Galati
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▲ Saluto
1-3Io, Paolo, l'apostolo, scrivo alle chiese della Galazia. Non sono un apostolo perché lo vogliono gli uomini, e nemmeno per autorità di uomo. Questo incarico mi è stato dato da Gesù Cristo e da Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti. Insieme a tutti i fratelli che sono con me vi saluto: Dio nostro Padre e Gesù Cristo, il Signore, vi diano grazia e pace.
4Gesù Cristo è colui che ha sacrificato se stesso per liberarci dai nostri peccati e per strapparci da questo mondo malvagio. Questa è la volontà di Dio, nostro Padre. 5A lui sia la gloria per sempre. Amen.
Vi è un solo Vangelo
6Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo, e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è. Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo. 8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata: anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto: chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.
10Ricerco forse l'approvazione degli uomini o quella di Dio? Cerco forse la popolarità? Se cercassi di piacere agli uomini non sarei servitore di Cristo.
Paolo ha ricevuto il Vangelo da Cristo
11Vi faccio notare, fratelli, che il messaggio di salvezza da me annunziato non viene dagli uomini. 12Nessun uomo me l'ha trasmesso o insegnato! È Gesù Cristo che me l'ha rivelato.
13Avete certamente udito qual era il mio impegno nella religione ebraica: perseguitavo ferocemente la chiesa di Dio e facevo di tutto per distruggerla. 14Io vivevo la religione ebraica con un impegno superiore a quello di molti connazionali della mia età. Ero addirittura fanatico quando si trattava di osservare le tradizioni dei nostri padri.
15-16Ma Dio decise di rivelarmi suo Figlio, perché lo facessi conoscere fra i pagani. Nella sua bontà, già prima della mia nascita, mi aveva destinato a questo incarico e poi mi chiamò. Allora non chiesi consiglio a nessuno. 17Non mi recai nemmeno a Gerusalemme da coloro che erano stati apostoli prima di me, ma andai subito in Arabia. Poi tornai direttamente a Damasco. 18Solo tre anni dopo andai a Gerusalemme per conoscere Pietro 19e non vidi nessuno degli altri apostoli, a eccezione di Giacomo, il fratello del Signore.
20Non dico il falso e Dio sa che quello che vi scrivo è vero.
21In seguito andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. 22Le chiese della Giudea non mi conoscevano personalmente. 23Esse avevano soltanto sentito dire: 'Quel tale, che una volta ci perseguitava, ora diffonde la nostra fede, mentre prima voleva distruggerla'. 24Così, per causa mia, rendevano gloria a Dio.
4Gesù Cristo è colui che ha sacrificato se stesso per liberarci dai nostri peccati e per strapparci da questo mondo malvagio. Questa è la volontà di Dio, nostro Padre. 5A lui sia la gloria per sempre. Amen.
Vi è un solo Vangelo
6Mi meraviglio di voi! Dio vi ha chiamati a ricevere la sua grazia donata a voi per mezzo di Cristo, e voi gli voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di salvezza! 7In realtà, un altro non c'è. Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il vangelo di Cristo. 8Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata: anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. 9Sì! L'ho detto e lo ripeto: chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.
10Ricerco forse l'approvazione degli uomini o quella di Dio? Cerco forse la popolarità? Se cercassi di piacere agli uomini non sarei servitore di Cristo.
Paolo ha ricevuto il Vangelo da Cristo
11Vi faccio notare, fratelli, che il messaggio di salvezza da me annunziato non viene dagli uomini. 12Nessun uomo me l'ha trasmesso o insegnato! È Gesù Cristo che me l'ha rivelato.
13Avete certamente udito qual era il mio impegno nella religione ebraica: perseguitavo ferocemente la chiesa di Dio e facevo di tutto per distruggerla. 14Io vivevo la religione ebraica con un impegno superiore a quello di molti connazionali della mia età. Ero addirittura fanatico quando si trattava di osservare le tradizioni dei nostri padri.
15-16Ma Dio decise di rivelarmi suo Figlio, perché lo facessi conoscere fra i pagani. Nella sua bontà, già prima della mia nascita, mi aveva destinato a questo incarico e poi mi chiamò. Allora non chiesi consiglio a nessuno. 17Non mi recai nemmeno a Gerusalemme da coloro che erano stati apostoli prima di me, ma andai subito in Arabia. Poi tornai direttamente a Damasco. 18Solo tre anni dopo andai a Gerusalemme per conoscere Pietro 19e non vidi nessuno degli altri apostoli, a eccezione di Giacomo, il fratello del Signore.
20Non dico il falso e Dio sa che quello che vi scrivo è vero.
21In seguito andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. 22Le chiese della Giudea non mi conoscevano personalmente. 23Esse avevano soltanto sentito dire: 'Quel tale, che una volta ci perseguitava, ora diffonde la nostra fede, mentre prima voleva distruggerla'. 24Così, per causa mia, rendevano gloria a Dio.
▲ Gli altri apostoli accolgono Paolo
1-2Quattordici anni più tardi, dopo una rivelazione del Signore, ritornai a Gerusalemme. Vi andai insieme con Bàrnaba portando con me anche Tito. Là esposi privatamente alle persone più autorevoli della comunità la parola del Signore che annunzio ai pagani. Non volevo che risultasse inutile il lavoro che avevo compiuto e che stavo facendo. 3Ebbene, neppure Tito che era con me, benché non fosse Ebreo, fu obbligato a sottomettersi al rito della circoncisione.
4Alcuni intrusi, falsi fratelli, avrebbero voluto farlo circoncidere. Costoro si erano infiltrati tra noi per insidiare la libertà che ci viene da Cristo e per ricondurci sotto la schiavitù della legge di Mosè. 5Ma non ci siamo piegati di fronte a questa gente e non abbiamo ceduto neppure per un istante: dovevamo mantenere salda per voi la verità della parola di Cristo.
6Del resto, le persone considerate più autorevoli nella comunità, non mi imposero nulla. Per me non ha alcuna importanza chi erano in passato, perché Dio sceglie chi vuole. Lo ripeto: quelli che hanno autorità 7riconobbero che Dio aveva affidato a me l'incarico di annunziare la parola di Cristo tra i non Ebrei, così come aveva affidato a Pietro di annunziarla tra gli Ebrei. 8Perché Dio che ha fatto di Pietro l'apostolo degli Ebrei, ha fatto di me l'apostolo dei pagani.
9Giacomo, Pietro e Giovanni, che sono considerati le persone più autorevoli, riconobbero che Dio mi aveva affidato questo incarico particolare, e trovandosi d'accordo con noi, strinsero fraternamente la mano a me e a Bàrnaba. Fu così deciso che noi saremmo andati fra i pagani ed essi tra gli Ebrei. 10Ci raccomandarono soltanto di ricordarci dei poveri della chiesa di Gerusalemme. E questo ho sempre cercato di farlo.
Paolo rimprovera Pietro in Antiòchia
11Ma quando Pietro venne ad Antiòchia, io mi opposi a lui apertamente perché aveva torto. 12Prima infatti egli aveva l'abitudine di sedersi a tavola con i credenti di origine pagana; ma quando giunsero alcuni che stavano dalla parte di Giacomo, egli cominciò a evitare quelli che non erano Ebrei e si tenne in disparte per paura dei sostenitori della circoncisione. 13Anche gli altri fratelli di origine ebraica si comportarono come Pietro in questo modo equivoco. Persino Bàrnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. 14Ma quando mi accorsi che essi non agivano secondo la parola del Signore, dissi a Pietro, in presenza di tutti: 'Se tu, che sei Ebreo di origine, ti comporti come uno che non lo è, vivendo come chi non è sottoposto alla legge ebraica, perché poi costringi gli altri a vivere come gli Ebrei?'.
Tutti sono salvati per la fede
15Noi siamo Ebrei di nascita. Non proveniamo dagli altri popoli che non conoscono la legge di Mosè. 16Eppure noi sappiamo che Dio salva l'uomo non perché questi osserva le pratiche della legge di Mosè ma perché crede in Gesù Cristo. E noi abbiamo creduto in Gesù Cristo, per essere salvati da Dio per mezzo della fede in Cristo, e non per mezzo delle opere comandate dalla Legge. Nessuno infatti sarà salvato perché osserva la Legge. 17Ora, se noi che cerchiamo di essere salvati da Dio per mezzo di Gesù Cristo, cadiamo in peccato, significa forse che Cristo ci spinge a peccare? No di certo! 18Significa soltanto che io mi dimostro peccatore perché do ancora valore a una Legge scaduta. 19In realtà per me non c'è vita nella pratica della Legge. Essa non mi riguarda più: ora vivo per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo.
20Non son più io che vivo: è Cristo che vive in me. La vita che ora vivo in questo mondo la vivo per la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e volle morire per me. 21Io non rendo inutile la grazia di Dio. Ma se fosse vero che siamo salvati perché osserviamo le norme della Legge, allora Cristo sarebbe morto per niente.
4Alcuni intrusi, falsi fratelli, avrebbero voluto farlo circoncidere. Costoro si erano infiltrati tra noi per insidiare la libertà che ci viene da Cristo e per ricondurci sotto la schiavitù della legge di Mosè. 5Ma non ci siamo piegati di fronte a questa gente e non abbiamo ceduto neppure per un istante: dovevamo mantenere salda per voi la verità della parola di Cristo.
6Del resto, le persone considerate più autorevoli nella comunità, non mi imposero nulla. Per me non ha alcuna importanza chi erano in passato, perché Dio sceglie chi vuole. Lo ripeto: quelli che hanno autorità 7riconobbero che Dio aveva affidato a me l'incarico di annunziare la parola di Cristo tra i non Ebrei, così come aveva affidato a Pietro di annunziarla tra gli Ebrei. 8Perché Dio che ha fatto di Pietro l'apostolo degli Ebrei, ha fatto di me l'apostolo dei pagani.
9Giacomo, Pietro e Giovanni, che sono considerati le persone più autorevoli, riconobbero che Dio mi aveva affidato questo incarico particolare, e trovandosi d'accordo con noi, strinsero fraternamente la mano a me e a Bàrnaba. Fu così deciso che noi saremmo andati fra i pagani ed essi tra gli Ebrei. 10Ci raccomandarono soltanto di ricordarci dei poveri della chiesa di Gerusalemme. E questo ho sempre cercato di farlo.
Paolo rimprovera Pietro in Antiòchia
11Ma quando Pietro venne ad Antiòchia, io mi opposi a lui apertamente perché aveva torto. 12Prima infatti egli aveva l'abitudine di sedersi a tavola con i credenti di origine pagana; ma quando giunsero alcuni che stavano dalla parte di Giacomo, egli cominciò a evitare quelli che non erano Ebrei e si tenne in disparte per paura dei sostenitori della circoncisione. 13Anche gli altri fratelli di origine ebraica si comportarono come Pietro in questo modo equivoco. Persino Bàrnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. 14Ma quando mi accorsi che essi non agivano secondo la parola del Signore, dissi a Pietro, in presenza di tutti: 'Se tu, che sei Ebreo di origine, ti comporti come uno che non lo è, vivendo come chi non è sottoposto alla legge ebraica, perché poi costringi gli altri a vivere come gli Ebrei?'.
Tutti sono salvati per la fede
15Noi siamo Ebrei di nascita. Non proveniamo dagli altri popoli che non conoscono la legge di Mosè. 16Eppure noi sappiamo che Dio salva l'uomo non perché questi osserva le pratiche della legge di Mosè ma perché crede in Gesù Cristo. E noi abbiamo creduto in Gesù Cristo, per essere salvati da Dio per mezzo della fede in Cristo, e non per mezzo delle opere comandate dalla Legge. Nessuno infatti sarà salvato perché osserva la Legge. 17Ora, se noi che cerchiamo di essere salvati da Dio per mezzo di Gesù Cristo, cadiamo in peccato, significa forse che Cristo ci spinge a peccare? No di certo! 18Significa soltanto che io mi dimostro peccatore perché do ancora valore a una Legge scaduta. 19In realtà per me non c'è vita nella pratica della Legge. Essa non mi riguarda più: ora vivo per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo.
20Non son più io che vivo: è Cristo che vive in me. La vita che ora vivo in questo mondo la vivo per la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e volle morire per me. 21Io non rendo inutile la grazia di Dio. Ma se fosse vero che siamo salvati perché osserviamo le norme della Legge, allora Cristo sarebbe morto per niente.
▲ La fede e le opere
1O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Eppure Cristo e la sua morte in croce vi sono stati annunziati con la massima chiarezza! 2Una cosa vorrei sapere da voi: Dio vi ha forse dato il suo Spirito perché avete ubbidito alla Legge, o non piuttosto perché avete ascoltato la parola della fede? 3Siete proprio così sciocchi? Avete incominciato a vivere con lo Spirito di Dio e ora volete andare avanti con sforzi umani? 4Avete dunque fatto invano tante esperienze? È impossibile! 5Dio vi dà lo Spirito e opera miracoli in mezzo a voi, perché avete ubbidito alla Legge o perché avete ascoltato il messaggio della fede? 6Come dice la Bibbia: Abramo ebbe fiducia in Dio e per questo Dio lo considerò giusto.
Dio e Abramo
7Sappiate dunque che i veri discendenti di Abramo sono quelli che hanno fede. 8È previsto nella Bibbia che Dio avrebbe salvato anche i non Ebrei che hanno fede. Infatti Dio ha fatto questa promessa ad Abramo: Per mezzo tuo benedirò tutti i popoli. 9Abramo credette a Dio e fu benedetto, e così tutti quelli che credono sono benedetti con lui. 10Invece quanti mettono la loro fiducia nella pratica della Legge sono sotto la maledizione. Perché la Bibbia dice: Maledetto chiunque non osserva e non mette in pratica ogni precetto contenuto nel libro della Legge. 11È chiaro dunque che Dio non salva nessuno per mezzo della Legge. Lo dice anche la Bibbia: Colui che crede è giusto davanti a Dio, egli avrà la vita. 12Ma la Legge non ha nulla a che fare con la fede. La Bibbia dice: Chi mette in pratica i precetti della Legge avrà la vita per mezzo di essa. 13Quindi noi eravamo sotto la maledizione della Legge. Cristo ce ne ha liberati quando sulla croce ha preso su di sé questa maledizione. Infatti la Bibbia dice: Chiunque è appeso a un legno è maledetto. 14Così, per mezzo di Gesù Cristo, la benedizione che Dio aveva promesso ad Abramo raggiunge anche i pagani; e tutti noi che abbiamo fede in Cristo riceviamo lo Spirito promesso.
La Legge e la promessa
15Fratelli, scelgo un paragone preso dalla vita di ogni giorno. Quando un testamento è fatto in modo giuridicamente valido, nessuno dice che non vale e nessuno lo cambia. 16Ora Dio ha fatto le sue promesse ad Abramo e alla sua discendenza.
La Bibbia non dice: 'e alle sue discendenze', come se si trattasse di molti; dice invece: e alla sua discendenza, indicando così una sola persona, che è Cristo. 17Orbene, Dio ha fatto una promessa ad Abramo che è come un testamento il quale non può essere abolito dalla Legge apparsa quattrocentotrenta anni dopo. 18Se infatti l'eredità che Dio ha promesso si ottiene in base a questa Legge, non si ottiene più in base alla promessa. È invece con la promessa che Dio ha manifestato la sua bontà ad Abramo.
Dignità subordinata della Legge
19A che serve dunque la Legge? Fu aggiunta in seguito per mettere in evidenza il peccato fino a che non fosse venuto il discendente che era stato promesso.
La Legge poi è stata data per mezzo degli angeli, i quali si servirono di un intermediario. 20Ma quando vi è una sola persona che agisce, non c'è più bisogno di un intermediario, e Dio agisce da solo.
Scopo della Legge
21La Legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No! Se fosse stata data una Legge capace di dare la vera vita agli uomini, allora la salvezza dipenderebbe dalla Legge. 22Ma la Bibbia ha dichiarato che tutti sono prigionieri del peccato perché il dono promesso da Dio fosse dato a tutti i credenti in Gesù Cristo, proprio per la loro fede.
23Prima che giungesse il tempo della fede in Cristo eravamo prigionieri della Legge, in attesa che questa fede fosse rivelata. 24Così la Legge fu per noi come uno che ci sorvegliava fino alla venuta di Cristo, perché poi fossimo salvati per mezzo della fede. 25Ora che la fede è venuta, non siamo più sotto la sorveglianza della Legge.
26Voi tutti siete figli di Dio per mezzo di Gesù Cristo, perché credete in lui. 27Con il battesimo infatti siete stati uniti a Cristo, e siete stati rivestiti di lui come di un abito nuovo. 28Non ha più alcuna importanza l'essere Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna, perché uniti a Gesù Cristo tutti voi siete diventati una cosa sola. 29E se appartenete a Cristo, siete discendenti di Abramo: ricevete l'eredità che Dio ha promesso.
Dio e Abramo
7Sappiate dunque che i veri discendenti di Abramo sono quelli che hanno fede. 8È previsto nella Bibbia che Dio avrebbe salvato anche i non Ebrei che hanno fede. Infatti Dio ha fatto questa promessa ad Abramo: Per mezzo tuo benedirò tutti i popoli. 9Abramo credette a Dio e fu benedetto, e così tutti quelli che credono sono benedetti con lui. 10Invece quanti mettono la loro fiducia nella pratica della Legge sono sotto la maledizione. Perché la Bibbia dice: Maledetto chiunque non osserva e non mette in pratica ogni precetto contenuto nel libro della Legge. 11È chiaro dunque che Dio non salva nessuno per mezzo della Legge. Lo dice anche la Bibbia: Colui che crede è giusto davanti a Dio, egli avrà la vita. 12Ma la Legge non ha nulla a che fare con la fede. La Bibbia dice: Chi mette in pratica i precetti della Legge avrà la vita per mezzo di essa. 13Quindi noi eravamo sotto la maledizione della Legge. Cristo ce ne ha liberati quando sulla croce ha preso su di sé questa maledizione. Infatti la Bibbia dice: Chiunque è appeso a un legno è maledetto. 14Così, per mezzo di Gesù Cristo, la benedizione che Dio aveva promesso ad Abramo raggiunge anche i pagani; e tutti noi che abbiamo fede in Cristo riceviamo lo Spirito promesso.
La Legge e la promessa
15Fratelli, scelgo un paragone preso dalla vita di ogni giorno. Quando un testamento è fatto in modo giuridicamente valido, nessuno dice che non vale e nessuno lo cambia. 16Ora Dio ha fatto le sue promesse ad Abramo e alla sua discendenza.
La Bibbia non dice: 'e alle sue discendenze', come se si trattasse di molti; dice invece: e alla sua discendenza, indicando così una sola persona, che è Cristo. 17Orbene, Dio ha fatto una promessa ad Abramo che è come un testamento il quale non può essere abolito dalla Legge apparsa quattrocentotrenta anni dopo. 18Se infatti l'eredità che Dio ha promesso si ottiene in base a questa Legge, non si ottiene più in base alla promessa. È invece con la promessa che Dio ha manifestato la sua bontà ad Abramo.
Dignità subordinata della Legge
19A che serve dunque la Legge? Fu aggiunta in seguito per mettere in evidenza il peccato fino a che non fosse venuto il discendente che era stato promesso.
La Legge poi è stata data per mezzo degli angeli, i quali si servirono di un intermediario. 20Ma quando vi è una sola persona che agisce, non c'è più bisogno di un intermediario, e Dio agisce da solo.
Scopo della Legge
21La Legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No! Se fosse stata data una Legge capace di dare la vera vita agli uomini, allora la salvezza dipenderebbe dalla Legge. 22Ma la Bibbia ha dichiarato che tutti sono prigionieri del peccato perché il dono promesso da Dio fosse dato a tutti i credenti in Gesù Cristo, proprio per la loro fede.
23Prima che giungesse il tempo della fede in Cristo eravamo prigionieri della Legge, in attesa che questa fede fosse rivelata. 24Così la Legge fu per noi come uno che ci sorvegliava fino alla venuta di Cristo, perché poi fossimo salvati per mezzo della fede. 25Ora che la fede è venuta, non siamo più sotto la sorveglianza della Legge.
26Voi tutti siete figli di Dio per mezzo di Gesù Cristo, perché credete in lui. 27Con il battesimo infatti siete stati uniti a Cristo, e siete stati rivestiti di lui come di un abito nuovo. 28Non ha più alcuna importanza l'essere Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna, perché uniti a Gesù Cristo tutti voi siete diventati una cosa sola. 29E se appartenete a Cristo, siete discendenti di Abramo: ricevete l'eredità che Dio ha promesso.
▲ La dignità dei figli maggiorenni
1Mi spiego meglio. Se un orfano minorenne ha ricevuto un'eredità, in teoria è padrone di tutto, ma in pratica la sua condizione è come quella di uno schiavo. 2Fino al tempo stabilito nel testamento di suo padre l'orfano deve dipendere da tutori e amministratori. 3Così anche noi: prima eravamo come fanciulli sotto il dominio degli spiriti che governavano il mondo. 4Ma Dio, quando fu giunto il tempo stabilito, mandò suo Figlio. Egli nacque da una donna e fu sottoposto alla Legge 5per liberare quelli che erano sotto la Legge e farci diventare figli di Dio. 6E siccome siete suoi figli, Dio ha inviato nei vostri cuori lo Spirito di suo Figlio che esclama: 'Abbà!', ossia 'Padre!'. 7Non siete dunque più schiavi, ma figli. E se siete figli siete anche eredi. Così vuole Dio.
È assurdo voler tornare in schiavitù
8Quando non conoscevate Dio eravate schiavi di dèi che in realtà sono soltanto degli idoli. 9Ma ora avete conosciuto Dio; anzi è Dio che vi conosce. Perché dunque volete ritornare a sottomettervi a forze che non possono salvarvi? Volete essere di nuovo i loro schiavi? 10Voi osservate scrupolosamente giorni speciali, mesi, stagioni, anni! 11Sono molto preoccupato per voi! Temo di essermi affaticato invano per voi!
12Vi prego, fratelli: diventate come me, perché anch'io sono diventato come voi. Non mi avete fatto alcun torto. 13Vi ricordate la prima volta, quando vi annunziai la parola di Cristo? Ero malato. 14La mia malattia fu per voi una vera prova. Ma non mi avete disprezzato né cacciato via. Anzi! Mi accoglieste come un angelo di Dio, come Gesù Cristo stesso! 15Dov'è ora la vostra gioia? Posso dire che allora, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi per darmeli. 16Ora invece sono diventato vostro nemico perché vi ho detto la verità? 17Quegli altri invece sono pieni di premure per voi, ma le loro intenzioni non sono buone. Vogliono staccarvi da me perché vi interessiate di loro.
18È giusto interessarsi di ciò che è bene, ma dovete farlo sempre, non soltanto quando io sono tra voi. 19Figli miei, per voi io soffro di nuovo i dolori del parto, finché non sarà chiaro che Cristo è in mezzo a voi. 20In questo momento vorrei essere tra voi e potervi parlare con un tono di voce diverso. Non so più che fare per voi!
L'allegoria di Agar e Sara
21Se volete vivere sottoposti alla Legge, ditemi allora: perché non date ascolto a quel che la Legge stessa afferma? 22La Bibbia dice che Abramo ebbe due figli: uno nato da Agar - una schiava - e l'altro da Sara, sua moglie, che era libera. 23Il figlio che egli ebbe dalla schiava fu il frutto del volere umano; il figlio che ebbe dalla donna libera fu invece il frutto della promessa di Dio. 24Questi avvenimenti hanno un significato più profondo. Le due madri rappresentano due alleanze: Agar rappresenta l'antica alleanza, quella del monte Sinai, che genera solo schiavi 25(il monte Sinai è in Arabia, ma corrisponde all'attuale Gerusalemme che è schiava della Legge con tutti i suoi figli); 26Sara invece, che è libera, rappresenta la Gerusalemme celeste, ed è lei la nostra madre. 27Di lei dice la Bibbia:
Rallegrati, o sterile che non hai partorito!
Grida di gioia tu che non hai mai provato
le doglie del parto!
Perché i figli dell'abbandonata
saranno numerosi,
più numerosi dei figli di colei
che ha avuto marito.
28E voi, fratelli, siete diventati figli di Dio, grazie ad una promessa, come Isacco. 29Ma come allora il figlio nato per una decisione umana perseguitò il figlio nato per intervento di Dio, così avviene anche ora. 30Lo dice la Bibbia: Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non deve spartire l'eredità con il figlio della libera. 31E così, fratelli, noi non siamo figli della schiava ma della libera.
È assurdo voler tornare in schiavitù
8Quando non conoscevate Dio eravate schiavi di dèi che in realtà sono soltanto degli idoli. 9Ma ora avete conosciuto Dio; anzi è Dio che vi conosce. Perché dunque volete ritornare a sottomettervi a forze che non possono salvarvi? Volete essere di nuovo i loro schiavi? 10Voi osservate scrupolosamente giorni speciali, mesi, stagioni, anni! 11Sono molto preoccupato per voi! Temo di essermi affaticato invano per voi!
12Vi prego, fratelli: diventate come me, perché anch'io sono diventato come voi. Non mi avete fatto alcun torto. 13Vi ricordate la prima volta, quando vi annunziai la parola di Cristo? Ero malato. 14La mia malattia fu per voi una vera prova. Ma non mi avete disprezzato né cacciato via. Anzi! Mi accoglieste come un angelo di Dio, come Gesù Cristo stesso! 15Dov'è ora la vostra gioia? Posso dire che allora, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi per darmeli. 16Ora invece sono diventato vostro nemico perché vi ho detto la verità? 17Quegli altri invece sono pieni di premure per voi, ma le loro intenzioni non sono buone. Vogliono staccarvi da me perché vi interessiate di loro.
18È giusto interessarsi di ciò che è bene, ma dovete farlo sempre, non soltanto quando io sono tra voi. 19Figli miei, per voi io soffro di nuovo i dolori del parto, finché non sarà chiaro che Cristo è in mezzo a voi. 20In questo momento vorrei essere tra voi e potervi parlare con un tono di voce diverso. Non so più che fare per voi!
L'allegoria di Agar e Sara
21Se volete vivere sottoposti alla Legge, ditemi allora: perché non date ascolto a quel che la Legge stessa afferma? 22La Bibbia dice che Abramo ebbe due figli: uno nato da Agar - una schiava - e l'altro da Sara, sua moglie, che era libera. 23Il figlio che egli ebbe dalla schiava fu il frutto del volere umano; il figlio che ebbe dalla donna libera fu invece il frutto della promessa di Dio. 24Questi avvenimenti hanno un significato più profondo. Le due madri rappresentano due alleanze: Agar rappresenta l'antica alleanza, quella del monte Sinai, che genera solo schiavi 25(il monte Sinai è in Arabia, ma corrisponde all'attuale Gerusalemme che è schiava della Legge con tutti i suoi figli); 26Sara invece, che è libera, rappresenta la Gerusalemme celeste, ed è lei la nostra madre. 27Di lei dice la Bibbia:
Rallegrati, o sterile che non hai partorito!
Grida di gioia tu che non hai mai provato
le doglie del parto!
Perché i figli dell'abbandonata
saranno numerosi,
più numerosi dei figli di colei
che ha avuto marito.
28E voi, fratelli, siete diventati figli di Dio, grazie ad una promessa, come Isacco. 29Ma come allora il figlio nato per una decisione umana perseguitò il figlio nato per intervento di Dio, così avviene anche ora. 30Lo dice la Bibbia: Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non deve spartire l'eredità con il figlio della libera. 31E così, fratelli, noi non siamo figli della schiava ma della libera.
▲ 1Cristo ci ha liberati per farci vivere effettivamente nella libertà. State dunque saldi in questa libertà e non ritornate ad essere schiavi.
Perseverare nella libertà
2Ascoltatemi bene. Ve lo dico io, Paolo: se vi fate circoncidere, Cristo non vi servirà a nulla. 3Ancora una volta io vi dichiaro solennemente: chi si sottopone al rito della circoncisione è impegnato a fare tutto quello che la Legge comanda. 4Quelli, tra voi, che pensano di salvarsi perché ubbidiscono alla Legge, sono separati da Cristo, sono privati della grazia; 5noi invece siamo guidati dallo Spirito di Dio, e per mezzo della fede viviamo nella continua attesa di ricevere la salvezza sperata. 6Quando siamo uniti a Cristo Gesù, non conta nulla essere circoncisi o non esserlo. Conta solo la fede che agisce per mezzo dell'amore.
7Eravate partiti bene; chi vi ha fatto inciampare sulla via della verità? 8Quel che vi hanno detto per farvi cambiare idea, non viene certo da Dio che vi chiama. 9Ma badate bene: un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta. 10Ma, per quanto vi riguarda, il Signore mi dà fiducia: non prenderete un'altra strada. Chi porta confusione in mezzo a voi sarà punito, chiunque egli sia.
11Quanto a me, fratelli, se dicessi che la circoncisione è ancora necessaria, gli Ebrei non mi perseguiterebbero più, ma in questo caso la croce di Cristo non sarebbe più per loro motivo di scandalo. 12Quelli che provocano questi disordini in mezzo a voi vadano pure a farsi castrare.
Libertà, servizio, amore
13Fratelli, Dio vi ha chiamati alla libertà! Ma non servitevi della libertà per i vostri comodi. Anzi, lasciatevi guidare dall'amore di Dio e fatevi servi gli uni degli altri. 14Perché chi ubbidisce a quest'unico comandamento: Ama il prossimo tuo come te stesso, mette in pratica tutta la Legge. 15Se invece vi comportate come bestie feroci, mordendovi e divorandovi tra voi, fate attenzione: finirete per distruggervi gli uni gli altri.
La guida dello Spirito si contrappone al nostro egoismo
16Ascoltatemi: lasciatevi guidare dallo Spirito e così non seguirete i vostri desideri egoisti. 17L'istinto egoista ha desideri contrari a quelli dello Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari a quelli dell'egoismo. Queste due forze sono in contrasto tra loro, e così voi non potete fare quel che volete. 18Se lo Spirito di Dio vi guida, non siete più schiavi della Legge. 19Tutti possiamo vedere quali sono i risultati di una vita egoista: immoralità, corruzione e vizio, 20idolatria, magia, odio, litigi, gelosie, ire, intrighi, divisioni, 21invidie, ubriachezze, orge e altre cose di questo genere. Io ve l'ho già detto prima e ve lo dico di nuovo: quelli che si comportano in questo modo non avranno posto nel regno di Dio.
22Lo Spirito invece produce: amore, gioia, pace, comprensione, cordialità, bontà, fedeltà, 23mansuetudine, dominio di sé. La Legge, certo, non condanna quelli che si comportano così.
24E quelli che appartengono a Gesù Cristo hanno fatto morire con lui, inchiodato alla croce, il loro egoismo con le passioni e i desideri che esso produce. 25Perciò, se è lo Spirito che ci dà la vita, lasciamoci guidare dallo Spirito. 26Non dobbiamo quindi più essere gonfi di orgoglio e provocarci a vicenda invidiandoci gli uni gli altri.
▲ Portare i pesi gli uni degli altri
1Fratelli, se scoprite qualcuno di voi che sta commettendo un ERRORE, ebbene, voi che avete lo Spirito di Dio, cercate di riportarlo sulla via del bene. Ma fatelo con dolcezza, vegliando su di voi, perché anche voi potete essere messi alla prova. 2Aiutatevi a portare i pesi gli uni degli altri, e così ubbidirete alla legge di Cristo. 3Se qualcuno pensa di essere importante, mentre invece non è nulla, inganna se stesso. 4Ciascuno, piuttosto, rifletta sul suo modo di vivere e così, se potrà essere contento di sé, lo sarà senza confrontarsi con gli altri. 5Perché ciascuno porterà le conseguenze di quel che fa.
6Chi viene istruito nella parola del Signore condivida i suoi beni con colui che l'istruisce. 7Non fatevi illusioni: con Dio non si scherza! Ognuno di noi raccoglie quel che ha seminato. 8Chi vive nell'egoismo, raccoglie morte. Chi vive nello Spirito di Dio, raccoglie vita eterna. 9Non stanchiamoci di fare il bene perché, a suo tempo, avremo un buon raccolto. 10Così dunque, finché ne abbiamo l'occasione, facciamo del bene a tutti, ma soprattutto ai nostri fratelli nella fede.
Esortazioni finali e saluti
11Guardate come vi ho scritto grande, di mia mano. 12Quelli che insistono per farvi circoncidere desiderano fare bella figura di fronte agli uomini, soltanto per evitare le persecuzioni che si devono subire a causa della croce di Cristo.
13Neppure i sostenitori del rito della circoncisione osservano la Legge. Vogliono però che voi vi facciate circoncidere per poi vantarsene. 14Io invece voglio vantarmi soltanto di questo: della croce del nostro Signore Gesù Cristo: poiché egli è morto in croce, il mondo è morto per me e io sono morto per il mondo. 15Perciò non conta nulla essere circoncisi o non esserlo. Ciò che importa è essere una nuova creatura. 16Dio doni pace e misericordia a quelli che seguono questa norma, a loro e a tutto il vero popolo di Dio.
17D'ora innanzi nessuno aumenti le mie difficoltà, perché appartengo a Gesù e le cicatrici che porto nel mio corpo ne sono la prova. 18Il Signore Gesù Cristo vi dia la sua grazia, fratelli. Amen.
6Chi viene istruito nella parola del Signore condivida i suoi beni con colui che l'istruisce. 7Non fatevi illusioni: con Dio non si scherza! Ognuno di noi raccoglie quel che ha seminato. 8Chi vive nell'egoismo, raccoglie morte. Chi vive nello Spirito di Dio, raccoglie vita eterna. 9Non stanchiamoci di fare il bene perché, a suo tempo, avremo un buon raccolto. 10Così dunque, finché ne abbiamo l'occasione, facciamo del bene a tutti, ma soprattutto ai nostri fratelli nella fede.
Esortazioni finali e saluti
11Guardate come vi ho scritto grande, di mia mano. 12Quelli che insistono per farvi circoncidere desiderano fare bella figura di fronte agli uomini, soltanto per evitare le persecuzioni che si devono subire a causa della croce di Cristo.
13Neppure i sostenitori del rito della circoncisione osservano la Legge. Vogliono però che voi vi facciate circoncidere per poi vantarsene. 14Io invece voglio vantarmi soltanto di questo: della croce del nostro Signore Gesù Cristo: poiché egli è morto in croce, il mondo è morto per me e io sono morto per il mondo. 15Perciò non conta nulla essere circoncisi o non esserlo. Ciò che importa è essere una nuova creatura. 16Dio doni pace e misericordia a quelli che seguono questa norma, a loro e a tutto il vero popolo di Dio.
17D'ora innanzi nessuno aumenti le mie difficoltà, perché appartengo a Gesù e le cicatrici che porto nel mio corpo ne sono la prova. 18Il Signore Gesù Cristo vi dia la sua grazia, fratelli. Amen.