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Saluto
1Paolo,  apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo  scrivono alla chiesa di Dio che si trova in Corinto e a tutti quelli che  in Grecia appartengono a Dio. 2Dio, nostro Padre, e il Signore Gesù  Cristo diano a voi grazia e pace.

Paolo ringrazia Dio
3Lodiamo  Dio, Padre di Gesù Cristo, nostro Signore!, il Padre che ha compassione  di noi, il Dio che ci consola. 4Egli ci consola in tutte le nostre  sofferenze, perché anche a noi sia possibile consolare tutti quelli che  soffrono, portando quelle stesse consolazioni che egli ci dà. 5Perché,  se molto ci tocca soffrire con Cristo, molto siamo da lui consolati. 6Se  soffriamo, è perché voi riceviate quella consolazione che vi renderà  forti nel sopportare le stesse avversità che anche noi sopportiamo.  7Questa nostra speranza è ben fondata, perché sappiamo che condividete  non solo le nostre sofferenze ma anche le nostre consolazioni.
8Dovete  sapere, fratelli, che in Asia ho dovuto sopportare sofferenze  grandissime, addirittura superiori alle mie forze. Temevo di non potere  sopravvivere. 9Mi sentivo già un condannato a morte. Dio ha voluto così,  per insegnarmi a mettere la mia fiducia non in me stesso ma in colui  che dà vita ai morti. 10Egli mi ha liberato da un grande pericolo di  morte, e mi libererà ancora. Sì! Sono sicuro che mi libererà ancora  11con l'aiuto delle vostre preghiere. Dio risponderà alle preghiere che  molti faranno per me. Così, molti lo ringrazieranno per avermi liberato.

Perché Paolo non è andato a Corinto
12-13Di  questo mi vanto: in coscienza posso dire che mi sono comportato con  tutti, e specialmente con voi, con la semplicità e la sincerità che  vengono da Dio. Infatti, anche nelle mie lettere, vi scrivo soltanto  quel che leggete e capite. Non è la sapienza umana che mi guida, ma la  grazia di Dio. Spero che alla fine riuscirete a capire bene 14quel che  ora capite solamente in parte, cioè che quando ritornerà il Signore  Gesù, voi potrete essere fieri di me, come io potrò esserlo di voi.
15-16Con  questa convinzione avevo pensato di procurarvi la gioia di una seconda  visita, passando da voi mentre mi recavo in Macedonia. Poi volevo  passare ancora da voi nel viaggio di ritorno. Voi mi avreste quindi  aiutato a proseguire il viaggio verso la Giudea.
17Pensate forse che  ho fatto questo progetto con leggerezza? O forse pensate che io abbia  voluto essere ambiguo, perché prima vi ho detto 'si' e poi 'no'? 18Com'è  vero che Dio mantiene le sue promesse, quando parlo con voi non faccio  un miscuglio di 'si' e di 'no'. 19Dio, per mezzo di Gesù Cristo, suo  figlio, che io, Silvano e Timòteo vi abbiamo annunziato, non ha detto  'si' e 'no', ma soltanto 'si'. 20E così, in Cristo, ha compiuto tutte le  sue promesse. Perciò, per mezzo di Gesù Cristo, noi lodiamo Dio  dicendogli 'Amen'.
21Chi ci mantiene saldi nell'unione con Cristo,  noi e voi insieme, è Dio; egli ci ha scelti, 22ci ha segnati con il suo  nome e ci ha dato lo Spirito Santo come garanzia di quel che riceveremo.
23Se  non sono venuto a Corinto, come avevo pensato, è stato per non urtarvi.  Dio mi è testimone e mi faccia morire se non dico la verità. 24Io non  voglio dominare la vostra fede, perché è già salda. Voglio soltanto  lavorare con voi per la vostra gioia.

1Ho deciso di non  venire da voi per non rattristarvi di nuovo. 2Perché se io rattristo  voi, chi mi potrà rallegrare? Certamente non potrà farlo chi è stato  rattristato da me. 3E proprio per questo vi scrivo, perché se fossi  venuto, sarei stato reso triste proprio dalle persone che avrebbero  dovuto farmi felice. Perché sono convinto che anche voi siete contenti  quando io sono nella gioia. 4Vi scrissi in un momento di grande  tristezza, fra le lacrime e con molta angoscia. Non per rendervi tristi,  ma per farvi sentire il grande amore che ho per voi.

Perdonare il colpevole
5Se  qualcuno mi ha fatto soffrire, ha fatto soffrire anche tutti voi. 6È  sufficiente per lui il castigo che la maggioranza di voi gli ha dato.  7Ora, invece, dovete piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché la  troppa tristezza non lo porti alla disperazione. 8Perciò v'invito ad  agire in modo da dimostrargli il vostro amore. 9Vi avevo scritto per  mettervi alla prova, per vedere se siete veramente ubbidienti. 10Se  perdonate a qualcuno, anch'io gli perdono. E quando perdono, se ho  qualche cosa da perdonare, lo faccio per amor vostro, davanti a Cristo.  11Noi conosciamo le intenzioni di Satana e non vogliamo essere le sue  vittime.

L'ansia di Paolo a Tròade
12Quando arrivai a Tròade,  il Signore mi offrì un'occasione favorevole per predicare il suo  messaggio. 13Tuttavia ero molto preoccupato perché nella città non avevo  trovato il nostro fratello Tito. Allora salutai quelli di Tròade e  andai in Macedonia.

Vincitori con Cristo
14Ringraziamo Dio che  ci fa sempre trionfare con Cristo e, per mezzo di noi, diffonde  ovunque, come un profumo, la conoscenza di Cristo. 15Siamo infatti come  il profumo dell'incenso offerto a Dio da Cristo, e lo siamo tanto per  quelli che sono sulla via della salvezza come per quelli che vanno verso  la perdizione. 16Per questi ultimi è un odore di morte che procura la  morte. Per quelli che sono sulla via della salvezza è invece un odore di  vita che dà la vita. Chi è all'altezza di questo compito? 17A ogni  modo, noi non ci comportiamo come molti che fanno commercio della parola  di Dio. Noi parliamo con sincerità davanti a Dio che ci ha inviati per  mezzo di Cristo.

Servi di una nuova alleanza
1Cerco  forse ancora di raccomandare me stesso? Non ho bisogno, come altri, di  lettere di raccomandazione scritte per voi o da voi. 2Perché siete voi  la mia lettera! Essa è scritta nei vostri cuori e viene letta e riletta  da tutti. 3È evidente che voi siete una lettera di Cristo, scritta da  me, non con l'inchiostro, ma con lo Spirito di Dio vivente; non su  tavole di pietra, ma nei vostri cuori. 4Questa è la fiducia che ho  davanti a Dio per mezzo di Cristo.
5Infatti io non posso pretendere  di compiere da me stesso un'opera di questo genere. Solo Dio mi dà la  capacità di compierla. 6Lui mi ha reso capace di essere servo di una  nuova alleanza che non dipende da una Legge scritta, ma dallo Spirito:  la Legge scritta porta alla morte, ma lo Spirito dà la vita.
7La  missione della Legge, scritta su tavole di pietra, fu inaugurata con  tanta gloria che gli Israeliti, per un po' di tempo, non potevano  guardare la faccia di Mosè, per lo splendore che irradiava. Ora, se la  missione della Legge, che pure conduceva alla morte, fu così gloriosa,  8non sarà forse più gloriosa la missione dello Spirito? 9Se la missione  della Legge, che annunziava la condanna, fu piena di gloria, assai più  lo è la missione di chi annunzia che Dio ci salva. 10Anzi, quello che  prima era glorioso, ora scompare di fronte a questa gloria infinitamente  superiore. 11Dunque, se ciò che dura per poco è stato glorioso, molto  più glorioso sarà ciò che dura per sempre.

Il velo di Mosè
12E  poiché abbiamo questa speranza, possiamo parlare con grande franchezza.  13Non facciamo come Mosè che si metteva un velo sulla faccia perché gli  Ebrei non vedessero scomparire quello splendore di breve durata. 14Ma  quel velo rimane fino a oggi, e la loro intelligenza rimane oscurata  quando leggono l'Antico Testamento. Perché, solo per mezzo di Cristo  quel velo viene abolito. 15Anche adesso, quando leggono i libri di Mosè,  quel velo ricopre la loro intelligenza 16perché, come la Bibbia dice di  Mosè, quel velo è tolto solo quando ci si rivolge al Signore. 17In  questo testo il Signore è lo Spirito, e dove c'è lo Spirito del Signore  c'è libertà. 18Ora noi tutti contempliamo a viso scoperto la gloria del  Signore, una gloria sempre maggiore che ci trasforma per essere simili a  lui. Questo compie lo Spirito del Signore.

Un tesoro in vasi di terra
1È  Dio che ha avuto misericordia di noi e ci ha affidato questo compito:  perciò non ci scoraggiamo. 2Rifiutiamo ogni azione segreta e disonesta,  non ci comportiamo con malizia e non falsifichiamo la parola di Dio.  Anzi, facciamo chiaramente conoscere la verità, e così presentiamo noi  stessi di fronte al giudizio di tutti gli uomini e dinanzi a Dio.
3Se  poi la nostra predicazione appare oscura, essa è oscura per quelli che  sono sulla via della perdizione: 4Satana, il dio di questo mondo, rende  cieche le loro menti perché non risplenda per loro la luce gloriosa  dell'annunzio di Cristo, immagine di Dio, e così essi non credono.  5Infatti noi non esaltiamo noi stessi: annunziamo che Gesù Cristo è il  Signore. Noi siamo soltanto vostri servi a causa di Gesù. 6E Dio, che ha  detto: 'Risplenda la luce nelle tenebre', ha fatto risplendere in noi  la luce per farci conoscere la gloria di Dio riflessa sul volto di  Cristo.
7Noi portiamo in noi stessi questo tesoro come in vasi di  terra, perché sia chiaro che questa straordinaria potenza viene da Dio e  non da noi. 8Siamo oppressi, ma non schiacciati; sconvolti ma non  disperati. 9Siamo perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non  distrutti. 10Portiamo sempre in noi la morte di Gesù, perché si  manifesti in noi anche la sua vita. 11Siamo vivi, ma continuamente  esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la sua vita si  manifesti nella nostra vita mortale. 12Così, la morte agisce in noi,  perché in voi agisca la vita.
13È scritto nella Bibbia: Ho creduto  perciò ho parlato. Anche noi abbiamo questo stesso spirito di fede,  anche noi crediamo e per questo parliamo. 14Sappiamo infatti che Dio, il  quale ha risuscitato Gesù, il Signore, risusciterà anche noi insieme  con Gesù e ci porterà con voi davanti a lui. 15Tutto questo avviene per  voi, perché se la grazia si estende a un maggior numero di persone,  aumenteranno anche le preghiere di ringraziamento a lode di Dio.

La casa che viene dal cielo
16Noi  dunque non ci scoraggiamo. Anche se materialmente camminiamo verso la  morte, interiormente, invece, Dio ci dà una vita che si rinnova di  giorno in giorno. 17La nostra attuale sofferenza è poca cosa e ci  prepara una vita gloriosa che non ha l'uguale. 18E noi concentriamo la  nostra attenzione non su quel che vediamo ma su ciò che non vediamo:  infatti, quel che vediamo dura soltanto per breve tempo, mentre ciò che  non vediamo dura per sempre.

1Noi sappiamo  infatti che la tenda nella quale abitiamo, cioè il nostro corpo terreno,  viene distrutta. Sappiamo però di avere in cielo un'altra abitazione  costruita da Dio, che dura per sempre. 2Finché siamo in questa  condizione, noi sospiriamo per il desiderio di avere quell'abitazione  che viene dal cielo. 3 Speriamo così di esserne rivestiti e di non  essere trovati nudi. 4Mentre viviamo in questa tenda terrena, gemiamo  oppressi da un peso. Infatti non vogliamo essere privati della tenda  terrena, ma ricevere anche quella celeste. Così, quel che è destinato  alla morte sarà assorbito dalla vita. 5Dio ci ha preparati per questo, e  come caparra ci ha dato il suo Spirito.
6Coraggio dunque! È certo  che finché viviamo in questa vita terrena siamo lontani da casa, lontani  dal Signore: 7viviamo nella fede e non vediamo ancora chiaramente.  8Però abbiamo fiducia, e preferiamo lasciare questa vita pur di essere  vicini al Signore. 9Soprattutto desideriamo fare quel che piace al  Signore, sia che continuiamo la nostra vita terrena, sia che dobbiamo  lasciarla. 10Perché, tutti noi, dovremo presentarci davanti al tribunale  di Cristo per essere giudicati da lui. Allora ciascuno riceverà quel  che gli è dovuto, secondo il bene o il male che avrà fatto nella sua  vita.

Riconciliàti con Dio
11Sappiamo dunque che cosa  significa avere timore di Dio e ci sforziamo di convincere gli uomini.  Dio ci conosce perfettamente, e spero che anche voi ci conosciate nelle  vostre coscienze.
12Non cerchiamo affatto di raccomandarci a voi  un'altra volta. Vogliamo solo darvi l'occasione di essere fieri di noi e  di potere così rispondere come si deve a quelli che si vantano delle  apparenze e non della sostanza. 13Perché, se ci comportiamo da pazzi, lo  facciamo per Dio; se ci comportiamo da persone sagge, lo facciamo per  voi.
14Infatti, l'amore di Cristo ci spinge, perché siamo sicuri che  uno morì per tutti, e quindi che tutti partecipano alla sua morte.  15Cristo è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per  se stessi, ma per lui che è morto ed è risuscitato per loro.
16Perciò,  d'ora in avanti non possiamo più considerare nessuno con i criteri di  questo mondo. E se talvolta abbiamo considerato così Cristo, da un punto  di vista puramente umano, ora non lo valutiamo più in questo modo.  17Perché quando uno è unito a Cristo è una creatura nuova: le cose  vecchie sono passate; tutto è diventato nuovo.
18E questo viene da  Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi  l'incarico di portare altri alla riconciliazione con lui. 19Così Dio ha  riconciliato il mondo con sé per mezzo di Cristo: perdona agli uomini i  loro peccati e ha affidato a noi l'annunzio della riconciliazione.  20Quindi, noi siamo ambasciatori inviati da Cristo, ed è come se Dio  stesso esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo da parte di Cristo:  lasciatevi riconciliare con Dio. 21Cristo non ha mai commesso peccato,  ma Dio lo ha caricato del nostro peccato per riabilitarci dinanzi a sé  per mezzo di lui.

1Come collaboratori di Dio vi esortiamo a non trascurare la grazia di Dio che
avete ricevuto. 2Infatti Dio dice:
Nell'ora della mia misericordia
ti ho ascoltato
nel giorno della salvezza
ti sono venuto in aiuto.
Ecco, questa è l'ora della misericordia di Dio, questo è il giorno della salvezza.

Le prove dell'apostolo
3Nessuno  critichi il mio lavoro di apostolo: in ogni situazione mi comporto in  modo da non scandalizzare nessuno. 4Anzi, in ogni circostanza, cerco di  presentare me stesso come si presentano i servi di Dio: sopporto con  grande pazienza sofferenze, difficoltà e angosce. 5Sono bastonato e  gettato in prigione. Sono vittima di violenze. Mi affatico, rinunzio al  sonno e soffro la fame. 6Mi presento come servo di Dio mostrando onestà,  saggezza, pazienza, bontà, presenza dello Spirito Santo, amore senza  ipocrisia, 7con il messaggio della verità, con la potenza di Dio. Sia  per attaccare, sia per difendermi, ho una sola arma: vivere come piace a  Dio. 8Qualcuno mi stima, altri mi disprezzano. Taluni dicono bene di  me, altri male. Sono considerato un imbroglione, e invece dico la  verità. 9Sono trattato come un estraneo, e invece sono assai ben  conosciuto; come un moribondo, e invece sono ben vivo. Sono castigato,  ma non ucciso; 10tormentato, ma sempre sereno; povero, eppure  arricchisco molti. Non ho nulla, eppure possiedo tutto.
11Cari  cristiani di Corinto, vi ho parlato francamente, a cuore aperto. 12Io  non vi ho sottratto il mio affetto, voi invece mi avete chiuso il vostro  cuore. 13Vi parlo come a figli: ricambiate il mio affetto, apritemi  anche voi il vostro cuore.

O Dio o gli idoli
14Non mettetevi  con gli infedeli sotto un peso che non fa per voi. Infatti, che rapporto  ci può essere tra quel che è giusto e quel che è ingiusto? La luce può  essere unita alle tenebre? 15Vi potrà mai essere un'intesa tra Cristo e  il demonio? E che cos'hanno da spartire un credente e un incredulo? 16Vi  può essere accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? E noi siamo il  tempio del Dio vivente. Egli stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro
e camminerò con loro,
sarò il loro Dio
ed essi saranno il mio popolo.
17Perciò dice il Signore:
non abbiate nulla a che fare
con quel che è impuro,
separatevi dagli altri, abbandonateli
e io vi accoglierò.
18Sarò per voi come un padre,
e voi sarete per me come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.

1Dal momento che  abbiamo queste promesse, carissimi, liberiamoci da tutto quel che ci  sporca, sia nel corpo sia nello spirito. Viviamo nel timore di Dio  consacrandoci completamente a lui.

Tristezza e gioia di Paolo
2Cercate  di capirmi: non ho fatto torto a nessuno, non ho sfruttato nessuno. 3Lo  dico perché è così, non per rimproverarvi. Ve l'ho già detto: vi voglio  bene, voi siete uniti a me per la vita e per la morte. 4Sinceramente,  sono molto fiero di voi. Malgrado tutte le sofferenze, Dio mi riempie di  gioia e di consolazione.
5Infatti, neanche arrivando in Macedonia ho  avuto sollievo. Ho trovato difficoltà di ogni genere: circondato da  persecutori, tormentato da preoccupazioni.
6Ma Dio, che consola gli  sfiduciati, mi ha ridato forza con l'arrivo di Tito. 7E non solo con il  suo arrivo ma anche con la notizia della buona impressione che gli avete  fatto. Infatti Tito mi ha detto che desiderate rivedermi e ha parlato  della vostra nostalgia e del vostro affetto per me, e così la mia gioia è  aumentata.
8Se vi ho rattristati con la lettera che vi ho scritto,  non me ne pento. Prima sono stato un po' dispiaciuto quando ho visto che  effettivamente quella lettera vi ha rattristati, sia pure per breve  tempo. 9Ma ora sono contento di averla scritta, non perché vi ha  addolorati, ma perché questa vostra tristezza vi ha fatto cambiare  atteggiamento. Il vostro dolore era come Dio lo desiderava, quindi io  non vi ho fatto alcun danno. 10Infatti, la tristezza che rientra nei  piani di Dio fa cambiar vita in modo radicale e porta alla salvezza;  invece la tristezza che viene dalle preoccupazioni di questo mondo porta  alla morte. 11La vostra tristezza era nei piani di Dio, ed essa ha  suscitato in voi desiderio di difendervi, indignazione, timore,  desiderio di rivedermi, premura e zelo nel punire il male. In ogni modo  avete dimostrato di non avere alcuna colpa in questa faccenda.
12Se  vi ho scritto non è stato per accusare chi ha offeso e per difendere chi  è stato offeso, ma proprio perché vi rendeste conto, davanti a Dio,  della stima che avete per me. 13E questo vostro modo di agire mi ha  consolato.
Ma oltre a questa consolazione mi sono anche rallegrato  perché ho visto che Tito era contento di voi. Infatti, tutti voi lo  avete tranquillizzato. 14Con lui io mi ero un po' vantato di voi, e voi  non mi avete deluso. Com'è vero che ho sempre detto la verità a voi,  così è risultato vero anche l'elogio di voi che avevo fatto a Tito. 15E  così il suo affetto per voi aumenta ancora quando ricorda come avete  ubbidito e come lo avete accolto con premura e con riguardo. 16Mi  rallegro perché io posso contare su di voi in ogni occasione.

Invito alla generosità
1Fratelli,  desidero farvi conoscere quel che la grazia di Dio ha compiuto nelle  chiese che sono in Macedonia. 2Quei credenti sono stati duramente  provati dalle sofferenze, tuttavia hanno conservato una grande serenità,  e malgrado la loro estrema povertà, sono stati
veramente generosi.  3Vi assicuro che hanno offerto volentieri aiuti secondo le loro  possibilità; anzi, hanno fatto anche di più. 4Con grande insistenza mi  hanno chiesto il privilegio di partecipare anch'essi all'invio di aiuti  per i credenti di Gerusalemme. 5Sono andati molto al di là di quanto  speravo: prima hanno offerto se stessi al Signore e poi, ubbidendo a  Dio, si sono messi a mia disposizione. 6Per questo ho chiesto a Tito di  aiutarvi a condurre a termine questo generoso impegno come l'aveva  avviato. 7Voi avete di tutto e in abbondanza: la fede, il dono della  parola, la conoscenza, un grande entusiasmo, e fra voi c'è quell'amore  che vi ho insegnato ad avere. Fate in modo di essere ricchi anche in  questo impegno generoso.
8Non vi sto dando un ordine: vi ricordo la  premura che gli altri hanno, avuto, per vedere se anche il vostro amore è  GENUINO. 9Voi conoscete la generosità del Signore nostro Gesù Cristo:  per amor vostro, lui che era ricco, si è fatto povero per farvi  diventare ricchi con la sua povertà. 10Al riguardo vi do questo  consiglio: voi che sin dall'anno scorso avete incominciato non soltanto  ad agire, ma anche a volere questa iniziativa, 11fate ora in modo di  portarla a termine. Come siete stati pronti nel prendere l'iniziativa,  siatelo anche nel realizzarla con i mezzi che avete a disposizione.  12Perché il risultato è gradito a Dio, se chi dona ci mette buona  volontà. E Dio tiene conto di quel che uno possiede, non certo di quel  che non ha.
13Questa colletta infatti non ha lo scopo di ridurre voi  in miseria perché altri stiano bene: la si fa per raggiungere una certa  uguaglianza. 14In questo momento voi siete nell'abbondanza e perciò  potete recare aiuto a loro che sono nella necessità. In un altro momento  saranno loro, nella loro abbondanza, ad aiutare voi nelle vostre  difficoltà. Così ci sarà sempre uguaglianza, 15come dice la Bibbia:
Chi aveva raccolto molto non ebbe di più;
chi aveva raccolto poco non ebbe di meno.

Paolo raccomanda i suoi inviati
16Tito  si preoccupa per voi almeno quanto me. Ringrazio Dio che gli ha dato  questa premura. 17Infatti Tito non solo ha accettato il mio invito, ma  era talmente pieno di entusiasmo che è partito spontaneamente per venire  da voi. 18Mando con lui quel fratello che tutte le comunità lodano per  il suo impegno nell'annunziare Cristo. 19Inoltre, le Chiese l'hanno  incaricato di accompagnarmi nel viaggio che faccio per portare a termine  questo impegno generoso. Lo abbiamo intrapreso a gloria del Signore,  per mostrare la nostra buona volontà. 20Cerchiamo con cura di evitare  ogni motivo di critica nell'amministrazione di questa forte somma che ci  è affidata. 21Infatti ci preoccupiamo di agire correttamente non  soltanto dinanzi al Signore ma anche dinanzi agli uomini.
22Mando con  loro un altro dei nostri fratelli che, in più occasioni, si è  dimostrato pieno di premura. Ora lo è ancora di più per la grande  fiducia che ha in voi.
23Quanto a Tito, egli è mio collaboratore e mi  aiuta in quest'opera presso di voi. Gli altri fratelli che  l'accompagnano sono inviati dalle Chiese e agiscono a gloria di Cristo.  24Di fronte alle comunità, dimostrate dunque che li amate veramente.  Così, tutti sapranno che ho ragione quando dico che sono fiero di voi.

Aiuti per i credenti di Gerusalemme
1Veramente  non è il caso che vi scriva per gli aiuti destinati ai credenti di  Gerusalemme, 2perché conosco la vostra buona volontà. Ne sono orgoglioso  e dico ai Macèdoni: 'In Grecia sono pronti sin dall'anno scorso'. Il  vostro entusiasmo ha stimolato la maggior parte di loro. 3Perciò mando  questi fratelli, perché l'elogio che ho fatto di voi non sia smentito e  perché, come stavo dicendo, siate pronti.
4Se qualcuno venisse con me  dalla Macedonia e vi trovasse impreparati, io dovrei arrossire di  vergogna per la fiducia che ho posta in voi. In realtà, la vergogna  sarebbe anche vostra. 5Ho quindi giudicato opportuno chiedere a questi  fratelli di venire da voi prima di me e a voi di preparare il dono che  avete promesso, perché sia veramente una dimostrazione di generosità e  non di avarizia.

La generosità di Dio e la nostra
6Tenete  presente che chi semina poco raccoglierà poco; chi invece semina molto  raccoglierà molto. 7Ciascuno dia quindi il suo contributo come ha deciso  in cuor suo, ma non di malavoglia o per obbligo, perché a Dio piace chi  dona con gioia. 8E Dio può darvi ogni bene abbondantemente, in modo che  abbiate sempre il necessario e siate in grado di provvedere a ogni  opera buona. 9Come dice la Bibbia:
Egli dà generosamente ai poveri,
la sua generosità dura per sempre.
10Dio  dà il seme al seminatore e il pane per suo nutrimento. Egli darà anche a  voi il seme di cui avete bisogno e lo moltiplicherà per farne crescere  il frutto, cioè la vostra generosità. 11Dio vi dà tutto con abbondanza  perché siate generosi. Così, molti ringrazieranno Dio per i vostri doni  da me trasmessi. 12Infatti, l'organizzazione di questo soccorso fraterno  non serve soltanto ad aiutare i credenti di Gerusalemme che sono  poveri, ma anche a fare in modo che molti ringrazino Dio. 13Il vostro  aiuto sarà per loro una prova concreta che voi sapete ubbidire e  accogliere l'annunzio di Cristo. Perciò loderanno Dio per la generosità  che dimostrate nel dividere i vostri beni con loro e con tutti;  14pregheranno per voi e vi manifesteranno il loro affetto per la grazia  abbondante che Dio vi ha dato. 15Ringraziamo Dio per il suo dono  meraviglioso.

Paolo difende il suo modo di agire
1Vi  parlo spinto dall'umiltà e dalla bontà di Cristo, proprio io, Paolo  che, come si dice, sono umile quando mi trovo con voi, energico invece  quando vi scrivo da lontano. 2Vi supplico di non costringermi a  intervenire energicamente quando sarò tra voi. Infatti, sono pronto ad  agire con energia contro quelli che considerano il mio atteggiamento  basato su motivi di convenienza umana. 3Certo, sono un uomo anch'io, ma  non mi lascio guidare da semplici interessi umani. 4Nel mio  combattimento non uso armi di questo mondo: uso le potenti armi di Dio.  Con esse distruggo le fortezze nemiche, cioè i falsi ragionamenti, 5e  demolisco tutto quel che si oppone orgogliosamente alla conoscenza di  Dio. Piego ogni ragionamento umano all'ubbidienza di Cristo, 6e quando  la vostra ubbidienza sarà completa, allora potrò intervenire per  castigare chi disubbidisce.
7Guardate veramente come stanno le cose.  Se qualcuno è convinto in se stesso di appartenere a Cristo, tenga  presente che anch'io sono di Cristo, come lui. 8E se mi vanto di  qualcosa di più, cioè dell'autorità che il Signore mi ha dato - per far  crescere la vostra comunità non per distruggerla - non dovrei  vergognarmene. 9Ma non lo faccio per non aver l'aria di spaventarvi con  le mie lettere.
10Infatti c'è chi dice: 'Le lettere di Paolo sono  dure e severe, ma quando egli è tra noi, allora è umile e il suo modo di  parlare è debole'. 11Chi va dicendo questo ci pensi bene perché intendo  essere duro e severo anche di persona, nei fatti, come lo sono da  lontano, a parole, nelle mie lettere. 12Certo, io non oso mettermi sullo  stesso piano di quelli che raccomandano se stessi o paragonarmi a loro.  Sono stupidi: mettono se stessi come norma e termine di paragone e si  confrontano con se stessi. 13Io invece non mi vanterò oltre misura, ma  solo nei limiti del compito che Dio mi ha affidato: quello di occuparmi  anche di voi. 14Io non supero questi limiti. Li supererei se non fossi  arrivato per primo in mezzo a voi. Invece sono stato proprio io ad  annunziarvi il Cristo.
15Non chi raccomanda se stesso è capace di compiere un buon lavoro, ma colui che è stimato da Dio.

15Io  non mi vanto al di là dei limiti, perché non mi intrometto nel lavoro  degli altri. Anzi, spero che la vostra fede cresca, e così io possa  compiere fra voi un lavoro ancora più vasto, sempre nei limiti che mi  sono stati fissati. 16Così potrò evangelizzare anche le regioni che sono  più lontane della vostra, senza bisogno di vantarmi dell'opera già  compiuta da altri.
17La Bibbia dice: Chi vuole vantarsi, si vanti per quel che il Signore ha fatto.

Paolo e i falsi apostoli
1Per  un attimo vorrei che mi lasciaste parlare come se fossi pazzo.  Permettetemelo dunque! 2Perché nei vostri riguardi io provo una gelosia  che è quella stessa di Dio per il suo popolo. Vi ho promesso in  matrimonio a un solo sposo, a Cristo, e intendo presentarvi a lui come  una vergine pura. 3Temo però che i vostri pensieri si corrompano, e come  Eva fu sedotta dalla malizia del serpente, così voi possiate perdere la  vostra semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 4Infatti, se uno  viene ad annunziarvi un Gesù diverso da quello che vi abbiamo  annunziato, voi lo accoglierete volentieri. Siete anche disposti a  ricevere uno spirito e un messaggio di salvezza diverso da quelli che  avete ricevuto. 5Ma io sono certo di non essere in nulla inferiore a  quei vostri 'super-apostoli'. 6Forse sono inesperto nel parlare, ma non  lo sono certo nella conoscenza: ve l'ho dimostrato in molte circostanze e  in tutti i modi.
7Forse la mia colpa è di essermi abbassato perché  voi siate innalzati e di avervi annunziato gratuitamente la parola di  Dio. 8Ho sfruttato altre chiese accettando da esse il necessario per  vivere: ho fatto questo per essere al vostro servizio. 9Quando ero tra  voi e mi sono trovato privo di denaro, non sono stato di peso a nessuno.  Alle mie necessità hanno provveduto i fratelli venuti dalla Macedonia.  In qualsiasi circostanza ho fatto molta attenzione, e continuerò a farla  per non essere a vostro carico. 10Nessuno in tutta la Grecia mi  toglierà questo motivo di fierezza. Ve lo assicuro come è vero che  Cristo vive in me. 11Non dico questo perché non vi voglia bene! Anzi, lo  sa Dio quanto vi amo!
12Ma continuerò a comportarmi così per  togliere ogni pretesto a quelli che vogliono vantarsi ed essere uguali a  me. 13Non sono altro che falsi apostoli che lavorano con inganno e si  fingono apostoli di Cristo. 14Non c'è da meravigliarsene, visto che  anche Satana finge dì essere un angelo. 15Quindi non è strano che i suoi  aiutanti fingano di essere apostoli leali. Ma la loro fine sarà degna  delle loro opere.

Le sofferenze dell'apostolo
16Lo ripeto:  nessuno mi consideri pazzo. Oppure, se mi credete tale, sopportatemi  come si sopporta un pazzo, perché anch'io possa vantarmi un poco. 17Quel  che vi dico ora, mentre mi vanto, non piacerebbe al Signore; ma lo dico  come parlerebbe un pazzo. 18Molti si vantano per motivi puramente  umani; anch'io mi vanterò. 19Del resto, voi che siete saggi siete  abituati a sopportare i pazzi. 20Infatti sopportate chi vi tratta come  schiavi, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi vi maltratta e vi prende a  schiaffi. 21Si vede che io sono stato troppo debole! Lo dico a mia  vergogna.
A ogni modo, se quelli osano vantarsi di qualcosa (parlo proprio da pazzo), mi vanterò anch'io.
22Essi sono Ebrei? Lo sono anch'io!
Sono Israeliti? Anch'io!
Sono discendenti di Abramo? Anch'io!
23Sono servi di Cristo? Ebbene, dirò uno sproposito: io lo sono più di loro.
Io ho lavorato più di loro; sono stato in prigione più di loro; sono stato picchiato più di loro.
Più  di loro ho affrontato pericoli mortali: 24cinque volte ho ricevuto le  trentanove frustate dagli Ebrei; 25tre volte sono stato bastonato dai  Romani; una volta sono stato ferito a colpi di pietra; tre volte ho  fatto naufragio, e una volta ho passato un giorno e una notte in balìa  delle onde.
26E ancora: lunghi viaggi a piedi, pericoli di fiumi,  pericoli di briganti, pericoli da parte degli Ebrei e dei pagani,  pericoli nelle città, nei luoghi deserti e sul mare, pericoli da parte  dei falsi fratelli.
27Ho sopportato duri lavori ed estenuanti  fatiche; ho trascorso molte notti senza potere dormire; ho patito la  fame e la sete; parecchie volte sono stato costretto a digiunare; sono  rimasto al freddo e non avevo di che coprirmi. 28E, oltre a tutto  questo, ogni giorno ho avuto il peso delle preoccupazioni per tutte le  comunità.
29Se qualcuno è in difficoltà, io soffro con lui. Se qualcuno è debole nella fede, io sono tormentato per lui.
30Se  proprio bisogna vantarsi, io mi vanterò della mia debolezza. 31Dio, il  Padre di Gesù Cristo, nostro Signore, - sia benedetto in eterno, - sa  che dico la verità. 32Quando ero a Damasco, il governatore  rappresentante del re Areta aveva fatto mettere delle guardie alle porte  della città per catturarmi. 33Ma da una finestra io fui calato in una  cesta all'esterno delle mura e così gli sfuggii di mano.

Visioni e rivelazioni
1Non  è bello vantarsi, eppure devo farlo. Perciò vi parlerò delle visioni e  delle rivelazioni che il Signore mi ha concesse. 2Conosco un credente  che quattordici anni or sono fu portato fino al terzo cielo. (Io non so  se vi fu portato anima e corpo, o se lo fu soltanto in spirito: lo sa  Dio). 3-4So che quell'uomo fu portato sino al paradiso. (Se lo fu  fisicamente o solamente in spirito - lo ripeto - io non lo so: Dio solo  lo sa). Lassù udì parole sublimi che per un uomo è impossibile ripetere.  5Di quel tale sono disposto a vantarmi, ma per quanto riguarda me, mi  vanterò soltanto delle mie debolezze. 6Se avessi voglia di vantarmi non  sarei un pazzo perché direi la pura verità. Tuttavia non lo faccio:  voglio che la gente mi giudichi in base a ciò che faccio e dico, e che  non abbia di me un'opinione più alta.
7Io ho avuto grandi  rivelazioni. Ma proprio per questo, perché non diventassi orgoglioso, mi  è stata inflitta una sofferenza che mi tormenta come una scheggia nel  corpo, come un messaggero di Satana che mi colpisce per impedirmi di  diventare orgoglioso. 8Tre volte ho supplicato il Signore di liberarmi  da questa sofferenza. 9Ma egli mi ha risposto: 'Ti basta la mia grazia.  La mia potenza si manifesta in tutta la sua forza proprio quando uno è  debole'. È per questo che io mi vanto volentieri della mia debolezza,  perché la potenza di Cristo agisca in me. 10Perciò io mi rallegro della  debolezza, degli insulti, delle difficoltà, delle persecuzioni e delle  angosce che io sopporto a causa di Cristo, perché quando sono debole,  allora sono veramente forte.

Le preoccupazioni di Paolo
11Ho  parlato come se fossi pazzo! Siete voi che mi avete costretto. Proprio  voi, che invece avreste dovuto parlare a mia difesa. Perché, anche se io  non sono nulla, non sono certo stato in nulla inferiore a quei  'super-apostoli'. 12Io sono un vero apostolo; lo provano le azioni che  ho compiuto in mezzo a voi con grande pazienza: segni, prodigi,  miracoli. 13Che cosa vi fa sentire inferiori alle altre comunità? Solo  questo: che io non vi sono mai stato di peso! Vogliate perdonarmi questa  ingiustizia!
14Eccomi pronto a venire da voi per la terza volta, e  non vi sarò di peso. Perché non cerco il vostro denaro, cerco voi.  Perché non sono i figli che devono risparmiare per i genitori, ma sono i  genitori che devono provvedere ai figli. 15Ben volentieri io spenderò  quel che possiedo e sacrificherò anche me stesso per voi. Se io vi amo  più degli altri, voi dovreste amarmi di meno?
16È dunque chiaro che  io non vi sono stato di peso. Tuttavia potrebbe darsi che, astutamente,  io sia riuscito a sfruttarvi in qualche modo con l'inganno. 17Forse  qualcuno dei fratelli che vi ho mandato mi è servito per sfruttarvi?  18Ho chiesto a Tito divenire da voi e ho mandato con lui quell'altro  fratello che conoscete. Forse Tito vi ha sfruttati in qualche modo?  Forse non abbiamo agito animati dalle stesse intenzioni comportandoci  allo stesso modo?
19Probabilmente voi pensate da un pezzo che io  cerchi di difendermi dinanzi a voi. No! Io parlo dinanzi a Dio, come  credente in Cristo. Tutto quel che dico, carissimi, lo dico per far  crescere la vostra fede. 20Purtroppo temo che quando verrò non vi  troverò come vi vorrei, e voi non troverete me come mi vorreste. Temo  che ci siano fra voi litigi, invidie, orgoglio, contrasti, maldicenze,  pettegolezzi, fanatismi, immoralità. 21Temo che quando verrò, Dio mi  umilierà di nuovo dinanzi a voi, e che dovrò piangere per tutti quelli  che hanno peccato e rifiutano di staccarsi dalle immoralità, dai vizi e  dalle dissolutezze in cui sono vissuti finora.

Esortazioni finali e saluti
1Questa  è la terza volta che vengo da voi. Secondo la norma biblica, ogni  accusa dovrà essere provata da due o tre testimoni. 2Per tutti quelli  che hanno peccato prima, e per tutti gli altri, ora che sono assente,  ripeto quel che io vi ho detto di persona in occasione della mia seconda  visita: quando verrò di nuovo tra voi non userò indulgenza. 3Voi  cercate una prova che Cristo parla in me e l'avrete: Cristo infatti non è  debole verso voi, anzi agisce con potenza nei vostri confronti. 4Certo,  al momento della sua morte in croce era debole, ma ora è vivo per la  potenza di Dio. Uniti con lui condividiamo la sua debolezza, ma la  potenza di Dio ci fa partecipi della sua vita per occuparci  efficacemente di voi.
5Esaminate voi stessi per vedere se vivete  nella fede. Sottoponetevi alla prova. Riconoscete che Gesù Cristo vive  fra voi? O è vero il contrario? 6A ogni modo spero che ammetterete un  fatto: io ho superato la prova. 7Perciò prego Dio che non facciate nulla  di male. Non per dimostrare che io sono migliore di voi, ma perché  facciate il bene in ogni caso, anche se dovesse sembrare che non sono  migliore di voi. 8Infatti io non posso far nulla contro la verità, posso  solamente agire per la verità. 9Per questo mi rallegro quando io sono  debole e voi siete forti. E pregando chiedo a Dio che egli vi faccia  diventare perfetti. 10Ecco perché vi scrivo tutto questo, mentre sono  lontano da voi: per non dovervi trattare con durezza quando sarò tra  voi, usando l'autorità che il Signore mi ha data per fortificare la  comunità, non certo per distruggerla.
11Fratelli, vivete nella gioia,  correggetevi, incoraggiatevi, andate d'accordo, vivete in pace. E Dio  che dà amore e pace sarà con voi. 12Salutatevi tra di voi con un  fraterno abbraccio. Tutti i credenti vi salutano.
13La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con voi tutti.
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