Maecenas vitae congue augue,
nec volutpat risus.
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Giovanni

Nuovo Testamento
Giovanni
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La Parola di Dio è diventata un uomo
1In principio,
c'era colui che è 'la Parola'.
Egli era con Dio,
Egli era Dio.
2Egli era al principio con Dio.
3Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa.
Senza di lui non ha creato nulla.
4Egli era la vita
e la vita era luce per gli uomini.
5Quella luce risplende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta
6Dio mandò un uomo:
si chiamava Giovanni.
7Egli venne come testimone della luce
perché tutti gli uomini,
ascoltandolo,
credessero nella luce.
8Non era lui la luce:
Giovanni era un testimone della luce.
9La luce vera,
colui che illumina ogni uomo,
stava per venire nel mondo.
10Egli era nel mondo,
il mondo è stato fatto per mezzo di lui,
ma il mondo non l'ha riconosciuto.
11È venuto nel mondo che è suo
ma i suoi non l'hanno accolto.
12Alcuni però hanno creduto in lui.
A questi Dio ha fatto il dono
di diventare figli di Dio.
13Non sono diventati figli di Dio per nascita naturale,
per volontà di un uomo:
è Dio che ha dato loro la nuova vita.
14Colui che è 'la Parola' è diventato un uomo
ed è vissuto in mezzo a noi uomini.
Noi abbiamo contemplato
il suo splendore divino.
È lo splendore
del Figlio unico del Dio Padre,
pieno della vera grazia divina!
15Giovanni  aveva dichiarato: 'Dopo di me viene uno che è più grande di me, perché  esisteva già prima di me'. Quando vide Gesù gli rese testimonianza  dicendo: 'È di lui che io parlavo!'.
16La ricchezza della sua grazia si è riversata su di noi, e noi tutti l'abbiamo ricevuta.
17Perché  Dio ha dato la sua Legge per mezzo di Mosè, ma la sua grazia e la sua  verità sono venute a noi per mezzo di Gesù, il Cristo.
18Nessuno ha mai visto Dio: il Figlio unico di Dio, quello che è sempre vicino al Padre, ce l'ha fatto conoscere.

Giovanni prepara la strada del Signore
(vedi Matteo 3,1-12; Marco 1,1-8; Marco 1,2-8; Luca 3,1-5.15-18)
19Questa  fu la testimonianza di Giovanni. Le autorità ebraiche avevano mandato  da Gerusalemme sacerdoti e addetti al culto del Tempio, per  interrogarlo. Volevano sapere chi era. 20Giovanni dichiarò senza  esitazione:
- Io non sono il Messia.
21Essi gli chiesero:
- Chi sei, allora? Sei forse Elia?
Ma Giovanni disse:
- No, non sono Elia.
Quelli insistettero:
- Sei il profeta?
Giovanni rispose:
- No.
22Alla fine gli chiesero:
- Chi sei, dunque? Perché noi dobbiamo riferire qualcosa a quelli che ci hanno mandati. Cosa dici di te stesso?
23Allora Giovanni disse:
- Io sono
la voce di uno che grida nel deserto:
spianate la strada per il Signore.
Così ha detto il profeta Isaia.
24Quelli che interrogavano Giovanni appartenevano al gruppo dei farisei. 25Gli domandarono ancora:
- Se non sei il Messia, né Elia, né il profeta, perché battezzi la gente?
26Giovanni rispose:
-  Io battezzo con acqua. Ma in mezzo a voi c'è uno che voi non conoscete.  27Egli viene dopo di me, ma io non sono degno neanche di sciogliere i  lacci dei suoi sandali.
28Questo accadeva vicino al villaggio di Betània, al di là del fiume Giordano, dove Giovanni battezzava.

Giovanni presenta Gesù, il Figlio di Dio
(vedi Matteo 3,13-17; Marco 1,9-10.16; Luca 3,21-22; 5,1)
29Il  giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: 'Ecco  l'Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo. 30parlavo di  lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché  esisteva già prima di me. 31Anch'io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha  mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo  d'Israele'.
32Poi Giovanni portò questa testimonianza: 'Ho visto lo  Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui.  33Anch'io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua,  ma Dio mi disse: 'Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo - è  lui che battezzerà con Spirito Santo'. 34Ebbene, io l'ho visto accadere,  e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio'.
35Il giorno  seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli. 36passò  Gesù. Giovanni lo guardò e disse: 'Ecco l'Agnello di Dio'.

I primi discepoli
(vedi Matteo 4,19-22; 16,17-18; Marco 1,17-20; 3,16; Luca 5,2-3.9-11; 6,13-14)
37I due discepoli lo udirono parlare così e si misero a seguire Gesù.
38Gesù si voltò e vide che lo seguivano. Allora disse:
- Che cosa volete?
Essi gli dissero:
- Dove abiti, rabbì? (rabbì vuol dire: maestro).
39Gesù rispose:
- Venite e vedrete.
Quei due andarono, videro dove Gesù abitava e rimasero con lui il resto della giornata. Erano circa le quattro del pomeriggio.
40Uno  dei due che udirono Giovanni e andarono con Gesù si chiamava Andrea.  Era il fratello di Simon Pietro. 41La prima persona che Andrea incontrò  fu appunto suo fratello Simone. Gli dice:
- 'Abbiamo trovato il Messia' (Messia o Cristo vuol dire: Salvatore inviato da Dio).
42Andrea accompagnò Simone da Gesù. Appena Gesù lo vide gli disse:
-  'Tu sei Simone, il figlio di Giovanni. Ora il tuo nome sarà Cefa (in  ebraico 'Cefa' è lo stesso che 'Pietro', e vuol dire: Pietra).
43Il giorno dopo, Gesù decise di andare in Galilea. Incontrò Filippo e gli disse: 'Vieni con me'.
44Filippo, Andrea e Pietro erano tutti e tre della città di Betsàida.
45Filippo trovò Natanaèle e gli disse:
- Il Messia promesso nella Bibbia da Mosè e dai profeti, l'abbiamo trovato: è Gesù di Nàzaret, il figlio di Giuseppe.
46Natanaèle disse a Filippo:
- Di Nàzaret? Da quel paese non può venire nulla di buono.
Rispose Filippo:
- Vieni e vedrai.
47Gesù vide venire Natanaèle e disse:
- Questo è un vero israelita, un uomo senza inganno.
48Natanaèle disse a Gesù:
- Come fai a conoscermi?
Gesù gli rispose:
- Io ti ho visto prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto l'albero di fico.
49Natanaèle esclamò:
- Maestro, tu sei il Figlio di Dio! Tu sei il re d'Israele!
50Gesù replicò:
- Io ho detto che ti ho visto sotto il fico e per questo tu credi in me? Vedrai cose ben più grandi!
51Disse ancora Gesù:
- Io vi assicuro che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio dell'uomo.

Il primo segno miracoloso
1Due  giorni dopo ci fu un matrimonio a Cana, una città della Galilea. C'era  anche la madre di Gesù, 2e Gesù fu invitato alle nozze con i suoi  discepoli.
3A un certo punto mancò il vino. Allora la madre di Gesù gli dice:
- Non hanno più vino.
4Risponde Gesù:
- Donna, che vuoi da me? L'ora mia non è ancora giunta.
5La madre di lui dice ai servi: 'Fate tutto quel che vi dirà'.
6C'erano  lì sei recipienti di pietra di circa cento litri ciascuno. Servivano  per i riti di purificazione degli Ebrei. 7Gesù disse ai servi:
- Riempiteli d'acqua!
Essi li riempirono fino all'orlo. 8Poi Gesù disse loro:
- Adesso prendetene un po' e portatelo ad assaggiare al capotavola.
Glielo portarono.
9Il  capotavola assaggiò l'acqua che era diventata vino. Ma egli non sapeva  da dove veniva quel vino. Lo sapevano solo i servi che avevano portato  l'acqua. Quando lo ebbe assaggiato, il capotavola chiamò lo sposo 10e  gli disse: 'Tutti servono prima il vino buono e poi, quando si è già  bevuto molto, servono il vino meno buono. Tu invece hai conservato il  vino buono fino a questo momento'.
11Così Gesù fece il primo dei suoi  segni miracolosi nella città di Cana, in Galilea, e manifestò la sua  grandezza, e i suoi discepoli credettero in lui. 12Dopo questo fatto  andarono tutti a Cafàrnao, Gesù, sua madre, i fratelli e i suoi  discepoli, e ci rimasero qualche giorno.

Gesù scaccia i mercanti dal Tempio
(vedi Matteo 21,12-17.23; Marco 11,15-19.27-28; 14,55-58; Luca 14,45-48; 20,1-2)
13La  festa ebraica della Pasqua si avvicinava, e Gesù salì a Gerusalemme.  14Nel cortile del Tempio trovò i mercanti che vendevano buoi, pecore e  colombe. C'erano anche i cambiamonete seduti dietro ai loro banchi.
15Allora  Gesù fece una frusta di cordicelle, scacciò tutti dal Tempio, con le  pecore e i buoi, rovesciò i tavoli dei cambiamonete spargendo a terra i  loro SOLDI. 16Poi si rivolse ai venditori di colombe e disse: 'Portate  via di qua questa roba! Non riducete a un mercato la casa di mio  Padre!'.
17Allora i suoi discepoli ricordarono la parola della Bibbia che dice: L'amore per la tua casa è come un fuoco che mi consuma.
18Intervennero alcuni capi ebrei e domandarono a Gesù:
- Dacci una prova che hai l'autorità di fare queste cose.
19Gesù rispose:
Distruggete questo Tempio! In tre giorni lo farò risorgere.
20Quelli replicarono:
- Ci sono voluti quarantasei anni per costruire questo Tempio e tu in tre giorni lo farai risorgere?
21Ma Gesù parlava del tempio del suo corpo.
22Quando  poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli  aveva detto questo, e credettero alle parole della Bibbia e a quelle di  Gesù.

Gesù trascorre la Pasqua a Gerusalemme
23Gesù rimase a  Gerusalemme durante le feste della Pasqua. Molti videro i miracoli che  faceva e credettero in lui. 24Ma Gesù non si fidava di loro perché li  conosceva tutti: 25non aveva bisogno di informazioni, perché sapeva  benissimo che cosa c'è nel cuore di ogni uomo.

Gesù a Nicodèmo
1Nel  gruppo dei farisei c'era un tale che si chiamava Nicodèmo. Era uno dei  capi ebrei. 2Egli venne a cercare Gesù, di notte, e gli disse:
- Rabbì, sappiamo che sei un maestro mandato da Dio, perché nessuno può fare i miracoli che fai tu, se Dio non è con lui.
3Gesù gli rispose:
- Credimi, nessuno può vedere il regno di Dio se non nasce nuovamente.
4Nicodèmo gli disse:
-  Com'è possibile che un uomo nasca di nuovo quando è vecchio? Non può  certo entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e nascere!
5Gesù rispose:
-  Io ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da  acqua e Spirito. 6Dalla carne nasce carne, dallo Spirito nasce Spirito.  7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere in modo nuovo. 8Il  vento soffia dove vuole: uno lo sente, ma non può dire da dove viene né  dove va. Lo stesso accade con chiunque è nato dallo Spirito.
9Nicodemo disse:
- Com'è possibile?
10Gesù riprese:
- Tu sei maestro in Israele e non capisci queste cose? 11Ebbene, ascolta quello che ti dico:
'Noi  parliamo di quello che sappiamo e siamo testimoni di quello che abbiamo  visto. Ma voi non accettate la nostra testimonianza! 12Se non crederete  quando parlo di queste cose terrene, come mi crederete se vi parlo di  cose del cielo? 13Nessuno è mai stato in cielo: soltanto il Figlio  dell'uomo. Egli infatti è venuto dal cielo.
14'Nel deserto Mosè alzò  su un palo il serpente di bronzo. Così dovrà essere innalzato anche il  Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
16'Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna.
17'Dio  non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché  il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede nel Figlio non è  condannato. Chi non crede, invece, è già condannato, perché non ha  creduto nell'unico Figlio di Dio. 19E questo è il motivo della loro  condanna: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le  tenebre alla luce, perché fanno il male.
20'Chi fa il male odia la  luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a  tutti. 21Invece chi ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché  la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono compiute con l'aiuto  di Dio'.

Giovanni parla ancora di Gesù
22Poi Gesù andò in  Giudea con i suoi discepoli; ci rimase qualche tempo e battezzava.  23Anche Giovanni battezzava, a Ennòn, vicino a Salìm, perché lì c'era  molta acqua, e la gente veniva a farsi battezzare. 24Questo accadeva  quando Giovanni non era ancora stato messo in prigione.
25Un tale,  ebreo, cominciò a discutere dei riti di purificazione con i discepoli di  Giovanni. 26Poi essi andarono da Giovanni e gli dissero:
- Maestro,  tu ci avevi parlato bene di quel Gesù che era con te dall'altra parte  del Giordano. Ora battezza anche lui e tutti lo seguono.
27Giovanni rispose:
-  Tutto quello che uno ha gli è dato da Dio. 28Voi ricordate che ho  detto: non sono io il Messia, ma Dio mi ha mandato davanti a lui. 29La  sposa appartiene allo sposo; l'amico dello sposo sta lì, lo ascolta e si  rallegra delle sue parole. Questa è anche la mia gioia, e ora è  completa. 30È lui che deve diventare importante. Io invece devo mettermi  da parte.
31Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti. Chi viene  dalla terra appartiene alla terra, e parla come un uomo di questa terra;  chi viene dal cielo 32parla di ciò che ha visto e udito. Però nessuno  accoglie la sua testimonianza. 33Chi invece la accoglie, riconosce e  afferma che Dio dice la verità. 34L'inviato di Dio riferisce le parole  di Dio; perché Dio gli ha dato tutto il suo Spirito.
35Il Padre ama  il Figlio, e ha dato ogni cosa nelle sue mani. 36Chi crede nel Figlio ha  la vita eterna. Chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita: incombe  su di lui la collera di Dio.

Gesù e la Samaritana
1I  farisei avevano sentito dire che Gesù battezzava e faceva più discepoli  di Giovanni. 2-3(Non era Gesù, però, che battezzava; erano i suoi  discepoli). Quando egli lo seppe, lasciò il territorio della Giudea e se  ne andò verso la Galilea, 4perciò doveva attraversare la Samaria.
5Così  arrivò alla città di Sicàr. Lì vicino c'era il campo che anticamente  Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe, 6e c'era anche il pozzo di  Giacobbe. Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto sul pozzo. Era  circa mezzogiorno.
7-8I discepoli entrarono in città per comprare  qualcosa da mangiare. Intanto una donna della Samaria viene al pozzo a  prendere acqua.
Gesù le dice:
- Dammi un po' d'acqua da bere.
9Risponde la donna:
-  Perché tu che vieni dalla Giudea chiedi da bere a me che sono  Samaritana? (Si sa che i Giudei non hanno buoni rapporti con i  Samaritani).
10Gesù le dice:
- Tu non sai chi è che ti ha chiesto  da bere e non sai che cosa Dio può darti per mezzo di lui. Se tu lo  sapessi, saresti tu a chiederglielo, ed egli ti darebbe acqua viva.
11La donna osserva:
-  Signore, tu non hai un secchio, e il pozzo è profondo. Dove la prendi  l'acqua viva? 12Non sei mica più grande di Giacobbe, nostro padre, che  usò questo pozzo per sé, per i figli e per le sue bestie, e poi lo  lasciò a noi!
13Gesù risponde alla donna:
- Chiunque beve di  quest'acqua avrà di nuovo sete. 14Invece, se uno beve dell'acqua che io  gli darò, non avrà mai più sete: l'acqua che io gli darò diventerà in  lui una sorgente che dà la vita eterna.
15La donna dice a Gesù:
- Signore, dammi quest'acqua, così non avrò più sete e non dovrò più venir qui a prendere acqua.
16Gesù dice alla donna:
- Va' a chiamare tuo marito e torna qui.
17La donna gli risponde:
- Non ho marito.
Gesù le dice:
- Giusto. È vero che non hai marito. 18Ne hai avuti cinque, di mariti, e l'uomo che ora hai non è tuo marito.
19La donna esclama:
-  Signore, vedo che sei un profeta! 20I nostri padri, Samaritani,  adoravano Dio su questo monte; voi in Giudea dite che il posto per  adorare Dio è a Gerusalemme.
21-22Gesù le dice:
- Voi Samaritani  adorate Dio senza conoscerlo; noi in Giudea lo adoriamo e lo conosciamo,  perché Dio salva gli uomini cominciando dal nostro popolo. Ma credimi:  viene il momento in cui l'adorazione di Dio non sarà più legata a questo  monte o a Gerusalemme; 23viene un'ora, anzi è già venuta, in cui gli  uomini adoreranno il Padre guidati dallo Spirito e dalla verità di Dio.  24Dio è spirito. Chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito e  dalla verità di Dio.
25La donna gli risponde:
- So che deve venire un Messia, cioè il Cristo, l'inviato di Dio. Quando verrà, ci spiegherà ogni cosa.
26E Gesù:
- Sono io il Messia, io che parlo con te.

Il tempo della mietitura è giunto
27A  questo punto giunsero i discepoli di Gesù. Videro che parlava con una  donna, e si meravigliarono. Nessuno però gli disse: 'Che vuoi?' o:  'Perché parli con lei?'.
28Intanto la donna aveva lasciato la brocca  dell'acqua ed era tornata in città a dire alla gente: 29'Venite a  vedere: c'è uno che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Non sarà per  caso il Messia?'.
30La gente allora uscì dalla città, e andò verso il pozzo dove c'era Gesù. 31Intanto i discepoli gli dicevano:
- Maestro, mangia qualcosa!
32Ma egli disse:
- Io ho un cibo che voi non conoscete.
33I discepoli si chiedevano l'un l'altro:
- Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?
34Ma Gesù disse loro:
-  Il mio cibo è fare la volontà di Dio che mi ha mandato, e compiere la  sua opera fino in fondo. 35C'è un proverbio, da voi, che dice:
'Ancora quattro mesi,
poi è ora di tagliare il grano'.
Bene,  io vi dico: Alzate gli occhi e guardate i campi! È il momento di  mietere. 36I mietitori ricevono già la paga e mettono insieme un  raccolto per la vita eterna. Chi semina e chi raccoglie si rallegrano  insieme. 37Un altro proverbio dice:
'Uno semina e l'altro raccoglie'.
Ebbene,  questo si realizza ora: 38voi non avevate faticato a seminare, eppure  io vi ho mandati a raccogliere. Altri hanno faticato prima di voi, e voi  siete venuti a raccogliere i frutti della loro fatica.

I Samaritani credono in Gesù
39La  donna samaritana, intanto, raccontava che Gesù aveva saputo dirle tutto  quello che lei aveva fatto; per questo, molti abitanti di quella città  della Samaria credettero in Gesù.
40I Samaritani dunque andarono a  cercarlo e lo pregarono di rimanere con loro, e Gesù restò due giorni in  quella città. 41E quando ascoltarono le sue parole, furono molti di più  a credere. 42E dicevano alla donna: 'Prima ci aveva persuasi la tua  storia, ma ora crediamo in lui perché l'abbiamo sentito con le nostre  orecchie, e sappiamo che egli è veramente il salvatore del mondo'.
43Passati i due giorni, Gesù ripartì e si diresse verso la Galilea.
44Egli  aveva dichiarato: 'Un profeta non è apprezzato dai suoi compaesani'.  45Però, quando arrivò in Galilea gli fecero buona accoglienza. Anche  loro, infatti, erano andati a Gerusalemme e avevano visto tutto quello  che Gesù aveva fatto durante la festa.

Gesù guarisce il figlio di un funzionario
(vedi Matteo 8,5-13; Luca 7,1-10)
46Gesù  andò di nuovo a Cana di Galilea. Era la città dove aveva mutato l'acqua  in vino. C'era là un funzionario del re che aveva un figlio ammalato a  Cafàrnao. 47Quando sentì che Gesù dalla Giudea era venuto in Galilea,  andò a cercarlo e lo pregava dicendo:
- Vieni a Cafàrnao, e fai guarire mio figlio che sta per morire!
48Gesù gli disse:
- Se non vedete prodigi e segni miracolosi, voi non credete.
49Il funzionario disse:
- Signore, vieni prima che il mio bambino muoia.
50Gesù rispose:
- Puoi andare, tuo figlio è fuori pericolo.
Quell'uomo  credette alla parola di Gesù e tornò verso casa sua. 51Mentre era per  strada, i suoi servi gli andarono incontro dicendo:
- Il tuo bambino è fuori pericolo.
52Il  padre volle sapere da loro a che ora suo figlio aveva cominciato a star  meglio, e gli dissero: 'Ieri pomeriggio verso l'una la febbre se n'è  andata'.
53Il padre si rese conto che era proprio l'ora in cui Gesù  gli aveva detto: 'Tuo figlio è fuori pericolo'. Da quel momento credette  in Gesù, lui e tutta la sua famiglia.
54Gesù fece questo secondo segno miracoloso arrivando in Galilea dalla Giudea.

Gesù guarisce il paralitico di Betzata
1Dopo  queste cose ci fu una festa ebraica, e Gesù tornò a Gerusalemme.  2Vicino alla porta chiamata porta delle Pecore c'era una piscina con  cinque portici. Il suo nome in ebraico era Betzata.
3Sotto quei portici c'era sempre una folla di ammalati: ciechi, zoppi, paralitici. [ 4]
5Uno di loro, un uomo paralizzato, era infermo da trentotto anni.
6Gesù lo vide lì sdraiato su una coperta, e sapendo che stava lì da molto tempo gli disse: - Vuoi guarire?
7L'infermo gli rispose:
-  Signore, non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è  agitata. Quando sto per entrarci, un altro scende in acqua prima di me.
8Gesù gli disse:
- Àlzati, prendi la tua coperta e cammina!
9In quell'istante l'uomo tornò sano, e andava in giro con la coperta sotto il braccio.
Il paralitico era stato guarito di sabato. 10Perciò alcuni Ebrei gli dissero:
- È sabato. La Legge non permette, di sabato, di trasportare una coperta.
11L'uomo rispose:
- Chi mi ha fatto guarire mi ha detto: prendi la coperta e cammina!
12Allora gli chiesero:
- Chi è stato a dirti di fare così?
13Ma l'uomo che era stato guarito non lo conosceva, perché Gesù si era allontanato tra la folla che c'era lì intorno.
14Più tardi, Gesù lo trovò nel Tempio e gli disse:
- Guarda, ora sei guarito; non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio.
15L'uomo  si allontanò e informò le autorità che era stato Gesù a guarirlo.  16Così cominciarono a perseguitare Gesù perché guariva gli ammalati nel  giorno del riposo.
17Ma Gesù dichiarò: 'Mio Padre opera senza interruzione, e così faccio anch'io'.
18Per  questo cercavano ancor più decisamente di toglierlo di mezzo: infatti,  non solo non rispettava il sabato, ma diceva pure che Dio era suo padre,  facendosi uguale a Dio.

L'unità del Padre e del Figlio
19Così  Gesù replicò a quelli che lo criticavano: 'Io vi assicuro che il Figlio  non può far nulla da sé, ma solo ciò che vede fare dal Padre. Quello  che fa il Padre, anche il Figlio lo fa ugualmente. 20Il Padre infatti  ama il Figlio e gli fa vedere tutto ciò che fa. Anzi, gli farà vedere  anche opere più grandi di queste, e resterete meravigliati.
21'Come  il Padre fa risorgere i morti e dà loro la vita, così pure il Figlio dà  vita a chi vuole. 22Il Padre non giudica nessuno perché ha affidato al  Figlio tutto il potere di giudicare. 23Così, tutti onoreranno il Figlio  come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora neppure il  Padre che l'ha mandato.
24'Io vi dichiaro: chi ascolta la mia parola e  crede nel Padre che mi ha mandato ha la vita eterna. Non sarà più  condannato. È già passato dalla morte alla vita.
25'Io vi dico una  cosa: viene un'ora anzi e già venuta, in cui i morti udranno la voce del  Figlio di Dio, e chi lo sente vivrà. 26Infatti, Dio è la fonte della  vita, e ha dato anche al Figlio di essere la fonte della vita. 27Gli ha  dato anche il potere di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo.
28'Non  vi meravigliate: viene un'ora in cui tutti i morti, nelle tombe,  udranno la sua voce 29e verranno fuori. Quelli che hanno fatto il bene  risorgeranno per vivere; quelli che hanno fatto il male risorgeranno per  essere condannati.
30'Io non posso far nulla da me. Giudico come Dio  mi suggerisce, e il mio giudizio è giusto perché non cerco di fare come  voglio io, ma come vuole il Padre che mi ha mandato.

I testimoni del Figlio
31'Certo,  se io stesso mi presento a testimoniare a mio favore, la mia  testimonianza non conta nulla. 32In realtà, è un altro che testimonia  per me; e certamente la sua testimonianza a mio favore è valida.
33'Voi  avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha testimoniato a favore  della verità. 34La testimonianza di un uomo a me non serve, ma ve la  ricordo perché siate salvati. 35Giovanni era la lampada accesa per  illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce solo per un po'  di tempo.
36'A mio favore c'è una testimonianza più grande di quella  di Giovanni: le opere che io faccio, le opere che il Padre mi ha dato  da compiere, testimoniano a mio favore. Esse dimostrano che il Padre mi  ha mandato.
37'C'è poi il Padre che mi ha mandato: anche lui ha  testimoniato a mio favore, ma voi non avete mai ascoltato la sua voce e  non avete mai visto il suo volto. 38La sua parola non è radicata in voi,  perché voi non avete fede nel Figlio che egli ha mandato.
39'Voi  leggete continuamente la Bibbia perché così pensate di avere vita  eterna: ebbene, anche la Bibbia testimonia di me! 40ma voi non volete  venire a me per avere la vita.
41'A me non importa affatto di  ricevere i complimenti degli uomini. 42D'altra parte io vi conosco: so  bene che non amate Dio. 43Io sono venuto, mandato dal Padre mio, e voi  non mi accogliete. Se un altro venisse per conto proprio, gli fareste  buona accoglienza! 44Ma come può avere fede gente come voi? Siete pronti  a ricevere l'omaggio dei vostri simili, ma non vi preoccupate di  ricevere la lode da Dio!
45'Non pensate che sarò io ad accusarvi  davanti al Padre; c'è già chi vi accusa: è Mosè, cioè proprio la persona  in cui avete messo la vostra speranza. 46Se credeste a Mosè, credereste  anche a me, perché Mosè ha scritto di me. 47Ma voi non credete a quello  che Mosè ha scritto, dunque come crederete a quello che dico io?'.

1Dopo un po' di  tempo, Gesù attraversò il lago di Galilea, detto anche di Tiberìade.  2Molta gente gli andava dietro, perché vedevano i segni miracolosi che  faceva guarendo i malati. 3-4Mancavano pochi giorni alla festa ebraica  della Pasqua.
Gesù salì sulla montagna, e si sedette lì con i suoi  discepoli. 5Poi si guardò attorno, e vide tutta la gente che era venuta.  Allora disse a Filippo:
- Dove potremo comprare il pane necessario per sfamare questa gente?
6Gesù sapeva benissimo quello che avrebbe fatto, ma diceva così per mettere alla prova Filippo.
7Filippo rispose:
- Duecento monete d'argento non basterebbero neppure per dare un pezzo di pane a tutti.
8Un altro discepolo, Andrea che era fratello di Simon Pietro, disse:
- 9C'è qui un ragazzo che ha cinque pagnotte d'orzo e due pesci arrostiti. Ma non è nulla, per tanta gente!
10Gesù ordinò:
- Dite alla gente di sedersi per terra.
Il terreno era erboso, e tutti si sedettero in terra. Erano circa cinquemila.
11Gesù prese il pane, fece una preghiera di ringraziamento, poi cominciò a distribuire a tutti pane e pesce a volontà.
12Quando  tutti ebbero mangiato a sufficienza, Gesù disse ai suoi discepoli:  'Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto'.
13Essi li raccolsero, e riempirono dodici cesti con gli avanzi delle cinque pagnotte.
14La gente, vedendo il segno miracoloso che Gesù aveva fatto, diceva: 'Questo è veramente il profeta che deve venire nel mondo'.
15Gesù allora, sapendo che volevano prenderlo per farlo diventare re, se ne andò di nuovo verso la montagna, tutto solo.

Gesù cammina sul lago
(vedi Matteo 14,22-33; Marco 6,45-52)
16Verso  sera i discepoli scesero in riva al lago; 17presero la barca e si  avviarono verso la riva opposta, in direzione di Cafàrnao. Ormai era  notte e Gesù non li aveva ancora raggiunti. 18Il lago era agitato perché  soffiava un forte vento.
19I discepoli avevano remato per circa  quattro o cinque chilometri. A un tratto videro Gesù che camminava sul  lago e si avvicinava alla barca, e si spaventarono. 20Ma Gesù disse:
'Sono io; non abbiate paura'.
21Allora fecero salire Gesù nella barca, e subito giunsero a riva là dove erano diretti.

La ricerca del vero pane
22Intanto,  molta gente era rimasta sull'altra riva del lago. Il giorno seguente si  accorsero che c'era solo una barca, - e si ricordarono che il giorno  prima Gesù non era salito in barca con i suoi discepoli. I discepoli  erano partiti da soli. 23Però da Tiberìade alcune barche arrivarono là  dove il Signore aveva fatto la preghiera di ringraziamento e aveva dato  da mangiare il pane a cinquemila persone. 24Visto che Gesù e i suoi  discepoli non c'erano più, la gente prese quelle barche e andò a  Cafàrnao per cercarlo.
25Attraversato il lago, trovarono Gesù e gli dissero:
- Maestro, quando sei venuto qui?
26Gesù rispose:
-  Voi mi cercate, ma non per i segni miracolosi! Ve lo dico io: voi mi  cercate solo perché avete mangiato il pane e vi siete levati la fame.  27Non datevi da fare per il cibo che si consuma e si guasta, ma per il  cibo che dura e conduce alla vita eterna. Ve lo darà il Figlio  dell'uomo. Dio ha messo su di lui il suo segno di approvazione.
28La gente domandò a Gesù:
- Quali sono le opere che Dio vuole da noi? Siamo pronti a farle!
29Gesù rispose:
- Un'opera sola Dio vuole da voi, questa: che crediate in colui che Dio ha mandato.
30Non sono venuto dal cielo per fare quello che voglio io: devo fare la volontà del Padre che mi ha mandato. 31Gli risposero:
-  Che cosa fai di straordinario, perché crediamo in te? I nostri antenati  mangiarono la manna nel deserto; come dice la Bibbia: Ha dato loro da  mangiare un pane venuto dal cielo. Tu, che opere fai?
32Gesù disse loro:
-  Ve lo assicuro: non è Mosè che vi ha dato il pane venuto dal cielo. È  il Padre mio che vi dà il vero pane venuto dal cielo. 33Il pane di Dio è  quello che viene dal cielo e dà la vita al mondo.
34La gente gli disse:
- Signore, dacci sempre questo pane!

Gesù è il vero pane di Dio
35Gesù  disse: 'Io sono il pane che dà la vita. Chi si avvicina a me con fede  non avrà più fame; chi mette la sua fiducia in me non avrà più sete.  36Ma come vi ho già detto, non volete credere. Eppure mi avete veduto!
37'Tutti  quelli che il Padre mi dà si avvicineranno a me; e chi si avvicina a me  con fede io non lo respingerò. 39E la volontà del Padre che mi ha  mandato è questa: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma  li risusciti nell'ultimo giorno. 40Il Padre mio vuole così: chi  riconosce il Figlio e crede in lui avrà la vita eterna, e io lo  risusciterò nell'ultimo giorno'.
41Quegli Ebrei che parlavano con  Gesù si misero a protestare perché aveva detto: 'Io sono il pane venuto  dal cielo'; 42e osservavano: - Costui è Gesù, non è vero? È il figlio di  Giuseppe. Conosciamo bene suo padre e sua madre. Come mai ora dice: Io  sono venuto dal cielo?
43Gesù rispose:
- Smettetela di protestare  tra di voi. 44Nessuno può avvicinarsi a me con fede, se non lo attira il  Padre che mi ha mandato. E io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45I  profeti hanno scritto queste parole: Tutti saranno istruiti da Dio;  ebbene, chiunque ascolta Dio Padre ed è istruito da lui si avvicina a me  con fede. 46Nessuno però ha visto il Padre se non il Figlio che viene  dal Padre. Egli ha visto il Padre.
47Ve lo assicuro: chi crede ha la  vita eterna. 48Io sono il pane che dà la vita. 49I vostri antenati, nel  deserto, mangiarono la manna e poi morirono ugualmente; 50invece, il  pane venuto dal cielo è diverso: chi ne mangia non morirà. 51Io sono il  pane, quello vivo, venuto dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà  per sempre. Il pane che io gli darò è il mio corpo, dato perché il mondo  abbia la vita.
52Gli avversari di Gesù si misero a discutere tra di loro. Dicevano:
- Come può darci il suo corpo da mangiare?
53Gesù replicò:
-  Io vi dichiaro una cosa: se non mangiate il corpo del Figlio dell'uomo e  non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia il mio  corpo e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò  l'ultimo giorno; 55perché il mio corpo è vero cibo e il mio sangue è  vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane  unito a me e io a lui. 57Il Padre è la vita: io sono stato mandato da  lui e ho la vita grazie a lui; così, chi mangia me avrà la vita grazie a  me. 58Questo è il pane venuto dal cielo. Non è come il pane che  mangiarono i vostri antenati e morirono ugualmente; chi mangia questo  pane vivrà per sempre.
59Così parlò Gesù insegnando nella sinagoga di Cafàrnao.

Soltanto i Dodici restano con Gesù
60Molti discepoli, sentendo Gesù parlare così, dissero: 'Adesso esagera! Chi può ascoltare cose simili?'.
61Ma  Gesù si era accorto che i suoi discepoli protestavano, e disse loro:  'Le mie parole vi scandalizzano? 62Ma allora, che cosa direte se vedrete  il Figlio dell'uomo tornare là dove era prima? 63Soltanto lo Spirito di  Dio dà la vita, l'uomo da solo non può far nulla. Le parole che vi ho  detto hanno la vita perché vengono dallo Spirito di Dio. 64Ma tra voi ci  sono alcuni che non credono. Gesù infatti sapeva fin dal principio chi  erano quelli che non credevano e chi stava per tradirlo'. 65Poi  aggiunse: 'Per questo vi ho detto che nessuno si avvicina a me se il  Padre non gli dà la forza'.
66Da quel momento, molti discepoli di Gesù si tirarono indietro e non andavano più con lui. 67Allora Gesù domandò ai Dodici:
- Forse volete andarvene anche voi?
68Simon Pietro gli rispose:
-  Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole che danno la vita eterna.  69E ora noi crediamo e sappiamo che tu sei quello che Dio ha mandato.
70Gesù rispose:
- Sono stato io a scegliere voi, i Dodici; eppure, uno di voi è un diavolo.
71Parlava di Giuda, il figlio di Simone Iscariota. Era uno dei Dodici; proprio lui farà arrestare Gesù.

Gesù e i suoi fratelli
1Alcuni  giorni dopo, Gesù andava in giro per la Galilea. In Giudea non voleva  farsi vedere perché cercavano di ucciderlo. 2La festa ebraica delle  Capanne era vicina, 3e i suoi fratelli gli dissero:
- Parti, va' in  Giudea! Così anche i tuoi discepoli vedranno le opere che fai. 4Quando  uno vuole essere conosciuto non agisce di nascosto. Se tu fai queste  cose, fa' in modo che tutto il mondo le veda.
5Neppure i suoi fratelli, evidentemente, credevano in lui.
6Gesù disse loro:
-  Per me non è ancora venuta l'ora; per voi, invece, ogni ora è buona.  7Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché dichiaro che con le sue  opere si oppone a Dio. 8Andate voi alla festa; io non vado a questa  festa, perché l'ora mia non è ancora venuta.
9Così rispose Gesù, e rimase in Galilea.

Gesù a Gerusalemme per la festa
10Quando  i suoi fratelli furono partiti per la festa, partì anche Gesù; di  nascosto però, senza farsi vedere. 11A Gerusalemme, intanto, le autorità  ebraiche lo cercavano alla festa, e dicevano: 'Dov'è, quel tale?'. 12E  tra la folla, a bassa voce, tutti parlavano di Gesù. Alcuni dicevano: 'È  un uomo sincero'. Altri dicevano: 'No, imbroglia la gente'. 13Nessuno  però parlava di lui apertamente, perché avevano paura delle loro  autorità.
14La festa era già a metà quando Gesù andò al Tempio e si mise a insegnare. 15I capi ebrei si meravigliavano e dicevano:
- Come fa costui a sapere tante cose, senza avere mai studiato?
16Gesù rispose:
-  Ciò che io vi insegno non è sapienza mia, ma viene da Dio che mi ha  mandato. 17Se uno è pronto a fare la volontà di Dio, riconoscerà se il  mio insegnamento viene da Dio o soltanto da me. 18Chi si fa avanti e  parla con presunzione cerca la propria gloria. Invece chi cerca la  gloria di colui che l'ha mandato dice la verità. Non cerca di ingannare.  19Mosè vi ha dato la Legge, ma nessuno di voi la mette in pratica.  Allora, perché cercate di uccidere me?
20La folla replicò:
- Sei pazzo! Chi cerca di ucciderti?
21Gesù rispose:
-  Ho fatto una sola opera potente, e siete tutti sconvolti? 22Voi però  circoncidete anche in giorno di sabato, perché Mosè vi ha dato la legge  della circoncisione veramente essa non viene da Mosè ma dai patriarchi).  23Dunque, per rispettare questa legge di Mosè uno può venir circonciso  anche di sabato! E allora, perché vi arrabbiate con me che di sabato ho  guarito completamente un uomo? 24Non dovete giudicare secondo  l'apparenza. Giudicate con giustizia, invece.

Alcuni sospettano che Gesù possa essere il Messia
25-26Alcuni  abitanti di Gerusalemme osservarono: 'Quest'uomo parla in pubblico  senza paura. Dev'essere quello che cercano di uccidere. Eppure nessuno  gli dice niente! Forse i capi si sono accorti che egli è il Messia?  27Però, quando apparirà il Messia, nessuno saprà di dove viene; questo  qui, invece, sappiamo dov'è nato'.
28Gesù dunque stava nel Tempio.  Mentre insegnava esclamò a voce alta: 'Voi credete di conoscermi e di  sapere da dove vengo. In realtà, sono mandato da Dio e non ho deciso io  di venire. Chi mi ha mandato dice la verità, ma voi non lo conoscete.  29Io invece lo conosco, perché vengo da lui, ed è lui che mi ha  mandato'.
30Allora cercarono di prendere Gesù, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era ancora giunto il suo momento.
31Molti tra la folla credettero in lui. Dicevano: 'Quando il Messia verrà, difficilmente farà più miracoli di questo Gesù'.

Un tentativo di arrestare Gesù
32I  farisei udirono che tra la gente si facevano sottovoce questi commenti.  Perciò, d'accordo con i capi dei sacerdoti, mandarono le guardie per  arrestarlo.
33Allora Gesù disse: 'Ormai, sono in mezzo a voi soltanto  per poco. Sto per tornare da colui che mi ha mandato. 34Voi mi  cercherete e non mi troverete, e dove sono io non potrete venire'. 35I  suoi nemici commentarono tra di loro: 'Dove va, che noi non potremo  ritrovarlo? Forse dagli Ebrei dispersi nei paesi dove si parla la lingua  greca? Vuole forse predicare ai Greci? 36E perché dice: mi cercherete e  non mi troverete; dove sono io non potete venire?'.

La gente discute su Gesù
37Nell'ultimo giorno della festa, il più solenne, Gesù si alzò ed esclamò a voce alta:
'Se uno ha sete si avvicini a me,
38e chi ha fede in me beva!
Come dice la Bibbia:
da lui sgorgheranno fiumi
d'acqua viva'.
39Gesù  diceva questo, pensando allo Spirito di Dio che i credenti avrebbero  poi ricevuto. A quel tempo lo Spirito non era ancora stato dato, perché  Gesù non era ancora stato innalzato alla gloria.
40Alcuni tra la  folla udirono le parole di Gesù e dissero: 'Questo è veramente il  Profeta!'. 41Altri dicevano: 'È il Messia'. Altri ancora replicavano:  'Il Messia non può venire dalla Galilea! 42La Bibbia dice che il Messia  viene dalla famiglia di Davide e da Betlemme, il villaggio dove nacque  il re Davide'.
43Così, la gente aveva idee diverse su Gesù. 44Anzi,  alcuni addirittura avrebbero voluto arrestarlo,,ma nessuno gli mise le  mani addosso.

I capi ebrei rifiutano di ascoltare Gesù
45Le guardie ritornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, e questi li rimproverarono:
- Perché non avete portato qui Gesù?
46Le guardie risposero:
- Nessun uomo ha mai parlato come lui.
47I farisei replicarono:
-  Vi siete lasciati incantare anche voi? 48Nessuno tra le autorità o tra i  farisei si fida di lui; 49solo questa maledetta gente del popolo, che  non conosce la Legge.
50Allora intervenne Nicodèmo, uno dei capi, quello che prima era andato a trovare Gesù. Disse:
51La nostra Legge non ci permette di condannare un uomo senza prima ascoltare da lui che cosa ha fatto.
52Ma gli altri risposero:
- Vieni anche tu dalla Galilea? Studia, e vedrai che nessun profeta può venire dalla Galilea!

Gesù e la donna adultera
53Ognuno se ne andò a casa propria.

1Gesù invece andò al  monte degli Ulivi. 2La mattina presto tornò al Tempio, e il popolo si  affollò attorno a lui. Gesù si mise seduto, e cominciò a insegnare.
3I maestri della Legge e i farisei portarono davanti a Gesù una donna sorpresa in adulterio 4e gli dissero:
-  Maestro, questa donna è stata sorpresa mentre tradiva suo marito.  5Nella sua legge Mosè ci ha ordinato di uccidere queste donne infedeli a  colpi di pietra. Tu, che cosa ne dici?
6Parlavano così per metterlo  alla prova: volevano avere pretesti per accusarlo. Ma Gesù guardava in  terra, e scriveva col dito nella polvere. 7Quelli però insistevano con  le domande. Allora Gesù alzò la testa e disse:
- Chi tra voi è senza peccati, scagli per primo una pietra contro di lei.
8Poi si chinò di nuovo a scrivere in terra.
9Udite  queste parole, quelli se ne andarono uno dopo l'altro, cominciando dai  più anziani. Rimase soltanto Gesù, e la donna che era là in mezzo.
10Gesù si alzò e le disse:
- Dove sono andati? Nessuno ti ha condannata?
11La donna rispose:
- Nessuno, Signore.
Gesù disse:
- Neppure io ti condanno. Va', ma d'ora in poi non peccare più!

Gesù testimone di se stesso
12Gesù riprese a parlare. Disse:
- Io sono la luce del mondo. Chi mi segue non camminerà mai nelle tenebre, anzi avrà la luce che dà vita.
13I farisei gli dissero:
- Tu sei testimone di te stesso, dunque la tua testimonianza non è valida.
14Gesù replicò:
-  È valida, invece, anche se io sono testimone di me stesso. Perché io so  da dove sono venuto e dove vado. Questo, voi non lo sapete. 15Voi  giudicate con criteri umani; io non giudico nessuno. 16E se giudico  qualcuno, il mio giudizio è valido perché non lo pronunzio da solo;  insieme a me c'è il Padre che mi ha mandato. 17La vostra Legge dice che  la parola di due testimoni è valida: 18ebbene, io sono testimone di me  stesso, ma anche il Padre che mi ha mandato è testimone di me.
19Allora gli domandarono:
- Dov'è tuo padre?
Gesù rispose:
- Voi non conoscete me e non conoscete neppure mio Padre. Se voi conosceste me, conoscereste anche il Padre mio.
20Così  parlò Gesù mentre era nel Tempio, nella sala del tesoro, e nessuno lo  arrestò, perché non era ancora giunto il suo momento.

Un altro dibattito: chi è Gesù?
21Gesù tornò a dire:
- Io me ne vado, e voi mi cercherete inutilmente. Il vostro peccato vi porterà alla rovina. E non potrete venire dove vado io.
22Allora dissero:
- Forse vuole uccidersi! Per questo dice: dove vado io, voi non potete venire.
23Gesù rispose:
-  Voi siete della terra; io sono del cielo. Voi appartenete a questo  mondo, io non appartengo a questo mondo. 24Vi ho detto che andrete in  rovina per i vostri peccati. IO SONO: se non credete questo, andrete in  rovina per i vostri peccati.
25Allora gli dissero:
- Tu chi sei?
Gesù rispose:
-  Quello che vi sto dicendo dal principio. 26Avrei ancora molte cose da  dire e da giudicare a vostro riguardo. Ma io dico al mondo solo quello  che ho udito da colui che mi ha mandato. Egli dice il vero.
27Essi non capirono che Gesù parlava del Padre. 28Perciò egli disse ancora:
-  Quando innalzerete il Figlio dell'uomo, vi accorgerete che IO SONO e  vedrete che non faccio nulla per conto mio; io dico ciò che mi ha  insegnato il Padre. 29E poi, colui che mi ha mandato è con me, non mi  lascia solo; perché io faccio sempre quello che piace a lui.
30Così parlò Gesù, e molti credettero in lui.

La verità e la libertà
31Gesù disse a quelli che avevano creduto in lui:
-  Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei  discepoli. 32Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi.
33Quelli risposero:
- Noi siamo discendenti di Abramo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come fai a dire: diventerete liberi?
34Gesù replicò:
-  Io vi dichiaro questo: chi pecca è schiavo del peccato. 35Uno schiavo  non appartiene alla famiglia per sempre. Un figlio invece, sì. 36Dunque,  se il Figlio vi renderà liberi, sarete veramente uomini liberi. 37Lo so  che siete discendenti di Abramo. Eppure cercate di uccidermi perché la  mia parola non trova posto in voi. 38Io dico quello che ho visto stando  presso il Padre mio. Anche voi, dunque, fate quello che udite da parte  del padre vostro.

Figli di Abramo o del diavolo?
39Tornarono a dire a Gesù:
- Noi siamo discendenti di Abramo.
Gesù rispose:
-  Se siete veramente figli di Abramo, fate opere degne di Abramo!  40Invece, ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho  ascoltato da Dio. Abramo non ha mai fatto così! 41Voi non vi comportate  come lui, ma come il vostro vero padre.
Essi replicarono:
- Noi non siamo figli bastardi! Abbiamo un solo padre, Dio.
42Gesù disse:
-  Se Dio fosse vostro padre, voi mi amereste, perché vengo da Dio.  Infatti non sono venuto di mia volontà, ma Dio mi ha mandato. 43Perché  non capite quello che dico? Perché siete incapaci di ascoltare la mia  parola. 44Voi avete il diavolo per padre, e vi sforzate di fare ciò che  egli desidera. Fin dal principio egli vuole la morte degli uomini, e non  è mai stato dalla parte della verità, perché in lui non c'è verità.  Quando dice il falso, esprime veramente se stesso, perché è bugiardo e  padre della menzogna. 45Io invece dico la verità; perciò non mi credete.  46Chi di voi può accusarmi di peccato? Dunque, se dico la verità,  perché non mi credete? 47Ecco: chi appartiene a Dio ascolta le parole di  Dio; voi non le ascoltate perché non appartenete a Dio.

Gesù e Abramo
48Continuando a discutere con Gesù, quegli Ebrei gli dissero:
- Non abbiamo forse ragione di dire che sei un infedele, un Samaritano, e che sei pazzo?
49Gesù rispose:
-  Io non sono pazzo, anzi onoro il Padre mio. Voi invece mi ingiuriate.  50Ma io non cerco la mia gloria. C'è già un altro che si preoccupa della  mia gloria. È lui che giudica queste cose. 51Io vi dichiaro  solennemente che chi ubbidisce alla mia parola non vedrà mai la morte.
52Allora i suoi avversari gli dissero:
-  Ora siamo sicuri che sei veramente pazzo. Abramo è morto, i profeti  sono morti, e tu dici: chi ubbidisce alla mia parola non morirà. 53Sei  tu più grande di Abramo nostro padre, che è morto? Anche i profeti sono  morti: tu, chi pretendi di essere?
54Gesù rispose:
- Se io volessi  dar gloria a me stesso, la mia gloria sarebbe senza valore. Ma chi mi  onora è il Padre mio. Voi dite che è il vostro Dio, 55ma non lo  conoscete. Io invece lo conosco, e se dicessi il contrario sarei un  bugiardo, come voi. Ma io lo conosco, e metto in pratica la sua parola.  56Abramo, vostro padre, si rallegrò nella speranza di vedere il mio  giorno; lo ha visto e si è rallegrato.
57Gli obiettarono:
- Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?
58Gesù disse:
- Io ve lo dichiaro solennemente: prima che Abramo nascesse, IO SONO.
59Allora presero delle pietre per tirarle contro di lui, ma Gesù si nascose e uscì dal Tempio.

Gesù guarisce un cieco
1Camminando, Gesù passò accanto a un uomo che era cieco fin dalla nascita. 2I discepoli chiesero a Gesù:
- Maestro, se quest'uomo è nato cieco, di chi è la colpa? Sua o dei suoi genitori?
3Gesù rispose:
-  Non ne hanno colpa né lui né i suoi genitori, ma è così perché in lui  si possano manifestare le opere di Dio. 4Finché è giorno, io devo fare  le opere del Padre che mi ha mandato. Poi verrà la notte, e allora  nessuno può agire più. 5Mentre sono nel mondo, io sono la luce del  mondo.
6Così disse Gesù, poi sputò in terra, fece un po' di fango e lo mise sugli occhi del cieco. 7Poi gli disse:
- Va' a lavarti alla piscina di Siloe. (Siloe vuol dire 'mandato').
Quello andò, si lavò e tornò indietro che ci vedeva.
8Allora i vicini di casa e tutti quelli che prima lo vedevano chiedere l'elemosina dicevano:
- Ma questo non è il mendicante che stava lì seduto a chiedere l'elemosina?
9Alcuni rispondevano:
- È proprio lui.
Altri invece dicevano:
- Non è lui, è uno che gli somiglia.
Lui però dichiarava:
- Sì, sono io.
10La gente allora gli domandò:
- Com'è che non sei più cieco?
11Rispose:
-  Quell'uomo, che chiamano Gesù, ha fatto un po' di fango e me l'ha messo  sugli occhi. Poi mi ha detto: Va' a lavarti nella piscina di Siloe. Ci  sono andato, mi sono lavato e ho cominciato a vedere.
12Gli domandarono:
E dov'è, ora, quell'uomo?
Rispose:
- Non lo so.

I farisei fanno indagini sul miracolo
13Allora  portarono davanti ai farisei colui che era stato cieco. 14-15I farisei  chiesero di nuovo a quell'uomo in che modo aveva cominciato a vedere.
Egli rispose:
- Mi ha messo un po' di fango sugli occhi. Poi mi sono lavato e ora vedo.
Il giorno che Gesù gli aveva aperto gli occhi con il fango era un sabato. 16Alcuni farisei dissero:
- Quell'uomo non viene da Dio, perché non rispetta il sabato.
Altri obiettavano:
- Non è possibile che un peccatore faccia miracoli così straordinari.
Non tutti dunque erano dello stesso parere.
17Si rivolsero di nuovo al cieco e gli dissero:
- Ma tu, che cosa dici di quel tale che ti ha aperto gli occhi?
Egli rispose:
- È un profeta.
18Ma le autorità non volevano credere che era stato cieco e ora vedeva; perciò chiamarono i suoi genitori 19e li interrogarono:
- È questo il figlio vostro, che secondo voi è nato cieco? E come mai ora vede?
20I genitori risposero:
-  Noi sappiamo che questo è nostro figlio, e che è nato cieco. 21Come mai  ora egli veda, non lo sappiamo. Chi sia stato a ridargli la vista, non  lo sappiamo. Chiedetelo a lui: è maggiorenne, può parlare per conto suo.
22Dissero  così perché avevano paura. Infatti se qualcuno riconosceva Gesù come  Messia, non lo lasciavano più entrare nella sinagoga. 23Perciò i  genitori dissero: 'È abbastanza grande, chiedetelo a lui'.
24Allora chiamarono per la seconda volta quello che era stato cieco e gli ordinarono:
- Di' la verità di fronte a Dio! Noi sappiamo che quell'uomo è un peccatore!
25Rispose:
- Io non so se è un peccatore o no. Una cosa però io so di certo: che ero cieco e ora vedo.
26Allora gli dissero:
- Che cosa ti ha fatto? In che modo ti ha aperto gli occhi?
27Rispose:
- Ve l'ho già detto e non avete ascoltato. Perché volete sentirlo ancora? Per caso, volete diventare suoi discepoli anche voi?
28Allora lo insultarono e gli dissero:
-  Tu sì; tu sei un discepolo di lui! Noi siamo discepoli di Mosè. 29A  Mosè ha parlato Dio, ne siamo sicuri; ma questo Gesù, non sappiamo da  dove viene.
30Rispose l'uomo:
- Proprio questo è strano: voi non  sapete da dove viene, ma intanto io non sono più cieco perché egli mi ha  dato la vista! 31-33Non si è mai sentito, finora, che uno abbia dato la  vista a un uomo nato cieco. Se lui non venisse da Dio non potrebbe  farlo, perché Dio non ascolta i malvagi, ma ascolta chi lo rispetta e fa  la sua volontà.
34Ma quelli replicarono:
- Tu sei tutto quanto nel peccato fin dalla nascita e vuoi insegnare a noi? E lo buttarono fuori.

I veri ciechi
35Gesù incontrò quello che prima era cieco. Sapendo che l'avevano espulso dalla sinagoga gli disse:
- Tu credi nel Figlio dell'uomo?
36Quello rispose:
- Signore, dimmi chi è, perché io creda in lui!
37Gesù disse:
- È qui, davanti a te: è colui che ti parla.
38Quello si inginocchiò ai piedi di Gesù esclamando:
- Signore, io credo!
39Gesù disse:
-  Io sono venuto per mettere il mondo di fronte a un giudizio; così  quelli che non vedono vedranno, e quelli che vedono diventeranno ciechi.
40I farisei che erano con lui udirono queste parole e gli domandarono: 'Per caso, siamo ciechi anche noi?'.
41Gesù rispose: 'Se foste ciechi, non avreste colpa; invece dite: 'Noi vediamo'. Così il vostro peccato rimane'.

La parabola del pastore
1Gesù  disse: 'Io vi assicuro che se uno entra nel recinto delle pecore senza  passare dalla porta, ma si arrampica da qualche altra parte, è un ladro e  un bandito. 2Invece, chi entra dalla porta è il pastore. 3A lui il  guardiano apre, e le pecore ascoltano la sua voce; egli le chiama per  nome e le porta fuori. 4E dopo averle spinte fuori tutte, cammina  davanti a loro. E le sue pecore lo seguono, perché conoscono la sua  voce. 5Un estraneo, invece, non lo seguono, anzi fuggono da lui, perché  non conoscono la voce degli estranei'.
6Gesù disse questa parabola, ma quelli che ascoltavano non capirono ciò che egli voleva dire.

Gesù è la porta
7Gesù  riprese a parlare. Disse: 'Io sono la porta per le pecore. Ve  l'assicuro. 8Tutti quelli che sono venuti prima di me sono ladri e  banditi; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: chi  entra attraverso me sarà salvo. Potrà entrare e uscire e trovare cibo.  10Il ladro viene soltanto per rubare, uccidere o distruggere. Io invece  sono venuto perché abbiano la vita, una vita vera e completa.

Gesù è il pastore
11'Io  sono il buon pastore. Il buon pastore è pronto a dare la vita per le  sue pecore. 12Chi fa il guardiano solo per mestiere, quando vede venire  il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue. Così  il lupo le rapisce e le disperde. 13Questo accade perché il guardiano  non è pastore: lavora solo per denaro e non gli importa delle pecore.
14'Io  sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono me,  15come il Padre mi conosce e io conosco il Padre. E per queste pecore io  do la vita.
16'Ho anche altre pecore, che non sono in questo  recinto. Anche di quelle devo diventare pastore. Udranno la mia voce, e  diventeranno un unico gregge con un solo pastore.
17'Per questo il  Padre mi ama, perché io offro la mia vita, e poi la riprendo. 18Nessuno  me la toglie; sono io che la offro di mia volontà. Io ho il potere di  offrirla e di riaverla: questo è il comando che il Padre mi ha dato'.
19Sentendo  queste parole di Gesù, la folla si divise di nuovo. 20Molti dicevano:  'È pazzo, non ragiona. Perché state a sentirlo?'. 21Altri invece  dicevano: 'Un pazzo non parla così. Uno spirito maligno non può dare la  vista ai ciechi'.

Gesù si dichiara il Figlio di Dio
22Era  inverno. A Gerusalemme, si celebrava la festa della riconsacrazione del  Tempio 23Gesù passeggiava nel portico di Salomone lungo il cortile del  Tempio.
24La gente circondò Gesù e gli disse:
- Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Messia, dillo apertamente.
25Gesù rispose:
-  Ve l'ho detto e voi non credete. Le opere che faccio per incarico del  Padre mio testimoniano a mio favore. 26Ma voi non credete, perché non  appartenete al mio gregge. 27Le mie pecore ascoltano la mia voce: io le  conosco, ed esse mi seguono. 28E io do loro la vita eterna: esse non  andranno mai in rovina. Nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre  mio, che me le ha date, è più grande di tutti. Per questo, nessuno può  strapparle dalle sue mani. 30Io e il Padre siamo una cosa sola.
31Quelli raccolsero di nuovo pietre per scagliarle addosso a Gesù. 32Allora egli disse:
- Vi ho fatto vedere da parte del Padre mio molte opere buone. Per quale di queste opere mi volete uccidere a colpi di pietra?
33La folla gli rispose:
- Non vogliamo ucciderti per un'opera buona, ma perché tu bestemmi. Infatti sei soltanto un uomo e pretendi di essere Dio.
34Gesù rispose:
-  Nella vostra Legge c'è scritto questo: Io vi ho detto che siete dèi.  35La Bibbia dunque chiama dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di  Dio, e la Bibbia non può essere annullata. 36Il Padre mi ha consacrato e  mandato nel mondo; allora, perché mi accusate e mi dite che bestemmio  se affermo di essere Figlio di Dio? 37Se non faccio le opere del Padre  mio, continuate a non credere in me; 38se invece le faccio, e non volete  credere in me, credete almeno a queste opere. Così vi accorgerete e  saprete che il Padre è in me e io sono nel Padre.
39Allora cercarono  di nuovo di catturarlo, ma Gesù sfuggì loro di mano 40e andò di nuovo  dall'altra parte del fiume Giordano, dove prima c'era Giovanni che  battezzava. Là, si fermò per qualche tempo, 41e molti andavano da lui.  Dicevano: 'Giovanni non ha fatto nessun miracolo, ma tutto quello che ha  detto su Gesù è vero'. 42E da quelle parti molti credettero in lui.

La morte di Lazzaro
1-2Lazzaro  era il fratello di Maria, la donna che poi unse il Signore con olio  profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli. Essi abitavano a  Betània insieme a Marta, loro sorella. Lazzaro si ammalò 3e le sorelle  fecero avvisare Gesù: 'Signore, il tuo amico è ammalato'.
4Quando  Gesù ebbe questa notizia disse: 'Questa malattia non porterà alla morte,  ma servirà a manifestare la gloriosa potenza di Dio e quella di suo  Figlio'.
5Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella Maria e a  Lazzaro. 6Quando sentì che Lazzaro era ammalato aspettò ancora due  giorni, 7poi disse ai discepoli:
- Torniamo in Giudea.
8I discepoli replicarono:
- Maestro, poco fa in Giudea cercavano di ucciderti e tu ci vuoi tornare?
9Gesù rispose:
-  Non ci sono forse dodici ore nel giorno? se uno cammina di giorno, non  inciampa, perché vede la luce; 10se uno invece cammina di notte,  inciampa, perché non ha la luce.
11Poi disse ancora:
- Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a risvegliarlo.
12I discepoli gli dissero:
- Signore, se si è addormentato guarirà.
13Ma Gesù parlava della morte di Lazzaro; essi invece pensavano che parlasse del sonno. 14Allora Gesù disse chiaramente:
- Lazzaro è morto; 15sono contento per voi che non eravamo là, così crederete. Andiamo da lui!
16Tommaso, soprannominato Gemello, disse agli altri discepoli: 'Andiamo anche noi, a morire con lui!'.

Gesù incontra Marta e Maria
17-18Betània  era un villaggio distante circa tre chilometri da Gerusalemme: quando  vi giunse Gesù, Lazzaro era nella tomba da quattro giorni. 19Molta gente  era andata a trovare Maria e Marta per confortarle dopo la morte del  fratello.
20Quando Marta sentì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece rimase in casa.
21Marta disse a Gesù:
- Signore, se tu eri qui, mio fratello non moriva! 22E anche ora so che Dio ascolterà tutto quello che tu gli domandi.
23Gesù le disse:
- Tuo fratello risorgerà.
24Marta rispose:
- Sì, lo so; nell'ultimo giorno risorgerà anche lui.
25Gesù le disse:
Io  sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà;  26anzi chi vive e crede in me non morirà mai. Credi tu questo?
27Marta gli disse:
- Signore, sì! Io credo che tu sei il Messia, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo.
28Detto questo, Marta andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella: 'Il Maestro è qui e ti chiama'.
29Appena  Maria lo seppe si alzò e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel  villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.
31La  gente che era in casa a confortare Maria la vide uscire: pensarono che  andava a piangere sulla tomba di Lazzaro e la seguirono.
32Maria  giunse dove era Gesù, e lo vide. Allora si inginocchiò ai suoi piedi e  disse: 'Signore, se tu eri qui, mio fratello non moriva'.
33Quando  Gesù vide Maria che piangeva, e vide piangere anche quelli che erano  venuti con lei, fu scosso dalla tristezza e dall'emozione.

Gesù risuscita Lazzaro
34Gesù domandò:
- Dove l'avete sepolto?
Risposero:
- Signore, vieni a vedere.
35Gesù si mise a piangere. 36Allora la gente disse: 'Guarda come gli voleva bene!'.
37Ma alcuni di loro dissero: 'Lui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva fare in modo che Lazzaro non morisse?'.
38Allora  Gesù, soffrendo di nuovo per la commozione, giunse alla tomba. Era  scavata nella roccia e chiusa con una pietra. 39Gesù disse:
- Togliete la pietra!
Marta, sorella del morto, osservò:
- Signore, da quattro giorni è lì dentro; ormai puzza!
40Gesù replicò:
- Non ti ho detto che se credi vedrai la gloriosa potenza di Dio?
41Allora  spostarono la pietra. Gesù alzò lo sguardo al cielo e disse: 'Padre, ti  ringrazio perché mi hai ascoltato. 42Lo sapevo che mi ascolti sempre.  Ma ho parlato così per la gente che sta qui attorno, perché credano che  tu mi hai mandato'.
43Subito dopo gridò con voce forte: 'Lazzaro, vieni fuori!'.
44Il  morto uscì con i piedi e le mani avvolti nelle bende e con il viso  coperto da un lenzuolo. Gesù disse: 'Liberatelo e lasciatelo andare'.

Si decide la morte di Gesù
(vedi Matteo 26,1-5; Marco 11,18; 14,1-2; Luca 19,47-48; 22,1-2)
45La  gente che era venuta a trovare Maria vide quello che Gesù aveva fatto.  Molti di loro perciò credettero in lui. 46Alcuni invece andarono dai  farisei e raccontarono quello che Gesù aveva fatto. 47Allora i capi dei  sacerdoti e i farisei riunirono il loro tribunale e dissero:
- Che  cosa faremo, ora? Quest'uomo opera molti miracoli. 48Se lo lasciamo  fare, tutti crederanno in lui. Allora verranno i Romani, e  distruggeranno il Tempio e la nostra nazione!
49Uno di loro era Caifa, sommo sacerdote in quell'anno. Egli disse:
-  Voi non capite! 50Non vi rendete conto che è meglio per voi la morte di  un solo uomo piuttosto che la rovina di tutta la nazione.
51Caifa  non parlò così di sua iniziativa, ma perché era sommo sacerdote in  quell'anno. Come sommo sacerdote, egli fece una profezia: disse che Gesù  sarebbe morto per la nazione, 52e non soltanto per la nazione, ma anche  per unire i figli di Dio dispersi.
53Da quel giorno, dunque, decisero di far morire Gesù.
54Per  questo, egli evitava di andare e venire pubblicamente per la Giudea, ma  si ritirò nella regione vicina al deserto, nella città chiamata Efraim,  e rimase lì con i suoi discepoli.
55Quando si avvicinò la Pasqua  ebraica, molti dalle campagne salirono a Gerusalemme per purificarsi  prima della festa. 56Là, cercavano Gesù, e stando nel Tempio dicevano  fra loro: 'Che ne pensate? Verrà o non verrà alla festa?'.
57Intanto i  capi dei sacerdoti e i farisei avevano ordinato: 'Chiunque conosce dove  si trova Gesù lo faccia sapere!'. Fecero questo perché volevano  arrestarlo.

1Sei giorni prima  della Pasqua ebraica Gesù andò a Betània dove c'era Lazzaro, quello che  egli aveva risuscitato dai morti. 2Lì prepararono per lui una cena:  Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
3Maria prese un vaso  di nardo purissimo, unguento profumato di grande valore, e lo versò sui  piedi di Gesù; poi li asciugò con i suoi capelli, e il profumo si  diffuse per tutta la casa.
4C'era anche Giuda Iscariota (uno dei  discepoli di Gesù: quello che poi lo tradirà). Giuda disse: ' 5Si poteva  vendere questo unguento per trecento monete d'argento, e poi  distribuirle ai poveri!'.
6Non lo disse perché si curava dei poveri, ma perché era ladro: teneva la cassa comune, e prendeva quello che c'era dentro.
7Gesù  dunque disse: 'Lasciatela in pace: ha fatto questo per il giorno della  mia sepoltura. 8I poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avrete  me'.
9Una gran folla venne a sapere che Gesù era a Betània, e ci  andò: non solo per lui, ma anche per vedere Lazzaro, che Gesù aveva  risuscitato dai morti. 10Allora i capi dei sacerdoti decisero di  uccidere anche Lazzaro, 11perché molti andavano a vederlo e credevano in  Gesù.

Gesù entra in Gerusalemme
(vedi Matteo 21,1-11; Marco 11,1-11; Luca 19,28-40)
12Il  giorno seguente, c'era molta gente che si recava alla festa. Quando  sentirono che Gesù stava per arrivare a Gerusalemme, 13presero rami di  palma e gli andarono incontro. E gridavano:
'Osanna! Gloria a Dio!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il re d'Israele!'.
14Poi Gesù trovò un asinello e vi montò sopra, come sta scritto nella Bibbia:
15Non temere, Gerusalemme, città di Sion,
perché il tuo re viene,
seduto su un puledro d'asino.
16I  suoi discepoli non pensarono subito a questa profezia, ma quando Gesù  fu innalzato alla gloria, ricordarono che avevano fatto per lui proprio  ciò che dice la Bibbia.
17La gente che era con Gesù quando aveva  chiamato Lazzaro fuori del sepolcro e l'aveva risuscitato dai morti, lo  raccontava a tutti. 18Anche per questa testimonianza tanti andavano  incontro a Gesù: perché avevano sentito che aveva fatto quel segno  miracoloso. 19Allora i farisei dissero tra loro: 'Guardate! Non si  ottiene niente: gli va dietro il mondo intero'.

Gesù e i Greci
20Fra  quelli che erano andati a Gerusalemme per la festa c'erano alcuni  Greci. 21Essi si avvicinarono a Filippo (che era di Betsàida, città  della Galilea) e gli dissero: 'Signore, vogliamo conoscere Gesù'.
22Filippo  lo disse ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.  23Gesù rispose: 'L'ora è venuta. Il Figlio dell'uomo sta per essere  innalzato alla gloria. 24Se il seme di frumento non finisce sottoterra e  non muore, non porta frutto. Se muore, invece, porta molto frutto. Ve  l'assicuro. 25Chi ama la propria vita la perderà. Chi è pronto a perdere  la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26Se  uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io ci saranno anche quelli  che mi servono. E chi serve me sarà onorato dal Padre'.

Gesù parla della sua morte
27Gesù  disse ancora: 'Sono profondamente turbato. Che devo fare? Dire al  Padre: fammi evitare questa prova? Ma è proprio per quest'ora che sono  venuto. 28Padre, glorifica il tuo nome!'.
Allora una voce disse dal cielo: 'L'ho glorificato, e lo glorificherò ancora'.
29La gente sentì e alcuni dissero: 'È un tuono'. Altri dicevano: 'No, è un angelo che gli ha parlato'.
30Gesù  rispose: 'Quella voce non era per me, ma per voi. 31Ora comincia il  giudizio per questo mondo: ora il demonio, il capo di questo mondo, sta  per essere buttato fuori. 32E quando sarò innalzato dalla terra,  attirerò a me tutti gli uomini'.
33Gesù diceva: 'Quando sarò innalzato' per far capire che sarebbe morto su una croce.
34La folla replicò:
-  La Bibbia dice che il Messia vivrà per sempre. Come mai ora dici che il  Figlio dell'uomo dev'essere innalzato? Chi è questo Figlio dell'uomo?
35Gesù rispose:
-  Ancora per poco la luce è fra voi. Camminate finché avete la luce,  prima che il buio vi sorprenda. Chi cammina al buio non sa dove va.  36Mentre avete la luce, credete nella luce! Così sarete veramente figli  della luce.
Detto questo, se ne andò senza farsi notare.

Gesù e gli uomini del suo tempo
37Ormai  Gesù aveva fatto tanti segni miracolosi davanti al popolo, eppure non  credevano in lui. 38Così si compivano le parole della Bibbia dette dal  profeta Isaia:
Signore, chi ha creduto alle nostre parole?
A chi si è rivelata la forza del Signore?
39Perciò non potevano credere, come ha detto lo stesso profeta:
40Dio ha reso ciechi i loro occhi
e ha reso duro il loro cuore.
Così non vedono coi loro occhi,
non capiscono con il loro cuore
e non cambiano vita
per essere guariti.
41Isaia disse queste cose perché già conosceva la gloria di Gesù. Era di lui che parlava.
42Comunque,  molti credettero in Gesù, anche fra i capi. Ma non lo dichiaravano  davanti ai farisei per non essere espulsi dalla loro comunità. 43Per  loro era più importante essere rispettati dagli uomini che essere  apprezzati da Dio.
44Allora Gesù esclamò: 'Chi crede in me, in realtà  crede nel Padre che mi ha mandato; 45chi vede me, vede il Padre che mi  ha mandato.
46'Io sono venuto nel mondo come luce, perché chi crede  in me non rimanga nelle tenebre. 47Chi ascolta le mie parole e non le  mette in pratica, io non lo condanno. Infatti non sono venuto per  condannare il mondo, ma per salvarlo. 48Chi mi respinge e rifiuta le mie  parole ha già un giudice: a condannarlo, nell'ultimo giorno, sarà  proprio la parola che io ho annunziato.
49'Io non parlo di mia  iniziativa: il Padre che mi ha mandato, mi ha comandato quello che devo  dire. 50Io so che l'incarico che ho ricevuto porta la vita eterna. Tutto  quello che dico, lo dico come il Padre l'ha detto a me'.

Gesù lava i piedi ai suoi discepoli
1Era  ormai vicina la festa ebraica della Pasqua. Gesù sapeva che era venuto  per lui il momento di lasciare questo mondo e tornare al Padre. Egli  aveva sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo, e li amò sino  alla fine.
2All'ora della cena, il diavolo aveva già convinto Giuda  (il figlio di Simone Iscariota) a tradire Gesù. 3Gesù sapeva di aver  avuto dal Padre ogni potere; sapeva pure che era venuto da Dio e che a  Dio ritornava. 4Allora si alzò da tavola, si tolse la veste e si legò un  asciugamano intorno ai fianchi, 5versò l'acqua in un catino, e cominciò  a lavare i piedi ai suoi discepoli. Poi li asciugava con il panno che  aveva intorno ai fianchi.
6Quando arrivò il suo turno, Simon Pietro gli disse:
- Signore, tu vuoi lavare i piedi a me?
7Gesù rispose:
- Ora tu non capisci quello che io faccio; lo capirai dopo.
8Pietro replicò:
- No, tu non mi laverai mai i piedi!
Gesù ribatté:
- Se io non ti lavo, tu non sarai veramente unito a me.
9Simon Pietro gli disse:
- Signore, non lavarmi soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo.
10Gesù rispose:
- Chi è già lavato non ha bisogno di lavarsi altro che i piedi. È completamente puro. Anche voi siete puri, ma non tutti.
11Infatti, sapeva già chi lo avrebbe tradito. Per questo disse: 'Non tutti siete puri'.
12Gesù  terminò di lavare i piedi ai discepoli, riprese la sua veste e si mise  di nuovo a tavola. Poi disse: 'Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi  mi chiamate Maestro e Signore, e fate bene perché lo sono. 14Dunque, se  io, Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i  piedi gli uni gli altri. 15Io vi ho dato un esempio perché facciate  come io ho fatto a voi. 16Certamente un servo non è più importante del  suo padrone e un ambasciatore non è più grande di chi lo ha mandato.  17Ora sapete queste cose; ma sarete beati quando le metterete in  pratica.
18Io non parlo per tutti voi: conosco gli uomini che ho  scelto. Infatti devono realizzarsi queste parole della Bibbia: Colui che  mangia il mio pane si è ribellato contro di me. 19Ve lo dico ora, prima  che accada; così, quando accadrà, voi crederete che IO SONO. 20Io vi  assicuro questo: chi accoglie uno che è mandato da me accoglie me; e chi  accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato'.

Gesù e il traditore
(vedi Matteo 26,20-25; Marco 14,17-21; Luca 22,3.21-33)
21Gesù parlò così, ed era molto turbato. Poi disse: 'Io vi assicuro che uno di voi mi tradirà'.
22I  discepoli si guardarono gli uni gli altri, perché non capivano di chi  parlava. 23Uno di loro, il discepolo prediletto di Gesù, era vicino a  lui a tavola. 24Simon Pietro gli fece un cenno come per dire: 'Chiedigli  di chi sta parlando'. 25Il discepolo si voltò verso Gesù e  appoggiandosi sul suo petto gli domandò:
- Chi è, Signore?
26Gesù rispose:
- È quello al quale darò un pezzo di pane inzuppato.
Poi  prese un boccone di pane, lo intinse nel piatto e lo diede a Giuda,  figlio di Simone Iscariota. 27Appena Giuda ebbe preso quel pezzo di  pane, Satana entrò in lui. Allora Gesù gli disse: 'Quello che devi fare,  fallo presto'.
28Nessuno di quelli che erano a tavola capì perché  Gesù gli aveva parlato a quel modo. 29Siccome Giuda teneva la cassa  comune, alcuni pensarono: 'Gli ha detto di comprare il necessario per la  festa'. Altri dicevano: 'Vuole che dia qualcosa ai poveri'.
30Giuda dunque prese il pane e poi uscì subito. Era notte.

Il comandamento nuovo
31Uscito  Giuda, Gesù disse: 'Ora il Figlio dell'uomo riceve gloria da Dio, e  anche la gloria di Dio si manifesta per mezzo del Figlio. 32Se il Figlio  dell'uomo agisce in modo da manifestare la gloria di Dio, presto anche  Dio darà la sua gloria al Figlio.
33'Figli miei, per poco tempo sono  ancora con voi. Voi mi cercherete, ma ora dico anche a voi quello che ho  già detto ai capi ebrei: dove io vado, voi non potete venire. 34Io vi  do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi come io vi  ho amato! 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi  amate gli uni gli altri'.

Gesù predice che Pietro lo rinnegherà
(vedi Matteo 26,31-35; Marco 14,27-31; Luca 22,31-34)
36Simon Pietro disse a Gesù:
- Dove vai, Signore?
Gesù rispose:
- Dove vado io, tu non puoi venire, per ora; ma mi seguirai dopo.
37Pietro replicò:
- Signore, perché non posso seguirti ora? Sono pronto a morire per te!
38Gesù rispose:
-  Tu sei pronto a morire per me? Ti dico io quello che farai: prima  dell'alba, prima che il gallo canti, tu per tre volte dirai che non mi  conosci.

Gesù è la via che conduce al Padre
1Gesù  disse ancora ai suoi discepoli: 'Non siate tristi: abbiate fede in Dio e  abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio c'è molto posto.  Altrimenti ve lo avrei detto. Io vado a prepararvi un posto. 3E se vado e  ve lo preparo, tornerò e vi prenderò con me. Così anche voi sarete dove  io sono. 4Voi sapete dove io vado e sapete anche la strada'.
5Tommaso ribatté:
- Signore, ma noi non sappiamo dove vai; come facciamo a sapere la strada?
6Gesù gli disse:
-  Io sono la via, io sono la verità e la vita. Solo per mezzo di me si va  al Padre. 7Se mi conoscete, conoscerete anche il Padre, anzi, già lo  conoscete e lo avete veduto.
8Filippo gli chiese:
- Signore, mostraci il Padre: questo ci basta.
9Gesù rispose:
-  Filippo, sono stato con voi per tanto tempo e non mi conosci ancora?  Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: mostraci il Padre?  10Dunque non credi che io vivo nel Padre e il Padre vive in me? Quel che  dico non viene da me; il Padre abita in me, ed è lui che agisce.  11Abbiate fede in me perché io sono nel Padre e il Padre è in me; se non  altro, credete almeno per le opere che vedete.
12Ve lo assicuro: chi  ha fede in me farà anche lui le opere che faccio io, e ne farà di più  grandi, perché io ritorno al Padre. 13E tutto quel che domanderete nel  mio nome, io lo farò, perché la gloria del Padre sia manifestata nel  Figlio. 14Se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io lo farò.

Gesù promette lo Spirito Santo
15Se  mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed  egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi, 17lo Spirito  della verità. Il mondo non lo vede e non lo conosce, perciò non può  riceverlo. Voi lo conoscete, perché è con voi e sarà con voi sempre.  18Non vi lascerò orfani, tornerò da voi. 19Fra poco il mondo non mi  vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io ho la vita e anche voi vivrete.  20In quel giorno conoscerete che io vivo unito al Padre, e voi siete  uniti a me e io a voi. 21Chi mi ama veramente, conosce i miei  comandamenti e li mette in pratica. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio;  anch'io l'amerò e mi farò conoscere a lui.
22Giuda (non l'Iscariota) gli disse:
- Signore, perché vuoi farti conoscere a noi e non al mondo?
23Gesù rispose:
-  Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo  amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui. 24Chi non  mi ama non mette in pratica quello che dico. È la parola che voi udite  non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste  cose mentre sono con voi. 26Ma il Padre vi manderà nel mio nome un  difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà  tutto quel che ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace  che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non  abbiate paura. 28Avete sentito quel che vi ho detto prima: Me ne vado,  ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal  Padre, perché il Padre è più grande di me.
29Tutto questo ve l'ho  detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me. 30Non parlerò più  a lungo con voi, perché viene Satana, il dominatore di questo mondo.  Egli non ha potere su di me, 31ma il mondo deve capire che io amo il  Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato. Alzatevi, andiamo  via!

Gesù è la vera vite
1Gesù  disse ancora: 'Io sono la vera vite. Il Padre mio è il contadino. 2Ogni  ramo che è in me e non dà frutto, egli lo taglia e getta via, e i rami  che danno frutto, li libera da tutto ciò che impedisce frutti più  abbondanti. 3Voi siete già liberati grazie alla parola che vi ho  annunziato. 4Rimanete uniti a me, e io rimarrò unito a voi. Come il  tralcio non può dar frutto da solo, se non rimane unito alla vite,  neppure voi potete dar frutto, se non rimanete uniti a me.
5'Io sono  la vite. Voi siete i tralci. Se uno rimane unito a me e io a lui, egli  produce molto frutto; senza di me non potete far nulla.
6'Se uno non  rimane unito a me, è gettato via come i tralci che diventano secchi e  che la gente raccoglie per bruciarli. 7Se rimanete uniti a me, e le mie  parole sono radicate in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.  8La gloria del Padre mio risplende quando voi portate molto frutto e  diventate miei discepoli.
9'Come il Padre ha amato me, così io ho  amato voi: rimanete nel mio amore! 10Se metterete in pratica i miei  comandamenti, sarete radicati nel mio amore; allo stesso modo io ho  messo in pratica i comandamenti del Padre mio e sono radicato nel suo  amore.
11'Vi ho detto questo, perché la mia gioia sia anche vostra, e la vostra gioia sia perfetta.

Il comandamento dell'amore
12'Il  mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato  voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i  propri amici. 14Voi siete miei amici se fate quel che io vi comando.  15Io non vi chiamo più schiavi, perché lo schiavo non sa che cosa fa il  suo padrone. Vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto sapere tutto quel  che ho udito dal Padre mio.
16'Non siete voi che avete scelto me, ma  io ho scelto voi, e vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto  duraturo. Allora il Padre vi darà tutto quel che chiederete nel nome  mio. 17Questo io vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Gesù predice ai discepoli odio e persecuzioni
18'Se  il mondo vi odia, pensate che prima di voi ha odiato me. 19Se voi  apparteneste al mondo, il mondo vi amerebbe come suoi. Invece voi non  appartenete al mondo, perché io vi ho scelti e vi ho strappati al potere  del mondo. Perciò il mondo vi odia. 20Ricordate quel che vi ho detto:  un servo non è più importante del suo padrone. Se hanno perseguitato me,  perseguiteranno anche voi; se hanno messo in pratica la mia parola,  metteranno in pratica anche la vostra. 21Vi tratteranno così per causa  mia, perché non conoscono il Padre che mi ha mandato. 22Se io non fossi  venuto in mezzo a loro a insegnare, non avrebbero colpa. Ora invece non  hanno nessuna scusa per il loro peccato. 23Chi odia me odia anche il  Padre mio. 24Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro  ha fatto, non avrebbero colpa. Invece le hanno vedute, eppure hanno  odiato me e il Padre mio. 25Così si realizza quello che sta scritto  nella loro Legge: Mi hanno odiato senza motivo.
26'Quando verrà il  difensore che io vi manderò da parte del Padre mio, lo Spirito della  verità che proviene dal Padre, egli sarà il mio testimone, 27e anche voi  lo sarete, perché siete stati con me dal principio.

1'Vi ho parlato così  perché questi fatti non turbino la vostra fede. 2Sarete espulsi dalle  sinagoghe; anzi verrà un momento in cui vi uccideranno pensando di fare  cosa grata a Dio. 3Faranno questo perché non hanno conosciuto né il  Padre né me. 4Ma io ve l'ho detto perché, quando verrà il momento dei  persecutori, vi ricordiate che io ve ne avevo parlato. Non ne ho parlato  fin dal principio, perché ero con voi.

Lo spirito e il mondo
5'Adesso  io ritorno al Padre che mi mandò fra gli uomini, e nessuno di voi mi  chiede dove vado. 6Però siete tristi perché vi ho detto queste cose. 7Ma  io vi assicuro che per voi è meglio, se io me ne vado. Perché se non me  ne vado non verrà da voi lo Spirito che vi difende. Invece, se me ne  vado ve lo manderò. 8Egli verrà e mostrerà di fronte al mondo cosa  significa peccato, giustizia e giudizio. 9Il peccato del mondo è questo:  che non hanno creduto in me. 10La giustizia sta dalla mia parte, perché  torno al Padre e non mi vedrete più. 11Il giudizio consiste in questo:  che Satana, il dominatore di questo mondo, è già stato giudicato.
12'Ho  ancora molte cose da dirvi, ma ora sarebbe troppo per voi; 13quando  però verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà verso tutta la  verità. Non vi dirà cose sue, ma quelle che avrà udito, e vi parlerà  delle cose che verranno. 14Nelle sue parole si manifesterà la mia  gloria, perché riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo farà capire  meglio. 15Tutto quel che ha il Padre è mio. Per questo ho detto: lo  Spirito riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio.

La tristezza diventerà gioia
16'Fra poco non mi vedrete più; poi, dopo un po', mi rivedrete'.
17Alcuni  dei discepoli commentarono tra di loro: 'Che cosa significa: fra poco  non mi vedrete, ma poi, dopo un po', mi rivedrete? E che cosa vuol dire:  ritorno al Padre?'. 18Dicevano anche: 'Che cosa vuol dire: fra poco?  Non riusciamo a capire'.
19Gesù comprese che volevano domandargli  spiegazioni e disse: 'Discutete fra di voi perché ho detto: fra poco non  mi vedrete, ma poi, dopo un po', mi rivedrete? 20Ebbene, io vi assicuro  che voi piangerete e vi lamenterete, il mondo invece farà festa. Voi vi  rattristerete, ma poi la vostra tristezza diventerà gioia.
21'Una  donna che deve partorire, quando viene il suo momento, soffre. Ma quando  il bambino è nato, dimentica le sue sofferenze per la gioia che è  venuta al mondo una creatura. 22Anche voi ora siete tristi, ma io vi  rivedrò, e voi vi rallegrerete, e nessuno vi toglierà la vostra gioia.  23Quando quel giorno verrà, non mi farete più nessuna domanda.
'Io vi  assicuro che il Padre vi darà tutto quel che gli domanderete nel mio  nome. 24Fino a ora, non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e  riceverete, così la vostra gioia sarà perfetta.

Una fede chiara e coraggiosa
25'Finora  ho parlato per mezzo di esempi. Ma verrà il momento che lascerò da  parte gli esempi e vi parlerò del Padre con parole chiare. 26Allora  potrete pregare nel mio nome e non ci sarà bisogno che io preghi il  Padre per voi: 27il Padre stesso, infatti, vi ama, perché voi avete  amato me e avete creduto che provengo dal Padre. 28Ero col Padre e di là  sono venuto nel mondo. Ora lascio il mondo, e torno al Padre'.
29I discepoli gli dissero:
-  Sì, ora parli con chiarezza e non ti servi più di esempi. 30Ora siamo  sicuri che tu sai ogni cosa, e non hai bisogno che qualcuno ti faccia  domande. Perciò crediamo che tu provieni da Dio.
31Gesù rispose:
-  Adesso credete? 32Viene il momento, anzi è già venuto, che sarete  dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo. Ma io non sono  solo, perché il Padre è con me.
33Vi ho detto tutto questo perché troviate in me la pace. Nel mondo avrete dolori; coraggio, però! Io ho vinto il mondo.

Gesù e il Padre
1Dopo  aver detto queste parole Gesù guardò in alto verso il cielo e disse:  'Padre, l'ora è venuta. Manifesta la gloria del Figlio, perché il Figlio  manifesti la tua gloria. 2Tu gli hai dato potere sopra tutti gli  uomini, perché tutti quelli che gli hai affidato ricevano vita eterna.  3La vita eterna è questo: conoscere te, l'unico vero Dio, e conoscere  colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.
4'Io ho manifestato la tua gloria sulla terra, portando a termine l'opera che mi avevi affidato.
5'Innalzami, ora, accanto a te, dammi la gloria che avevo accanto a te, prima che il mondo esistesse.

Gesù e i discepoli
6'Tu  mi hai affidato alcuni uomini scelti da questo mondo: erano tuoi, e tu  li hai affidati a me. Io ho rivelato loro chi sei, ed essi hanno messo  in pratica la tua parola. 7Ora sanno che tutto ciò che mi hai dato viene  da te. 8Anche le parole che tu mi hai dato, io le ho date a loro. Essi  le hanno accolte e hanno riconosciuto, senza esitare, che io provengo da  te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.
9'Io prego per loro. Non  prego per il mondo, ma per quelli che mi hai affidato, perché ti  appartengono. 10Tutto ciò che è mio appartiene a te, e ciò che è tuo  appartiene a me, e la mia gloria si manifesta in loro. 11Io non sono più  nel mondo, loro invece sì. Io ritorno a te. Padre santo, conserva uniti  a te quelli che mi hai affidati, perché siano una cosa sola come noi.
12'Quando  ero con loro, io li proteggevo. Per questo tu me li hai dati. Io li ho  protetti, e nessuno di loro si è perduto, tranne quello che doveva  perdersi, realizzando ciò che la Bibbia aveva predetto. 13Ma ora io  ritorno verso di te, e dico queste cose mentre sono ancora sulla terra,  perché essi abbiano tutta la mia gioia.
14'Io ho dato loro la tua  parola. Perciò essi non appartengono più al mondo, come io non  appartengo al mondo. E il mondo li odia. 15Io non ti prego di toglierli  dal mondo, ma di proteggerli dal Maligno. 16Essi non appartengono al  mondo, come io non appartengo al mondo. 17Fa' che appartengano a te  mediante la verità: la tua parola è verità. 18Tu mi hai mandato nel  mondo: così anch'io li ho mandati nel mondo. 19E io offro me stesso in  sacrificio per loro, perché anch'essi siano veramente consacrati a te.

Gesù e i futuri credenti
20'Io  non prego soltanto per questi miei discepoli, ma prego anche per altri,  per quelli che crederanno in me dopo aver ascoltato la loro parola.  21Fa' che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono  in te, anch'essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai  mandato.
22'Io ho dato loro la stessa gloria che tu avevi dato a me,  perché anch'essi siano una cosa sola come noi: 23io unito a loro e tu  unito a me. Così potranno essere perfetti nell'unità, e il mondo potrà  capire che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me.  24Padre, voglio che dove sono io siano anche quelli che tu mi hai dato,  perché vedano la gloria che tu mi hai dato: infatti tu mi hai amato  ancora prima della creazione del mondo.
25'Padre giusto, il mondo non  ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto ed essi sanno che tu mi hai  mandato. 26Io ti ho fatto conoscere a loro e ti farò conoscere ancora;  così l'amore che hai per me sarà in loro, e anch'io sarò in loro'.

1Dopo queste parole,  Gesù usci con i suoi discepoli e andò oltre il torrente Cèdron dove  c'era un giardino. Entrò lì con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il  traditore, conosceva quel posto, perché spesso Gesù vi aveva riunito i  suoi discepoli.
3Giuda intanto era andato a cercare i soldati e le  guardie messe a disposizione dai capi dei sacerdoti e dai farisei;  quando arrivarono sul posto, erano armati e provvisti di fiaccole e  lanterne.
4Gesù sapeva tutto quello che stava per accadergli. Perciò si fece avanti e disse:
- Chi cercate?
5Risposero:
- Gesù di Nàzaret!
Egli dichiarò:
- Sono io!
Con  le guardie c'era anche Giuda, il traditore. 6Appena Gesù disse: 'Sono  io', quelli fecero un passo indietro e caddero per terra.
7Gesù domandò una seconda volta:
- Chi cercate?
Quelli dissero:
- Gesù di Nàzaret!
8Gesù rispose:
- Vi ho detto che sono io! Se cercate me, lasciate che gli altri se ne vadano.
9Con queste parole Gesù realizzava quel che aveva detto prima: 'Nessuno di quelli che mi hai dato si è perduto'.
10Simon  Pietro aveva una spada: la prese, colpì il servo del sommo sacerdote e  gli staccò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Allora  Gesù disse a Pietro: 'Metti via la tua spada! Bisogna che io beva il  calice di dolore che il Padre mi ha preparato'.

Gesù davanti al sommo sacerdote Anna
(vedi Matteo 26,57-58; Marco 14,53-54; Luca 22,54)
12I  soldati con il loro comandante, e le guardie ebraiche, presero Gesù e  lo legarono. 13Poi lo portarono dal sacerdote Anna, suocero di Caifa.  Caifa era il sommo sacerdote in quell'anno. 14Era stato lui a dire: 'È  meglio che un solo uomo muoia per tutto il popolo'.

Pietro nega di conoscere Gesù
(vedi Matteo 26,69-70; Marco 14,66-68; Luca 22,55-57)
15Simon  Pietro, con un altro discepolo, seguiva Gesù. Quell'altro discepolo  conosceva il sommo sacerdote, perciò riuscì a entrare insieme con Gesù  nel cortile del palazzo. 16Pietro invece rimase fuori vicino alla porta.  Allora l'altro discepolo, che conosceva il sommo sacerdote, uscì, parlò  alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
17La portinaia disse a Pietro:
- Sei anche tu un discepolo di quell'uomo?
Ma Pietro disse:
-No, non lo sono.
18I  servi e le guardie avevano acceso un fuoco di carbone e si scaldavano,  perché faceva freddo. Anche Pietro stava insieme con loro vicino al  fuoco.

Il sacerdote Anna interroga Gesù
(vedi Matteo 26,57-68; Marco 14,53-65; Luca 22,54-55.66-71)
19Intanto il sommo sacerdote cominciò a far domande a Gesù sui suoi discepoli e sul suo insegnamento.
20Ma  Gesù rispose: 'Io ho parlato chiaramente al mondo. Ho sempre insegnato  nelle sinagoghe e nel Tempio; non ho mai parlato di nascosto, ma sempre  in pubblico, in mezzo alla gente. 21Quindi, perché mi fai queste  domande? Domanda a quelli che mi hanno ascoltato: essi sanno quel che ho  detto'.
22Così parlò Gesù. Allora uno dei presenti gli diede uno schiaffo e disse:
- Così rispondi al sommo sacerdote?
23Gesù replicò:
-  Se ho detto qualcosa di male, dimostralo; ma se ho detto la verità,  perché mi dai uno schiaffo? 24Allora Anna lo mandò, legato com'era, dal  sommo sacerdote Caifa.

Pietro nega ancora di conoscere Gesù
(vedi Matteo 26,71-75; Marco 14,69-72; Luca 22,58-62)
25Intanto Simon Pietro era rimasto a scaldarsi. Qualcuno gli disse:
- Mi sembra che tu sei uno dei suoi discepoli.
Ma Pietro negò e disse:
- Non sono uno di quelli.
26Fra i servi del sommo sacerdote c'era un parente di quello che aveva avuto l'orecchio tagliato da Pietro. Gli disse:
- Ma io ti ho visto nel giardino, con Gesù!
27Ancora una volta Pietro disse che non era vero, e subito un gallo cantò.

Gesù e Pilato
(vedi Matteo 27,1-2.11-14; Marco 15,1-5; Luca 23,1-5)
28Poi  portarono Gesù dal palazzo di Caifa a quello del governatore romano.  Era l'alba. Quelli che lo accompagnavano non entrarono: per poter  celebrare la festa di Pasqua non dovevano avere contatti con gente non  ebrea.
29Pilato uscì incontro a loro e disse:
- Quale accusa portate contro quest'uomo?
30Gli risposero:
- Se non era un malfattore, non te lo portavamo qui!
31Pilato replicò:
- Portatelo via e giudicatelo voi come la vostra Legge prescrive.
Ma le autorità ebraiche obiettarono:
- Noi non siamo autorizzati a condannare a morte.
32Così si realizzava quello che Gesù aveva detto quando fece capire come sarebbe morto.
33Poi Pilato rientrò nel palazzo, chiamò Gesù e gli chiese:
- Sei tu, il re dei Giudei?
34Gesù rispose:
- Hai pensato tu questa domanda, o qualcuno ti ha detto questo di me?
35Pilato rispose:
- Non sono ebreo, io. Il tuo popolo e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me: che cos'hai fatto?
36Gesù rispose:
-  Il mio regno non appartiene a questo mondo. Se il mio regno  appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non  farmi consegnare alle autorità. Ma il mio regno non appartiene a questo  mondo.
37Pilato gli disse di nuovo:
- Insomma, sei un re, tu?
Gesù rispose:
-  Tu dici che io sono re. Io sono nato e venuto nel mondo per essere un  testimone della verità. Chi appartiene alla verità ascolta la mia voce.
38Pilato disse a Gesù:
- Ma cos'è la verità?

Gesù è condannato a morte
(vedi Matteo 27,15-31; Marco 15,6-20; Luca 23,13-25)
Pilato uscì di nuovo e si rivolse agli Ebrei:
-  Io penso che quest'uomo non abbia fatto nulla di male. 39Voi però avete  l'abitudine che a Pasqua si metta in libertà un condannato. Volete che  io vi liberi il re dei Giudei?
40Ma quelli si misero di nuovo a gridare e a dire:
- No, non lui, vogliamo Barabba! (Questo Barabba era un bandito).

1Allora Pilato prese  Gesù e lo fece frustare. 2I soldati intrecciarono una corona di rami  spinosi, gliela misero in testa e gli gettarono sulle spalle un mantello  rosso. 3Poi si avvicinavano a lui e dicevano: 'Ti saluto, re dei  Giudei!' e gli davano schiaffi.
4Pilato uscì un'altra volta dal palazzo e disse:
- Ora ve lo porto qui fuori, perché sappiate che io non trovo nessun motivo per condannarlo.
5Gesù venne fuori, con la corona di spine e il mantello rosso. Pilato disse:
- Ecco l'uomo.
6I capi dei sacerdoti e le guardie lo videro e cominciarono a gridare:
- Crocifiggilo! Mettilo in croce!
Pilato allora disse:
- Prendetelo e mettetelo voi in croce. Per me, non ha fatto nulla di male.
7Essi risposero:
- Noi abbiamo la nostra Legge: secondo la Legge dev'essere condannato a morte, perché ha detto di essere il Figlio di Dio.
8Sentendo queste parole, Pilato si spaventò. 9Entrò di nuovo nel palazzo e disse a Gesù:
- Da dove vieni? - ma Gesù non rispose.
10Allora Pilato gli disse:
- Non dici nulla? Non sai che io ho il potere di liberarti e il potere di farti crocifiggere?
11Gesù replicò:
- Non avresti nessun potere su di me se non ti fosse dato da Dio. Perciò chi mi ha messo nelle tue mani è più colpevole di te.
12Pilato allora cercò in tutti i modi di mettere Gesù in libertà. Ma i suoi accusatori gridavano:
- Se liberi quest'uomo, non sei fedele all'imperatore! Chi si proclama re è nemico dell'imperatore.
13Quando  Pilato udì queste parole, fece condurre fuori Gesù. Poi si mise seduto  su una tribuna nel luogo chiamato 'Lastricato' (in ebraico 'Gabbatà').  14Era la vigilia della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse alla  folla:
- Ecco il vostro re!
15Ma quelli gridarono:
- A morte! A morte! Crocifiggilo!
Pilato disse:
- Devo far morire in croce il vostro re?
I capi dei sacerdoti risposero:
- Il nostro re è uno solo: l'imperatore.
16Allora Pilato lasciò Gesù nelle loro mani perché fosse crocifisso.

Gesù viene crocifisso
(vedi Matteo 27,32-44; Marco 15,21-32; Luca 23,26.33-38)
Allora  le guardie presero Gesù 17e lo fecero andare fuori della città  costringendolo a portare la croce sulle spalle; giunsero al posto  chiamato 'Cranio', che in ebraico si dice 'Gòlgota'; 18e lo inchiodarono  alla croce. Con lui crocifissero altri due, uno da una parte e uno  dall'altra. Gesù era in mezzo.
19Pilato scrisse il cartello e lo fece  mettere sulla croce. C'era scritto: 'Gesù di Nàzaret, il re dei  Giudei'. 20Molti lessero il cartello, perché il posto dove avevano  crocifisso Gesù era vicino a Gerusalemme, e il cartello era scritto in  tre lingue: in ebraico, in latino e in greco. 21perciò i capi dei  sacerdoti dissero a Pilato:
- Non scrivere: Il re dei Giudei; scrivi che lui ha detto: Io sono il re dei Giudei.
22Ma Pilato rispose:
- Basta; quello che ho scritto, ho scritto.
23I  soldati che avevano crocifisso Gesù presero i suoi vestiti e ne fecero  quattro parti, una per ciascuno. Poi presero la sua tunica, che era  tessuta d'un pezzo solo da cima a fondo 24e dissero: 'Non dividiamola!  Tiriamo a sorte a chi tocca'. Così si realizzò la parola della Bibbia  che dice:
Si divisero i miei vestiti
e tirarono a sorte la mia tunica.
Mentre  i soldati si occupavano di questo, accanto alla croce 25stavano alcune  donne: la madre di Gesù, sua sorella, Maria di Cléofa e Maria di  Màgdala.
26Gesù vide sua madre e accanto a lei il discepolo  preferito. Allora disse a sua madre: 'Donna, ecco tuo figlio'. 27Poi  disse al discepolo: 'Ecco tua madre'. Da quel momento il discepolo la  prese in casa sua.

La morte di Gesù
(vedi Matteo 27,45-56; Marco 15,33-41; Luca 23,36.44-49)
28A questo punto Gesù, sapendo che tutto era compiuto, disse: 'Ho sete'. Così realizzò una profezia della Bibbia.
29C'era  lì un'anfora piena di aceto: bagnarono una spugna, la misero in cima a  un ramo di issòpo e l'accostarono alla sua bocca. 30Gesù prese l'aceto e  poi disse: 'È compiuto'. Abbassò il capo e morì.
31Era la vigilia  della festa: le autorità non volevano che i corpi rimanessero in croce  durante il giorno festivo, perché la Pasqua era una festa grande. Perciò  chiesero a Pilato di far spezzare le gambe ai condannati e far togliere  di lì loro cadaveri. 32I soldati andarono a spezzare le gambe ai due  che erano stati crocifissi insieme a Gesù. 33Poi si avvicinarono a Gesù e  videro che era già morto. Allora non gli spezzarono le gambe, 34ma uno  dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia. Subito dalla ferita  usci sangue con acqua.
35Colui che ha visto ne è testimone, e la sua  testimonianza è vera. Egli sa che dice il vero, perché anche voi  crediate. 36Così si avverò la parola della Bibbia che dice: Le sue ossa  non saranno spezzate, e: 37Guarderanno colui che hanno trafitto.

Gesù è sepolto
(vedi Matteo 27,57-61; Marco 15,42-47; Luca 23,50-56)
38Giuseppe  d'Arimatèa era stato discepolo di Gesù, ma di nascosto, per paura delle  autorità. Egli chiese a Pilato il permesso di prendere il corpo di  Gesù. Pilato diede il permesso. Allora Giuseppe andò a prendere il corpo  di Gesù.
39Arrivò anche Nicodèmo, quello che prima era andato a  trovare Gesù di notte; portava con sé un'anfora pesantissima, piena di  profumo: mirra con aloe. 40Presero dunque il corpo di Gesù e lo  avvolsero nelle bende con i profumi, come fanno gli Ebrei quando  seppelliscono i morti.
41Nel luogo dove avevano crocifisso Gesù c'era  un giardino, e nel giardino c'era una tomba nuova dove nessuno era mai  stato sepolto. 42Siccome era la vigilia della festa ebraica, misero lì  il corpo di Gesù, perché la tomba era vicina.

1Il primo giorno  della settimana, la mattina presto, Maria di Màgdala va verso la tomba,  mentre è ancora buio, e vede che la pietra è stata tolta dall'ingresso.  2Allora corre da Simon Pietro e dall'altro discepolo, il prediletto di  Gesù, e dice: 'Hanno portato via il Signore dalla tomba e non sappiamo  dove l'hanno messo!'.
3Allora Pietro e l'altro discepolo uscirono e  andarono verso la tomba. 4Andavano tutti e due di corsa, ma l'altro  discepolo corse più in fretta di Pietro e arrivò alla tomba per primo.  5Si chinò a guardare le bende che erano in terra, ma non entrò. 6Pietro  lo seguiva. Arrivò anche lui e entrò nella tomba: guardò le bende in  terra 7e il lenzuolo che prima copriva la testa. Questo non era in terra  con le bende, ma stava da una parte, piegato. 8Poi entrò anche l'altro  discepolo che era arrivato per primo alla tomba, vide e credette. 9Non  avevano ancora capito quello che dice la Bibbia, cioè che Gesù doveva  risorgere dai morti. 10Allora Pietro e l'altro discepolo tornarono a  casa.

Maria Maddalena vede Gesù
(vedi Marco 6,3-11; Luca 24,8-11)
11Maria  era rimasta a piangere vicino alla tomba. 12A un tratto, chinandosi  verso il sepolcro, vide due angeli vestiti di bianco. Stavano seduti  dove prima c'era il corpo di Gesù, uno dalla parte della testa e uno  dalla parte dei piedi. 13Gli angeli le dissero:
- Donna, perché piangi?
Maria rispose:
- Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno messo.
14Mentre parlava si voltò e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era lui. 15Gesù le disse:
- Perché piangi? Chi cerchi?
Maria pensò che fosse il giardiniere e gli disse:
- Signore, se tu l'hai portato via dimmi dove l'hai messo, e io andrò a prenderlo.
16Gesù le disse:
- Maria!
Lei subito si voltò e gli disse:
- Rabbunì! (che in ebraico vuoi dire: Maestro!).
17Gesù le disse:
-  Lasciami, perché io non sono ancora tornato al Padre. Va' e di' ai miei  fratelli che io torno al Padre mio e vostro, al Dio mio e vostro.
18Allora Maria di Màgdala andò dai discepoli e disse: 'Ho visto il Signore!'. Poi riferì tutto quel che Gesù le aveva detto.

Gesù appare ai suoi discepoli
(vedi Matteo 28,16-20; Marco 16,14-18; Luca 24,36-43)
19La  sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, i discepoli se  ne stavano con le porte chiuse per paura dei capi ebrei. Gesù venne, si  fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: 'La pace sia con  voi'. 20Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si  rallegrarono di vedere il Signore.
21Gesù disse di nuovo: 'La pace  sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi'. 22Poi  soffiò su di loro e disse: 'Ricevete lo Spirito Santo. 23A chi  perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non  saranno perdonati'.

Gesù e Tommaso
(vedi Luca 24,44-49)
24Uno dei dodici discepoli, Tommaso, detto Gemello, non era con loro quando Gesù era venuto. 25Gli altri discepoli gli dissero:
- Abbiamo veduto il Signore.
Tommaso replicò:
-  Se non vedo il segno dei chiodi nelle sue mani, se non tocco col dito  il segno dei chiodi e se non tocco con la mia mano il suo fianco, io non  crederò.
26Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo lì, e c'era  anche Tommaso con loro. Le porte erano chiuse. Gesù venne, si fermò in  piedi in mezzo a loro e li salutò: 'La pace sia con voi'. 27Poi disse a  Tommaso:
- Metti qui il dito e guarda le mani; accosta la mano e tocca il mio fianco. Non essere incredulo, ma credente!
28Tommaso gli rispose:
- Mio Signore e mio Dio!
29Gesù gli disse:
- Tu hai creduto perché hai visto; beati quelli che hanno creduto senza aver visto!

Perché è stato scritto questo libro
30Ci  sono ancora molti altri segni miracolosi che Gesù fece davanti ai suoi  discepoli e che non sono scritti in questo libro; 31ma questi fatti sono  stati scritti perché crediate che Gesù è il Messia e il Figlio di Dio, e  perché egli vi dia la vita, se credete in lui.

1In seguito Gesù si  fece vedere di nuovo ai discepoli in riva al lago di Tiberìade. Ed ecco  come avvenne: 2Simon Pietro, Tommaso detto Gemello, Natanaèle (un  Galileo della città di Cana), i figli di Zebedèo e altri due discepoli  di Gesù erano insieme. 3Simon Pietro disse:
- Io vado a pescare.
Gli altri risposero:
- Veniamo anche noi.
Uscirono e salirono sulla barca. Ma quella notte non presero nulla.
4Era già mattina, quando Gesù si presentò sulla spiaggia, ma i discepoli non sapevano che era lui. 5Allora Gesù disse:
- Ragazzi, avete qualcosa da mangiare?
Gli risposero:
- No.
6Allora Gesù disse:
- Gettate la rete dal lato destro della barca, e troverete pesce.
I  discepoli calarono la rete. Quando cercarono di tirarla su non ci  riuscivano per la gran quantità di pesci che conteneva. 7Allora il  discepolo prediletto di Gesù disse a Pietro: 'È il Signore!'.
Simon  Pietro udì che era il Signore. Allora si legò la tunica intorno ai  fianchi (perché non aveva altro addosso) e si gettò in mare. 8Gli altri  discepoli invece accostarono a riva con la barca, trascinando la rete  con i pesci, perché erano lontani da terra un centinaio di metri.  9Quando scesero dalla barca, videro un fuocherello di carboni con sopra  alcuni pesci. C'era anche pane.
10Gesù disse loro: 'Portate qui un po' del pesce che avete preso ora'.
11Simon  Pietro salì sulla barca e trascinò a terra la rete piena di  centocinquantatre grossi pesci. Erano molto grossi, ma la rete non s'era  strappata.
12Gesù disse loro: 'Venite a far colazione'. Ma nessuno  dei discepoli aveva il coraggio di domandargli: 'Chi sei?'. Avevano  capito che era il Signore.
13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo distribuì; poi distribuì anche il pesce.
14Era la terza volta che Gesù si faceva vedere ai discepoli da quando era tornato dalla morte alla vita.

Gesù e Pietro
15Dopo mangiato, Gesù disse a Simon Pietro:
- Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di questi altri?
Simone disse:
- Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene.
Gesù replicò:
- Abbi cura dei miei agnelli!
16Poi gli disse una seconda volta:
- Simone, figlio di Giovanni, mi ami davvero?
Simone gli disse:
- Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene.
Gesù replicò:
- Abbi cura delle mie pecore.
17Una terza volta Gesù disse:
- Simone figlio di Giovanni, mi ami davvero?
Pietro fu addolorato che Gesù gli dicesse per la terza volta 'Mi ami?'. Rispose:
- Signore, tu sai tutto. Tu sai che io ti amo.
Gesù gli disse:
-  Abbi cura delle mie pecore. 18Quand'eri più giovane, ti mettevi da solo  la cintura e andavi dove volevi; ma io ti assicuro che quando sarai  vecchio, tu stenderai le braccia, e un altro ti legherà la cintura e ti  porterà dove tu non vuoi.
19Gesù parlò così per far capire come Pietro sarebbe morto dando gloria a Dio. Poi disse ancora a Pietro:
- Seguimi!
20Pietro  si voltò e vide il discepolo prediletto di Gesù, quello che nella cena  si era appoggiato a Gesù e gli aveva chiesto chi fosse il traditore.  21Pietro dunque lo vide e disse a Gesù:
- Signore, che cosa sarà di lui?
22Gesù gli disse:
- Se voglio che lui viva fino al mio ritorno, che t'importa? Tu, seguimi!
23Per  questo, tra quelli che credevano, si diffuse la voce che quel discepolo  non sarebbe morto. Però Gesù non aveva detto: 'Non morirà'. Aveva  soltanto detto: 'Se voglio che lui viva fino al mio ritorno, che  t'importa?'.
24È questo il discepolo che testimonia quei fatti e li ha scritti. Noi sappiamo che la testimonianza è vera.
25Gesù  fece molte altre opere: se si scrivessero tutte, una per una,  riempirebbero tanti libri. Io penso che neanche il mondo intero potrebbe  contenerli.
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