Non posso farne a  meno, e guai a me se non annunzio Cristo. 17Se avessi deciso di  annunziarla di mia spontanea volontà, sarebbe giusto che ricevessi una  paga. Ma poiché mi è stato imposto di farlo, compio semplicemente il mio  dovere. 18Quale sarà dunque la mia ricompensa? La soddisfazione di  annunziare Cristo gratuitamente, senza usare quei diritti che la  predicazione del Vangelo mi darebbe.
19Io sono libero. Non sono  schiavo di nessuno. Tuttavia mi sono fatto schiavo di tutti, per portare  a Cristo il più gran numero possibile di persone. 20Quando sono tra gli  Ebrei, vivo come loro, per portare a Cristo gli Ebrei. Io non sono  sottoposto alla legge di Mosè, eppure vivo come se lo fossi, per  condurre a Cristo chi è sottoposto a quella Legge. 21Quando invece mi  trovo tra persone che non conoscono quella Legge, vivo come loro senza  tenerne conto, per portare a Cristo chi è senza Legge. Questo non vuol  dire che io sia privo di obblighi verso Dio, anzi sono sottoposto alla  legge di Cristo. 22Con i deboli nella fede, vivo come se anch'io fossi  debole, per condurli a Cristo. Cerco di adattarmi a tutti per salvarne a  ogni costo alcuni.
23Tutto questo lo faccio per il Vangelo, e per ricevere anch'io insieme con gli altri ciò che esso promette.

Esempi tratti dalla vita sportiva
24Sapete  che nelle gare allo stadio corrono in molti, ma uno solo ottiene il  premio. Dunque, correte anche voi in modo da ottenerlo! 25Sapete pure  che tutti gli atleti, durante i loro allenamenti, si sottopongono a una  rigida disciplina. Essi l'accettano per avere in premio una corona che  presto appassisce; noi invece lo facciamo per avere una corona che  durerà sempre. 26Perciò io mi comporto come uno che corre per  raggiungere il traguardo, e come un pugile che non tira colpi a vuoto.  27Mi sottopongo a dura disciplina e cerco di dominarmi per non essere  squalificato proprio io che ho predicato agli altri.

1Voglio che non dimentichiate, fratelli, come  tutti i nostri antenati attraversarono il mar Rosso e camminarono  protetti dalla nuvola. 2Tutti sono stati battezzati nella nuvola e nel  mare per essere uniti a Mosè. 3Tutti hanno mangiato lo stesso cibo  spirituale 4e bevuto la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti alla  stessa roccia spirituale che li accompagnava. Quella roccia era il  Cristo. 5Tuttavia la maggior parte di loro non fu gradita a Dio, e  morirono nel deserto.
6Questi fatti sono accaduti molto tempo fa.  Essi sono un esempio perché impariamo a non desiderare il male come  loro. 7Quindi non adorate gli idoli come hanno fatto alcuni di loro. La  Bibbia afferma: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, poi si  mise a far baldoria. 8Non abbandoniamoci all'immoralità come fecero una  parte di loro, tanto che in un sol giorno ne morirono ventitremila. 9Non  mettiamo Dio alla prova come hanno fatto alcuni di loro, che poi  morirono avvelenati dai serpenti. 10Non vi lamentate come hanno fatto  alcuni di loro, i quali, di conseguenza, furono distrutti dall'angelo  sterminatore. 11Questi fatti che sono accaduti a loro diventano un  esempio per noi. Sono stati scritti nella Bibbia perché siano un severo  ammonimento per noi che viviamo in un tempo vicino alla fine.
12Dunque,  chi si sente sicuro, stia attento a non cadere. 13Tutte le difficoltà  che avete dovuto affrontare non sono state superiori alle vostre forze.  Perché Dio mantiene le sue promesse e non permetterà che siate tentati  al di là delle vostre forze. Nel momento della tentazione Dio vi dà la  forza di resistere e di vincere.
14Perciò, carissimi, non adorate gli  idoli. 15Vi parlo come a persone intelligenti: giudicate quel che dico.  16Pensate al calice per il quale ringraziamo Dio: quando lo beviamo ci  mette in comunione col sangue di Cristo; e il pane che spezziamo ci  mette in comunione con il corpo di Cristo. 17Vi è un solo pane e quindi  formiamo un solo corpo, anche se siamo molti, perché tutti insieme  mangiamo quell'unico pane.
18Osservate il popolo d'Israele. Quelli  che mangiano la carne del sacrificio sono in comunione con il dio  dell'altare. 19Con questo, non voglio dire che quando un sacrificio è  offerto a un idolo abbia qualche valore o che l'idolo stesso valga  qualcosa. 20Intendo invece dire che i pagani, quando fanno un  sacrificio, lo offrono ai demòni, non certo a Dio. E io non voglio che  siate in comunione con i demòni. 21Non potete infatti bere il calice del  Signore e quello dei demòni. Non potete mangiare alla tavola del  Signore e alla tavola dei demòni. 22Vogliamo forse scatenare la gelosia  del Signore? Siamo forse più forti di lui?

Agire sempre per la gloria di Dio
23Voi  dite: 'Tutto è lecito!'. D'accordo, ma è tutto utile? Certamente tutto è  lecito, ma non tutto serve al bene della comunità. 24Nessuno pensi a se  stesso, ma agli altri. 25Mangiate pure qualsiasi carne venduta al  mercato, senza tormentarvi per motivi di coscienza. 26Perché, come  afferma la Bibbia, la terra e tutto quel che essa contiene appartiene al  Signore.
27Se un non credente vi invita a pranzo e voi accettate,  andate da lui, mangiate tutto quel che vi verrà servito, senza farne un  problema di coscienza. 28Se però qualcuno degli invitati vi dice:  'Questa carne è stata offerta agli idoli', allora, per motivo di  coscienza, non mangiatela, proprio perché vi ha avvisato. 29Naturalmente  parlo della sua coscienza, non della vostra. Qualcuno mi obbietterà:  'Ma perché la coscienza di un altro deve limitare la mia libertà? 30Io  ringrazio sempre Dio per quel che mangio. Perché mai dovrei essere  criticato per cibi che mangio con riconoscenza?'.
31D'accordo! quando  mangiate o bevete o quando fate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la  gloria di Dio. 32Però agite in modo da non scandalizzare nessuno: né  Ebrei, né pagani, né quelli che sono la chiesa di Dio. 33Comportatevi  come me, che in ogni cosa cerco di piacere a tutti. Non cerco il mio  bene personale, ma quello di tutti, perché tutti siano salvati.

1Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo.

Contegno delle donne e degli uomini nel culto
2Mi  rallegro con voi perché in ogni occasione vi ricordate di me e perché  conservate l'insegnamento che vi ho trasmesso. 3Tuttavia desidero che  sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, il marito è il capo  della moglie, e Dio è il capo di Cristo. 4Quindi, se un uomo prega o  annunzia una parola di Dio a capo coperto disonora il suo capo che è  Cristo. 5Invece, se la donna prega o annunzia una parola di Dio a capo  scoperto disonora il suo capo cioè suo marito: è come se fosse  completamente senza capelli. 6Se non vuole coprirsi il capo con un velo,  allora si faccia anche rasare. Ma se una donna prova vergogna a stare  con i capelli completamente rasati, allora si copra anche il capo con un  velo.
7L'uomo non ha bisogno di coprirsi il capo, perché è immagine e  gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. 8Infatti l'uomo non è  stato tratto dalla donna; ma la donna è stata tratta dall'uomo. 9E  inoltre l'uomo non è stato creato per la donna; ma la donna è stata  creata per l'uomo. 10Per tutte queste ragioni e anche a motivo degli  angeli, la donna deve portare sul capo un segno di autorità.
11Tuttavia,  di fronte al Signore, la donna non esiste senza l'uomo né l'uomo senza  la donna. 12Infatti, se è vero che la donna è stata tratta dall'uomo, è  altrettanto vero che ogni uomo nasce da una donna e che entrambi vengono  da Dio che ha creato tutto.
13Giudicate voi stessi: sta bene che una  donna preghi a capo scoperto? 14La natura stessa ci insegna che non sta  bene che gli uomini portino i capelli lunghi, 15mentre invece una donna  può essere fiera quando ha una lunga capigliatura perché le serve da  velo. 16Se qualcuno poi vuole ancora discutere su quest'argomento,  sappia che noi e le altre comunità non seguiamo un comportamento  diverso.

Abusi nella celebrazione della Cena del Signore
17Mentre  vi do queste istruzioni non posso certo lodarvi: le vostre assemblee vi  fanno più male che bene. 18Anzitutto mi dicono che nella vostra  comunità, quando vi riunite, si formano gruppi rivali. Credo che in  parte sia vero. 19Infatti le divisioni sono necessarie perché si possano  riconoscere quelli che sanno superare le prove.
20Ma quando vi  riunite, la vostra cena non è di certo la Cena del Signore! 21Infatti,  quando siete a tavola, ognuno si affretta a mangiare il proprio cibo. E  così accade che mentre alcuni hanno ancora fame, altri sono già  ubriachi. 22Ma non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perché  disprezzate la chiesa di Dio e umiliate i poveri? Che devo dirvi? Dovrei  forse lodarvi? Per questo vostro atteggiamento non posso proprio  lodarvi.

L'istituzione della Cena del Signore
23Io ho ricevuto  dal Signore quel che a mia volta vi ho trasmesso: nella notte in cui fu  tradito, il Signore Gesù prese il pane, 24fece la preghiera di  ringraziamento, spezzò il pane e disse: 'Questo è il mio corpo che è  dato per voi. Fate questo in memoria di me'. 25Poi, dopo aver cenato,  fece lo stesso col calice. Lo prese e disse: 'Questo calice è la nuova  alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue. Tutte le volte che  ne berrete, fate questo in memoria di me'.
26Infatti, ogni volta che  mangiate di questo pane e bevete da questo calice, voi annunziate la  morte del Signore, fino a quando egli ritornerà.

Come mangiare la Cena del Signore
27Perciò,  chi mangia il pane del Signore o beve il suo calice in modo indegno, si  rende colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 28Ciascuno  perciò prima esamini se stesso, e poi mangi di quel pane e beva da quel  calice. 29Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza  riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la sua propria condanna.  30Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e  parecchi sono morti. 31Però, se ci esaminiamo attentamente, non cadremo  sotto la condanna di Dio. 32D'altra parte, se il Signore ci punisce, lo  fa per correggerci e per non condannarci insieme con il mondo.
33Così,  fratelli, quando vi riunite per la Cena in comune, aspettatevi gli uni  gli altri. 34Se qualcuno ha fame, mangi a casa sua, così Dio non dovrà  punirvi per il modo con il quale vi riunite. Le altre questioni le  metterò in ordine quando verrò.

I doni dello Spirito
1Fratelli, parliamo ora dei doni dello Spirito. Voglio che abbiate le idee chiare in proposito.
2Sapete  bene che, prima di conoscere Dio, vi lasciavate continuamente  trascinare verso idoli muti. 3Vi assicuro perciò che nessuno può dire:  'Gesù è maledetto!', se è veramente guidato dallo Spirito di Dio.  D'altra parte, nessuno può dire: 'Gesù è il Signore', se non è veramente  guidato dallo Spirito Santo.
4Vi sono diversi doni, ma uno solo è lo  Spirito. 5Vi sono vari modi di servire, ma uno solo è il Signore. 6Vi  sono molti tipi di attività, ma chi muove tutti all'azione è sempre lo  stesso Dio. 7In ciascuno, lo Spirito si manifesta in modo diverso, ma  sempre per il bene comune. 8Uno riceve dallo Spirito la capacità di  esprimersi con saggezza, un altro quella di parlare con sapienza. 9Lo  stesso Spirito a uno dà la fede, a un altro il potere di guarire i  malati. 10Lo Spirito concede a uno la possibilità di fare miracoli, e a  un altro il dono di essere profeta. A uno dà la capacità di distinguere i  falsi spiriti dal vero Spirito, a un altro il dono di esprimersi in  lingue sconosciute, e a un altro ancora il dono di spiegare tali lingue.  11Tutti questi doni vengono dall'unico e medesimo Spirito. Egli li  distribuisce a ognuno, come egli vuole.

Il corpo e le sue parti
12Cristo  è come un corpo che ha molte parti. Tutte le parti, anche se sono  molte, formano un unico corpo. 13E tutti noi credenti, schiavi o liberi,  di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso  Spirito per formare un solo corpo, e tutti siamo stati dissetati dallo  stesso Spirito. 14Il corpo infatti non è composto da una sola parte, ma  da molte. 15Se il piede dicesse: 'Io non sono una mano, perciò non  faccio parte del corpo', non cesserebbe per questo di fare parte del  corpo. 16E se l'orecchio dicesse: 'Io non sono un occhio, perciò non  faccio parte del corpo', non cesserebbe per questo di essere parte del  corpo. 17Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? O se  tutto il corpo fosse udito, dove sarebbe l'odorato? 18Ma Dio ha dato a  ciascuna parte del corpo il proprio posto secondo la sua volontà. 19Se  tutto l'insieme fosse una parte sola, dove sarebbe il corpo? 20Invece le  parti sono molte, ma il corpo è uno solo.
21Quindi l'occhio non può  dire alla mano: 'Non ho bisogno di te', o la testa non può dire ai  piedi: 'Non ho bisogno di voi'. 22Anzi, proprio le parti del corpo che  ci sembrano più deboli, sono quelle più necessarie. 23E le parti che  consideriamo meno nobili e decenti, le circondiamo di maggior premura.  24Le altre parti considerate più nobili non ne hanno bisogno. Dio ha  disposto il corpo in modo che venga dato più onore alle parti che non ne  hanno. 25Così non ci sono divisioni nel corpo: tutte le parti si  preoccupano le une delle altre. 26Se una parte soffre, tutte le altre  soffrono con lei; e se una parte è onorata, tutte le altre si rallegrano  con lei.
27Voi siete il corpo di Cristo, e ciascuno di voi ne fa  parte. 28Dio ha assegnato a ciascuno il proprio posto nella chiesa:  anzitutto gli apostoli, poi i profeti, quindi i catechisti. Poi ancora  quelli che fanno miracoli, quelli che guariscono i malati o li  assistono, quelli che hanno capacità organizzative e quelli che hanno il  dono di parlare in lingue sconosciute. 29Non tutti sono apostoli o  profeti o catechisti. Non tutti hanno il dono di fare miracoli, 30di  compiere guarigioni, di parlare in lingue sconosciute o di saperle  interpretare. 31Cercate di avere i doni migliori.

L'inno all'amore
Ora vi insegno qual è la via migliore:

1Se parlo le lingue degli uomini
e anche quelle degli angeli,
ma non ho amore,
sono un metallo che rimbomba,
uno strumento che suona a vuoto.
2Se ho il dono d'essere profeta
e di conoscere tutti i misteri,
se possiedo tutta la scienza
e ho tanta fede da smuovere i monti,
ma non ho amore,
io non sono niente.
3Se do ai poveri tutti i miei averi,
se offro il mio corpo alle fiamme,
ma non ho amore,
non mi serve a nulla.
4Chi ama
è paziente e generoso.
Chi ama
non è invidioso
non si vanta
non si gonfia di orgoglio.
5Chi ama
è rispettoso
non cerca il proprio interesse
non cede alla collera
dimentica i torti.
6Chi ama
non gode dell'ingiustizia,
la verità è la sua gioia.
7Chi ama
è sempre comprensivo,
sempre fiducioso,
sempre paziente,
sempre aperto alla speranza.
8L'amore non tramonta mai:
cesserà il dono delle lingue,
la profezia passerà,
finirà il dono della scienza.
9La scienza è imperfetta,
la profezia è limitata,
10ma quando verrà ciò che è perfetto,
esse svaniranno.
11Quando ero bambino
parlavo da bambino,
come un bambino
pensavo e ragionavo.
Da quando sono un uomo
ho smesso di agire così.
12Ora la nostra visione è confusa,
come in un antico specchio;
ma un giorno saremo a faccia a faccia
dinanzi a Dio.
Ora lo conosco solo in parte,
ma un giorno lo conoscerò pienamente
come lui conosce me.
13Ora dunque ci sono tre cose che non svaniranno:
fede, speranza, amore.
Ma più grande di tutte è l'amore.

I doni dello Spirito per il bene della comunità
1Cercate  dunque di vivere nell'amore, ma desiderate intensamente anche i doni  dello Spirito, soprattutto quello di essere profeta. 2Infatti, chi parla  in lingue sconosciute, non parla agli uomini, ma a Dio, e nessuno lo  capisce. Mosso dallo Spirito dice cose misteriose. 3Il profeta, invece,  fa crescere spiritualmente la comunità, la esorta, la consola. 4Chi  parla in lingue sconosciute fa bene soltanto a se stesso; il profeta,  invece, fa crescere tutta la comunità. 5Io sono contento se tutti voi  parlate in lingue sconosciute, ma lo sono ancor più se avete il dono  della profezia. Perché il profeta è più utile di chi parla in lingue  sconosciute, a meno che qualcuno le interpreti, e così l'assemblea ne  ricava un beneficio.
6Fratelli: se io, quando vengo da voi, mi  mettessi a parlare in lingue sconosciute, non sarei per voi un aiuto. Vi  aiuto invece se vi comunico da parte di Dio una rivelazione o un  messaggio o un insegnamento.
7Pensate agli strumenti musicali che  pure non hanno vita, come il flauto o la cetra: se i loro suoni non  fossero diversi, non si potrebbe distinguere la musica del flauto da  quella della cetra. 8E ancora: se la tromba emette soltanto un suono  confuso, chi si preparerà a combattere? 9Così anche voi: chi potrà  capire quel che dite, se parlate in una lingua incomprensibile? È come  se parlaste a vuoto! 10Non so quante specie di lingue vi siano al mondo,  ma so che tutte hanno un senso. 11Però, se io non conosco la lingua di  chi mi parla, sono uno straniero per lui ed egli è uno straniero per me.
12Così,  voi che desiderate intensamente i doni dello Spirito, cercate di avere  in abbondanza quelli che servono alla crescita della comunità. 13Perciò,  chi parla in una lingua sconosciuta, chieda a Dio anche la capacità di  spiegarla. 14Se infatti io prego in una lingua sconosciuta, è il mio  Spirito che prega, ma la mia mente rimane inattiva. 15Dunque, che cosa  devo fare? Pregherò con lo Spirito, ma pregherò anche con la mente,  canterò con il mio Spirito, ma canterò anche con la mia intelligenza.  16Altrimenti, se tu ringrazi Dio soltanto con lo Spirito, chi ti sta ad  ascoltare senza capire, non potrà dire 'Amen' al termine della tua  preghiera, proprio perché non ha capito quel che dici. 17La tua  preghiera sarà bellissima, ma gli altri non ne ricevono beneficio.
18Io  ringrazio Dio perché parlo in lingue sconosciute più di tutti voi; 19ma  quando la comunità è riunita, preferisco dire cinque parole che si  capiscono, piuttosto che diecimila incomprensibili. Così posso istruire  anche gli altri.
20Fratelli, non ragionate come bambini. Siate come  bambini per quel che riguarda il male, ma siate adulti nel modo di  ragionare. 21Nella Bibbia Dio dice:
Parlerò a questo popolo
per mezzo di persone
che parlano altre lingue,
per mezzo di stranieri.
Ma neppure così mi ascolterà.
22Così,  la capacità di parlare in lingue sconosciute è un segno non per i  credenti, ma per gli increduli. Profetizzare invece, è un segno non per  gli increduli ma per i credenti.
23Se la comunità si riunisce, e  tutti si mettono a parlare in lingue sconosciute, quando entrano degli  estranei o dei non credenti, che cosa accadrà? Diranno che siete pazzi!
24Se  invece tutti fanno discorsi da profeta, ed entra un non credente o un  estraneo, si sentirà rimproverato e giudicato da tutto quel che ascolta.  25I suoi pensieri segreti verranno posti in chiaro. Allora, si getterà  faccia a terra e adorerà Dio dicendo: 'Dio è veramente tra voi'.

Fare tutto con ordine
26Quindi,  fratelli, che cosa concludere? Quando vi riunite, ognuno può cantare, o  dare un insegnamento, o trasmettere una rivelazione, o parlare in una  lingua sconosciuta e interpretare quella lingua. Ebbene, tutto questo  abbia lo scopo di far crescere la comunità. 27Quando si parla in una  lingua sconosciuta, siano al massimo due o tre a farlo, uno dopo  l'altro, e poi qualcuno spieghi. 28Se non vi è interprete, chi vorrebbe  parlare in una lingua sconosciuta stia invece zitto in assemblea, parli  solo a se stesso e a Dio. 29Lo stesso vale per i profeti. Parlino due o  tre, e gli altri giudicheranno. 30Se però uno che sta seduto riceve una  rivelazione da Dio, il primo smetta di parlare. 31Così, uno dopo  l'altro, potrete tutti profetizzare per istruire e incoraggiare gli  uditori. 32Chi profetizza deve controllare il suo dono. 33Dio infatti  non vuole il disordine, ma la pace.
Come in tutte le comunità di  credenti, 34alle donne non è permesso parlare durante l'assemblea.  Facciano silenzio e stiano sottomesse, come dice anche la legge di Mosè.  35Se vogliono spiegazioni le chiedano ai loro mariti, a casa, perché  non sta bene che una donna parli durante l'assemblea.
36È forse  partita da voi la parola di Dio? Ha raggiunto soltanto voi? 37Se  qualcuno pensa che Dio gli parla, se pensa di avere lo Spirito del  Signore, deve riconoscere che quanto vi scrivo è un ordine del Signore.  38Se qualcuno non lo riconosce, Dio non riconosce lui.
39Così,  fratelli miei, desiderate di essere profeti e non impedite di parlare a  chi si esprime in lingue sconosciute. 40Però tutto sia fatto con dignità  e con ordine.

La risurrezione di Cristo
1Fratelli,  vi ricordo il messaggio di salvezza che vi ho portato, che voi avete  accolto e nel quale rimanete saldi. 2E per mezzo suo che siete salvati,  se lo conservate come io ve l'ho annunziato. Altrimenti avreste creduto  invano.
3Prima di tutto vi ho trasmesso l'insegnamento che anch'io ho  ricevuto: Cristo è morto per i nostri peccati, come è scritto nella  Bibbia, 4ed è stato sepolto. È risuscitato il terzo giorno, come è  scritto nella Bibbia, 5ed è apparso a Pietro. Poi è apparso ai dodici  apostoli, 6quindi a più di cinquecento discepoli riuniti insieme. La  maggior parte di essi è ancora in vita, mentre alcuni sono già morti.  7In seguito è apparso a Giacomo, e poi a tutti gli apostoli. 8Dopo  essere apparso a tutti costoro, alla fine è apparso anche a me, benché  io, tra gli apostoli, sia come un aborto. 9Infatti, io sono l'ultimo  degli apostoli; non sono neanche degno di essere chiamato apostolo,  perché ho perseguitato la chiesa di Dio. 10Tuttavia, per grazia di Dio,  io sono quello che sono. E la sua grazia non è stata inefficace: ho  lavorato più di tutti gli altri apostoli; non io, a dir la verità, ma la  grazia di Dio che agisce in me.
11Questo è il messaggio che vi annunziamo, sia io che loro. E voi l'avete accolto con fede.

La nostra risurrezione
12Noi  dunque predichiamo che Cristo è risuscitato dai morti. Allora come mai  alcuni tra voi dicono che non vi è risurrezione dei morti? 13Ma se non  c'è risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato! 14E se Cristo  non è risuscitato, la nostra predicazione è senza fondamento e la vostra  fede è senza valore. 15Anzi finiamo per essere falsi testimoni di Dio,  perché, contro Dio, abbiamo affermato che egli ha risuscitato Cristo. Ma  se è vero che i morti non risuscitano, Dio non lo ha risuscitato  affatto. 16Infatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è  risuscitato. 17E se Cristo non è risuscitato, la vostra fede è  un'illusione, e voi siete ancora nei vostri peccati. 18E anche i  credenti in Cristo, che sono morti, sono perduti. 19Ma se abbiamo  sperato in Cristo solamente per questa vita, noi siamo i più infelici di  tutti gli uomini.
20Ma Cristo è veramente risuscitato dai morti,  primizia di risurrezione per quelli che sono morti. 21Infatti, per mezzo  di un uomo è venuta la morte, e per mezzo di un uomo è venuta la  risurrezione. 22Come tutti gli uomini muoiono per la loro unione con  Adamo, così tutti risusciteranno per la loro unione a Cristo. 23Ma  ciascuno nel suo ordine. Prima Cristo che è la primizia, poi, quando  Cristo tornerà, quelli che gli appartengono. 24Poi Cristo distruggerà  ogni dominio, autorità e potenza e consegnerà il regno a Dio Padre, e  allora sarà la fine. 25Perché Cristo deve regnare, finché Dio abbia  messo tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26L'ultimo nemico a essere  distrutto sarà la morte. 27Infatti la Bibbia afferma: Dio gli ha  sottomesso ogni cosa.
Quando dice che ogni cosa gli è stata  sottomessa, si intende però che è escluso Dio, il quale ha dato a Cristo  questa autorità. 28Quando poi tutto gli sarà stato sottomesso, allora  anche il Figlio sarà sottomesso a chi lo ha fatto Signore di ogni cosa. È  così Dio regnerà effettivamente in tutti.
29Fra voi, alcuni si fanno  battezzare per i morti. A che serve farsi battezzare per loro, se i  morti non risuscitano affatto? 30E perché noi stessi affrontiamo  pericoli continuamente? 31Ogni giorno io rischio la vita, è vero,  fratelli miei, come è vero che mi vanto di voi perché siete credenti in  Gesù Cristo, nostro Signore. 32A Efeso ero pronto a lottare contro le  bestie feroci. Se l'avessi fatto solo per motivi umani, quale vantaggio  ne avrei? Perché se i morti non risuscitano, allora,
mangiamo e beviamo
perché domani moriremo.
33Non  vi lasciate ingannare: i suggerimenti delle cattive compagnie rovinano  chi si comporta bene. 34Tornate a vivere in modo giusto e smettete di  peccare! Alcuni di voi non conoscono Dio, lo dico per la vostra  vergogna.

Il corpo dei risorti
35Qualcuno forse chiederà: 'Ma  come risuscitano i morti? Quale aspetto avranno?'. 36Sciocco che sei!  Nessun seme rivive se prima non muore. 37E il seme che metti in terra,  quello di grano o di qualche altra pianta, è soltanto un seme nudo, non  la pianta che nascerà. 38Dio gli darà poi la forma che vuole, e a ogni  seme corrisponderà una pianta.
39Gli esseri viventi non sono tutti  uguali. L'aspetto degli uomini è di un certo tipo, quello degli animali  di un altro. Diversa ancora è la forma degli uccelli e quella dei pesci.
40Inoltre  vi sono anche corpi celesti e corpi terrestri, e il loro splendore è  diverso. 41Lo splendore del sole è di un certo tipo, quello della luna e  delle stelle è di un altro genere: ogni stella poi brilla in modo  diverso.
42Lo stesso avviene per la risurrezione dei morti.
Si è sepolti mortali, si risorge immortali.
43Si è sepolti miseri, si risorge gloriosi.
Si è sepolti deboli, si risorge pieni di forza.
44Si  seppellisce un corpo materiale, ma risusciterà un corpo animato dallo  Spirito. Se vi è un corpo materiale, vi è anche un corpo animato dallo  Spirito. 45Così dice la Bibbia: Il primo uomo, Adamo, è stato fatto  creatura vivente, ma l'ultimo Adamo, Cristo, è stato fatto Spirito che  dà vita.
46Ma non viene prima ciò che è spirituale, prima viene ciò  che è materiale. Quel che è spirituale viene dopo. 47Il primo uomo,  Adamo, è stato tratto dalla polvere della terra; il secondo, Cristo,  viene dal cielo. 48Finché siamo su questa terra, siamo simili ad Adamo,  fatto con la terra. Quando invece apparterremo al cielo, saremo simili a  Cristo, che viene dal cielo. 49Come siamo simili all'uomo tratto dalla  terra, così allora saremo simili a colui che è venuto dal cielo.
50Ecco,  fratelli, quel che voglio dire: il nostro corpo fatto di carne e di  sangue non può far parte del regno di Dio, e quel che muore non può  partecipare all'immortalità. 51Ecco, io vi dico un segreto. Non tutti  moriremo, ma tutti saremo trasformati 52in un istante, in un batter  d'occhio, quando si sentirà l'ultimo suono di tromba. Perché ci sarà  come un suono di tromba, e i morti risusciteranno per non morire più e  noi saremo trasformati. 53Quest'uomo che va in corruzione, deve infatti  rivestirsi di una vita che non si corrompe, e quest'uomo che muore, deve  rivestirsi di una vita che non muore. 54E quando quest'uomo che va in  corruzione si sarà rivestito di una vita che non si corrompe, e  quest'uomo che muore si sarà rivestito di una vita che non muore, allora  si compirà quel che dice la Bibbia:
La morte è distrutta! la vittoria è completa!
55O morte, dov'è la tua vittoria?
O morte, dov'è la tua forza che uccide?
56La  morte prende il suo potere dal peccato, e il peccato prende la sua  forza dalla Legge. 57Rendiamo grazie a Dio che ci dà la vittoria per  mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
58Così, fratelli miei, siate  saldi, incrollabili. Impegnatevi sempre più nell'opera del Signore,  sapendo che, grazie al Signore, il vostro lavoro non va perduto.

La colletta per i fratelli in fede
1Ora,  se volete partecipare alla colletta per i nostri fratelli di  Gerusalemme, seguite anche voi le istruzioni che ho dato alla comunità  della Galazia. 2Ogni domenica, ciascuno di voi, secondo le sue  possibilità, metta da parte quel che è riuscito a risparmiare e lo  conservi a casa sua. Così, quando verrò da voi, non ci sarà più bisogno  di fare una colletta. 3Manderò gli uomini che voi avrete scelti, con  lettere di presentazione, a portare la vostra offerta a Gerusalemme. 4Se  poi sarà opportuno che ci vada anch'io, faranno il viaggio con me.

Progetti di viaggio
5Ora  passerò dalla Macedonia e poi arriverò da voi. 6Probabilmente resterò  da voi per un po' di tempo, forse anche tutto l'inverno. Così potrete  fornirmi i mezzi per proseguire il mio viaggio, qualunque sia la mèta.  7Perché non voglio vedervi soltanto di passaggio. Se il Signore lo  permetterà, io vorrei restare un po' di tempo con voi. 8Tuttavia rimarrò  a Efeso fino a Pentecoste, 9perché ho trovato qui un'occasione preziosa  di lavorare per il Signore, anche se i nemici sono numerosi.
10Se  viene Timòteo, accoglietelo in modo che non si senta a disagio tra voi,  perché egli lavora come me nell'opera del Signore. 11Nessuno lo  disprezzi. Anzi, aiutatelo a continuare in pace il suo viaggio per  venire da me: io e gli altri fratelli lo stiamo aspettando.
12Per  quel che riguarda Apollo, nostro fratello, più di una volta l'ho  incoraggiato a venire da voi con gli altri fratelli, ma non è voluto  venire ora. Verrà alla prima occasione.

Esortazioni finali e saluti
13Siate attenti, siate saldi nella fede, coraggiosi, forti.
14Fate ogni cosa con amore.
15Voi  conoscete Stefana e la sua famiglia. Sapete che in Grecia sono stati i  primi a convertirsi e che si sono messi al servizio dei credenti.  Ebbene, io vi raccomando, fratelli, 16di lasciarvi guidare da quelle  persone e da tutti quelli che lavorano e faticano insieme con loro.
17Mi  rallegro perché sono venuti da me Stefana, Fortunato e Acàico. Mi hanno  consolato della vostra assenza. 18Hanno tranquillizzato voi e me.  Sappiate apprezzare persone come loro.
19Vi salutano le chiese  dell'Asia Minore. Vi salutano molto, nel Signore, Aquila e Priscilla con  tutta la comunità che si riunisce in casa loro. 20Vi salutano tutti i  fratelli. Salutatevi tra di voi con un fraterno abbraccio.
21Io,  Paolo, vi mando questo saluto scritto proprio di mia mano. 22Se qualcuno  non ama il Signore sia maledetto. Maranà tha, vieni, Signore.
23La grazia del Signore Gesù sia con voi.
24Il mio affetto è con voi tutti, in Cristo Gesù.
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