Maecenas vitae congue augue,
nec volutpat risus.
Audio Bibbia - TILC
Audio Bibbia - TILC
Vai ai contenuti

Giobbe

Antico Testamento
Giobbe
job_01
00:00
job_02
00:00
job_03
00:00
job_04
00:00
job_05
00:00
job_06
00:00
job_07
00:00
job_08
00:00
job_09
00:00
job_10
00:00
job_11
00:00
job_12
00:00
job_13
00:00
job_14
00:00
job_15
00:00
job_16
00:00
job_17
00:00
job_18
00:00
job_19
00:00
job_20
00:00
job_21
00:00
job_22
00:00
job_23
00:00
job_24
00:00
job_25
00:00
job_26
00:00
job_27
00:00
job_28
00:00
job_29
00:00
job_30
00:00
job_31
00:00
job_32
00:00
job_33
00:00
job_34
00:00
job_35
00:00
job_36
00:00
job_37
00:00
job_38
00:00
job_39
00:00
job_40
00:00
job_41
00:00
job_42
00:00
L'uomo Giobbe
1Nella regione di Uz viveva un  uomo chiamato Giobbe. Era onesto e giusto, rifiutava il male perché  rispettava Dio. 2Aveva sette figli e tre figlie. 3Possedeva settemila  pecore, tremila cammelli, mille buoi, cinquecento asine e aveva  moltissimi servitori. Era l'uomo più importante tra quelli che vivevano a  est d'Israele. 4l suoi figli, a turno, davano delle feste e invitavano i  fratelli e le sorelle a mangiare e bere insieme. 5Alla fine di ogni  ciclo di feste, Giobbe faceva venire i suoi figli per purificarli. Egli  stesso si alzava presto e offriva un sacrificio per ognuno di essi;  perché pensava che forse i suoi figli avevano peccato e bestemmiato Dio.

La prima sfida di Satana
6Un giorno le creature celesti si presentarono davanti al Signore. In mezzo a loro c'era anche Satana. 7Il Signore gli chiese:
- Da dove vieni?
Satana rispose:
- Sono stato qua e là, in giro per la terra.
8  - Hai notato il mio servo Giobbe? - chiese ancora il Signore. Poi  aggiunse: - In tutta la terra non c'è nessuno onesto e giusto come lui.  Egli rifiuta il male perché serve Dio.
9Satana rispose:
- Gli  conviene rispettarti, lo credo bene! 10Tu proteggi lui, la sua famiglia e  tutto quel che possiede! Benedici tutto quel che fa, e così il suo  bestiame cresce a vista d'occhio. 11Ma prova a toccare le sue proprietà e  vedrai come bestemmierà anche lui.
12Il Signore disse a Satana:
- D'accordo, fa' quel che vuoi delle sue proprietà, ma non toccare la sua persona.
E Satana si allontanò.

Satana mette Giobbe alla prova la prima volta
13Un  giorno, mentre i figli e le figlie di Giobbe banchettavano a casa del  fratello maggiore, 14-15un uomo venne a dire a Giobbe: 'I predoni sabei  sono piombati addosso a me e agli altri tuoi servitori; hanno rubato i  buoi che aravano e le asine che pascolavano là vicino. Hanno ucciso  tutti. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire'. 16Mentre  quest'uomo stava ancora parlando, un altro servo venne a dire a Giobbe:  'È caduto un fulmine che ha ucciso il tuo gregge e i tuoi pastori. Solo  io sono riuscito a salvarmi per venirtelo a dire'. 17Quest'uomo non  aveva finito di parlare quando un altro venne a dire a Giobbe: 'Tre  bande di predoni babilonesi si sono gettate sui tuoi cammelli, li hanno  presi e hanno ucciso i tuoi uomini. Solo io sono riuscito a salvarmi,  per venirtelo a dire'. 18Quest'uomo stava ancora parlando con Giobbe  quando un altro venne a dirgli: 'I tuoi figli e le tue figlie  banchettavano a casa del fratello maggiore e, d'un tratto, 19un vento  fortissimo, che soffiava dal deserto, ha fatto crollare la casa. Sono  morti tutti. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire'.  20Udito questo, Giobbe si alzò, stracciò il suo mantello e si rase i  capelli in segno di lutto. Poi gettatosi a terra pregò così:
21'Nudo sono venuto al mondo
e nudo ne uscirò;
il Signore dà,
il Signore toglie,
il Signore sia benedetto'.
22Nonostante tutto, Giobbe non peccò, non se la prese con Dio.

La seconda sfida di Satana
1Un giorno le creature celesti si presentarono davanti al Signore. In mezzo a loro c'era anche Satana. 2Il Signore gli chiese:
- Da dove vieni?
Satana rispose:
- Sono stato qua e là, in giro per la terra.
3  - Hai notato il mio servo Giobbe? - chiese il Signore. Poi aggiunse: -  In tutta la terra non c'è nessuno onesto e giusto come lui. Egli rifiuta  il male perché serve Dio. Tu mi hai spinto a metterlo alla prova senza  motivo, eppure mi è rimasto fedele.
4Satana rispose:
- Sì, ma la  pelle è salva! L'uomo è pronto a dare tutto pur di salvare la pelle. 5Ma  prova a toccarlo nella carne e nelle ossa e vedrai come bestemmierà  anche lui.
6Il Signore disse a Satana:
- D'accordo, fanne quello che vuoi, ma non ucciderlo.

Satana mette Giobbe alla prova la seconda volta
6Era  tutto una piaga, tanto che prese un coccio per grattarsi. Andò a vivere  tra i rifiuti e la cenere 7Satana si allontanò dal Signore e colpi  Giobbe dalla testa ai piedi con una terribile malattia. 9e sua moglie  gli disse:
- Hai ancora fede? Perché non bestemmi e muori?
10Giobbe le rispose:
-  Tu parli da insensata. Noi abbiamo accettato da Dio le cose buone.  Perché ora non dovremmo accettare le cose cattive? Nonostante tutto,  Giobbe non pronunziò nessuna imprecazione.

Gli amici di Giobbe vanno a trovarlo
11Tre  amici di Giobbe - Elifaz, della regione di Teman, Bildad, originario di  Suca, Zofar, della regione di Naama - vennero a sapere della sua grande  disgrazia. Partirono allora per andare insieme da Giobbe a fargli le  condoglianze e a dargli conforto. 12-13Scorsero Giobbe da lontano, ma  non lo riconobbero. Quando si avvicinarono e videro che soffriva molto,  si misero a piangere. Si stracciarono i mantelli, si cosparsero la testa  di polvere, gettandola verso il cielo, poi si sedettero a terra con lui  per sette giorni e sette notti, senza avere il coraggio di dirgli una  parola.

Dialogo tra Giobbe e i suoi amici

GIOBBE

Giobbe maledice il giorno in cui nacque
1-2Finalmente Giobbe cominciò a parlare
e maledisse il giorno in cui nacque:
3'Maledetto il giorno in cui son nato
e la notte in cui fui concepito!
4Quel giorno sia solamente tenebre,
Dio più non lo consideri,
né luce su di esso più risplenda!
5Tenebre e oscurità lo inghiottano,
sia sepolto da una nuvola
e tremi di terrore per il buio improvviso!
6Quella notte sia preda dell'oscurità,
non faccia più parte dei giorni dell'anno,
e non entri nel numero dei mesi!
7Sì, quella notte sia una notte sterile,
neanche un grido di gioia vi risuoni!
8Quelli che sanno come maledire il giorno,
che risvegliano il mostro Leviatan,
maledicano quella notte!
9Non risplendano le stelle del tramonto,
aspetti la luce, ma essa non venga;
non sorga aurora da quella notte.
10Sia maledetta, perché non impedì
la mia nascita;
una vita di dolori e di affanno.

Giobbe preferisce la tomba alla vita
11'Perché non sono morto nel grembo
di mia madre?
Perché non sono spirato sul nascere?
12Perché qualcuno mi accolse fra le braccia?
Perché mia madre mi nutri con il suo latte?
13Se fossi morto allora, riposerei in pace
e ora dormirei tranquillo,
14insieme ai re e ai governanti della terra
che si sono costruiti luoghi di riposo,
insieme ai principi ricchi d'oro,
con le case piene d'argento.
16Come un aborto, non esisterei;
sarei come un neonato che non ha visto
la luce.

17Nella tomba i malvagi non fanno più
tribolare
e anche chi è sfinito trova riposo.
18I prigionieri stanno insieme, in pace,
e non odono la voce dell'aguzzino.
19Laggiù, si trovano piccoli e grandi,
schiavi senza più padroni.

20Perché dare alla luce chi poi, in vita,
sarà un disgraziato?
Che esistenza è quella di chi incontra
solo amarezza?
21Essi aspettano la morte,
anzi la cercano più di un tesoro,
ma non la trovano.
22Sono contenti e gioiscono
quando trovano la tomba.
23Ma all'uomo viene nascosta
la via da percorrere,
perché Dio lo assedia da tutte le parti.

Giobbe grida per le sue disgrazie
24'Invece di mangiare mi lamento,
non posso trattenere le mie grida,
25perché mi piombano addosso i mali
che temo,
mi capita proprio quel che mi spaventa.
26Per me non c'è calma né riposo,
conosco solo tormenti'.

PRIMO CICLO DI DISCORSI
1A questo punto Elifaz, della città di Teman, disse:

ELlFAZ

Dio punisce chi sbaglia
2'Giobbe, potrà dispiacerti, ma non posso
fare a meno
di dirti quel che penso:
3Tu, per molti, sei stato un maestro,
hai consolato chiunque era abbattuto.
4Con le tue parole
hai dato forza agli sfiduciati,
coraggio a quanti tremavano le ginocchia.
5Ma ora, che sei stato colpito anche tu,
diventi impaziente e non ti sai rassegnare.
6Tu che confidi in Dio, e sei irreprensibile,
perché non hai fiducia e speranza?
7Sai bene che nessun innocente
è morto nella disgrazia;
gli onesti non vengono distrutti!
8È certo invece
che miete tempesta chi semina vento!
9Dio è in collera contro di loro,
li consuma, li stermina.
10Urlino pure come leoni,
Dio spezza i loro denti;
11come i leoni, essi muoiono per mancanza
di preda
e i loro figli sono dispersi.

Nessuno è giusto davanti a Dio
12'Ho sentito una parola,
l'ho percepita appena, come un bisbiglio.
13Come un incubo notturno
incombe su uno che dorme,
14io fui preso dal terrore,
cominciai a tremare,
il gelo mi entrò nelle ossa,
15un soffio leggero sfiorò la mia faccia,
mi si drizzarono i capelli.
16C'era qualcuno davanti ai miei occhi,
ma non potevo vederlo bene.
Una voce misteriosa sussurrò:
17'Nessuno è giusto davanti a Dio,
nessuno è puro davanti al suo creatore.
18Dio non conta nemmeno sui suoi servitori
celesti,
trova difetti anche nei suoi angeli;
19tanto più ne trova negli uomini che
abitano in case d'argilla,
con le fondamenta nella polvere.
Questi vengono schiacciati come vermi,
20polverizzati nel volgere di un giorno,
periscono tra l'indifferenza di tutti.
21Se il filo della loro vita viene spezzato,
muoiono senza aver imparato niente
di saggio'.

Gli stolti vanno in rovina
1'Grida pure, Giobbe! Chi ti risponderà?
a quale creatura celeste vuoi rivolgerti?
2 Sappi che la collera ammazza l'uomo
insensato,
il risentimento uccide lo sciocco.
3 Ho visto gli stolti mettere radici,
ma presto la loro dimora è andata
distrutta
4i loro figli si sono trovati privi di sicurezza,
senza difesa in tribunale.
5 Gli affamati divorano tutti i loro raccolti,
le siepi di spine non li fermano;
gli assetati succhiano tutte le loro ricchezze.

6Si sa che la sofferenza e i guai
non spuntano dalla terra come l'erba;
è dall'uomo che viene il male,
come dal fuoco sprizzano faville.

Dio punisce e salva
8'Io però mi rivolgerei a Dio,
a lui presenterei il mio caso.
9Dio fa cose grandi e misteriose,
cose stupende, senza numero:
10fa cadere la pioggia sulla terra,
manda l'acqua per irrigare i campi.
11Innalza gli umili,
rallegra quelli che sono a lutto.
12Distrugge i piani dei furbi,
impedisce loro di avere successo.
13Dio prende in trappola i sapienti con la loro
stessa astuzia,
annienta i progetti dei perversi.
14Questi brancolano al buio;
di giorno camminano a tentoni come fosse
notte.
15Dio però salva il povero dalle loro
calunnie e dall'oppressione,
16dà speranza agli indifesi
e tappa la bocca ai malvagi.

Dio corregge e benedice
17'Beato chi è corretto da Dio!
Non disprezzare la correzione
dell'Onnipotente,
18perché egli colpisce, ma fascia la ferita,
risana la piaga che provoca.
19Egli ti verrà sempre in aiuto,
ti salverà da ogni male:
20ti scamperà dalla morte in tempo di carestia
e dalla spada durante la guerra;
21 ti metterà al sicuro dalle calunnie,
e per il futuro non dovrai temere rovina,
22non avrai paura della fame
né della violenza;
non ti metteranno spavento
le belve selvagge.
23Le pietre dei campi non ti saranno
di ostacolo
e gli animali selvatici ti saranno amici.
24Conoscerai pace e abbondanza,
nella tua casa,
ti guarderai attorno
e non ti mancherà nulla.
25I tuoi discendenti saranno moltissimi,
numerosi come i fili d'erba dei campi.
26Tu chiuderai gli occhi vecchio
e nel pieno vigore,
sarai come grano maturo al tempo della raccolta.
27Giobbe, tutto ciò è l'esperienza
che ce lo insegna,
ascoltalo e ricordalo per il tuo bene'.

GlOBBE

Giobbe è pieno di dolori
1Giobbe ricominciò:
2'Se pesate tutti i miei dolori
e mettete su una bilancia le mie disgrazie,
3 vedrete che sono più pesanti della sabbia
del mare,
ecco perché ho pronunziato parole dure.
4Dio Onnipotente mi ha colpito con le sue
frecce,
e io sono pieno del loro veleno.
Egli mi assale e mi terrorizza.

5L'asino selvatico non raglia davanti
a un buon pascolo,
il bue non muggisce davanti
alla mangiatoia piena.
6Non si può mangiare una cosa insipida,
senza sale.
Non c'è gusto nel bianco dell'uovo.
7Mi rifiuto di toccare queste cose
e mi dà nausea qualsiasi cibo.

Giobbe chiede a Dio di farlo morire presto
8 'Chi risponderà alla mia preghiera?
Voglia Dio concedermi quel che spero:
10possa egli schiacciarmi,
finirmi in un sol colpo.
10Anche nella prova più dolorosa troverò
un conforto,
farò salti di gioia,
perché so che non ho rinnegato
la parola di Dio.

11Non ho più forza per aspettare,
né pazienza per vivere a lungo.
12 Non sono duro come il marmo,
non sono fatto di ferro.
13 Mi sento privo di forza,
non so come reagire.

Gli amici deludono Giobbe
14 'L'uomo sfinito ha bisogno
di un vero amico
per non dubitare dell'amore
dell'Onnipotente
15Ma voi, amici, mi avete ingannato
come inganna un torrente senz'acqua:
16essa e abbondante quando c'è il ghiaccio
e quando la neve si scioglie,
17 ma in estate non scorre più
ed è prosciugata dal caldo.
18 Le carovane deviano il loro corso,
seguono il letto del torrente
in cerca d'acqua,
ma finiscono nel deserto e periscono.
19Le carovane della città di Teman
cercano l'acqua,
quelle di Saba l'aspettano;
20ma tutti vengono delusi
davanti a un torrente che è in secca.
21Così anche voi ora siete scomparsi,
avete visto la mia catastrofe
e avete avuto paura.
22Quando mai vi ho chiesto
di darmi qualcosa,
di tirar fuori i vostri soldi per me?
23Non vi ho domandato di liberarmi
né dalla mano di un nemico,
né da quella degli aguzzini.

24Spiegatemi dove ho sbagliato
e io me ne starò zitto.
25Io accetto una critica onesta,
ma i vostri rimproveri non mi servono.
26Volete prendervela con quel che ho detto?
Ma le parole di un disperato
volano al vento!
27Vi giochereste ai dadi anche un orfano
e vendereste i vostri stessi amici.
28Ma ora guardatemi in faccia,
sappiate: io non mento!
29Credetemi, non siate ingiusti!
Ho ragione e voi dovete ricredervi!
31Sto forse raccontando menzogne
e non riesco più a distinguere il male?

Giobbe vive giorni senza speranza
1'I giorni dell'uomo sulla terra
sono un tormento,
sono giorni di duro lavoro.
2Il bracciante stanco sospira il tramonto,
l'operaio aspetta la sua paga,
3i miei giorni invece trascorrono vuoti,
passo le notti insonni per la sofferenza.
4Quando mi corico non vedo l'ora
di alzarmi,
le notti sono lunghe e io mi agito
fino all'alba.
5Sono coperto di vermi e di croste,
la mia pelle è tutta una piaga purulenta.
6I miei giorni scorrono veloci come la spola
e svaniscono senza speranza.

La vita passa velocemente
7'Ricordati, Signore: la mia vita passa come
il vento,
non tornerò più a essere quello di prima.
8Chi mi ha visto non mi vedrà più.
Mi cercherai, ma non ci sarò più.
9Come una nuvola di passaggio,
chi muore non torna indietro,
10non fa più ritorno alla sua casa,
ed è dimenticato da tutti.
11Io però non mi tapperò la bocca!
Ho lo spirito angosciato e parlerò;
la mia anima è afflitta e mi lamenterò.

Dio terrorizza Giobbe
12'Perché, Signore, mi hai messo
un guardiano alle calcagna?
sono forse il mare o un mostro marino?
13 Se dico: 'Adesso mi corico
per trovare conforto,
mi sdraio un po' per riposarmi',
14 tu, o Dio, mi terrorizzi con gli incubi
e mi spaventi con le visioni.
15Preferirei morire strangolato
piuttosto che soffrire queste pene.
16Basta! Non vivrà a lungo.
Lasciami! I miei giorni svaniscono.

Dio controlla le azioni degli uomini
17'Signore, perché dai importanza all'uomo,
Perché gli presti attenzione?
18Perché lo controlli ogni giorno
e ogni momento lo metti alla prova?
19Fino a quando terrai gli occhi su di me.
Non mi lasci neppure ingoiare la saliva
20Se ho peccato, dimmi che cosa ti ho fatto.
Tu che controlli gli uomini,
perché mi prendi come bersaglio,
e ti sono tanto insopportabile?
21Perché non perdoni i miei errori
e non cancelli le mie colpe?
Presto tornerò alla polvere.
Mi cercherai, ma io non ci sarò più'.

1Il secondo amico di Giobbe, Bildad, originario di Suca, a questo punto disse:

BlLDAD
Dio punisce il colpevole, ma riabilita l'innocente
2'Quando la finirai di dire queste cose
e di fare tanto chiasso con le tue parole?
3Pensi che Dio, l'Onnipotente,
sbagli nel giudicare
e commetta ingiustizie?
4I tuoi figli devono aver peccato.
Per questo Dio li ha puniti.
5Se ti rivolgi a Dio con sincerità
e invochi l'aiuto dell'Onnipotente,
6se tu sei davvero innocente e sincero,
egli interverrà in tuo favore e ti farà piena giustizia.
7Quello che eri prima è niente
in confronto alla grandezza che poi avrai.

La sapienza degli anziani
8'Interroga quelli più vecchi di noi,
rifletti sull'esperienza dei loro padri!
9Noi siamo nati ieri e non sappiamo niente,
perché passiamo in fretta come un'ombra,
10ma i vecchi ti potranno raccontare
e insegnare quel che hanno imparato:

11Papiri e canne non crescono
dove l'acqua scarseggia,
12seccano prima di ogni altra erba,
anche senza essere tagliati.

Il malvagio non dura
13'Così finiscono quelli che dimenticano Dio,
così svanisce la speranza del malvagio:
14la sua sicurezza viene abbattuta,
la sua fiducia è distrutta come
una ragnatela.
15Si appoggia alla sua casa, ma questa crolla,
la puntella, ma non sta in piedi.
16Il malvagio è come una pianta rigogliosa
al sole,
si estende su tutto il giardino:
17le sue radici si aggrappano alle pietre
e si insinuano fra le rocce.
18Però se qualcuno la sradica,
nessuno saprà più dov'era piantata.
19Che bel destino!
Dalla polvere già ne spunta un'altra.

Chi è fedele a Dio trova felicità
20 'Dio respinge i malvagi,
ma accoglie chi gli è fedele,
21 ti darà di nuovo felicità
e tu griderai di gioia.
22Egli svergognerà quelli che ti odiano
e i malvagi non avranno più scampo'.

1Giobbe ricominciò a dire:

GIOBBE
Dio è più forte dell'uomo
2'Certo, l'uomo non può spuntarla con Dio!
3Come può discutere con lui
e dare una sola risposta
alle sue mille domande?
4Egli è potente e sa tutto.
Chi lo ha mai contrastato senza perire?

5Dio smuove le montagne
e non se ne accorgono,
quando è in collera le mette sottosopra.
6Egli fa tremare la terra,
scuote le sue colonne
7Al suo comando il sole non sorge
e le stelle non brillano.
8Egli stende i cieli da solo e
cammina sulle onde del mare;
9fa le costellazioni
e tutte le stelle del cielo.
10Egli fa cose grandi e stupende,
meraviglie senza fine:
11mi passa accanto e non lo vedo,
anche se mi è vicino, non lo riconosco.
12 Prende quel che vuole e nessuno
lo può fermare,
nessuno gli può dire: 'Che cosa fai?'.
13Dio non trattiene la sua ira,
tutti i suoi nemici sono sotto i suoi piedi.

Dio impone la sua ragione
14 'Come potrei io rispondergli?
Con quali parole potrei contrastarlo?
15 Anche se ho ragione, non rispondo.
Al mio giudice chiedo solo pietà.
16 Anche se mi risponde quando lo chiamo,
non credo però che voglia ascoltare
la mia preghiera;
17anzi, mi travolge come una tempesta
e senza motivo aumenta le mie ferite,
18 non mi lascia respirare,
mi riempie di amarezza.
19Quanto a forza, Dio è più forte di me.
Se parliamo di giustizia,
chi può trascinarlo in tribunale?
20 Anche se ho ragione,
le mie parole mi tradiscono,
egli mi fa apparire colpevole.
21Non capisco più se sono innocente,
ormai sono stanco di vivere.
22Tanto è lo stesso! L'ho sempre detto:
Dio distrugge sia l'innocente
sia il colpevole.
23 Se la gente muore
per un disastro improvviso,
della disgrazia dell'innocente egli se la ride.
24 Se il governo del paese
è in mano d'un malvagio,
chi altro se non Dio mette
i paraocchi ai giudici?

È INUTILE CONTRASTARE DIO
25'I miei giorni scorrono come vento,
fuggono senza portare niente di buono;
26scivolano veloci come barche leggere,
come un'aquila che piomba sulla preda.
27 Anche se dico: 'Basta,
non voglio più lamentarmi!
Voglio cambiare ed essere contento!',
28tutti i miei mali mi fanno paura
e so che Dio non mi tratta da innocente.
29 Se devo essere condannato ad ogni costo,
perché faticare inutilmente?
30A che serve lavarmi
e pulirmi ben bene con acqua abbondante,
31 poi Dio mi butta nel fango
e faccio schifo ai miei stessi vestiti?
32 Dio non è un uomo come me,
non posso rispondergli,
né citarlo in tribunale.
33non esiste un arbitro
che possa decidere tra noi,
34per togliermi di dosso il bastone
di Dio e liberarmi dal suo terrore.
35Solo allora parlerei senza paura.
Poiché non è così, devo vedermela da solo.

Dio scruta i peccati dell'uomo
1'Sono stanco di vivere,
perciò parlerò liberamente,
sfogherò tutto il mio dolore.
2A Dio dirò: 'Non condannarmi!
Fammi sapere di che cosa mi accusi!
3Ti sembra giusto opprimermi,
maltrattare l'uomo che hai fatto
e favorire l'opera dei malvagi?
4Hai forse occhi come i nostri
e vedi le cose come gli uomini?
5Sono forse i tuoi giorni e i tuoi anni
brevi come quelli dei comuni mortali?
6 Perché allora cerchi i miei errori
ed esamini i miei peccati?
7Tu sai che sono innocente
e nessuno può sottrarmi a te.

L'uomo è creatura di Dio
8'Tu mi hai fatto con le tue mani,
mi hai plasmato e ora mi distruggi.
9Ricordati: mi hai modellato come argilla
e ora mi fai tornare nella polvere.
10Tu mi hai colato come il latte
e lavorato come il formaggio,
11mi hai coperto di carne e di pelle,
mi hai intrecciato d'ossa e di nervi.
12Tu mi hai concesso la vita,
hai vegliato con affetto su ogni mio respiro.

Dio crea l'uomo per opprimerlo
13'Ma tu, o Dio, tramavi qualcosa,
ora so che cosa avevi in mente:
14volevi vedere se peccavo
per punire le mie colpe.
15 Se sbaglio, guai a me!
Se mi comporto bene, non posso vantarmi!
Non mi resta che vergogna e afflizione.
16 Se insuperbisco, mi abbatti come un leone,
mi colpisci con tutta la tua forza:
17mi attacchi continuamente,
ti avventi su di me con furore
e non ti stanchi mai.

Giobbe guarda alla morte come a una liberazione
18'Perché mi hai fatto venire alla luce?
Avrei voluto morire prima di nascere!
Nessuno mi avrebbe visto.
19Non sarei mai esistito,
sarei passato dal grembo alla tomba.
20La mia esistenza è alla fine.
Lasciami in pace, dammi un po' di respiro!
21Partirò, non tornerò più,
andrò nel regno delle ombre e delle tenebre,
22dove disordine e oscurità
regnano sovrane''.

1A questo punto, il terzo amico di Giobbe, Zofar, originario di Naama, disse:

ZOFAR

Giobbe è in errore
2'Nessuno risponde a tutto quel che Giobbe
ha detto?
Uno ha ragione soltanto perché
parla molto?
3Tu, Giobbe, vorresti tapparci la bocca
con le tue chiacchiere.
Pretendi di insultarci,
e noi dovremmo stare zitti?
4Tu dici: 'I miei ragionamenti sono giusti;
io sono innocente davanti a Dio'.
5Io vorrei che Dio parlasse,
che ti rispondesse a dovere.
6Che ti rivelasse i segreti della sapienza,
troppo profondi per la mente umana.
Allora capiresti: Dio dimentica una parte
delle tue colpe.

Giobbe non conosce la grandezza di Dio
7'Puoi conoscere l'immensità di Dio,
o scoprire la sua grandezza?
8Tu non puoi fare niente!
Dio è al di sopra dei cieli,
raggiunge le profondità della terra,
e tu non sai fin dove.
9La sua immensità è più grande della terra,
più vasta del mare.
10Se Dio afferra e imprigiona qualcuno
e poi lo trascina in tribunale,
nessuno glielo può impedire.
11Dio conosce gli uomini
che non valgono niente,
vede il peccato che l'uomo non distingue.
12Lo stupido può mettere giudizio,
come un puledro selvatico può essere
addomesticato.

Giobbe deve correggere la propria vita per conoscere la tranquillità
13'Se tu, Giobbe, metti la testa a posto,
se innalzi a Dio le tue mani;
14se prima le purifichi dal male
che hanno fatto
e scacci la disonestà dalla tua casa,
15allora potrai camminare a testa alta,
sicuro di te, non avrai più paura di nulla.
16Dimenticherai i tuoi affanni,
e saranno per te acqua passata;
17più del sole a mezzodì splenderà la tua vita,
i momenti più neri saranno chiari
come l'alba.
18Ti sentirai sicuro perché avrai speranza,
Dio ti proteggerà e ti riposerai tranquillo;
19ti coricherai e nessuno ti spaventerà,
anzi, molti ti aduleranno.
20I malvagi, invece, resteranno delusi;
non avranno più alcun rifugio
e la morte sarà l'unica loro speranza'.

1A queste parole Giobbe rispose:

GIOBBE
Giobbe difende la sua innocenza
2'Voi credete di essere la voce del popolo
e che la sapienza morirà con voi!
3Ma anch'io ho un'intelligenza
come la vostra;
non sono più ignorante di voi.
Chi non sa queste cose?
4I miei amici osano prendere in giro me
che invoco Dio perché risponda.
Io sono giusto e onesto
ed essi mi deridono.
5Chi ha tutto disprezza chi non ha niente
e dà una spinta a chi sta per cadere.
6I violenti sono tranquilli nelle loro case;
quelli che provocano Dio
e vogliono tenerlo in pugno
se ne stanno al sicuro.

Giobbe conosce come Dio opera
7-10'Amico, domanda agli animali
e agli uccelli,
agli insetti e ai pesci.
Tutti sanno che Dio li ha fatti con le sue mani.
Tutti ti potranno insegnare
che la vita di ogni essere vivente
e lo spirito di ogni uomo
sono nelle mani di Dio.
11Egli ha dato all'orecchio
la facoltà di distinguere le parole
e al palato di riconoscere i gusti.
12Ha dato pure saggezza ai vecchi,
agli anziani prudenza.
13Dio sa e può tutto,
egli opera con saggezza e intelligenza.
14Se Dio distrugge, nessuno può ricostruire;
se imprigiona qualcuno,
nessuno può liberarlo.
15Se Dio trattiene la pioggia,
tutto si secca, ma se manda un diluvio,
la terra è sconvolta.
16Dio è potente e sa quel che fa;
egli tiene in pugno chi sbaglia
e chi trascina nell'errore:
17toglie il potere ai consiglieri di corte
e rende pazzi i giudici.
18Annulla l'autorità dei re,
anzi li lega come prigionieri;
19 toglie i privilegi ai sacerdoti
e spodesta chi detiene posizioni di potere;
20fa ammutolire chi si crede sincero
e ai vecchi toglie il giudizio;
21copre i nobili di vergogna
e annienta l'autorità dei potenti;
22scopre le cose nascoste dall'oscurità
e porta alla luce anche le tenebre
più fitte;
23ingrandisce e distrugge i popoli,
alcuni li fa espandere, altri li annienta,
24toglie il senno ai loro capi,
perché si perdano in deserti senza via d'uscita;
25li fa brancolare nell'oscurità più nera
e li fa camminare come ubriachi.

Giobbe rifiuta i discorsi degli amici
1'Amici miei, tutte queste cose
le ho viste con i miei occhi,
le ho sentite con le mie orecchie e le ho
capite.
2 Quel che sapete voi lo so anch'io,
non sono più ignorante di voi.
3Io però desidero parlare
con l'Onnipotente,
voglio discutere con lui,
4perché voi non fate altro
che sputare sentenze,
siete tutti medici incompetenti.
5Se riuscite a stare zitti,
forse vi crederanno uomini dotti!
6 Ascoltate il mio punto di vista,
prestate attenzione alle mie parole.
7Non cercate di difendere Dio
con le vostre menzogne e la vostra frode.
8Vorreste prendere le parti di Dio
e farvi suoi avvocati?
9Vi piacerebbe se Dio giudicasse voi?
Certo non lo imbrogliereste
come fate con gli uomini!
10Ma egli vi punirà di certo,
se nel vostro intimo non siete imparziali.
11Sarete spaventati e tremerete
di fronte alla sua presenza maestosa.
12 Le vostre ragioni saranno ridotte
in polvere
e la vostra difesa sarà frantumata.

13Ora fate silenzio e lasciatemi parlare.
Costi quel che costi!
14Preferisco morire,
rischierò la mia vita.
15Mi uccida pure!
Anche se non ho molte speranze,
mi difenderò davanti a lui.
16Allora egli stesso mi salverà,
perché un malvagio
non si presenterebbe a lui.
17Ora ascoltate bene quel che dico,
vi entri in testa il mio discorso.
18Io sono pronto per il giudizio,
so già che sarò riabilitato.
19Se c'è qualcuno che vuole contraddirmi,
io non risponderò, sarò come morto.

Giobbe si appella a Dio
20'Due cose sole ti chiedo, mio Dio,
e io non mi nasconderò davanti a te:
21non avere la mano pesante con me
e non terrorizzarmi.
22 Parla per primo e io risponderò,
oppure parlerò io e tu mi risponderai.
23Quante volte ho sbagliato e ho peccato?
Mostrami i miei errori e i miei peccati.
24Perché non mi guardi più con favore
e mi consideri come un tuo nemico?
25Perché vuoi spaventarmi e perseguitarmi?
Non sono che una foglia morta,
un filo di paglia disperso dal vento.
26Vuoi condannarmi con un verdetto severo
per gli errori che ho commesso da giovane?
27Vuoi incatenarmi i piedi,
controllare le strade che ho percorso
e i passi che ho fatto?
28Intanto io mi consumo
come un legno tarlato,
come un vestito divorato dalle tarme.

L'uomo ha vita breve e senza speranza
1'L'uomo, debole fin dalla nascita,
vive solo pochi giorni, ma pieni di guai.
2 Come un fiore sboccia
e poi viene tagliato,
egli, come un'ombra, subito svanisce.
3Eppure tu, o Dio, lo tieni d'occhio
e lo chiami in giudizio davanti a te.
4Da chi è impuro
non si può trarre nulla di puro.
5In anticipo tu hai deciso per l'uomo
la durata della vita.
Hai stabilito quanti saranno i suoi mesi.
Tu hai fissato i suoi limiti,
egli non può superarli.
6Non tenerlo d'occhio, lascialo in pace.
Fagli godere la sua giornata di lavoratore.

7Perfino un albero abbattuto
ha qualche speranza:
può germogliare e rifiorire.
8 Anche se le sue radici invecchiano
e il suo ceppo muore sotto terra,
9 germoglierà con l'umidità.
Come una pianta giovane metterà rami.
10L'uomo invece muore e così finisce.
Una volta morto che cosa rimane di lui?
11Come un lago prosciugato
e come un fiume senz'acqua,
12 l'uomo muore e non risorge più.
Non si sveglia più finché dura il cielo;
non si alzerà più dal suo sonno.

Giobbe chiede a Dio di morire e di essere poi chiamato alla sua presenza
13'Signore, desidero che tu mi nasconda
nel mondo dei morti;
rinchiudimi là, finché dura la tua collera,
e dopo ricordati di me.
14Può un morto tornare a vivere?
Io invece aspetterò tempi migliori,
aspetterò che questi tempi tristi finiscano.
15Allora mi chiamerai e io risponderò,
sarai soddisfatto di me, tua creatura.
16 Ora tu osservi tutti i miei passi,
ma allora non baderai ai miei peccati.
Tu li perdonerai
e li cancellerai per sempre,
mi laverai da tutte le mie colpe.

Dio distrugge l'uomo
18 'Come le montagne franano
e le rocce si staccano dal loro posto;
19come l'acqua trascina i ciottoli e la pioggia
abbondante porta via la terra, così tu, o Dio,
distruggi la speranza dell'uomo.
20Tu sconfiggi l'uomo
e lo scacci per sempre;
lo mandi via e la morte lo sfigura.
21Se i suoi figli si faranno onore,
o saranno in disgrazia, egli non lo saprà mai.
22Sente solo il dolore del suo corpo
e la sofferenza in tutta la sua persona'.

SECONDO CICLO DI DISCORSI
1A questo punto Elifaz di Teman disse:

ELlFAZ
Elifaz rimprovera Giobbe
2'Una persona giudiziosa
non parla al vento,
3non si riempie la bocca di sciocchezze,
non fa discorsi sconclusionati,
né dice cose a proprio danno.
4Tu, invece, sei irriverente,
sei uno scandalo per chi vuol pregare.
5Il tuo errore è evidente in quel che dici,
anche se adoperi il linguaggio dei furbi.
6Non io, ma la tua stessa bocca
e le tue labbra
ti accusano e ti condannano.
7Credi di essere il primo uomo che è
nato?
C'eri tu, quando Dio
creava le montagne?
8Hai conosciuto forse i piani di Dio
e ti sei impadronito della sapienza?
9Tu non sai niente
che anche noi non sappiamo;
noi comprendiamo
quel che comprendi tu.
10Fra noi c'è gente con i capelli bianchi,
qualcuno è più vecchio di tuo padre.

11Non ti bastano l'aiuto di Dio
e le nostre parole di conforto?
12Perché ti fai sviare dalla tua collera?
A che cosa miri?

13Perché sei adirato contro Dio
e ti lasci sfuggire bestemmie?
14Quale uomo può essere veramente
innocente?
L'uomo mortale può essere senza colpa?
15Dio non si fida nemmeno degli angeli;
ai suoi occhi nemmeno i cieli sono puri.
16L'uomo è corrotto e indegno,
perché beve il male come acqua.

La sorte del malvagio
17'Ascoltami, Giobbe.
Ti spiegherò quel che ho visto,
18senza nascondere nulla,
come lo hanno detto i sapienti
dopo averlo appreso dai loro padri.
19Ad essi fu data la terra promessa,
non c'erano stranieri fra di loro.
20Il malvagio vive sempre nel terrore,
il tiranno ha i giorni contati.
21Urla di terrore rimbombano
nelle sue orecchie;
i ladri lo aggrediscono
quando si sente al sicuro.
22Non ha speranza di sfuggire alle tenebre,
questa è la sua sorte:
essere ucciso con la spada.
23È destinato in pasto agli avvoltoi,
sa che lo aspetta un futuro terribile.
24Angoscia e paura lo assalgono
come un re pronto alla battaglia,
25perché si è ribellato a Dio
e ha sfidato l'Onnipotente.
26-27Ora che è diventato grasso e sazio,
si è lanciato a capofitto contro Dio,
armato di scudo e corazza.
28Abita in città che saranno distrutte,
in case dove più nessuno troverà dimora,
destinate a diventare
un mucchio di rovine.
29Tra poco non sarà più un uomo ricco,
le sue proprietà non dureranno,
né potrà aumentarle.
30Egli non sfuggirà alle tenebre.
Sarà come un albero,
un fuoco brucerà i suoi rami,
il soffio di Dio lo spazzerà via.
31Non si fidi delle apparenze vane,
perché la vanità sarà la sua ricompensa.
32Seccherà come un ramo,
prima del tempo,
e non rinverdirà più.
33 Sarà come una vite
che perde i grappoli acerbi,
come un ulivo
che lascia cadere i suoi fiori.
34I malvagi non avranno discendenti,
il fuoco divorerà le case dei corrotti.
Essi preparano imbrogli,
concepiscono disgrazie
e partoriscono inganni'.

1Giobbe disse:

GIOBBE
Giobbe accusa Dio dei suoi mali
2 'Ho già sentito queste cose,
voi mi tormentate invece di confortarmi.
3 Quando smetterete di dire cose inutili?
Che cosa vi fa parlare tanto?
4Anch'io parlerei come voi,
se voi foste al mio posto.
Potrei annegarvi in un fiume di parole,
scuotere la testa per contraddirvi.
5Potrei farvi coraggio con la bocca,
confortarvi a parole.

6Se parlo, a che serve?
Se taccio, il dolore non passa.
7Dio, tu mi hai logorato,
hai allontanato tutti i miei amici,
8hai scolpito le tue accuse sul mio viso,
sono diventato pelle e ossa.
Ora tutti mi condannano.
9Dio nella sua ira mi fa a pezzi,
mi mostra i denti;
come un nemico fissa i suoi occhi
e si avventa con rabbia su di me.
10La gente ora mi insulta,
mi schiaffeggia;
tutti congiurano contro di me.
11Dio mi ha consegnato ai malvagi,
sono caduto nelle mani dei disonesti.
12 Vivevo in pace, ma Dio mi ha colpito,
mi ha preso per la gola
e mi ha fatto a pezzi;
sono diventato il suo bersaglio;
13mi lancia frecce addosso da ogni parte,
trafigge il mio corpo senza pietà,
il mio sangue scorre a terra.
14Mi colpisce sulle ferite aperte,
come un lottatore si avventa su di me.

Giobbe chiede un testimone che lo difenda
15'Mi sono umiliato e vestito di stracci,
il mio animo è a terra.
16Ho la faccia coperta di lacrime,
sono accecato dal dolore,
17ma non sono colpevole di violenze,
la mia preghiera a Dio è sincera.
18Terra, non nascondere il mio sangue,
non lasciare spegnere
il mio grido di protesta.
19In cielo c'è chi mi difende,
il mio testimone è lassù.

20 I miei amici mi deridono,
ma i miei occhi nel pianto
sono rivolti a Dio.
21Vorrei che qualcuno mi difendesse
davanti a lui
come un uomo fa con il proprio amico.

Prostrato dalle calunnie, Giobbe affida a Dio la salvezza della sua reputazione
22'Ancora pochi anni
e me ne andrò per la strada senza ritorno.

1Il mio respiro si spegne, è giunta la fine;
una tomba è pronta ad accogliermi.
2Sono circondato da calunniatori,
non chiudo occhio
per l'amarezza che provo.
3Ti prego, o Dio, garantisci tu per me.
Nessun altro potrebbe darmi una mano.
4Tu hai reso gli uomini irragionevoli,
perciò non permettere che essi trionfino.
5Si dice: 'Chi guadagna tradendo gli amici
avrà figli ciechi'.
6Ora, tutti applicano a me
questo proverbio,
e mi sputano in faccia.
7Sono quasi accecato dal dolore;
sono diventato l'ombra di me stesso.
8Questo sgomenta gli uomini onesti,
l'innocente si indigna
di fronte al malvagio.
9Ma chi è onesto
continua per la sua strada
e chi ha le mani pulite sarà incoraggiato.
10Vanno e vengono in continuazione,
ma non ne trovo uno che ragiona.

Giobbe si affida alla tomba
11'I miei giorni passano,
i miei piani e i miei sogni svaniscono.
12Gli uomini scambiano la notte
con il giorno,
dicono che la luce è più vicina
delle tenebre.
13Anche se spero, la mia dimora
è nel mondo dei morti,
là sarò disteso nell'oscurità.
14Alla fossa ho detto: 'Tu sei mio padre!
al verme ho detto: 'Tu mi sei madre
e sorella'.
15Dove sei, ora, mia speranza?
Chi ti vedrà più?
16Scenderai con me nel mondo dei morti,
assieme finiremo nella polvere'.

1Bildad di Suca disse:

BlLDAD
Giobbe fa male a se stesso
2'Giobbe, fino a quando continuerai
con queste chiacchiere?
Se vorrai ascoltarci, noi parleremo.
3Perché ci tratti da animali?
Ci consideri forse degli stupidi ?
4Giobbe, con la tua collera
fai male a te stesso.
Vuoi che per farti piacere
la terra si spopoli
si spostino montagne?

Pericoli mortali colpiscono il malvagio
5'La luce del malvagio si spegnerà.
Il suo fuoco non brillerà più.
6 Nella sua tenda non ci sarà più luce,
la sua lampada non sarà accesa.
7Camminava con passo veloce,
ma ora trascina i piedi,
cade a causa delle proprie azioni.
8Va a finire in una rete,
i suoi piedi si impigliano.
9Resta preso nella trappola,
rimane catturato.
10Per il malvagio il terreno
nasconde un'insidia,
un inciampo lungo il suo cammino.
11Il terrore lo circonda,
lo perseguita a ogni passo.
12Lui, così forte, ora è debole per la fame;
disgrazie gli piombano addosso.
13Una malattia mortale gli mangia la pelle,
divora tutte le sue membra.
14Viene strappato dalla sicurezza
della sua tenda,
e viene trascinato alla presenza
del re della morte
15Chiunque potrà abitare la sua tenda,
dopo averla disinfettata con zolfo.
16 Le sue radici seccheranno,
i suoi rami saranno tagliati.
17Il suo nome scomparirà
dalla faccia della terra;
nessuno al mondo lo ricorderà.
18Sarà cacciato via dal mondo,
passerà dalla luce alle tenebre.
19Non ha né famiglia né figli;
nessun discendente abiterà la sua casa.
20Alla notizia della sua fine,
tutti, da levante a ponente,
tremeranno di paura.
21Questa è la sorte dei malvagi,
di quelli che non conoscono Dio'.

1Giobbe replicò:

GIOBBE
Gli amici si ingannano
2 'Fino a quando continuerete
a tormentarmi,
a farmi a pezzi con le vostre parole?
3 Troppe volte mi avete offeso;
non vi vergognate di calunniarmi
ingiustamente?
4Anche se ho sbagliato,
questo riguarda solo me.
5Voi credete di essere migliori di me,
mi rinfacciate le mie colpe,
6ma dovete sapere che Dio
mi ha ingannato.
Egli mi ha afferrato con la sua rete.
7Io protesto contro la sua violenza,
ma nessuno mi ascolta;
grido aiuto,
ma non ottengo giustizia.

Dio colpisce e isola Giobbe
8'Dio mi ha sbarrato il passo;
non posso proseguire;
ha reso buio il mio cammino.
9Mi ha tolto ogni dignità,
ha distrutto il mio buon nome.
10Mi colpisce da tutte le parti e io muoio.
Ha sradicato la mia speranza
come se fosse un albero.
11Dio è adirato con me,
mi tratta da nemico.
12 Mi fa attaccare dai suoi soldati,
essi marciano contro di me,
mi assediano nella mia tenda.

13Dio ha allontanato i miei fratelli;
sono un estraneo per i miei amici.
14Non ho più parenti, gli amici mi hanno dimenticato.
15Quelli di casa mia, le mie serve,
mi considerano come un estraneo,
sono un intruso per loro.
16Se chiamo il mio servo,
non mi risponde,
devo supplicarlo.
17Mia moglie non sopporta il mio alito,
faccio disgusto ai miei fratelli.
18I ragazzi mi prendono in giro,
mi deridono quando tento di alzarmi.
19Gli amici più intimi mi guardano
con disgusto;
quelli che più amavo
mi hanno girato le spalle.
20Sono ridotto a pelle e ossa,
sono quasi morto.

Giobbe vorrebbe scolpire le sue parole
21'Pietà, amici miei,
abbiate pietà di me!
Dio mi ha percosso.
22Perché mi perseguitate come fa Dio?
Non mi avete tormentato abbastanza?

23Mi piacerebbe che fossero conservate
le mie parole,
vederle scritte in un libro;
24oppure scolpite con il ferro su una pietra,
rivestite di piombo,
perché rimangano per sempre.

Giobbe sa di avere un difensore
25'Io lo so, colui che mi difende è vivo;
egli un giorno mi riabiliterà,
26e, perduta la mia pelle, distrutto il mio corpo,
io stesso vedrò Dio.
27Lo vedrò accanto a me
e lo riconoscerò.
Lo sento con il cuore, ne sono certo.
28Vi siete chiesti
come potevate tormentarmi,
cercando nel mio male la conseguenza
delle mie azioni.
29Ora temete, la spada vi colpirà,
essa riversa l'ira di Dio sul vostro peccato.
C'è qualcuno che giudica. Lo vedrete'.

1Zofar di Naama disse:

ZOFAR
Zofar è in collera
2'Giobbe, quel che dici
mi manda in collera;
debbo quindi replicare.
3Ho sentito parole che mi offendono,
ecco allora come ti rispondo.

Il malvagio non può sfuggire alla punizione di Dio
4'Tu sai bene che fin dai tempi antichi,
da quando c'è l'uomo sulla terra,
5il successo dei malvagi è di breve durata,
la loro felicità è questione di attimi.
6Anche se il malvagio si innalza
fino al cielo,
se tocca le nuvole con la testa,
7sarà spazzato via come polvere.
Chi lo conosceva dirà: 'Dov'è finito?'
8Il malvagio svanirà come un sogno,
nessuno lo troverà più,
si dissolverà come una visione notturna.
9Nessuno lo rivedrà,
il suo posto rimarrà vuoto.
10I suoi figli diventeranno poveri,
perché ha dovuto restituire
il denaro rubato.
11Il suo corpo, una volta giovane e vigoroso,
sarà ben presto trasformato in polvere.
12Anche se per lui il male è stato un dolce
da assaporare con il palato,
13da gustare a lungo
e trattenere in bocca,
14il suo cibo diventerà acido
nel suo stomaco,
sarà come veleno di serpente.
15Egli vomiterà la ricchezza rubata;
Dio se la riprende, anche dal suo stomaco.
16Quel che il malvagio ingoia è come veleno;
lo uccide come il morso di una vipera.
17Egli non vedrà scorrere latte e miele
a fiumi e torrenti.
18Egli non potrà mangiare il frutto
del suo lavoro,
dovrà restituirlo,
non potrà godersi i suoi guadagni.
19Ha oppresso e tradito i poveri;
si è appropriato di case costruite da altri.
20Poiché ha voluto troppo,
perderà tutta la sua ricchezza.
21Ha divorato ogni cosa,
la sua ricchezza non dura.
22È sazio e ricco, ma l'angoscia lo afferra;
i poveri metteranno le mani sui suoi beni.
23Si riempia pure lo stomaco.
Dio, adirato, lo punirà,
gli farà mangiare la sua collera.
24Egli fugge da una spada di ferro,
ma un arco di bronzo lo colpirà a morte.
25Una freccia lo trafiggerà,
la sua punta affilata lo colpirà al fegato,
il terrore della morte lo assalirà.
26L'oscurità è stata riservata a lui;
un fuoco che nessun uomo ha acceso
lo brucerà,
consumerà anche la sua famiglia.
27Il cielo rivela il peccato di quest'uomo
e la terra testimonia contro di lui.
28Tutta la sua ricchezza sarà spazzata via
quando Dio lo travolgerà come un fiume.
29Questa è la sorte del malvagio,
così Dio lo tratterà'.

1Giobbe rispose:

GlOBBE
Giobbe vuole essere ascoltato
2'Ascoltate quel che vi dico;
questo solo vi chiedo come conforto.
3Fatemi parlare e poi,
quando avrò finito, se volete,
deridetemi pure.
4Io non mi lamento degli uomini,
ma ho motivo di essere impaziente.
5Guardatemi, sbalordite
e tappatevi la bocca!
6Se penso a quel che mi è capitato,
quasi non ci credo,
mi sento ancora rabbrividire.

I malvagi godono
7 'Perché i malvagi vivono,
invecchiano e accrescono la loro forza?
8Essi hanno figli e nipoti;
vivono abbastanza da vederli crescere.
9Le loro case non conoscono sciagure,
Dio non colpisce i malvagi.
10I loro tori fecondano sempre,
le loro mucche non abortiscono mai.
11I malvagi lasciano che i loro figli
corrano e saltino liberi come agnelli.
12Essi cantano con il tamburo e la cetra,
si divertono al suono del flauto.
13Passano tutta la vita nei divertimenti
e scendono nella tomba senza soffrire.
14Eppure hanno detto a Dio:
'Sta' lontano da noi,
i tuoi insegnamenti non ci interessano.
15Chi è l'Onnipotente?
A che serve ubbidirgli e pregarlo?'.
16Essi accumulano ricchezze,
ma io non seguirò il loro esempio.

I malvagi non vengono puniti
17'Quando mai i malvagi
sono privati della luce,
colpiti dalla rovina,
puniti da Dio in collera?
18Quando mai sono come paglia al vento,
spazzati via come polvere nella tempesta?
19Non serve niente che Dio
punisca i figli del malvagio!
Dovrebbe invece punire
lo stesso peccatore:
allora si che imparerebbe.
20Così vedrebbe con i propri occhi
la sua rovina
e berrebbe la collera dell'Onnipotente.
21Quando il malvagio ha finito i suoi giorni,
che gli importa della sua famiglia?

22Chi potrà insegnare qualcosa a Dio
che giudica persino le creature celesti ?

La vita è diversa; ma la morte è uguale per tutti
23'Uno muore in pieno vigore,
felice e tranquillo;
24muore sazio, ben nutrito
e senza malattie.
25Un altro muore disperato,
senza aver mai conosciuto niente di bene.
26L'uno e l'altro giacciono nella polvere,
coperti di vermi.

I malvagi ricevono onori
27'Io, però, conosco già i vostri pensieri,
gli argomenti con cui mi volete attaccare.
28Certamente direte che la casa dei potenti è
sparita,
che la tenda del malvagio non c'è più.
29Avete parlato con la gente
che gira per il mondo?
Avete ascoltato quel che dicono?
30Il malvagio è risparmiato nei disastri,
salvato nelle disgrazie.
31Nessuno gli rinfaccia le sue azioni,
né lo ripaga per il male che ha fatto.
32Anzi, riceve funerali grandiosi,
una tomba ben custodita.
33Una folla immensa accompagna
la sua bara.
Perfino la terra sembra poggiare leggera
sul suo corpo.
34Come potete confortarmi
con i vostri discorsi inutili e falsi?'.

Giobbe disse:

GIOBBE
Giobbe vorrebbe incontrare Dio
2'Amaro è il mio lamento, ancor oggi,
a stento posso trattenere i miei gemiti.
3Come vorrei sapere dove si trova Dio!
Mi presenterei davanti a lui,
4esporrei il mio caso,
farei valere tutte le mie ragioni.
5Così ascolterei le sue risposte,
capirei quel che ha da dirmi.
6Mi contrasterebbe Dio
con tutta la sua forza?
No, anzi, mi starebbe a sentire.
7Io sono onesto, gli parlerei di persona
e Dio, il mio giudice, dovrà assolvermi
per sempre.
8Però se vado ad est, Dio non c'è
e neanche ad ovest lo incontro;
9a nord non lo vedo, anche se è all'opera;
neanche a sud lo trovo, se si nasconde.

Giobbe teme la presenza di Dio
10'Se Dio mi esamina, mi troverà
come l'oro puro,
perché egli conosce ogni mio passo.
11Ho seguito fedelmente le sue orme,
non mi sono scostato
né a destra né a sinistra.
12Non ho trasgredito i suoi ordini,
ho custodito come un'eredità
le parole della sua bocca.

13Chi può fargli cambiare parere?
Egli agisce come vuole.
14Farà quel che ha deciso per me,
come decide ogni cosa per tutti.
15Perciò temo la sua presenza;
se ci penso, ho paura di lui.
16Sono colpito dall'Onnipotente;
chi mi fa tremare il cuore è Dio,
17non sono le tenebre,
anche se sono circondato di oscurità.

I malvagi opprimono i poveri
1'Perché l'Onnipotente non stabilisce
dei tempi per far giustizia,
così che i suoi fedeli vedano
come egli punisce?
2I malvagi spostano i confini dei campi,
rapiscono greggi e li allevano per sé,
3portano via l'asino agli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova,
4non riconoscono i diritti dei poveri,
li costringono a nascondersi.

5Come asini selvatici nel deserto,
fin dal mattino,
i poveri vanno in cerca di cibo
per i loro piccoli
e a stento lo trovano.
6Vanno di notte a spigolare nei campi
e a raccogliere i grappoli rimasti
nella vigna dei malvagi.
7Passano la notte senza coperte,
niente hanno per ripararsi dal freddo.
8Sono inzuppati di pioggia sulle montagne,
non hanno riparo
e si addossano alle rocce.

9I malvagi strappano l'orfano
dal seno della madre,
prendono in pegno i neonati dei poveri.

10I poveri vanno vestiti di stracci,
trasportano grano,
ma non possono mangiarlo;
11spremono le ulive nei frantoi,
fanno il vino, ma non possono berlo.
12Nelle città, la povera gente muore
mentre invoca aiuto,
ma Dio ignora le ingiustizie
che hanno subìto.

Le azioni dei malfattori
13'I malvagi evitano la luce,
non vogliono seguire la via
che essa illumina;
preferiscono agire nel buio.
14L'assassino si alza prima dell'alba
per uccidere il povero e il bisognoso.
Agisce come un ladro, di notte.
15L'adultero aspetta l'imbrunire e pensa:
'Nessuno mi vedrà'.
Si copre la faccia per non essere
riconosciuto.
16Il ladro penetra nelle case di notte,
ma di giorno se ne sta rintanato,
perché non ama la luce.
17Si mette all'opera a mezzanotte,
non ha paura delle tenebre.

Dio colpisce i prepotenti
18'I malvagi son come schiuma
portata via dall'acqua.
Le loro terre sono maledette da tutti,
nessun operaio va a lavorare le loro vigne.
19Come il sole scioglie la neve
e la terra riarsa ne inghiotte l'acqua,
così la tomba fa sparire i peccatori.
20Il malvagio è dimenticato dalla madre,
i vermi lo divorano e nessuno lo ricorda,
viene abbattuto come un albero.
21 Egli maltratta la donna
che non può avere figli
e non fa del bene alla vedova.
22Perciò Dio colpisce con forza i prepotenti;
interviene e per essi non c'è più speranza.
23 Dio concede loro di sentirsi al sicuro,
ma i suoi occhi seguono attenti
le loro azioni.
24 Si credono importanti,
ma solo per poco tempo,
poi svaniscono;
vengono abbattuti e fanno la fine di tutti,
falciati come spighe di grano.

25Chi può dire che non è così
e che ho detto menzogne?'.

1Bildad di Suca rispose:

BlLDAD
Grandezza di Dio e miseria dell'uomo
2'Dio governa e incute rispetto,
nel suo regno stabilisce la pace.
3Nessuno può contare il suo esercito,
la sua luce si leva su tutto.
4Niente rende l'uomo giusto davanti a Dio;
niente può renderlo puro.
5Se agli occhi di Dio
perfino la luna non splende
e la luce delle stelle non è pura,
6 che cosa può pretendere l'uomo,
che è solo un verme, un povero insetto?'.

1Giobbe rispose:

GIOBBE
Rimproveri
2'Ma che bell'aiuto hai dato al debole!
Come hai sorretto il braccio senza forza!
3Quanti buoni consigli hai dato
all'inesperto!
E come lo hai istruito!
4A chi hai rivolto i tuoi discorsi?
Chi ti ha ispirato queste belle parole?

Alcune azioni di Dio
5'Le ombre dei morti tremano
perfino laggiù,
sotto il mondo marino.
6Il regno dei morti è nudo davanti a Dio;
l'oltretomba non gli è nascosto.
7Dio stende la volta del cielo nel vuoto
e sospende la terra sul nulla.
8Egli racchiude l'acqua nelle nuvole
e queste non si strappano per il peso.
9Stende le nuvole sopra il suo trono
e non lo lascia vedere.
10Dio ha tracciato un cerchio
intorno al mare
per separare la luce dal buio.
11A un suo rimprovero il cielo ha paura,
le sue colonne tremano di terrore.
12Con la sua forza
Dio ha sconfitto il mare
e con la sua intelligenza
ha vinto il mostro marino
13Con il suo soffio Dio schiarisce il cielo
e la sua mano trafigge il serpente in fuga.
14Questi sono piccoli esempi
delle sue azioni,
soltanto l'eco di una sua impresa.
Chi comprenderà il rombo
delle sue prodezze?'.

1Giobbe continuò il suo discorso:

Giobbe continua a difendersi
2'Su Dio che mi fa torto,
sull'Onnipotente che mi amareggi a la vita,
io giuro:
3finché avrò vita
e finché Dio mi darà respiro,
4la mia bocca non pronunzierà menzogne,
la mia lingua non si presterà all'inganno.
5Non ammetterò mai che voi avete ragione,
sosterrò la mia innocenza finché vivrò.
6Ho cominciato a difendermi,
e non vi rinunzierò,
la mia coscienza non mi rimprovera
niente.

Il malvagio è senza speranza
7'Il mio nemico sia punito
come un malvagio
e il mio avversario come un ingiusto.
8Che speranza ha il malvagio quando muore,
quando Dio gli toglie la vita?
9Dio non ascolterà il suo grido,
quando le disgrazie
gli piomberanno addosso.
10La sua felicità non è in Dio
e non invoca mai l'Onnipotente.

Il malvagio non sfugge alla condanna
11'Io vi insegnerò come agisce Dio,
vi rivelerò il piano dell'Onnipotente.
12Voi tutti però lo avete già visto,
perché dunque siete così insensati?
13Questa è la sorte che Dio riserva
al malvagio,
così l'Onnipotente tratterà i violenti:
14Se avranno molti figli,
alcuni verranno uccisi con la spada,
altri moriranno di fame,
15il resto sarà colpito dalla peste.
Le loro vedove
non ne piangeranno la morte.

16Il malvagio accumula montagne d'argento
e mucchi di vestiti.
17Egli raccoglie queste cose,
ma saranno gli onesti a indossare i vestiti
e gli innocenti si spartiranno l'argento.
18 Il malvagio si costruisce la casa,
ma essa non regge:
è debole come una ragnatela,
come una tettoia di frasche
fatta dal guardiano di una vigna.
19Va a letto ricco e non gli manca niente,
quando si sveglia ha perduto tutto.
20I disastri gli arrivano addosso come un torrente,
di notte è spazzato via da un uragano.
21Lo scirocco lo trasporta lontano,
lo spazza via dalla sua casa,
22 lo colpisce senza pietà.
Il malvagio cercherà di sfuggire
alla sua furia,
ma sarà afferrato dalle sue mani
e colpito ovunque andrà

La sapienza

L'uomo non sa dove trovare la sapienza
1'Sappiamo dove sono le miniere d'argento,
i luoghi per raffinare l'oro;
2sappiamo che il ferro si estrae dal suolo
e il rame da certe pietre fuse.

3L'uomo squarcia l'oscurità più fitta,
scende nelle viscere della terra,
scopre le pietre avvolte in tenebre
profonde.
4Lontano dall'abitato,
dove di solito nessuno mette piede,
qualcuno scava gallerie
e vi si avventura sospeso a una corda.
5La terra che di fuori produce il pane,
di dentro è messa sottosopra,
devastata come da un incendio.
6L'uomo laggiù tra le pietre
trova zaffiri e polvere d'oro.
7Nessun'aquila ha visto quei luoghi,
i falchi non li hanno mai scoperti.
8Laggiù i leoni non sono mai arrivati,
né vi sono passati altri animali feroci.
9L'uomo taglia le rocce,
mette sottosopra i monti fin dalle radici,
10si apre un passaggio nella pietra
e scopre minerali preziosi;
11sbarra le sorgenti dei fiumi
e porta alla luce le cose nascoste.
12Ma dove è possibile trovare la sapienza?
L'uomo non sa dove abita l'intelligenza,
13non ne conosce nemmeno il valore.
La sapienza non si trova
sulla faccia della terra;
14l'oceano dice che non ce l'ha
e il mare aggiunge: 'Non è con me'.
15La sapienza non si può acquistare
a peso d'oro,
non c'è argento sufficiente per comprarla.
16Nemmeno l'oro fino, le pietre preziose,
gli zaffiri,
danno un'idea del suo valore.
17Né oro né diamanti valgono
quanto la sapienza.
Non si acquista con gioielli d'oro fino.
18Al suo confronto, corallo, perle e gemme
non hanno alcun valore.
19Il topazio più pregiato, l'oro puro
non possono uguagliarne il prezzo.

20Da dove viene allora la sapienza?
L'uomo non sa dove abita l'intelligenza.
21È nascosta agli occhi degli esseri viventi,
nemmeno gli uccelli l'hanno mai vista.
22L'oltretomba e la morte dicono:
'Ne abbiamo sentito parlare'.

Soltanto Dio sa dove trovare la sapienza
23'Soltanto Dio conosce la strada
della sapienza,
egli solo conosce dove essa dimora.
24Dio volge il suo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede ogni cosa che è sotto il cielo.
25Quando stabilì la forza del vento
e la quantità dell'acqua del mare,
26quando fissò una legge alla pioggia
e assegnò una via ai temporali,
27Dio vide la sapienza e ne precisò il valore,
le affidò un compito e la mise alla prova.
28Perciò Dio ha detto agli uomini:
'È sapienza rispettare il Signore,
è intelligenza rinunziare al male''.

Altri discorsi di Giobbe
1Giobbe riprese a parlare:

GlOBBE
Giobbe era rispettato
2'Come vorrei tornare indietro:
al tempo in cui Dio mi proteggeva,
3quando la sua luce splendeva su di me
e con essa superavo le tenebre.
4Allora mi sentivo nel pieno delle mie forze
e Dio guidava la mia casa;
5l'Onnipotente era con me
ed ero circondato dai miei figli.
6C'era una grande abbondanza di latte,
l'olio scorreva a fiumi dai miei frantoi.

7Allora uscivo e mi recavo in piazza,
sedevo nel consiglio della città;
8quando arrivavo i giovani
si facevano da parte
e gli anziani si alzavano in piedi.
9I capi interrompevano i loro discorsi
e con la mano sulla bocca
invitavano al silenzio;
10gli uomini più importanti rimanevano muti,
tenevano la bocca chiusa.
11Chiunque mi ascoltava e mi vedeva
parlava bene di me e delle mie azioni,
12perché soccorrevo il povero
in cerca di aiuto,
proteggevo l'orfano indifeso.
13Chi era stato in grave pericolo mi lodava,
ridavo serenità e sicurezza alle vedove.

14Allora vivevo nel rispetto del diritto,
ero l'immagine della giustizia;
15guidavo per mano i ciechi,
gli zoppi si appoggiavano a me;
16ero un padre per i poveri,
prendevo a cuore i diritti degli stranieri.
17Frantumavo i denti dei malvagi,
li costringevo a lasciare la preda.
18Allora pensavo: 'Morirò a casa mia,
vecchio, sazio di giorni,
19sarò come un albero
lungo un corso d'acqua,
con i rami coperti di rugiada ogni notte.
20Sarò sempre pieno di salute,
forte come un arco ben teso'.
21Tutti aspettavano per ascoltarmi,
facevano silenzio
per ricevere i miei consigli.
22Io parlavo e nessuno replicava,
le mie parole erano assorbite
come gocce d'acqua;
23mi ascoltavano a bocca aperta,
mi desideravano
come la pioggia di primavera.
24Io sorridevo loro, quando erano sfiduciati
e la loro tristezza
non oscurava il mio volto.
25Stavo a capo di tutti e li guidavo,
ero come un re in mezzo al suo esercito
ed ero anche il consolatore degli afflitti.

Giobbe è insultato e minacciato
1'Ora invece ridono di me
perfino i ragazzi,
figli di gente che non avrei messo
neppure tra i cani del mio gregge,
2 gente inutile per me,
fiacchi e incapaci;
3 gente che per fame e miseria cerca cibo in
zone incolte,
tra l'oscurità, lo squallore e la desolazione.
4Lì raccolgono verdura selvatica
e mangiano radici di ginestra.
5 Sono i rifiuti della società,
vengono scacciati come ladri.
6Abitano nelle grotte,
nei crepacci e tra le rocce.
7Schiamazzano in mezzo al fieno,
si ammucchiano sotto i cespugli;
8sono miserabili, gente senza nome,
messi al bando da ogni paese.
9Ma ora anche questi mi umiliano,
si divertono alle mie spalle.
10Gli faccio schifo, cercano di evitarmi,
arrivano a sputarmi in faccia.

11Dio mi ha tolto le forze, mi ha umiliato:
perciò nessuno ha più rispetto di me.
12Folle di miserabili mi vengono addosso,
mi mettono in fuga,
preparano insidie per distruggermi,
13mi sbarrano la strada,
mi inseguono per finirmi,
non hanno bisogno di rinforzi.
14Mi assalgono, fanno breccia
nella mia difesa
e passano tra le macerie.

15Il terrore mi assale,
spazza via la mia dignità come il vento,
il mio benessere svanisce
come una nuvola.
16Ora la vita mi abbandona,
i miei giorni sono pieni di angoscia.
17Di notte mi sento le ossa trafitte,
i dolori mi tormentano senza posa.
18Dio mi ha afferrato con forza
per il vestito,
mi stringe il collo come un abito
troppo stretto;
19mi ha gettato nel fango,
sono solo polvere e cenere.
20Io grido a te, o Dio, e tu non mi rispondi,
mi presento a te e non mi dai retta.
21Sei diventato crudele con me,
mi hai perseguitato con mano pesante:
22mi hai fatto sollevare e portare via
dal vento,
mi hai fatto travolgere dalla tempesta.
23So bene che fai andare nel regno dei morti
dove si radunano tutte le creature.

24Non ho forse steso la mano per aiutare
e per salvare chi stava per morire?
25Non ho io pianto con gli sfortunati,
sofferto con i bisognosi?
26Mi aspettavo il bene ed è venuto il male,
invece della luce su di me
è piombato il buio.
27Sono tutto sconvolto, non ho pace.
Giorni tristi mi sono caduti addosso.
28Sono afflitto, il sole non brilla per me,
invoco aiuto davanti a tutti.
29Grido e mi lamento
come gli sciacalli e gli struzzi.
30La mia pelle è nera e cadente,
le mie ossa ardono per la febbre.
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto quelli che piangono.

Giobbe si dichiara innocente
1'Io avevo imposto ai miei occhi
di non guardare con passione le ragazze.
2Ma che cosa mi riserva Dio
che sta in alto?
L'Onnipotente che abita luoghi altissimi
che cosa mi dà?
3Agli ingiusti egli manda disgrazie,
riserva disastri per i malvagi.

4Dio vede tutte le mie azioni,
conta ogni mio passo.
5Sono stato sincero nelle mie azioni,
non ho mai commesso imbrogli.
6Desidero essere pesato con una bilancia
giusta
e Dio vedrà la mia onestà.

7Se ho abbandonato la retta via,
se ho desiderato quello che vedevo,
se mi sono macchiato le mani,
8allora che io semini e un altro
ne mangi i frutti,
che i miei raccolti siano devastati.
9Se ho desiderato la donna di un altro
e mi sono appostato alla sua porta,
10allora che mia moglie serva un altro
e diventi la donna di tutti.
11Infatti avrei commesso un'infamia,
un delitto per qualsiasi giudice;
12avrei attizzato un fuoco distruttore
in tutte le mie proprietà.

13Se avessi rifiutato il diritto
del mio servo o della mia serva
quando hanno reclamato contro di me,
14niente potrei fare quando Dio
mi giudicherà,
non saprei rispondergli quando me ne
chiederà conto.
15Dio ha fatto sia me sia il mio servo,
egli ci ha formati nel grembo materno.

16Io non mi sono tenuto il pane dei poveri,
né ho fatto piangere le vedove;
17non ho mangiato il mio pane da solo,
ma l'ho diviso con l'orfano,
18e sin da giovane gli ho fatto da padre,
l'ho guidato sin da quand'ero ragazzo.

19Quando ho visto un povero senza vestito
o qualcuno tremare di freddo,
20l'ho ricoperto con la lana
delle mie pecore,
ed egli mi ha ringraziato di cuore.
21Anche se i giudici erano miei amici,
non ho mai oppresso l'orfano.
22Mi si stacchino le braccia se non è così;
che io rimanga mutilato.
23Io ho sempre temuto la punizione di Dio
e non mi sono mai opposto
alla sua potenza.

24Non ho mai riposto fiducia nel mio oro,
l'oro fino non mi ha dato sicurezza.
25Non sono stato orgoglioso delle mie
ricchezze,
di quello che sono riuscito a guadagnare.
26La vista del sole splendente
o l'avanzare maestoso della luna
27non mi hanno tentato.
Non ho mai adorato gli astri.
28Qualsiasi giudice avrebbe condannato
anche questa azione,
perché non sarei stato fedele al Dio
altissimo.
29Non mi sono rallegrato per la disgrazia del
mio nemico,
la sua rovina non mi ha mai procurato
piacere.
30Non ho mai commesso il peccato
di chieder la morte del mio nemico.
31Ho dato da mangiare carne ai forestieri,
i miei servi ne sono testimoni.
32La mia casa è stata aperta ai viandanti,
nessuno di loro ha passato la notte
per la strada.
33Io non ho cercato di mascherare
le mie colpe,
come fanno tanti altri,
34per poi temere le folle,
avere paura delle critiche del vicinato
e rimanermene a casa in silenzio.
35Chi mi darà ascolto?
Io ho finito.
Mi risponda l'Onnipotente; il mio nemico scriva le sue accuse
in un rotolo.
36Io lo porterei con orgoglio sulle spalle,
o sulla testa come una corona,
37così gli potrei rendere conto
di ogni mia azione,
e mi presenterei a lui come un principe.

38Se la mia terra gridasse
e i suoi solchi piangessero per colpa mia,
39perché ne ho mangiato i frutti
senza pagare
e fatto morire il suo primo proprietario:
40allora spuntino rovi invece di grano,
al posto dell'orzo nascano spine'.

Qui finiscono i discorsi di Giobbe.

I discorsi di Eliu

Eliu è in collera con Giobbe
1l  tre amici di Giobbe non gli risposero più niente, perché egli si  riteneva giusto. 2Ma Eliu, figlio di Barachele, della famiglia di Ram,  che abitava a Buz si era molto adirato contro Giobbe. Era in collera  perché Giobbe si considerava più giusto di Dio. 3Era in collera anche  con i tre amici di Giobbe, perché non gli avevano saputo rispondere, né  gli avevano mostrato il suo errore. 4Eliu era più giovane dei tre amici e  per questo non aveva parlato prima con Giobbe. 5Quando però vide che i  tre non rispondevano più nulla, perse la pazienza, 6e disse:

Primo discorso di Eliu

Eliu ha lasciato parlare gli anziani
'Giovane come sono, non ho osato dire
il mio parere
a voi che siete molto più anziani di me.
7Mi sono detto: meglio lasciare parlare
gli anziani;
essi faranno conoscere la sapienza
accumulata negli anni.
8Tuttavia, è lo spirito,
il soffio dell'Onnipotente
che rende l'uomo intelligente.
9L'età da sola non rende sapienti,
non sempre i vecchi hanno ragione.
10Perciò vi chiedo di ascoltarmi,
anch'io dirò quel che ho imparato.

11Mentre aspettavo le vostre conclusioni,
ho prestato orecchio ai vostri discorsi,
alle parole ricercate;
ho riflettuto su quel che avete detto,
ma voi non avete smentito Giobbe,
non avete confutato i suoi ragionamenti.
13Ora non dite: abbiamo trovato
la giusta soluzione,
tocca a Dio, non a noi, metterlo a tacere.
14Giobbe non ha rivolto contro di me
i suoi discorsi
e io non gli risponderò
con i vostri ragionamenti.

15Amici, siete spaventati?
Non rispondete più?
Siete rimasti senza parole?
16Io ho aspettato, ma voi non parlate.
Vi siete fermati e non rispondete.
17Perciò darò anch'io una risposta,
anch'io farò conoscere la mia opinione.
18Ho molte cose da dire,
se non parlo scoppio.
19Sono come il vino quando fermenta
che spacca anche gli otri nuovi.
20Perciò parlerò e mi sfogherò,
risponderò con le mie parole.
21Io sarò imparziale con tutti,
non cercherò di piacere a nessuno.
22Se io sapessi adulare,
il mio creatore mi punirebbe.

Eliu rimprovera Giobbe
1'Giobbe, ti prego,
ascolta quel che ti dico,
presta il tuo orecchio alle mie parole.
2Ora io ho aperto la mia bocca
e mosso la lingua per parlarti.
3Le mie parole sgorgheranno
da un cuore onesto
e le mie labbra diranno la pura verità.
4Con il suo spirito
Dio onnipotente mi ha fatto,
mi ha dato la vita con il suo soffio.

5Se puoi, Giobbe, rispondimi;
fatti avanti con i tuoi argomenti.
6Tutti e due siamo uguali agli occhi di Dio;
anch'io sono stato formato con l'argilla.
7Da me non avrai nulla da temere,
non userò la forza contro di te.
8Io ho sentito quel che dicevi,
ho ancora nelle orecchie queste tue parole:
9'Io sono puro e senza colpa,
sono innocente e senza peccato;
10Dio trova pretesti contro di me,
mi considera un suo nemico;
11mi incatena i piedi,
controlla tutti i miei passi'.
12In questo che dici, Giobbe, tu hai torto,
perché Dio è più grande dell'uomo.
13Perché accusi Dio?
Egli non rende conto delle sue azioni.

Dio si rivela, punisce e salva
14'Egli parla in molti modi,
però nessuno lo ascolta:
15in sogno, nelle visioni notturne,
quando gli uomini
sono immersi nel sonno,
sdraiati sui loro letti.
16Così Dio si fa sentire
e li spaventa con i suoi avvertimenti,
17per impedire che compiano il male
e che vivano nell'orgoglio.
18Così li salva dalla fossa,
risparmia la loro vita da morte violenta.

19Dio punisce l'uomo anche con le malattie,
lo costringe a letto con dolori nelle ossa.
20L'uomo perde l'appetito
e rifiuta anche i piatti più squisiti;
21dimagrisce a vista d'occhio
e diventa pelle e ossa;
22così si avvicina alla fossa,
si trova in punto di morte.

23Se un angelo,
uno dei molti messaggeri di Dio,
va da quest'uomo
per indicargli la via da seguire,
24forse avrà pietà di lui
e chiederà a Dio di salvarlo dalla morte,
perché avrà trovato
il prezzo della sua liberazione.

25Allora l'uomo sarà come ringiovanito;
la sua carne tornerà morbida e fresca,
26pregherà Dio e riceverà il suo favore,
si presenterà davanti a lui con gioia
e Dio lo riconoscerà di nuovo giusto.
27Allora l'uomo confesserà pubblicamente
di aver peccato e violato la giustizia
senza che Dio gli abbia reso
male per male;
28anzi, riconoscerà che Dio lo ha salvato
dalla fossa,
per farlo vivere e vedere la luce.

29Dio fa tutto questo per l'uomo,
lo fa in continuazione,
30per salvarlo dalla fossa,
per farlo vivere nella luce.
31Giobbe, ascoltami bene;
sta' zitto mentre io parlo.
32Poi, se hai qualcosa da dire, rispondimi;
perché vorrei darti ragione,
33ma se non puoi giustificarti, taci;
ascoltami e io ti insegnerò ad agire
con saggezza'.

Secondo discorso di Eliu

1Eliu disse ancora:

Eliu accusa Giobbe:
2'Voi siete saggi e avete esperienza,
prestate orecchio alle mie parole.
3Come noi distinguiamo i cibi col palato
e con l'orecchio le parole,
4così possiamo prendere decisioni giuste
e scoprire assieme quel che va bene.
5Giobbe ha detto: 'Io ho ragione,
Dio mi ha fatto torto:
6ha mentito per non riconoscere
il mio diritto,
ora sono ferito a morte,
eppure non ho colpa'.
7Che forza, questo Giobbe!
Per lui offendere è semplice
come bere l'acqua,
8va in giro assieme ai delinquenti,
cammina in compagnia dei malfattori.
9Giobbe ha detto:
'Non serve a niente
cercare la benevolenza di Dio'.

Dio retribuisce l'uomo secondo le sue opere
10'Ora, dunque, voi che siete ragionevoli,
ascoltatemi:
sapete bene che Dio, l'Onnipotente,
non fa cose storte e ingiuste.
11Dio ci retribuisce per quel che facciamo,
ci ripaga secondo le nostre opere.
12Questo è certo: Dio, l'Onnipotente,
non commette il male, non agisce
contro il diritto.
13Chi ha dato a Dio il potere sulla terra?
Chi gli ha affidato l'universo intero?
14Se Dio pensasse soltanto a se stesso
e si riprendesse il suo spirito,
il soffio della vita,
15ogni creatura cesserebbe di vivere
e l'uomo tornerebbe ad essere polvere.

16Giobbe, se vuoi ragionare, ascoltami,
rifletti sulle mie parole.
17Come potrebbe Dio governare il mondo,
se odiasse le leggi?
Ma tu osi condannare Dio,
l'unico veramente giusto.

Dio giudica tutte le azioni degli uomini
18'Dio rinfaccia ai re la loro arroganza
e ai nobili la loro corruzione;
19non fa preferenze per i principi,
né favorisce i ricchi contro i poveri:
egli ha creato gli uni e gli altri.
20Tutti possono morire all'improvviso,
nel cuore della notte,
perire colpiti da un disastro.
Perfino i potenti
vengono eliminati d'un colpo.
21Perché gli occhi di Dio
controllano il cammino dell'uomo
e vedono ogni suo passo.
22Non c'è buio, non c'è fitta oscurità
dove i malvagi possano nascondersi,
23perché Dio non rimanda per nessuno
il giorno del giudizio.
24Dio non ha bisogno di interrogare
i capi del popolo
per annientarli e sostituirli.
25Egli conosce quel che hanno fatto;
in una notte li fa precipitare e li frantuma.
26Davanti agli occhi di tutti,
li colpisce come malfattori,
27perché hanno deviato,
non hanno seguito la sua strada,
28hanno fatto arrivare fino a Dio
le lamentele dei poveri
ed egli ha udito le grida dei miseri.

29Se poi Dio non interviene,
chi lo può condannare?
Chi può trovarlo, se si nasconde?
Ma sopra un popolo
e sopra l'umanità intera
30può regnare anche un tiranno,
un malvagio,
31se avrà detto a Dio:
'Giuro di non peccare più
32fammi conoscere i miei errori nascosti,
se ho peccato,
non commetterò altro male'.

Giobbe è privo di senno
33'Giobbe, pensi che Dio dovrebbe punire
secondo il tuo giudizio?
Devi dirlo tu, non io,
tu conosci la questione.
34Le persone ragionevoli,
gli esperti che mi ascoltano, mi dicano:
35'Giobbe non sa quel che dice,
le sue parole sono prive di senno'.
36Amici, esaminate a fondo i suoi discorsi:
parla come un bestemmiatore;
37egli non solo ha peccato,
ma anche si ribella,
gesticola confuso davanti a noi
rivolge contro Dio un fiume di parole'.

Terzo discorso di Eliu

Eliu continuò rivolto a Giobbe:

Le azioni degli uomini sono rivolte ai propri simili
2'Pensi di avere avuto ragione
quando ti sei dichiarato giusto
davanti a Dio
3e quando hai detto che il tuo peccato
non ti premia né ti danneggia?
4Ora io voglio rispondere a te
e ai tuoi amici.

5Alza gli occhi al cielo e guarda,
vedi quanto le nuvole
sono al di sopra di te.
6Se fai il male, tu non colpisci Dio, lassù,
tutti i tuoi peccati
non possono fargli niente.
7Se ti comporti bene,
tu non dai nulla a Dio,
egli non riceve nulla dalle tue mani.
8Invece, il male che fai
danneggia i tuoi simili;
allo stesso modo, il bene che fai
va a vantaggio degli uomini.

Dio non ascolta le grida degli orgogliosi
9'Molti piangono per le violenze subite,
invocano la liberazione dagli oppressori,
10ma non si rivolgono a Dio, il creatore.
Egli dà coraggio nei momenti più oscuri,
11ha fatto l'uomo
più intelligente degli animali,
più sapiente degli uccelli.
12Però non risponde alle grida degli uomini,
perché sono orgogliosi e malvagi.
13Dio non li ascolta;
gridano inutilmente,
l'Onnipotente non li guarda neppure.

14Tu, Giobbe, osi dire che non vedi Dio,
ma aspetta, egli conosce il tuo caso.
15Tu credi che Dio non si curi del peccato
perché non viene a punire;
16apri la bocca per dire sciocchezze
e non sai quel che dici'.

Quarto discorso di Eliu

1Eliu riprese:

Dio fa giustizia e insegna
2'Lasciami ancora insegnarti qualcosa,
perché, riguardo a Dio,
ho qualche altra cosa da dirti.
3Sulla base di una conoscenza profonda,
voglio rendere giustizia al mio creatore.
4Ti garantisco che le mie parole
non sono false.
Qui con te c'è uno che sa tutto.

5Dio è potente, non disprezza nessuno,
giudica con grande fermezza;
6non lascia vivere i malvagi
e fa giustizia ai poveri.
7Dio non perde di vista i giusti,
ma li fa stare per sempre con onore,
sui troni accanto ai re.
8Quando però gli uomini sono imprigionati
e afflitti dalle conseguenze
delle loro azioni,
9Dio mostra loro gli errori e le trasgressioni
che hanno commesso per orgoglio,
10apre le loro orecchie perché imparino
e li invita ad abbandonare la stoltezza.
11Se essi ascoltano e ubbidiscono,
trascorreranno i loro giorni e i loro anni
nel bene e nella prosperità.
12Ma se non ascoltano, verranno colpiti,
moriranno senza rendersene conto.
13I malvagi, invece, saranno pieni di collera
e non invocheranno aiuto
nemmeno quando Dio li punisce.
14Essi moriranno ancora giovani,
si perderanno
con quelli che si prostituiscono.
15Dio soccorre l'afflitto con la sofferenza,
lo corregge mediante la disgrazia.

Giobbe deve tornare a lodare Dio
16'Giobbe, Dio ti ha salvato quando stavi
sull'orlo della rovina;
ti ha dato prosperità e non afflizione;
la tua tavola si è ricolmata di ogni bene,
17ma tu ora sei stato giudicato malvagio,
sei sotto il giudizio e la condanna.
18Fa' che l'ira non ti spinga
a condannare Dio,
altrimenti nessun riscatto potrà liberarti;
19la tua ricchezza non sarebbe sufficiente,
non basterebbe il tuo oro
né tutta la tua forza.
20Non desiderare che venga la fine,
che i popoli svaniscano nel buio.
21Sta' attento a non seguire il male;
non preferirlo alla sofferenza.
22Guarda quanto è potente Dio;
egli è il più grande maestro.
23Nessuno gli ha insegnato che cosa fare,
né gli ha detto: 'Tu hai fatto male'.
24Ricordati di lodarlo per le sue opere.
Tutti cantano le sue meraviglie.
25Tutti ammirano il suo operare,
ma rimangono a guardare da lontano.
26Egli è più grande di quanto pensiamo,
i suoi anni non si possono contare.

Dio governa le piogge
27'Dio attira in alto le gocce d'acqua
e le raccoglie per farne pioggia.
28Poi le nuvole la versano giù;
essa cade in abbondanza
su tutti gli uomini.
29Nessuno comprende fin dove si estendono
le nuvole,
né come il tuono scoppia nel cielo.
30Dio illumina il cielo,
ma lascia al buio il fondo del mare.
31Egli fa tutto questo per prendersi cura
degli uomini
e per dar loro cibo in abbondanza.
32Egli tiene il fulmine nelle mani
e lo scaglia contro il bersaglio;
33il suo tuono annunzia la tempesta
e gli animali ne avvertono l'arrivo.

1'Per questo il cuore mi trema,
mi balza in gola.
2Ascoltate come tuona la voce di Dio,
udite il ruggito che esce dalla sua bocca;
3lo fa rimbombare sotto tutti i cieli.
Il suo fulmine raggiunge ogni angolo
della terra,
4seguito da un rombo assordante,
un ruggito possente.
Dio non trattiene il lampo
dopo aver fatto udire la sua voce.
5Dio tuona con la sua voce e ci sorprende,
fa cose meravigliose
che nemmeno comprendiamo.

6Egli ordina alla neve di cadere sulla terra
e comanda alle nuvole di mandare
abbondanti piogge;
7interrompe il lavoro degli uomini
per far conoscere a tutti le sue opere.
8Allora gli animali cercano riparo
e si rifugiano nelle tane.
9La tempesta esce dal suo nascondiglio
e il gelo dalla sua caverna nel nord.
10Dio gela le acque col suo soffio,
le trasforma in ghiaccio duro;
11riempie le nuvole di pioggia
e le manda dappertutto con i suoi fulmini.
12Sotto la guida di Dio,
esse vanno da una parte e dall'altra;
fanno quel che egli vuole
su tutta la faccia della terra.
13Dio le manda per allagare
o per rendere fertile il suolo.

Dio è maestoso e giusto
14'Giobbe, ascolta tutto questo,
con attenzione,
considera le grandi opere di Dio.
15Sai tu come le realizza?
Come fa scoppiare il fulmine
in mezzo alle nuvole?
16Conosci tu come si muovono
e le meraviglie della sapienza di Dio?
17Tu sai soltanto che i tuoi vestiti sono caldi
quando la terra è oppressa dallo scirocco.
18Puoi tu dunque aiutare Dio a rendere
il cielo
splendente come uno specchio?

19Insegnaci che cosa dobbiamo dire a Dio;
siamo all'oscuro, non sappiamo
come ragionare.
20Qualcuno lo avverte
quando voglio parlare?
Non c'è bisogno, lui lo sa già.
21Ora non vediamo il sole,
se il cielo è coperto,
ma solo quando il vento
spazza via le nuvole.
22Dal nord viene uno splendore dorato:
è Dio, circondato di luce maestosa.
23L'Onnipotente non può essere avvicinato,
tanto è forte.
Egli è giusto e sempre leale;
non opprime nessuno.
24Ecco perché gli uomini lo temono.
Egli non dà importanza
a quelli che si credono sapienti'.

Dialogo tra il Signore e Giobbe

Primo discorso del Signore
1Poi il Signore stesso, avvolto da un forte vento, parlò a Giobbe:

Il Signore interroga Giobbe
2 'Chi sei tu?
Perché rendi oscure le mie decisioni
con ragionamenti da ignorante?
3Invece, da persona matura, preparati,
dovrai rispondere alle mie domande.

Terra e mare
4'Dov'eri tu quando gettavo le fondamenta
della terra?
Rispondi, se hai abbastanza conoscenza.
5Lo sai chi ha deciso le sue dimensioni
e ha tracciato i suoi confini?
6Su che cosa si fonda la terra?
Chi ha posto la sua prima pietra?
7Dov'eri quando le stelle del mattino
cantavano in coro
e le creature celesti gridavano di gioia?
8Chi ha racchiuso il mare
entro i suoi confini,
sin dal suo nascere,
quando venne alla luce?
9Dov'eri quando lo fasciavo
con la fitta nebbia,
lo vestivo di nuvole,
10gli fissavo i confini,
e lo rinchiudevo entro porte sbarrate?
11Gli ho detto: 'Tu arriverai fin qui
e non oltre,
qui si fermerà l'impeto delle tue onde'.

Luce e tenebre
12'Da che vivi, hai mai comandato
lo spuntar del giorno?
Hai mai detto all'alba dove apparire,
13per illuminare tutta la terra
e costringere i malvagi a nascondersi?
14Allora la terra, come argilla modellata,
si riveste delle sue forme.
15La luce, però, non è per i malvagi,
perché interrompe i loro crimini.
16Sei mai sceso fino alle sorgenti del mare
o hai passeggiato sul fondo degli abissi?
17Ti sono state mostrate le porte
dell'oltretomba,
laggiù nel regno delle tenebre profonde?
18Ti sei fatta un'idea di quanto è vasta
la terra?
Rispondi, se l'hai vista tutta.

19Sai come arrivare là dove abita la luce?
Sai dove si nascondono le tenebre
20per ricondurle nei loro confini?
Sai distinguere il sentiero che porta
al loro regno?
21Certo, lo sai! Non sei nato ieri,
ormai sei molto vecchio!

Neve e grandine
22'Sei andato dove viene conservata la neve
o hai visto i depositi della grandine
23che io conservo per il momento della sciagura,
per il giorno in cui scendo in lotta
o in guerra?

Lampi e pioggia
24'Sai dirmi come si diffonde la luce
o come lo scirocco investe la terra?
25Chi ha tracciato la strada ai tuoni e ai
lampi
e ha fatto i canali perché la pioggia scenda
26e cada anche in terra deserta,
dove nessun uomo vive,
27per dissetare terreni aridi e incolti
e farvi germogliare l'erba?
28Ha forse un padre la pioggia?
E chi è la madre della rugiada?
29Da quale grembo è nato il ghiaccio
e chi ha partorito il gelo,
30quell'acqua che diventa come pietra
e fa indurire la superficie dei laghi?

Astri e costellazioni
31'Sei capace di incatenare le costellazioni
o di sciogliere le stelle?
32Puoi farle apparire al tempo giusto
e trascinare l'Orsa Maggiore
con tutto il suo seguito?
33Conosci le leggi degli astri?
Sei tu che li metti in relazione
con le stagioni?

Nuvole e fulmini
34'Puoi far sentire la tua voce alle nuvole
perché ti coprano di abbondanti piogge?
35Sei capace di farti ubbidire dai fulmini,
di farli partire ai tuoi ordini?
36Chi ha dato la sapienza e l'intelligenza
a un uccello come l'ibis o al gallo?
37Chi è capace di contare le nuvole?
Chi può svuotare le riserve del cielo
38quando la terra è arida e secca
e le zolle sono dure come pietre?

Leoni e corvi
39'Vai tu a caccia al posto della leonessa
per sfamare i suoi piccoli
40che se ne stanno nelle tane
o nascosti in agguato tra i cespugli?
41Chi dà da mangiare ai corvi
quando volano in cerca di cibo
e i loro piccoli gridano a me
perché li sfami?

L'uomo Giobbe
1Nella regione di Uz viveva un  uomo chiamato Giobbe. Era onesto e giusto, rifiutava il male perché  rispettava Dio. 2Aveva sette figli e tre figlie. 3Possedeva settemila  pecore, tremila cammelli, mille buoi, cinquecento asine e aveva  moltissimi servitori. Era l'uomo più importante tra quelli che vivevano a  est d'Israele. 4l suoi figli, a turno, davano delle feste e invitavano i  fratelli e le sorelle a mangiare e bere insieme. 5Alla fine di ogni  ciclo di feste, Giobbe faceva venire i suoi figli per purificarli. Egli  stesso si alzava presto e offriva un sacrificio per ognuno di essi;  perché pensava che forse i suoi figli avevano peccato e bestemmiato Dio.

La prima sfida di Satana
6Un giorno le creature celesti si presentarono davanti al Signore. In mezzo a loro c'era anche Satana. 7Il Signore gli chiese:
- Da dove vieni?
Satana rispose:
- Sono stato qua e là, in giro per la terra.
8  - Hai notato il mio servo Giobbe? - chiese ancora il Signore. Poi  aggiunse: - In tutta la terra non c'è nessuno onesto e giusto come lui.  Egli rifiuta il male perché serve Dio.
9Satana rispose:
- Gli  conviene rispettarti, lo credo bene! 10Tu proteggi lui, la sua famiglia e  tutto quel che possiede! Benedici tutto quel che fa, e così il suo  bestiame cresce a vista d'occhio. 11Ma prova a toccare le sue proprietà e  vedrai come bestemmierà anche lui.
12Il Signore disse a Satana:
- D'accordo, fa' quel che vuoi delle sue proprietà, ma non toccare la sua persona.
E Satana si allontanò.

Satana mette Giobbe alla prova la prima volta
13Un  giorno, mentre i figli e le figlie di Giobbe banchettavano a casa del  fratello maggiore, 14-15un uomo venne a dire a Giobbe: 'I predoni sabei  sono piombati addosso a me e agli altri tuoi servitori; hanno rubato i  buoi che aravano e le asine che pascolavano là vicino. Hanno ucciso  tutti. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire'. 16Mentre  quest'uomo stava ancora parlando, un altro servo venne a dire a Giobbe:  'È caduto un fulmine che ha ucciso il tuo gregge e i tuoi pastori. Solo  io sono riuscito a salvarmi per venirtelo a dire'. 17Quest'uomo non  aveva finito di parlare quando un altro venne a dire a Giobbe: 'Tre  bande di predoni babilonesi si sono gettate sui tuoi cammelli, li hanno  presi e hanno ucciso i tuoi uomini. Solo io sono riuscito a salvarmi,  per venirtelo a dire'. 18Quest'uomo stava ancora parlando con Giobbe  quando un altro venne a dirgli: 'I tuoi figli e le tue figlie  banchettavano a casa del fratello maggiore e, d'un tratto, 19un vento  fortissimo, che soffiava dal deserto, ha fatto crollare la casa. Sono  morti tutti. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire'.  20Udito questo, Giobbe si alzò, stracciò il suo mantello e si rase i  capelli in segno di lutto. Poi gettatosi a terra pregò così:
21'Nudo sono venuto al mondo
e nudo ne uscirò;
il Signore dà,
il Signore toglie,
il Signore sia benedetto'.
22Nonostante tutto, Giobbe non peccò, non se la prese con Dio.

1Quindi il Signore chiese a Giobbe:

Il Signore lancia la sua sfida
2'C'è ancora qualcuno che vuole fare
discussioni con me, l'Onnipotente?
Chi vuole mettersi contro di me,
mi risponda'.

Prima risposta di Giobbe

3Giobbe disse al Signore:

Giobbe vuole tacere
4'Io non conto niente, non posso
risponderti,
anzi, mi tappo la bocca.
5Ho già parlato una volta, ma ora basta,
due volte sarebbe troppo'.

Secondo discorso del Signore

6Il Signore, avvolto da un forte vento,
parlò ancora a Giobbe:

Il Signore sfida Giobbe a mostrare la sua forza
7'Da persona matura, preparati,
dovrai rispondere alle mie domande.
8Vuoi negare le mie ragioni
e condannarmi per giustificarti?
9Se tu sei forte quanto me
e la tua voce tuona come la mia,
10copriti di gloria e di onori,
di dignità e di splendore.
11Da' sfogo alla tua ira,
umilia tutti i superbi col tuo sguardo.
12Umiliali, gettali a terra;
colpisci i malvagi e abbattili.
13Seppelliscili tutti nella polvere,
mandali all'altro mondo.
14Allora anch'io ti loderò,
perché avrai vinto con le tue sole forze.

L'ippopotamo
15'Come ho creato te, ho creato anche
l'ippopotamo
che mangia erba come un bue.
16Guarda che forza ha nella schiena
e nei muscoli del ventre!
17La sua coda sta diritta come un tronco
di cedro,
i nervi delle sue cosce si intrecciano
come corde.
18Ha le ossa forti come il bronzo,
e sembrano sbarre di ferro.
19È il mio capolavoro.
Soltanto io che l'ho fatto
posso abbatterlo con la spada.
20Divora il pascolo di intere montagne,
là dove giocano gli animali selvatici.
21Si sdraia fra gli alberi
e si nasconde tra le canne delle paludi.
22Se ne sta all'ombra degli alberi,
al riparo dei salici, lungo le rive dei fiumi.
23Non ha paura se il fiume si ingrossa,
rimane al suo posto quando l'acqua
gli batte sul muso.
24Nessuno può avvicinarlo,
né gli si può forare il naso con un ferro
né mettergli un gancio al naso
per domarlo.

Il coccodrillo
25'Puoi prendere il coccodrillo
con un amo,
afferrarlo per la lingua e tirarlo
con una corda?
26Sei capace di agganciarlo per il naso
e di bucargli le mascelle con un ferro?
27Se ne starà a pregarti con insistenza
e ti parlerà con parole supplichevoli?
28Si metterà d'accordo con te
per essere sempre il tuo schiavo?
29Vorresti giocare con lui
come con un uccellino
o metterlo al guinzaglio
per le tue bambine?
30Forse che i pescatori
lo porteranno al mercato
e i rivenditori lo faranno a pezzi?
31Sarai capace di coprirlo di arpioni
e di ficcargliene uno nella testa?
32Toccalo una volta e non ci proverai più,
ti ricorderai sempre dei colpi ricevuti.

1'Chi spera di aggredirlo, si sbaglia.
Il solo vederlo incute terrore.

2Se nessuno può sfidarlo, tanto è feroce,
chi potrà affrontare me?
3Nessuno mi ha dato per primo qualcosa
che io debba rendergliela.
Sotto i cieli ogni cosa mi appartiene.

4Devo ancora parlare
delle membra del coccodrillo,
della sua forza e delle meraviglie
del suo corpo.
5Nessuno può squarciare la sua pelle,
è come una doppia corazza
che non si può forare.
6Nessuno gli ha mai aperto la bocca.
I suoi denti incutono terrore.
7Le scaglie sul dorso gli fanno da scudo,
sono compatte come sigilli,
8fitte e senza fessure,
non lasciano filtrare nemmeno l'aria.
9Sono attaccate l'un l'altra,
stanno aderenti e non si possono dividere.
10Sprizza fiamme di fuoco dal naso,
ha gli occhi rossi come l'aurora.
11La sua gola manda lingue di fuoco
e scintille tutto intorno.
12Sbuffa vapore dalle narici
come un braciere d'incenso
o una caldaia bollente.
13Il suo fiato dà fuoco ai carboni,
fiamme escono dalla sua bocca.
14Tanta è la forza del suo collo
che terrorizza chi gli sta davanti.
15I suoi muscoli sono duri,
la sua carne è soda e compatta.
16Ha il cuore duro come una pietra,
massiccio come una macina da mulino.
17Quando si alza, tremano
anche i più coraggiosi
e muoiono di paura.
18Spade, lance e frecce
non riescono a ferirlo.
19Il ferro gli sembra paglia
e il bronzo legno marcio.
20Le frecce non lo mettono in fuga
e le pietre della fionda nemmeno le sente.
21La mazza gli sembra un fuscello;
la lancia lo fa solo ridere.
22Ha il ventre irto di punte
affilate come cocci.
Quando passa nel fango, lascia solchi
come un erpice.
23Quando si tuffa nell'acqua,
la fa ribollire
come in una pentola,
come l'olio in un tegame.
24Si lascia dietro una scia di schiuma
che rende bianca anche l'acqua
più profonda.
25Nessun animale sulla terra è come lui.
Egli non teme nessuno;
26troneggia su tutte le bestie feroci,
è il re degli animali'.

Seconda risposta di Giobbe
1Giobbe rispose al Signore:

Giobbe riconosce il Signore
2'Io so che puoi tutto.
Niente ti è impossibile.
3Tu avevi chiesto: 'Chi è costui
che nella sua ignoranza
mette in dubbio le mie decisioni?'.
È vero, ho parlato di cose che non capivo,
di cose al di sopra di me,
che non conoscevo.
4Tu mi avevi chiesto di ascoltarti
mentre parlavi
e di rispondere alle tue domande.
5Ma allora ti conoscevo solo per sentito dire,
ora invece ti ho visto con i miei occhi.
6Quindi ritiro le mie accuse e mi pento,
mi cospargo di polvere e di cenere
per la vergogna'.

Conclusione

Rimprovero agli amici
7Dopo  aver parlato così a Giobbe, il Signore disse a Elifaz di Teman: 'Io  sono adirato con te e i tuoi amici, perché non avete detto la verità sul  mio conto, come invece ha fatto Giobbe, mio servo. 8Ora andrete a  trovare Giobbe, mio servo, porterete sette tori e sette montoni e li  offrirete in sacrificio. Giobbe, mio servo, pregherà per voi. Per  rispetto a lui, io non vi punirò dei vostri errori, anche se non avete  detto la verità sul mio conto, come invece ha fatto Giobbe, mio servo'.  9Elifaz di Teman, Bildad di Suca e Zofar di Naama fecero quel che il  Signore aveva detto. Allora il Signore esaudì la preghiera di Giobbe.

Riabilitazione di Giobbe
10Dopo  questa preghiera di Giobbe per i suoi amici, il Signore lo liberò della  sua offerenza e gli diede il doppio di quel che aveva avuto. 11I suoi  fratelli, le sorelle, i vecchi amici ritornarono tutti da Giobbe. A casa  sua mangiarono tutti assieme; si rammaricarono del suo dolore passato e  lo consolarono di tutte le disgrazie che il Signore gli aveva mandato.  Ognuno gli diede una moneta e un anello d'oro.

12Il Signore  benedisse Giobbe nei suoi ultimi anni più di prima ed egli ebbe  quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di buoi e mille  asine. 13Ebbe ancora sette figli e tre figlie. 14Chiamò la prima figlia  Gemina, la seconda Chesia e la terza Cherenappuc. 15Le figlie di Giobbe  erano le più belle della regione. Anche a loro il padre lasciò  l'eredità, come ai figli maschi.

16Giobbe visse ancora  centoquarant'anni e si godette figli e nipoti fino alla quarta  generazione. 17Morì dopo una lunga e felice vecchiaia.

Torna ai contenuti