Romani
Nuovo Testamento
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▲ Saluto
1Vi scrive Paolo, servo di Gesù Cristo. Dio mi ha scelto e mi ha fatto apostolo, perché io porti il suo messaggio di salvezza.
2Dio, per mezzo dei suoi profeti, 3aveva già promesso questo messaggio di salvezza. Esso riguarda il Figlio di Dio Gesù Cristo, nostro Signore. Sul piano umano egli è discendente da Davide, 4ma sul piano dello Spirito che santifica, Dio lo ha costituito Figlio suo, con potenza, quando lo ha risuscitato dai morti.
5Da Gesù Cristo io ho ricevuto il dono di essere apostolo: perché lui abbia gloria, devo portare tutti i popoli a credere in Dio e a ubbidirgli nella fede.
6-7Tra questi siete anche voi tutti che vivete a Roma. Dio vi ha amati e chiamati per appartenere a Gesù Cristo ed essere il suo popolo. Dio nostro Padre e Gesù Cristo nostro Signore diano a voi tutti grazia e pace.
Paolo desidera visitare i cristiani di Roma
8Prima di tutto, per mezzo di Gesù Cristo, io ringrazio il mio Dio: perché in ogni parte del mondo si parla della vostra fede. 9Dio, che io servo con tutto me stesso annunziando il Figlio suo, sa che dico la verità e che vi ricordo continuamente. 10Nelle mie preghiere io chiedo sempre a Dio di poter finalmente trovare il modo di venire da voi: 11perché io ho il desiderio ardente di vedervi e di fare anche voi partecipi dei doni dello Spirito, perché vi rendano ancora più forti. 12Ma soprattutto io desidero vedervi, perché in mezzo a voi anch'io possa sentirmi confortato da quella che è la vostra e la mia fede.
13Voglio che voi sappiate questo, fratelli: già molte volte avevo deciso di venire a raccogliere anche tra voi qualche buon frutto, come l'ho ottenuto tra altri popoli; ma fino a ora non mi è stato possibile. 14Il mio compito è di rivolgermi a tutti: ai popoli di civiltà greca e agli altri, alla gente istruita e agli ignoranti; 15e per quanto dipende da me, sono pronto ad annunziare il messaggio di Cristo anche a voi che siete in Roma.
La potenza del messaggio che viene da Dio
16Io non mi vergogno del messaggio del Vangelo, perché è potenza di Dio per salvare chiunque ha fede, prima l'Ebreo e poi tutti gli altri. 17Questo messaggio rivela come Dio, mediante la fede, riabilita gli uomini davanti a sé. Lo afferma la Bibbia: il giusto per fede vivrà.
La situazione degli uomini senza Cristo
18Di fatto, l'ira di Dio si manifesta dal cielo contro tutti gli uomini, perché lo hanno rifiutato e hanno commesso ogni specie di ingiustizia soffocando la verità.
19Eppure ciò che si può conoscere di Dio è visibile a tutti: Dio stesso l'ha rivelato agli uomini. 20Infatti, fin da quando Dio ha creato il mondo, gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che egli ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua natura divina.
Perciò gli uomini non hanno nessuna scusa: 21hanno conosciuto Dio, poi si sono rifiutati di adorarlo e di ringraziarlo come Dio. Si sono smarriti in stupidi ragionamenti e così non hanno capito più nulla. 22Essi, che pretendono di essere sapienti, sono impazziti: 23adorano immagini dell'uomo mortale, di uccelli, di quadrupedi e di rettili, invece di adorare il Dio glorioso e immortale.
24Per questo, Dio li ha abbandonati ai loro desideri: si sono lasciati andare a impurità di ogni genere fino al punto di comportarsi in modo vergognoso gli uni con gli altri; 25proprio loro che hanno messo idoli al posto del vero Dio, e hanno adorato e servito quel che Dio ha creato, anziché il Creatore. A lui solo sia la lode per sempre. Amen.
26Dio li ha abbandonati lasciandoli travolgere da passioni vergognose: le loro donne hanno avuto rapporti sessuali contro natura, invece di seguire quelli naturali. 27Anche gli uomini, invece di avere rapporti con le donne, si sono infiammati di passione gli uni per gli altri. Uomini con uomini commettono azioni turpi, e ricevono così in loro stessi il giusto castigo per questo traviamento.
28E poiché si sono allontanati da Dio nei loro pensieri, Dio li ha abbandonati, li ha lasciati soli in balìa dei loro pensieri corrotti, ed essi hanno compiuto cose orribili. 29Sono ormai giunti al colmo di ogni specie di ingiustizia e di vergognosi desideri. Sono avidi, cattivi, invidiosi, assassini. Litigano e ingannano. Sono maligni, traditori, 30calunniatori, nemici di Dio, violenti, superbi, presuntuosi, inventori di mali, ribelli ai genitori. 31Sono disonesti e non mantengono le promesse. Sono senza pietà e incapaci di amare. 32Eppure sanno benissimo come Dio giudica quelli che commettono queste colpe: sono degni di morte. Tuttavia, non solo continuano a commetterle, ma anche si rallegrano con tutti quelli che si comportano come loro.
2Dio, per mezzo dei suoi profeti, 3aveva già promesso questo messaggio di salvezza. Esso riguarda il Figlio di Dio Gesù Cristo, nostro Signore. Sul piano umano egli è discendente da Davide, 4ma sul piano dello Spirito che santifica, Dio lo ha costituito Figlio suo, con potenza, quando lo ha risuscitato dai morti.
5Da Gesù Cristo io ho ricevuto il dono di essere apostolo: perché lui abbia gloria, devo portare tutti i popoli a credere in Dio e a ubbidirgli nella fede.
6-7Tra questi siete anche voi tutti che vivete a Roma. Dio vi ha amati e chiamati per appartenere a Gesù Cristo ed essere il suo popolo. Dio nostro Padre e Gesù Cristo nostro Signore diano a voi tutti grazia e pace.
Paolo desidera visitare i cristiani di Roma
8Prima di tutto, per mezzo di Gesù Cristo, io ringrazio il mio Dio: perché in ogni parte del mondo si parla della vostra fede. 9Dio, che io servo con tutto me stesso annunziando il Figlio suo, sa che dico la verità e che vi ricordo continuamente. 10Nelle mie preghiere io chiedo sempre a Dio di poter finalmente trovare il modo di venire da voi: 11perché io ho il desiderio ardente di vedervi e di fare anche voi partecipi dei doni dello Spirito, perché vi rendano ancora più forti. 12Ma soprattutto io desidero vedervi, perché in mezzo a voi anch'io possa sentirmi confortato da quella che è la vostra e la mia fede.
13Voglio che voi sappiate questo, fratelli: già molte volte avevo deciso di venire a raccogliere anche tra voi qualche buon frutto, come l'ho ottenuto tra altri popoli; ma fino a ora non mi è stato possibile. 14Il mio compito è di rivolgermi a tutti: ai popoli di civiltà greca e agli altri, alla gente istruita e agli ignoranti; 15e per quanto dipende da me, sono pronto ad annunziare il messaggio di Cristo anche a voi che siete in Roma.
La potenza del messaggio che viene da Dio
16Io non mi vergogno del messaggio del Vangelo, perché è potenza di Dio per salvare chiunque ha fede, prima l'Ebreo e poi tutti gli altri. 17Questo messaggio rivela come Dio, mediante la fede, riabilita gli uomini davanti a sé. Lo afferma la Bibbia: il giusto per fede vivrà.
La situazione degli uomini senza Cristo
18Di fatto, l'ira di Dio si manifesta dal cielo contro tutti gli uomini, perché lo hanno rifiutato e hanno commesso ogni specie di ingiustizia soffocando la verità.
19Eppure ciò che si può conoscere di Dio è visibile a tutti: Dio stesso l'ha rivelato agli uomini. 20Infatti, fin da quando Dio ha creato il mondo, gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che egli ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua natura divina.
Perciò gli uomini non hanno nessuna scusa: 21hanno conosciuto Dio, poi si sono rifiutati di adorarlo e di ringraziarlo come Dio. Si sono smarriti in stupidi ragionamenti e così non hanno capito più nulla. 22Essi, che pretendono di essere sapienti, sono impazziti: 23adorano immagini dell'uomo mortale, di uccelli, di quadrupedi e di rettili, invece di adorare il Dio glorioso e immortale.
24Per questo, Dio li ha abbandonati ai loro desideri: si sono lasciati andare a impurità di ogni genere fino al punto di comportarsi in modo vergognoso gli uni con gli altri; 25proprio loro che hanno messo idoli al posto del vero Dio, e hanno adorato e servito quel che Dio ha creato, anziché il Creatore. A lui solo sia la lode per sempre. Amen.
26Dio li ha abbandonati lasciandoli travolgere da passioni vergognose: le loro donne hanno avuto rapporti sessuali contro natura, invece di seguire quelli naturali. 27Anche gli uomini, invece di avere rapporti con le donne, si sono infiammati di passione gli uni per gli altri. Uomini con uomini commettono azioni turpi, e ricevono così in loro stessi il giusto castigo per questo traviamento.
28E poiché si sono allontanati da Dio nei loro pensieri, Dio li ha abbandonati, li ha lasciati soli in balìa dei loro pensieri corrotti, ed essi hanno compiuto cose orribili. 29Sono ormai giunti al colmo di ogni specie di ingiustizia e di vergognosi desideri. Sono avidi, cattivi, invidiosi, assassini. Litigano e ingannano. Sono maligni, traditori, 30calunniatori, nemici di Dio, violenti, superbi, presuntuosi, inventori di mali, ribelli ai genitori. 31Sono disonesti e non mantengono le promesse. Sono senza pietà e incapaci di amare. 32Eppure sanno benissimo come Dio giudica quelli che commettono queste colpe: sono degni di morte. Tuttavia, non solo continuano a commetterle, ma anche si rallegrano con tutti quelli che si comportano come loro.
▲ Nessuno è innocente
1-2 Noi sappiamo che Dio pronunzia una giusta condanna contro quelli che si comportano in questo modo. Perciò, chiunque tu sia, che giudichi gli altri, non hai nessuna scusa: mentre giudichi gli altri condanni te stesso, perché fai proprio le stesse cose che condanni. 3O credi forse di sfuggire al giudizio di Dio, visto che condanni negli altri quello che tu stesso fai? 4O forse agisci così, perché disprezzi la grande bontà, la tolleranza e la pazienza di Dio? Ma non sai che Dio usa la sua bontà per spingerti a cambiar vita? 5Tu invece sei ostinato, e non sei disposto a cambiar vita. In tal modo attiri su di te la collera di Dio, per il giorno del castigo nel quale egli si manifesterà per pronunziare la sua giusta sentenza.
Dio giudica gli uomini
6Allora Dio ripagherà ciascuno secondo le proprie azioni. 7Darà vita eterna a quelli che cercano gloria, onore e immortalità facendo continuamente il bene; 8manifesterà invece la sua collera e la sua indignazione contro quelli che sono egoisti e non seguono la verità, ma ubbidiscono a tutto ciò che è ingiusto. 9Sofferenza e angoscia colpiranno chi fa il male, prima gli Ebrei e poi tutti gli altri. 10Ma Dio darà gloria, onore e pace a quanti compiono il bene, prima agli Ebrei, e poi a tutti gli altri. 11Dio infatti non fa differenze.
12Per questo coloro che hanno peccato senza conoscere la legge di Mosè non saranno giudicati in base a tale Legge; ma coloro che hanno peccato conoscendo la legge di Mosè verranno giudicati secondo quella Legge. 13Così dinanzi a Dio sono giusti non quelli che ascoltano la Legge, ma quelli che la mettono in pratica. 14Certo i pagani non conoscono la Legge data da Dio; ma quando essi compiono ugualmente ciò che la Legge comanda, è come se l'avessero dentro di sé. 15La loro condotta dimostra che nei loro cuori è scritto ciò che la Legge prescrive. Lo dimostrano la loro coscienza e i ragionamenti che fanno tra di loro, con i quali, a volte, si accusano, e a volte si difendono. 16Tutto ciò sarà chiaro il giorno in cui Dio, per mezzo di Gesù Cristo, giudicherà quel che è nascosto nella vita degli uomini. Questo è il messaggio che io ho ricevuto.
L'illusione degli Ebrei
17E che dire di te che porti con orgoglio il nome di ebreo? Ti senti sicuro perché ti appoggi alla legge di Mosè e sei fiero del tuo Dio. 18Credi di conoscere la sua volontà e di sapere quel che è meglio fare, perché ti hanno insegnato la Legge. 19Sei convinto addirittura di essere una guida per i ciechi, una luce per quelli che sono nelle tenebre, 20un maestro degli ignoranti e un educatore dei semplici, perché possiedi la Legge che rappresenta per te la sapienza e la verità. 21Ma perché tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Predichi di non rubare, e tu rubi. 22Dici di non commettere adulterio, e tu sei adultero. Disprezzi gli idoli, e tu fai affari nei loro templi. 23Ti vanti della Legge, ma tu non l'osservi, e così offendi Dio. 24La Bibbia ha davvero ragione quando afferma: per colpa vostra i non credenti parlano male di Dio.
25Anche il fatto che tu sia circonciso ha un senso soltanto se metti in pratica la Legge; se invece non la osservi, è come se tu non avessi mai ricevuto la circoncisione. 26Perché Dio considera come circonciso colui che non lo è ma che, di fatto, ubbidisce ai precetti della Legge. 27Per questo chi senza essere circonciso sul corpo adempie la Legge, giudicherà te che non la metti in pratica, anche se la possiedi per iscritto e sei un circonciso. 28Vero Ebreo non è infatti colui che appare tale esteriormente, e la vera circoncisione non è un segno visibile sul corpo: 29vero Ebreo è colui che è tale nel suo intimo, e vera circoncisione è quella del cuore: dipende dallo Spirito di Dio, e non dalla Legge scritta. Il vero Ebreo è lodato da Dio, non dagli uomini.
Dio giudica gli uomini
6Allora Dio ripagherà ciascuno secondo le proprie azioni. 7Darà vita eterna a quelli che cercano gloria, onore e immortalità facendo continuamente il bene; 8manifesterà invece la sua collera e la sua indignazione contro quelli che sono egoisti e non seguono la verità, ma ubbidiscono a tutto ciò che è ingiusto. 9Sofferenza e angoscia colpiranno chi fa il male, prima gli Ebrei e poi tutti gli altri. 10Ma Dio darà gloria, onore e pace a quanti compiono il bene, prima agli Ebrei, e poi a tutti gli altri. 11Dio infatti non fa differenze.
12Per questo coloro che hanno peccato senza conoscere la legge di Mosè non saranno giudicati in base a tale Legge; ma coloro che hanno peccato conoscendo la legge di Mosè verranno giudicati secondo quella Legge. 13Così dinanzi a Dio sono giusti non quelli che ascoltano la Legge, ma quelli che la mettono in pratica. 14Certo i pagani non conoscono la Legge data da Dio; ma quando essi compiono ugualmente ciò che la Legge comanda, è come se l'avessero dentro di sé. 15La loro condotta dimostra che nei loro cuori è scritto ciò che la Legge prescrive. Lo dimostrano la loro coscienza e i ragionamenti che fanno tra di loro, con i quali, a volte, si accusano, e a volte si difendono. 16Tutto ciò sarà chiaro il giorno in cui Dio, per mezzo di Gesù Cristo, giudicherà quel che è nascosto nella vita degli uomini. Questo è il messaggio che io ho ricevuto.
L'illusione degli Ebrei
17E che dire di te che porti con orgoglio il nome di ebreo? Ti senti sicuro perché ti appoggi alla legge di Mosè e sei fiero del tuo Dio. 18Credi di conoscere la sua volontà e di sapere quel che è meglio fare, perché ti hanno insegnato la Legge. 19Sei convinto addirittura di essere una guida per i ciechi, una luce per quelli che sono nelle tenebre, 20un maestro degli ignoranti e un educatore dei semplici, perché possiedi la Legge che rappresenta per te la sapienza e la verità. 21Ma perché tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Predichi di non rubare, e tu rubi. 22Dici di non commettere adulterio, e tu sei adultero. Disprezzi gli idoli, e tu fai affari nei loro templi. 23Ti vanti della Legge, ma tu non l'osservi, e così offendi Dio. 24La Bibbia ha davvero ragione quando afferma: per colpa vostra i non credenti parlano male di Dio.
25Anche il fatto che tu sia circonciso ha un senso soltanto se metti in pratica la Legge; se invece non la osservi, è come se tu non avessi mai ricevuto la circoncisione. 26Perché Dio considera come circonciso colui che non lo è ma che, di fatto, ubbidisce ai precetti della Legge. 27Per questo chi senza essere circonciso sul corpo adempie la Legge, giudicherà te che non la metti in pratica, anche se la possiedi per iscritto e sei un circonciso. 28Vero Ebreo non è infatti colui che appare tale esteriormente, e la vera circoncisione non è un segno visibile sul corpo: 29vero Ebreo è colui che è tale nel suo intimo, e vera circoncisione è quella del cuore: dipende dallo Spirito di Dio, e non dalla Legge scritta. Il vero Ebreo è lodato da Dio, non dagli uomini.
▲ 1Ma allora gli Ebrei hanno ancora dei vantaggi in confronto agli altri popoli? E la circoncisione è ancora per loro di qualche utilità? 2Senz'altro, e per molti motivi. Anzitutto perché Dio ha affidato le sue promesse al popolo ebraico. 3È vero che alcuni sono stati infedeli, ma la loro infedeltà può forse impedire che Dio sia fedele? 4No di certo! Sia chiaro piuttosto che l'uomo è infedele, mentre Dio agisce sempre con fedeltà. Nella Bibbia sta scritto:
Tu, o Dio, sarai riconosciuto giusto quando parli.
E quando sarai chiamato in giudizio risulterai vincitore.
5Qualcuno potrebbe dire: 'Se il male che commettiamo serve a dimostrare che Dio è fedele, allora si mostra ingiusto quando ci castiga'. 6Ma Dio non è ingiusto! Altrimenti non sarebbe il giudice del mondo.
7Qualcuno potrebbe ancora insistere: 'Perché Dio mi condanna come peccatore? Io non faccio altro che mettere in risalto la fedeltà di Dio e contribuisco alla sua gloria quando agisco male'. 8Ma allora facciamo il male perché ne venga un bene!
Alcuni parlano male di me e mi accusano di dire: 'Facciamo il male perché ne venga un bene'. Dicono il falso ed è giusto che siano condannati.
Tutti sono colpevoli
9Che dire dunque? Che noi Ebrei abbiamo qualche superiorità sugli altri? No! Infatti ho dimostrato che tutti sono peccatori; sia gli Ebrei, sia gli altri uomini. 10La Bibbia dice:
Nessun uomo è giusto, nemmeno uno.
11Non c'è nessuno che capisca,
nessuno che cerchi Dio.
12Tutti hanno smarrito la retta via,
tutti insieme si sono corrotti.
Non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
13La loro gola è una tomba aperta.
E se parlano ingannano.
C'è veleno di vipera sulle loro labbra,
14e la loro bocca è piena di amare maledizioni.
15Corrono veloci quando si tratta di uccidere,
16e dove passano lasciano distruzione e miseria.
17Non conoscono la via della pace
18 e vivono senza alcun timore di Dio.
19Tutto questo lo dice la Bibbia e noi sappiamo che lo dice per coloro che sono sotto il dominio della Legge. Perciò, tutti chiudano la bocca e il mondo intero si riconosca colpevole davanti a Dio, 20perché nessuno potrà essere riconosciuto giusto da Dio grazie alle opere che la Legge comanda. La Legge serve soltanto a far conoscere ciò che è male.
È PER FEDE CHE SI È GIUSTI DAVANTI A DIO
21-22Ora viene rivelato quel che la legge di Mosè e i profeti hanno affermato: Dio riabilita davanti a sé tutti quelli che credono in Gesù Cristo, e lo fa indipendentemente dalla Legge e senza alcuna distinzione tra gli uomini: 23perché tutti hanno peccato e sono privi della presenza di Dio che salva. 24Ma ora siamo nella giusta relazione con Dio perché egli, nella sua bontà, ci ha liberati gratuitamente per mezzo di Gesù Cristo.
25-26Dio infatti ha presentato Gesù che muore in croce come mezzo di perdòno per quelli che credono in lui. Dio così dimostra che è sempre giusto: sia nel passato quando, in vista del perdòno, tollerava pazientemente i peccati commessi, sia nel tempo presente, perché ora egli accoglie come suoi coloro che credono in Gesù.
27Ci sono ancora motivi per insuperbirsi? No! Sono stati tutti eliminati, perché non vale più la legge delle opere ma vale quella della fede. 28Noi riteniamo infatti che Dio accoglie come suoi quelli che credono, indipendentemente dalle opere della Legge. 29Dio è forse soltanto il Dio degli Ebrei? No! Egli è anche il Dio di tutti gli altri popoli. 30È chiaro perciò che vi è un solo Dio che mette nella giusta relazione con sé tutti quelli che credono, Ebrei e non Ebrei.
31Ma allora, mediante la fede, togliamo ogni valore alla Legge? No di certo! Anzi diamo alla Legge il suo vero valore.
E quando sarai chiamato in giudizio risulterai vincitore.
5Qualcuno potrebbe dire: 'Se il male che commettiamo serve a dimostrare che Dio è fedele, allora si mostra ingiusto quando ci castiga'. 6Ma Dio non è ingiusto! Altrimenti non sarebbe il giudice del mondo.
7Qualcuno potrebbe ancora insistere: 'Perché Dio mi condanna come peccatore? Io non faccio altro che mettere in risalto la fedeltà di Dio e contribuisco alla sua gloria quando agisco male'. 8Ma allora facciamo il male perché ne venga un bene!
Alcuni parlano male di me e mi accusano di dire: 'Facciamo il male perché ne venga un bene'. Dicono il falso ed è giusto che siano condannati.
Tutti sono colpevoli
9Che dire dunque? Che noi Ebrei abbiamo qualche superiorità sugli altri? No! Infatti ho dimostrato che tutti sono peccatori; sia gli Ebrei, sia gli altri uomini. 10La Bibbia dice:
Nessun uomo è giusto, nemmeno uno.
11Non c'è nessuno che capisca,
nessuno che cerchi Dio.
12Tutti hanno smarrito la retta via,
tutti insieme si sono corrotti.
Non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
13La loro gola è una tomba aperta.
E se parlano ingannano.
C'è veleno di vipera sulle loro labbra,
14e la loro bocca è piena di amare maledizioni.
15Corrono veloci quando si tratta di uccidere,
16e dove passano lasciano distruzione e miseria.
17Non conoscono la via della pace
18 e vivono senza alcun timore di Dio.
19Tutto questo lo dice la Bibbia e noi sappiamo che lo dice per coloro che sono sotto il dominio della Legge. Perciò, tutti chiudano la bocca e il mondo intero si riconosca colpevole davanti a Dio, 20perché nessuno potrà essere riconosciuto giusto da Dio grazie alle opere che la Legge comanda. La Legge serve soltanto a far conoscere ciò che è male.
È PER FEDE CHE SI È GIUSTI DAVANTI A DIO
21-22Ora viene rivelato quel che la legge di Mosè e i profeti hanno affermato: Dio riabilita davanti a sé tutti quelli che credono in Gesù Cristo, e lo fa indipendentemente dalla Legge e senza alcuna distinzione tra gli uomini: 23perché tutti hanno peccato e sono privi della presenza di Dio che salva. 24Ma ora siamo nella giusta relazione con Dio perché egli, nella sua bontà, ci ha liberati gratuitamente per mezzo di Gesù Cristo.
25-26Dio infatti ha presentato Gesù che muore in croce come mezzo di perdòno per quelli che credono in lui. Dio così dimostra che è sempre giusto: sia nel passato quando, in vista del perdòno, tollerava pazientemente i peccati commessi, sia nel tempo presente, perché ora egli accoglie come suoi coloro che credono in Gesù.
27Ci sono ancora motivi per insuperbirsi? No! Sono stati tutti eliminati, perché non vale più la legge delle opere ma vale quella della fede. 28Noi riteniamo infatti che Dio accoglie come suoi quelli che credono, indipendentemente dalle opere della Legge. 29Dio è forse soltanto il Dio degli Ebrei? No! Egli è anche il Dio di tutti gli altri popoli. 30È chiaro perciò che vi è un solo Dio che mette nella giusta relazione con sé tutti quelli che credono, Ebrei e non Ebrei.
31Ma allora, mediante la fede, togliamo ogni valore alla Legge? No di certo! Anzi diamo alla Legge il suo vero valore.
▲ Dio e Abramo
1Che cosa dobbiamo dire del nostro antenato Abramo? Che cosa ha ottenuto con le sue sole forze? 2Se la posizione di Abramo dinanzi a Dio dipendesse dalle sue opere, egli potrebbe vantarsene. Ma non con Dio. 3Che cosa dice, infatti, la Bibbia? Abramo ebbe fiducia in Dio e per questo Dio lo considerò giusto. 4Quando uno lavora e riceve una paga questa non gli è data come regalo, ma perché gli è dovuta. 5Quando invece un uomo non compie un lavoro ma crede soltanto che Dio accoglie favorevolmente il peccatore, è per questa sua fede che Dio lo considera giusto. 6Anche Davide proclama beato l'uomo che Dio considera giusto indipendentemente dalle opere che compie:
7Beati coloro ai quali Dio
ha perdonato le colpe
e cancellato i peccati.
8Beato l'uomo al quale il Signore
non mette in conto il peccato.
9La gioia del perdono è data solamente a chi è circonciso, oppure anche a chi non lo è? Abbiamo appena detto: Abramo ebbe fede in Dio e per questo Dio lo considerò giusto. 10Ma quando lo considerò giusto? Prima che fosse circonciso, o dopo? Prima, quando non lo era ancora. 11Egli ricevette la circoncisione in seguito, come segno che Dio lo aveva considerato giusto per la sua fede. Così Abramo è diventato padre di tutti quelli che credono in Dio senza essere circoncisi: Dio considera giusti anche loro. 12Allo stesso modo Abramo è anche il padre di tutti quelli che sono circoncisi, i quali però non si accontentano di questo fatto, ma seguono l'esempio della fede che Abramo, nostro padre, ha avuto prima di essere circonciso.
Le promesse di Dio e la fede
13Dio promise ad Abramo che i suoi discendenti avrebbero avuto in eredità il mondo intero. Questa promessa fu fatta non perché Abramo avesse ubbidito alla Legge, ma perché Dio l'aveva considerato giusto a motivo della sua fede. 14Se gli eredi fossero quelli che ubbidiscono alla legge di Mosè, la fede diventerebbe inutile e la promessa di Dio non avrebbe alcun senso. 15La Legge infatti provoca la collera di Dio, ma dove non c'è nessuna legge non ci può essere nemmeno una disubbidienza. 16Quindi, si diventa eredi della promessa di Dio perché si ha fede. L'eredità è data per grazia. Solo così la promessa è assicurata a tutti i discendenti di Abramo. Non soltanto a quelli che hanno la Legge, ma anche a quelli che hanno fede, come Abramo. Egli è il padre di tutti noi. 17Dice infatti la Bibbia: Ti ho fatto diventare padre di molti popoli.
Egli è nostro padre dinanzi a Dio, perché ha creduto in colui che fa rivivere i morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono. 18Al di là di ogni umana speranza, egli credette che sarebbe diventato padre di molti popoli, perché Dio gli aveva detto: molto numerosi saranno i tuoi discendenti. 19Abramo aveva allora circa cent'anni e si rendeva conto che il suo corpo e quello di Sara erano come morti, cioè ormai incapaci di avere figli. Eppure continuò a credere. 20Egli non dubitò minimamente della promessa di Dio, anzi rimase forte nella fede e diede gloria a Dio: 21pienamente convinto che Dio era in grado di mantenere ciò che aveva promesso. 22Ecco perché Dio lo considerò giusto.
23Ma non soltanto per lui, la Bibbia dice che lo considerò giusto, 24ma anche per noi. Anche noi saremo considerati giusti, perché crediamo in Dio che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore. 25Egli è stato messo a morte a causa dei nostri peccati, ma Dio lo ha risuscitato per metterci in rapporto giusto con sé.
7Beati coloro ai quali Dio
ha perdonato le colpe
e cancellato i peccati.
8Beato l'uomo al quale il Signore
non mette in conto il peccato.
9La gioia del perdono è data solamente a chi è circonciso, oppure anche a chi non lo è? Abbiamo appena detto: Abramo ebbe fede in Dio e per questo Dio lo considerò giusto. 10Ma quando lo considerò giusto? Prima che fosse circonciso, o dopo? Prima, quando non lo era ancora. 11Egli ricevette la circoncisione in seguito, come segno che Dio lo aveva considerato giusto per la sua fede. Così Abramo è diventato padre di tutti quelli che credono in Dio senza essere circoncisi: Dio considera giusti anche loro. 12Allo stesso modo Abramo è anche il padre di tutti quelli che sono circoncisi, i quali però non si accontentano di questo fatto, ma seguono l'esempio della fede che Abramo, nostro padre, ha avuto prima di essere circonciso.
Le promesse di Dio e la fede
13Dio promise ad Abramo che i suoi discendenti avrebbero avuto in eredità il mondo intero. Questa promessa fu fatta non perché Abramo avesse ubbidito alla Legge, ma perché Dio l'aveva considerato giusto a motivo della sua fede. 14Se gli eredi fossero quelli che ubbidiscono alla legge di Mosè, la fede diventerebbe inutile e la promessa di Dio non avrebbe alcun senso. 15La Legge infatti provoca la collera di Dio, ma dove non c'è nessuna legge non ci può essere nemmeno una disubbidienza. 16Quindi, si diventa eredi della promessa di Dio perché si ha fede. L'eredità è data per grazia. Solo così la promessa è assicurata a tutti i discendenti di Abramo. Non soltanto a quelli che hanno la Legge, ma anche a quelli che hanno fede, come Abramo. Egli è il padre di tutti noi. 17Dice infatti la Bibbia: Ti ho fatto diventare padre di molti popoli.
Egli è nostro padre dinanzi a Dio, perché ha creduto in colui che fa rivivere i morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono. 18Al di là di ogni umana speranza, egli credette che sarebbe diventato padre di molti popoli, perché Dio gli aveva detto: molto numerosi saranno i tuoi discendenti. 19Abramo aveva allora circa cent'anni e si rendeva conto che il suo corpo e quello di Sara erano come morti, cioè ormai incapaci di avere figli. Eppure continuò a credere. 20Egli non dubitò minimamente della promessa di Dio, anzi rimase forte nella fede e diede gloria a Dio: 21pienamente convinto che Dio era in grado di mantenere ciò che aveva promesso. 22Ecco perché Dio lo considerò giusto.
23Ma non soltanto per lui, la Bibbia dice che lo considerò giusto, 24ma anche per noi. Anche noi saremo considerati giusti, perché crediamo in Dio che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore. 25Egli è stato messo a morte a causa dei nostri peccati, ma Dio lo ha risuscitato per metterci in rapporto giusto con sé.
▲ Riconciliàti con Dio
1Dio dunque ci ha accolti come suoi noi che abbiamo creduto. Perciò ora siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. 2Per mezzo suo possiamo accostarci con la fede alla bontà di Dio che ci accoglie, e siamo orgogliosi della nostra speranza: un giorno Dio ci farà partecipare alla sua gloria. 3Ma c'è di più: addirittura siamo orgogliosi delle nostre sofferenze, perché sappiamo che la sofferenza produce perseveranza, 4la perseveranza ci rende forti nella prova, e questa forza ci apre alla speranza. 5La speranza poi non porta alla delusione, perché Dio ha messo il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci ha dato.
6Noi eravamo ancora incapaci di avvicinarci a Dio, quando Cristo, nel tempo stabilito, morì per i peccatori. 7È difficile che qualcuno sia disposto a morire per un uomo onesto; al massimo si potrebbe forse trovare qualcuno disposto a dare la propria vita per un uomo buono. 8Cristo invece è morto per noi, quando eravamo ancora peccatori: questa è la prova che Dio ci ama. 9Ma non basta: ora Dio per mezzo della morte di Cristo ci ha messi nella giusta relazione con sé; a maggior ragione ci salverà dal castigo, per mezzo di lui. 10Noi eravamo suoi nemici, eppure Dio ci ha riconciliati a sé mediante la morte del Figlio suo; a maggior ragione ci salverà mediante la vita di Cristo, dopo averci riconciliati. 11E non basta! Addirittura possiamo vantarci di fronte a Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, perché ora, grazie a lui, Dio ci ha riconciliati con sé.
Le conseguenze del peccato di Adamo
12Il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, Adamo. È il peccato ha portato con sé la morte. Di conseguenza, la morte passa su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13Prima della legge di Mosè, c'era già il peccato nel mondo. Ma dove non c'è Legge non si dovrebbe neppure tener conto del peccato. 14Eppure, da Adamo fino a Mosè, la morte ha sempre dominato gli uomini, anche quelli che non avevano disubbidito come Adamo a un ordine di Dio.
Adamo e Cristo
Adamo era la figura di colui che doveva venire. 15Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e quel che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia. 16Dunque, il dono di Dio ha un effetto diverso da quello del peccato di Adamo: il giudizio provocato dal peccato di un solo uomo ha portato alla condanna, mentre il dono concesso dopo tanti peccati ci ha messi nel giusto rapporto con Dio. 17Certo, la morte ha dominato per la colpa di un solo uomo; ma ora si ha molto di più: quelli che ricevono l'abbondante grazia di Dio e sono stati accolti da lui parteciperanno alla vita eterna unicamente per mezzo di Gesù Cristo.
18Dunque uno solo è caduto, Adamo, e ha causato la condanna di tutti gli uomini; così, uno solo ha ubbidito, Gesù Cristo, e ci ha ristabiliti nella giusta relazione con Dio che è fonte di vita per tutti gli uomini. 19Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l'ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi.
20In seguito venne la Legge, e così i peccati si moltiplicarono. Ma dove era abbondante il peccato, ancora più abbondante fu la grazia. 21Il peccato ha manifestato il suo potere nella morte; la grazia manifesta il suo potere nel fatto che Dio ci accoglie e ci dà la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
6Noi eravamo ancora incapaci di avvicinarci a Dio, quando Cristo, nel tempo stabilito, morì per i peccatori. 7È difficile che qualcuno sia disposto a morire per un uomo onesto; al massimo si potrebbe forse trovare qualcuno disposto a dare la propria vita per un uomo buono. 8Cristo invece è morto per noi, quando eravamo ancora peccatori: questa è la prova che Dio ci ama. 9Ma non basta: ora Dio per mezzo della morte di Cristo ci ha messi nella giusta relazione con sé; a maggior ragione ci salverà dal castigo, per mezzo di lui. 10Noi eravamo suoi nemici, eppure Dio ci ha riconciliati a sé mediante la morte del Figlio suo; a maggior ragione ci salverà mediante la vita di Cristo, dopo averci riconciliati. 11E non basta! Addirittura possiamo vantarci di fronte a Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, perché ora, grazie a lui, Dio ci ha riconciliati con sé.
Le conseguenze del peccato di Adamo
12Il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, Adamo. È il peccato ha portato con sé la morte. Di conseguenza, la morte passa su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13Prima della legge di Mosè, c'era già il peccato nel mondo. Ma dove non c'è Legge non si dovrebbe neppure tener conto del peccato. 14Eppure, da Adamo fino a Mosè, la morte ha sempre dominato gli uomini, anche quelli che non avevano disubbidito come Adamo a un ordine di Dio.
Adamo e Cristo
Adamo era la figura di colui che doveva venire. 15Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e quel che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia. 16Dunque, il dono di Dio ha un effetto diverso da quello del peccato di Adamo: il giudizio provocato dal peccato di un solo uomo ha portato alla condanna, mentre il dono concesso dopo tanti peccati ci ha messi nel giusto rapporto con Dio. 17Certo, la morte ha dominato per la colpa di un solo uomo; ma ora si ha molto di più: quelli che ricevono l'abbondante grazia di Dio e sono stati accolti da lui parteciperanno alla vita eterna unicamente per mezzo di Gesù Cristo.
18Dunque uno solo è caduto, Adamo, e ha causato la condanna di tutti gli uomini; così, uno solo ha ubbidito, Gesù Cristo, e ci ha ristabiliti nella giusta relazione con Dio che è fonte di vita per tutti gli uomini. 19Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l'ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi.
20In seguito venne la Legge, e così i peccati si moltiplicarono. Ma dove era abbondante il peccato, ancora più abbondante fu la grazia. 21Il peccato ha manifestato il suo potere nella morte; la grazia manifesta il suo potere nel fatto che Dio ci accoglie e ci dà la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
▲ Morti al peccato, ma viventi in Cristo
1Quale sarà la conclusione? Che dobbiamo restare nel peccato affinché sia più abbondante la grazia di Dio? 2No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come potremmo ancora vivere in esso? 3Vi siete dimenticati che il nostro battesimo, unendoci a Cristo, ci ha uniti alla sua morte? 4Per mezzo del battesimo che ci ha uniti alla sua morte, siamo dunque stati sepolti con lui, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti mediante la potenza gloriosa del Padre, così anche noi vivessimo una nuova vita.
5Infatti, se siamo stati totalmente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con una risurrezione simile alla sua. 6Una cosa sappiamo di certo: l'uomo vecchio che è in noi ora è stato crocifisso con Cristo, per distruggere la nostra natura peccaminosa e liberarci dal peccato. 7Colui che è morto è libero dal dominio del peccato. 8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo con lui, 9perché sappiamo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più: la morte non ha più potere su di lui. 10Quando egli morì, morì nei confronti del peccato una volta per sempre, ma ora vive, e vive per Dio. 11Così, anche voi, consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, con Cristo Gesù.
12Il peccato non abbia dunque più potere su di voi. Anche se dovete ancora morire non ubbidite più ai suoi desideri perversi. 13Non trasformatevi in strumenti di male al servizio del peccato. Offritevi invece come strumenti di bene al servizio di Dio, perché siete come uomini che sono tornati dalla morte alla vita. 14Il peccato non avrà più potere su di voi, perché non siete più sotto la Legge, ma sotto la grazia.
Al servizio di Dio che salva
15Ma che cosa faremo? Ci metteremo a peccare perché non siamo più sotto la Legge, ma sotto la grazia? Sarebbe assurdo! 16Sapete benissimo che se vi mettete al servizio di qualcuno, dovete ubbidirgli e diventare suoi schiavi: sia del peccato che conduce alla morte, sia di Dio che vi conduce a una vita giusta dinanzi a lui. 17Prima, voi eravate schiavi del peccato; poi, avete ubbidito di tutto cuore all'insegnamento che avete ricevuto. Perciò ringraziamo Dio 18perché non siete più schiavi del peccato, ma siete entrati al servizio di ciò che è giusto.
19Sto parlando con esempi umani, perché possiate capire. Come prima avevate posto voi stessi al servizio dell'impurità e della malvagità che conducono alla ribellione contro Dio, così, ora, mettetevi al servizio di quel che è giusto per vivere una vita santa. 20-21Infatti, quando eravate schiavi del peccato ed estranei al volere di Dio, che cosa ne avete ricavato? Una vita che vi conduceva alla morte e della quale adesso vi vergognate; 22ora, invece, liberati dalla schiavitù del peccato, siete passati al servizio di Dio: il risultato è una vita che piace a Dio, e il traguardo è la vita eterna. 23Perché il peccato ci ripaga con la morte, Dio invece ci dona la vita eterna mediante Cristo Gesù, nostro Signore.
5Infatti, se siamo stati totalmente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con una risurrezione simile alla sua. 6Una cosa sappiamo di certo: l'uomo vecchio che è in noi ora è stato crocifisso con Cristo, per distruggere la nostra natura peccaminosa e liberarci dal peccato. 7Colui che è morto è libero dal dominio del peccato. 8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che vivremo con lui, 9perché sappiamo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più: la morte non ha più potere su di lui. 10Quando egli morì, morì nei confronti del peccato una volta per sempre, ma ora vive, e vive per Dio. 11Così, anche voi, consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, con Cristo Gesù.
12Il peccato non abbia dunque più potere su di voi. Anche se dovete ancora morire non ubbidite più ai suoi desideri perversi. 13Non trasformatevi in strumenti di male al servizio del peccato. Offritevi invece come strumenti di bene al servizio di Dio, perché siete come uomini che sono tornati dalla morte alla vita. 14Il peccato non avrà più potere su di voi, perché non siete più sotto la Legge, ma sotto la grazia.
Al servizio di Dio che salva
15Ma che cosa faremo? Ci metteremo a peccare perché non siamo più sotto la Legge, ma sotto la grazia? Sarebbe assurdo! 16Sapete benissimo che se vi mettete al servizio di qualcuno, dovete ubbidirgli e diventare suoi schiavi: sia del peccato che conduce alla morte, sia di Dio che vi conduce a una vita giusta dinanzi a lui. 17Prima, voi eravate schiavi del peccato; poi, avete ubbidito di tutto cuore all'insegnamento che avete ricevuto. Perciò ringraziamo Dio 18perché non siete più schiavi del peccato, ma siete entrati al servizio di ciò che è giusto.
19Sto parlando con esempi umani, perché possiate capire. Come prima avevate posto voi stessi al servizio dell'impurità e della malvagità che conducono alla ribellione contro Dio, così, ora, mettetevi al servizio di quel che è giusto per vivere una vita santa. 20-21Infatti, quando eravate schiavi del peccato ed estranei al volere di Dio, che cosa ne avete ricavato? Una vita che vi conduceva alla morte e della quale adesso vi vergognate; 22ora, invece, liberati dalla schiavitù del peccato, siete passati al servizio di Dio: il risultato è una vita che piace a Dio, e il traguardo è la vita eterna. 23Perché il peccato ci ripaga con la morte, Dio invece ci dona la vita eterna mediante Cristo Gesù, nostro Signore.
▲ Liberi dalla Legge
1Fratelli, voi conoscete bene le leggi e sapete certamente che la Legge ha potere sull'uomo soltanto mentre egli è in vita. 2La donna sposata, per esempio, è legata dalla Legge al marito finché egli vive. Ma se il marito muore, la donna è sciolta dalla Legge che la legava a lui. 3In base a questo principio, la donna è considerata adultera se va con un altro uomo quando il marito è ancora in vita; ma se questi muore, è libera per quel che riguarda la Legge, e non è più adultera se va con un altro uomo.
4Qualcosa di simile accade per voi, fratelli miei. Voi siete morti nei confronti della legge di Mosè, perché siete stati uniti a Cristo nella sua morte. Perciò ora voi appartenete a colui che è risuscitato dai morti, affinché la vostra vita sia ricca di opere gradite a Dio. 5Quando infatti noi vivevamo seguendo i nostri desideri, la Legge stimolava passioni malvagie che ci facevano agire in modo da portarci alla morte. 6Ma ora siamo morti nei confronti della Legge che ci teneva in suo potere: non siamo più al suo servizio. Perciò serviamo Dio non più secondo il vecchio sistema che era fondato sulla Legge scritta, ma in modo nuovo, guidati dallo Spirito.
Legge e peccato
7Dobbiamo forse concludere che la Legge è peccato? No di certo! La Legge però mi ha fatto conoscere che cos'è il peccato. Per esempio, io ho saputo che era possibile desiderare cose cattive, perché la Legge ha detto: non desiderarle. 8Il peccato allora, da quel comandamento, ha preso l'occasione per far nascere in me ogni specie di desideri. Invece, dove non c'è la Legge, il peccato è senza vita; 9e io prima vivevo senza la Legge, ma quando venne il comandamento, allora il peccato prese vita, 10e io morii. Così il comandamento che doveva condurmi alla vita, nel mio caso mi ha condotto alla morte. 11Il peccato infatti ha colto l'occasione offerta dal comandamento, mi ha sedotto e mi ha fatto morire per mezzo dello stesso comandamento.
12Di per sé, la Legge è santa e il comandamento è santo, giusto e buono. 13Quel che è buono sarebbe dunque diventato per me causa di morte? No! È il peccato che causa la morte: si è manifestato per quel che realmente è, si è mostrato in tutta la sua violenza per mezzo di una cosa buona, servendosi cioè del comandamento.
L'uomo dominato dal peccato
14Noi certo sappiamo che la Legge è spirituale. Ma io sono un essere debole, schiavo del peccato. 15Difatti non riesco nemmeno a capire quel che faccio: non faccio quel che voglio, ma quel che odio. 16Però se faccio quel che non voglio, riconosco che la Legge è buona. 17Allora non sono più io che agisco, è invece il peccato che abita in me. 18So infatti che in me, in quanto uomo peccatore, non abita il bene. In me c'è il desiderio del bene, ma non c'è la capacità di compierlo. 19Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio. 20Ora, se faccio quel che non voglio, non sono più io ad agire, ma il peccato che è in me.
21Io scopro allora questa contraddizione: ogni volta che voglio fare il bene, trovo in me soltanto la capacità di fare il male. 22Nel mio intimo io sono d'accordo con la legge di Dio, 23ma vedo in me un'altra Legge: quella che contrasta fortemente la Legge che la mia mente approva, e che mi rende schiavo della legge del peccato che abita in me. 24-25Eccomi dunque, con la mente, pronto a servire la legge di Dio, mentre, di fatto, servo la legge del peccato. Me infelice! La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà? Rendo grazie a Dio che mi libera per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
4Qualcosa di simile accade per voi, fratelli miei. Voi siete morti nei confronti della legge di Mosè, perché siete stati uniti a Cristo nella sua morte. Perciò ora voi appartenete a colui che è risuscitato dai morti, affinché la vostra vita sia ricca di opere gradite a Dio. 5Quando infatti noi vivevamo seguendo i nostri desideri, la Legge stimolava passioni malvagie che ci facevano agire in modo da portarci alla morte. 6Ma ora siamo morti nei confronti della Legge che ci teneva in suo potere: non siamo più al suo servizio. Perciò serviamo Dio non più secondo il vecchio sistema che era fondato sulla Legge scritta, ma in modo nuovo, guidati dallo Spirito.
Legge e peccato
7Dobbiamo forse concludere che la Legge è peccato? No di certo! La Legge però mi ha fatto conoscere che cos'è il peccato. Per esempio, io ho saputo che era possibile desiderare cose cattive, perché la Legge ha detto: non desiderarle. 8Il peccato allora, da quel comandamento, ha preso l'occasione per far nascere in me ogni specie di desideri. Invece, dove non c'è la Legge, il peccato è senza vita; 9e io prima vivevo senza la Legge, ma quando venne il comandamento, allora il peccato prese vita, 10e io morii. Così il comandamento che doveva condurmi alla vita, nel mio caso mi ha condotto alla morte. 11Il peccato infatti ha colto l'occasione offerta dal comandamento, mi ha sedotto e mi ha fatto morire per mezzo dello stesso comandamento.
12Di per sé, la Legge è santa e il comandamento è santo, giusto e buono. 13Quel che è buono sarebbe dunque diventato per me causa di morte? No! È il peccato che causa la morte: si è manifestato per quel che realmente è, si è mostrato in tutta la sua violenza per mezzo di una cosa buona, servendosi cioè del comandamento.
L'uomo dominato dal peccato
14Noi certo sappiamo che la Legge è spirituale. Ma io sono un essere debole, schiavo del peccato. 15Difatti non riesco nemmeno a capire quel che faccio: non faccio quel che voglio, ma quel che odio. 16Però se faccio quel che non voglio, riconosco che la Legge è buona. 17Allora non sono più io che agisco, è invece il peccato che abita in me. 18So infatti che in me, in quanto uomo peccatore, non abita il bene. In me c'è il desiderio del bene, ma non c'è la capacità di compierlo. 19Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio. 20Ora, se faccio quel che non voglio, non sono più io ad agire, ma il peccato che è in me.
21Io scopro allora questa contraddizione: ogni volta che voglio fare il bene, trovo in me soltanto la capacità di fare il male. 22Nel mio intimo io sono d'accordo con la legge di Dio, 23ma vedo in me un'altra Legge: quella che contrasta fortemente la Legge che la mia mente approva, e che mi rende schiavo della legge del peccato che abita in me. 24-25Eccomi dunque, con la mente, pronto a servire la legge di Dio, mentre, di fatto, servo la legge del peccato. Me infelice! La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà? Rendo grazie a Dio che mi libera per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
▲ L'opera dello spirito
1Ora dunque non c'è più nessuna condanna per quelli che sono uniti a Cristo Gesù. 2Perché la legge dello Spirito, che dà la vita per mezzo di Cristo Gesù, mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3Per togliere il peccato, Dio ha mandato suo Figlio in una condizione simile alla nostra di uomini peccatori, e ha condannato il peccato. In questo modo Dio ha compiuto quel che la legge di Mosè non poteva ottenere, a causa della debolezza umana; 4e in noi si compie quel che la Legge comanda perché non viviamo più nella debolezza ma siamo fortificati dallo Spirito.
5Quelli che si lasciano guidare dallo Spirito si preoccupano di quel che vuole lo Spirito. Quelli che si lasciano guidare dalla propria debolezza cercano di soddisfare il loro egoismo.
6Seguire l'istinto egoistico conduce alla morte, seguire lo Spirito conduce alla vita e alla pace. 7Perché quelli che seguono le inclinazioni dell'egoismo sono nemici di Dio, non si sottomettono alla legge di Dio: non ne sono capaci. 8Essi non possono piacere a Dio, perché vivono secondo il proprio egoismo.
9Voi, però, non vivete così: vi lasciate guidare dallo Spirito, perché lo Spirito di Dio abita in voi. Ma se qualcuno non ha lo Spirito donato da Cristo, non gli appartiene. 10Se invece Cristo agisce in voi, voi morite, sì, a causa del peccato, ma Dio vi accoglie e il suo Spirito vi dà vita. 11Se lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, lo stesso Dio che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche a voi, sebbene dobbiate ancora morire, mediante il suo Spirito che abita in voi.
12Fratelli, noi siamo dunque impegnati non a seguire la voce del nostro egoismo, ma quella dello Spirito. 13Se seguite la voce dell'egoismo, morirete; se invece, mediante lo Spirito, la soffocherete, voi vivrete. 14Infatti quelli che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. 15E voi non avete ricevuto in dono uno spirito che vi rende schiavi o che vi fa di nuovo vivere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di Dio che vi fa diventare figli di Dio e vi permette di gridare 'Abbà', che vuol dire 'Padre', quando vi rivolgete a Dio. 16Perché lo stesso Spirito ci assicura che siamo figli di Dio. 17E dal momento che siamo suoi figli, parteciperemo anche dell'eredità che Dio ha promesso al suo popolo: saremo eredi insieme con Cristo perché, se soffriamo con lui, parteciperemo anche con lui alla gloria.
La gloria futura
18Io penso che le sofferenze del tempo presente non siano assolutamente paragonabili alla gloria che Dio manifesterà verso di noi. 19Tutto l'universo aspetta con grande impazienza il momento in cui Dio mostrerà il vero volto dei suoi figli. 20Il creato è stato condannato a non aver senso, non perché l'abbia voluto, ma a causa di chi ve lo ha trascinato. Vi è però una speranza: 21anch'esso sarà liberato dal potere della corruzione per partecipare alla libertà e alla gloria dei figli di Dio. 22Noi sappiamo che fino ad ora tutto il creato soffre e geme come una donna che partorisce. 23E non soltanto il creato, ma anche noi, che già abbiamo le primizie dello Spirito, soffriamo in noi stessi perché aspettiamo che Dio, liberandoci totalmente, manifesti che siamo suoi figli. 24Perché è vero che siamo salvati, ma soltanto nella speranza. E se quel che si spera si vede, non c'è più una speranza, dal momento che nessuno spera ciò che già vede. 25Se invece speriamo quel che non vediamo ancora, lo aspettiamo con pazienza.
26Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole. 27E Dio, che conosce i nostri cuori, conosce anche le intenzioni dello Spirito che prega per i credenti come Dio desidera.
28Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza. 29Da sempre li ha conosciuti e amati, e da sempre li ha destinati a essere simili al Figlio suo, così che il Figlio sia il primogenito fra molti fratelli. 30Ora, Dio che da sempre aveva preso per loro questa decisione, li ha anche chiamati, li ha accolti come suoi, e li ha fatti partecipare alla sua gloria.
La grandezza dell'amore di Dio
31Che cosa diremo dunque di fronte a questi fatti? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi; perciò, come potrebbe non darci ogni cosa insieme con lui? 33E chi potrà mai accusare quelli che Dio ha scelti? Nessuno, perché Dio li ha perdonati. 34Chi allora potrà condannarli? Nessuno, perché Gesù Cristo è morto, anzi è risuscitato e ora si trova accanto a Dio, dove sostiene la nostra causa.
35Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse il dolore o l'angoscia? La persecuzione o la fame o la miseria? I pericoli o la morte violenta?
36Perciò la Bibbia dice:
Per causa tua siamo messi a morte ogni giorno
e siamo trattati come pecore portate al macello.
37Ma in tutte queste cose noi otteniamo la più completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati. 38Io sono sicuro che né morte né vita, né angeli né altre autorità o potenze celesti, né il presente né l'avvenire, 39né forze del cielo né forze della terra, niente e nessuno ci potrà strappare da quell'amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore.
5Quelli che si lasciano guidare dallo Spirito si preoccupano di quel che vuole lo Spirito. Quelli che si lasciano guidare dalla propria debolezza cercano di soddisfare il loro egoismo.
6Seguire l'istinto egoistico conduce alla morte, seguire lo Spirito conduce alla vita e alla pace. 7Perché quelli che seguono le inclinazioni dell'egoismo sono nemici di Dio, non si sottomettono alla legge di Dio: non ne sono capaci. 8Essi non possono piacere a Dio, perché vivono secondo il proprio egoismo.
9Voi, però, non vivete così: vi lasciate guidare dallo Spirito, perché lo Spirito di Dio abita in voi. Ma se qualcuno non ha lo Spirito donato da Cristo, non gli appartiene. 10Se invece Cristo agisce in voi, voi morite, sì, a causa del peccato, ma Dio vi accoglie e il suo Spirito vi dà vita. 11Se lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, lo stesso Dio che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche a voi, sebbene dobbiate ancora morire, mediante il suo Spirito che abita in voi.
12Fratelli, noi siamo dunque impegnati non a seguire la voce del nostro egoismo, ma quella dello Spirito. 13Se seguite la voce dell'egoismo, morirete; se invece, mediante lo Spirito, la soffocherete, voi vivrete. 14Infatti quelli che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. 15E voi non avete ricevuto in dono uno spirito che vi rende schiavi o che vi fa di nuovo vivere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di Dio che vi fa diventare figli di Dio e vi permette di gridare 'Abbà', che vuol dire 'Padre', quando vi rivolgete a Dio. 16Perché lo stesso Spirito ci assicura che siamo figli di Dio. 17E dal momento che siamo suoi figli, parteciperemo anche dell'eredità che Dio ha promesso al suo popolo: saremo eredi insieme con Cristo perché, se soffriamo con lui, parteciperemo anche con lui alla gloria.
La gloria futura
18Io penso che le sofferenze del tempo presente non siano assolutamente paragonabili alla gloria che Dio manifesterà verso di noi. 19Tutto l'universo aspetta con grande impazienza il momento in cui Dio mostrerà il vero volto dei suoi figli. 20Il creato è stato condannato a non aver senso, non perché l'abbia voluto, ma a causa di chi ve lo ha trascinato. Vi è però una speranza: 21anch'esso sarà liberato dal potere della corruzione per partecipare alla libertà e alla gloria dei figli di Dio. 22Noi sappiamo che fino ad ora tutto il creato soffre e geme come una donna che partorisce. 23E non soltanto il creato, ma anche noi, che già abbiamo le primizie dello Spirito, soffriamo in noi stessi perché aspettiamo che Dio, liberandoci totalmente, manifesti che siamo suoi figli. 24Perché è vero che siamo salvati, ma soltanto nella speranza. E se quel che si spera si vede, non c'è più una speranza, dal momento che nessuno spera ciò che già vede. 25Se invece speriamo quel che non vediamo ancora, lo aspettiamo con pazienza.
26Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole. 27E Dio, che conosce i nostri cuori, conosce anche le intenzioni dello Spirito che prega per i credenti come Dio desidera.
28Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza. 29Da sempre li ha conosciuti e amati, e da sempre li ha destinati a essere simili al Figlio suo, così che il Figlio sia il primogenito fra molti fratelli. 30Ora, Dio che da sempre aveva preso per loro questa decisione, li ha anche chiamati, li ha accolti come suoi, e li ha fatti partecipare alla sua gloria.
La grandezza dell'amore di Dio
31Che cosa diremo dunque di fronte a questi fatti? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi; perciò, come potrebbe non darci ogni cosa insieme con lui? 33E chi potrà mai accusare quelli che Dio ha scelti? Nessuno, perché Dio li ha perdonati. 34Chi allora potrà condannarli? Nessuno, perché Gesù Cristo è morto, anzi è risuscitato e ora si trova accanto a Dio, dove sostiene la nostra causa.
35Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse il dolore o l'angoscia? La persecuzione o la fame o la miseria? I pericoli o la morte violenta?
36Perciò la Bibbia dice:
Per causa tua siamo messi a morte ogni giorno
e siamo trattati come pecore portate al macello.
37Ma in tutte queste cose noi otteniamo la più completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati. 38Io sono sicuro che né morte né vita, né angeli né altre autorità o potenze celesti, né il presente né l'avvenire, 39né forze del cielo né forze della terra, niente e nessuno ci potrà strappare da quell'amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore.
▲ Dio e il popolo d'Israele
1Non racconto bugie e quel che dico è vero, perché appartengo a Cristo. La mia coscienza guidata dallo Spirito, testimonia che dico la verità. 2C'è in me una grande tristezza e una continua sofferenza. 3Vorrei essere io stesso maledetto da Dio, separato da Cristo, se ciò potesse aiutare i miei fratelli, quelli del mio stesso popolo. 4Essi sono Israeliti, Dio li ha scelti come figli e ha manifestato loro la sua gloriosa presenza. Con loro, Dio ha stabilito i suoi patti e a loro ha dato la Legge, il culto e le promesse. 5Essi sono i discendenti dei patriarchi e da loro, sul piano umano, proviene il Cristo che è Dio e regna su tutto il creato. Sia benedetto in eterno. Amen.
Dio sceglie chi vuole
6La parola di Dio non ha fallito in nessun modo. Perché non tutti i discendenti di Giacobbe sono il vero popolo d'Israele, 7e non tutti i discendenti di Abramo sono veri figli d'Abramo. Anzi, Dio ha detto ad Abramo: Per mezzo di Isacco tu avrai discendenti. 8Questo significa che non sono considerati figli di Dio quelli generati naturalmente, ma quelli nati in seguito alla promessa. 9La promessa è questa: Ritornerò fra un anno e Sara avrà un figlio.
10E non basta! C'è anche il caso di Rebecca. Rebecca ebbe da Isacco, nostro antenato, due gemelli. 11-13Quando non erano ancora nati e non avevano ancora fatto nulla, né di bene né di male, Dio disse a Rebecca: Il maggiore servirà il minore. Proprio come dice la Bibbia: Ho scelto Giacobbe e non Esaù. Ciò dimostra che Dio ha il suo progetto per scegliere gli uomini: la sua scelta non dipende dalle loro opere, ma da lui che chiama.
14Dovremmo dunque affermare che Dio è ingiusto? No di certo! 15Perché egli dice a Mosè:
Avrò pietà di chi vorrò aver pietà;
e avrò compassione di chi vorrò aver compassione.
16Tutto dipende da Dio che ha misericordia, e non da ciò che l'uomo vuole o si sforza di fare. 17Nella Bibbia Dio dice al faraone: Proprio per questo ti ho fatto diventare re, per mostrare in te la mia potenza e far conoscere il mio nome su tutta la terra. 18Dio ha dunque pietà di chi vuole, e indurisce il cuore a chi vuole.
Dio agisce con misericordia
19A questo punto qualcuno potrebbe dirmi: ma allora perché Dio ci rimprovera, dal momento che nessuno può andare contro la sua volontà? 20Ma chi credi di essere tu, o uomo, che vuoi contestare Dio? Dice forse il vaso di argilla a colui che l'ha plasmato: perché mi hai fatto così ? 21Con lo stesso impasto, il vasaio fa quel che vuole: può fare sia un vaso di valore e sia un vaso più comune.
22-23Volendo, Dio avrebbe potuto mostrare la sua collera; invece ha sopportato con molta pazienza coloro che meritavano il suo castigo e la distruzione. Così ha fatto conoscere quanto è grande e potente la sua misericordia: ci ha preparati per la sua gloria, 24noi che egli ha scelto tra gli Ebrei e tra gli altri popoli. 25Come Dio dice nel libro del profeta Osea:
Io chiamerò 'mio popolo' coloro che non sono il mio popolo
e 'nazione amata' quella che non era amata.
26E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro:
'voi non siete mio popolo'
lì saranno chiamati 'figli del Dio vivente'.
27Per quanto riguarda Israele il profeta Isaia esclama:
Se anche i figli d'Israele fossero tanto numerosi
quanto i grani della sabbia del mare,
solo un piccolo resto sarà salvato.
28Il Signore realizzerà appieno
e rapidamente questa sua parola sulla terra.
29Lo stesso Isaia ha ancora predetto:
Se il Signore Dio dell'Universo
non ci avesse lasciato una discendenza,
avremmo fatto la fine della città di Sòdoma,
saremmo stati distrutti come la città di Gomorra.
Gesù Cristo pietra di inciampo.
30Ecco dunque la nostra conclusione: gente, che non era del popolo d'Israele e che non aveva fatto nulla per mettersi a posto con Dio, è stata messa da Dio stesso in quella giusta relazione con lui che viene dalla fede. 31Israele invece, che cercava di mettersi a posto con Dio con l'osservanza della Legge, non c'è riuscito. 32Perché? Perché Israele non si fondava sulla fede, ma sulle opere. Così ha urtato nella pietra di inciampo 33di cui Dio dice nella Bibbia:
Ecco, io pongo sul monte Sion
una pietra d'inciampo,
un sasso che fa cadere.
Ma chi crede in lui non sarà deluso.
Dio sceglie chi vuole
6La parola di Dio non ha fallito in nessun modo. Perché non tutti i discendenti di Giacobbe sono il vero popolo d'Israele, 7e non tutti i discendenti di Abramo sono veri figli d'Abramo. Anzi, Dio ha detto ad Abramo: Per mezzo di Isacco tu avrai discendenti. 8Questo significa che non sono considerati figli di Dio quelli generati naturalmente, ma quelli nati in seguito alla promessa. 9La promessa è questa: Ritornerò fra un anno e Sara avrà un figlio.
10E non basta! C'è anche il caso di Rebecca. Rebecca ebbe da Isacco, nostro antenato, due gemelli. 11-13Quando non erano ancora nati e non avevano ancora fatto nulla, né di bene né di male, Dio disse a Rebecca: Il maggiore servirà il minore. Proprio come dice la Bibbia: Ho scelto Giacobbe e non Esaù. Ciò dimostra che Dio ha il suo progetto per scegliere gli uomini: la sua scelta non dipende dalle loro opere, ma da lui che chiama.
14Dovremmo dunque affermare che Dio è ingiusto? No di certo! 15Perché egli dice a Mosè:
Avrò pietà di chi vorrò aver pietà;
e avrò compassione di chi vorrò aver compassione.
16Tutto dipende da Dio che ha misericordia, e non da ciò che l'uomo vuole o si sforza di fare. 17Nella Bibbia Dio dice al faraone: Proprio per questo ti ho fatto diventare re, per mostrare in te la mia potenza e far conoscere il mio nome su tutta la terra. 18Dio ha dunque pietà di chi vuole, e indurisce il cuore a chi vuole.
Dio agisce con misericordia
19A questo punto qualcuno potrebbe dirmi: ma allora perché Dio ci rimprovera, dal momento che nessuno può andare contro la sua volontà? 20Ma chi credi di essere tu, o uomo, che vuoi contestare Dio? Dice forse il vaso di argilla a colui che l'ha plasmato: perché mi hai fatto così ? 21Con lo stesso impasto, il vasaio fa quel che vuole: può fare sia un vaso di valore e sia un vaso più comune.
22-23Volendo, Dio avrebbe potuto mostrare la sua collera; invece ha sopportato con molta pazienza coloro che meritavano il suo castigo e la distruzione. Così ha fatto conoscere quanto è grande e potente la sua misericordia: ci ha preparati per la sua gloria, 24noi che egli ha scelto tra gli Ebrei e tra gli altri popoli. 25Come Dio dice nel libro del profeta Osea:
Io chiamerò 'mio popolo' coloro che non sono il mio popolo
e 'nazione amata' quella che non era amata.
26E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro:
'voi non siete mio popolo'
lì saranno chiamati 'figli del Dio vivente'.
27Per quanto riguarda Israele il profeta Isaia esclama:
Se anche i figli d'Israele fossero tanto numerosi
quanto i grani della sabbia del mare,
solo un piccolo resto sarà salvato.
28Il Signore realizzerà appieno
e rapidamente questa sua parola sulla terra.
29Lo stesso Isaia ha ancora predetto:
Se il Signore Dio dell'Universo
non ci avesse lasciato una discendenza,
avremmo fatto la fine della città di Sòdoma,
saremmo stati distrutti come la città di Gomorra.
Gesù Cristo pietra di inciampo.
30Ecco dunque la nostra conclusione: gente, che non era del popolo d'Israele e che non aveva fatto nulla per mettersi a posto con Dio, è stata messa da Dio stesso in quella giusta relazione con lui che viene dalla fede. 31Israele invece, che cercava di mettersi a posto con Dio con l'osservanza della Legge, non c'è riuscito. 32Perché? Perché Israele non si fondava sulla fede, ma sulle opere. Così ha urtato nella pietra di inciampo 33di cui Dio dice nella Bibbia:
Ecco, io pongo sul monte Sion
una pietra d'inciampo,
un sasso che fa cadere.
Ma chi crede in lui non sarà deluso.
▲ 1Fratelli, io desidero con tutto il cuore e domando a Dio che gli Ebrei siano salvati. 2Posso infatti testimoniare che essi sono pieni di zelo per Dio, ma il loro zelo non è guidato da una giusta conoscenza. 3Essi non hanno capito che Dio mette egli stesso gli uomini nel giusto rapporto con sé, e hanno cercato di arrivarci da soli. Per questo non si sono sottoposti a Dio che salva in Cristo. 4Cristo è lo scopo e la fine della legge di Mosè; perciò, chiunque crede, è posto nella giusta relazione con Dio.
La salvezza è per tutti
5Così Mosè descrive la salvezza mediante la Legge: L'uomo che la mette in pratica vivrà. 6-7Riguardo alla salvezza che viene dalla fede invece dice: Non chiederti se è necessario salire in cielo e scendere nell'abisso, perché Cristo è sceso dal cielo ed è risuscitato dai morti. 8Che dice la Bibbia? La parola è vicino a te, sulla tua bocca e nel tuo cuore, così è l'annunzio della fede che noi predichiamo. 9Se, nel tuo cuore, credi che Dio ha risuscitato Gesù dai morti e, con la tua voce, dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato. 10Dio accoglie chi crede veramente; chi dichiara la propria fede sarà salvato. 11Infatti la Bibbia dice: Chi crede in lui non sarà deluso. 12Non vi è perciò differenza fra chi è Ebreo e chi non lo è, perché il Signore è lo stesso per tutti, immensamente generoso verso tutti quelli che lo invocano. 13Afferma infatti la Bibbia: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
La fede nasce dall'annunzio di Cristo
14Ma come potranno invocare il Signore, se non hanno creduto? E come potranno credere in lui, se non ne hanno sentito parlare? E come ne sentiranno parlare, se nessuno lo annunzia? 15E chi lo annunzierà, se nessuno è inviato a questo scopo? Come dice la Bibbia:
Che gioia quando arriveranno quelli che portano buone notizie!
16Ma non tutti hanno ubbidito alla parola del Signore. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto al nostro annunzio? 17La fede dipende dall'ascolto della predicazione, ma l'ascolto è possibile se c'è chi predica Cristo.
18Ora io mi domando: il popolo d'Israele non ha forse udito l'annunzio dei messaggeri?
Anzi:
La loro voce s'è fatta udire su tutta la terra
e la loro parola fino alle estremità del mondo.
19Ma io insisto ancora: Israele non ha forse capito? Vediamo quello che Dio ha già detto per bocca di Mosè:
Vi renderò gelosi di gente che non è neppure un popolo,
provocherò il vostro sdegno contro gente che non capisce.
20E poi giunge perfino a dichiarare nel libro di Isaia:
Sono stato trovato da coloro che non mi cercavano,
mi sono fatto conoscere da coloro che non chiedevano di me.
21Parlando invece d'Israele:
Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo
disubbidiente e ribelle.
▲ Dio non ha respinto Israele
1Ora, io chiedo: Dio ha forse respinto il suo popolo? No! Io stesso infatti sono Israelita, discendente di Abramo, della tribù di Beniamino. 2Dio non ha respinto il suo popolo che aveva scelto e amato sin dall'inizio.
Voi conoscete certamente quel passo della Bibbia in cui Elia si rivolge a Dio parlando contro Israele:
3 - Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari. Io solo sono scampato e cercano di uccidermi.
4Ma Dio gli rispose:
- Mi sono riservato settemila uomini che non hanno mai adorato il dio Baal.
5Così, anche nel presente, vi è un certo numero d'Israeliti che Dio ha scelti per grazia. 6E se ha agito per grazia non è a causa delle opere, altrimenti la grazia non sarebbe grazia.
7Possiamo quindi concludere che il popolo d'Israele non ha ottenuto quel che cercava, mentre lo hanno ottenuto quelli che Dio si è scelti. Gli altri invece sono stati resi incapaci di comprenderlo.
8Come è scritto nella Bibbia:
Dio li ha resi insensibili,
ha fatto in modo che avessero
occhi che non vedano
e orecchi che non odano,
fino a oggi.
9E Davide dice:
Le loro feste diventino per loro
un laccio e una trappola,
causa di caduta e di giusto castigo.
10I loro occhi si oscurino tanto da non vedere!
Fa' curvare per sempre la loro schiena.
11Gli Ebrei hanno inciampato, ma io mi domando: la loro caduta è definitiva? No di certo! Ma la loro caduta ha favorito la salvezza degli altri popoli, e questo è avvenuto per spingere gli Ebrei alla gelosia. 12Se la loro caduta ha già arricchito il mondo e il loro fallimento ha avvantaggiato gli altri popoli, quale maggior beneficio nascerà dalla loro completa partecipazione alla salvezza?
La salvezza dei non Ebrei
13Mi rivolgo ora a voi che non siete Ebrei, proprio perché sono stato inviato a voi come apostolo. Cerco di fare onore a questo mio incarico, 14rendendo gelosi di voi alcuni dei miei connazionali perché accolgano la salvezza. 15Se Dio li ha messi da parte per riconciliare a sé il mondo, che cosa avverrà quando li accoglierà di nuovo? Sarà veramente un ritorno da morte a vita!
16Se la primizia del raccolto è consacrata a Dio, anche il resto gli è consacrato. E se la radice di un albero è consacrata a Dio, lo sono anche i rami. 17Ora, Israele è come un ulivo, al quale Dio ha tagliato alcuni rami. Al loro posto ha innestato te che non sei Ebreo e che eri come un ulivo selvatico, e ti ha reso partecipe dell'abbondante linfa che sale dalla radice. 18Tu però non pensare di essere superiore ai rami tagliati. Non ti puoi vantare in alcun modo perché non sei tu che porti la radice, ma la radice porta te.
19Tu potresti dirmi: quei rami sono stati tagliati perché io fossi innestato al loro posto. 20È vero! Sono stati tagliati per mancanza di fede, e tu ti sei messo al loro posto perché hai fede. Tu però non diventare superbo, ma sta' attento, 21perché Dio, se non ha risparmiato gli Ebrei che sono i rami naturali, non risparmierà neppure te.
22Ricorda dunque come Dio è allo stesso tempo buono e severo. È stato severo verso quelli che sono caduti, ma buono verso di te. Rimani perciò fedele alla sua bontà, altrimenti anche tu sarai tagliato via. 23E gli altri, ossia gli Ebrei, se non continuano a rimanere nella loro incredulità, saranno innestati di nuovo: Dio ha il potere di farlo. 24Perché Dio, se ha tagliato te da quell'ulivo selvatico in cui eri cresciuto e, contro ogni regola di innesto, ti ha inserito sull'ulivo buono, tanto più potrà innestare di nuovo gli Ebrei sul loro proprio ulivo.
La conversione di Israele
25Fratelli, io voglio farvi conoscere il misterioso progetto di Dio, perché non diventiate presuntuosi: una parte d'Israele continuerà nella sua ostinazione fino a che tutti gli altri popoli non saranno giunti alla salvezza. 26E così tutto Israele sarà salvato. Lo dice la Bibbia:
Il Liberatore verrà da Sion
ed eliminerà la disubbidienza dei discendenti di Giacobbe.
27Sarà questo il patto che io farò con loro
quando distruggerò i loro peccati.
28Per la predicazione del Vangelo, a vostro vantaggio, sono diventati nemici: per scelta di Dio, a causa dei loro padri, restano amici. 29Dio infatti non ritira i doni che ha fatto, e non muta parere verso quelli che ha chiamato.
30-31Come voi nel passato avete disubbidito a Dio, così ora Israele. Ma Dio, ora, malgrado la disubbidienza d'Israele, ha avuto misericordia di voi per usare poi misericordia anche verso di loro. 32Dio ha rinchiuso tutti gli uomini nella disubbidienza, per concedere a tutti la sua misericordia.
Inno alla sapienza di Dio
33O Dio, come è immensa la tua ricchezza,
come è grande la tua scienza e la tua saggezza!
Davvero nessuno potrebbe conoscere le tue decisioni,
né capire le vie da te scelte verso la salvezza.
34Chi mai ha potuto conoscere il tuo pensiero, o Signore?
e chi mai ha saputo darti un consiglio?
35Chi ti ha dato qualche cosa per riceverne il contraccambio?
36Tutto viene da te, tutto esiste grazie a te e tutto tende verso di te.
A te sale, o Dio, il nostro inno di lode per sempre. Amen.
Voi conoscete certamente quel passo della Bibbia in cui Elia si rivolge a Dio parlando contro Israele:
3 - Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari. Io solo sono scampato e cercano di uccidermi.
4Ma Dio gli rispose:
- Mi sono riservato settemila uomini che non hanno mai adorato il dio Baal.
5Così, anche nel presente, vi è un certo numero d'Israeliti che Dio ha scelti per grazia. 6E se ha agito per grazia non è a causa delle opere, altrimenti la grazia non sarebbe grazia.
7Possiamo quindi concludere che il popolo d'Israele non ha ottenuto quel che cercava, mentre lo hanno ottenuto quelli che Dio si è scelti. Gli altri invece sono stati resi incapaci di comprenderlo.
8Come è scritto nella Bibbia:
Dio li ha resi insensibili,
ha fatto in modo che avessero
occhi che non vedano
e orecchi che non odano,
fino a oggi.
9E Davide dice:
Le loro feste diventino per loro
un laccio e una trappola,
causa di caduta e di giusto castigo.
10I loro occhi si oscurino tanto da non vedere!
Fa' curvare per sempre la loro schiena.
11Gli Ebrei hanno inciampato, ma io mi domando: la loro caduta è definitiva? No di certo! Ma la loro caduta ha favorito la salvezza degli altri popoli, e questo è avvenuto per spingere gli Ebrei alla gelosia. 12Se la loro caduta ha già arricchito il mondo e il loro fallimento ha avvantaggiato gli altri popoli, quale maggior beneficio nascerà dalla loro completa partecipazione alla salvezza?
La salvezza dei non Ebrei
13Mi rivolgo ora a voi che non siete Ebrei, proprio perché sono stato inviato a voi come apostolo. Cerco di fare onore a questo mio incarico, 14rendendo gelosi di voi alcuni dei miei connazionali perché accolgano la salvezza. 15Se Dio li ha messi da parte per riconciliare a sé il mondo, che cosa avverrà quando li accoglierà di nuovo? Sarà veramente un ritorno da morte a vita!
16Se la primizia del raccolto è consacrata a Dio, anche il resto gli è consacrato. E se la radice di un albero è consacrata a Dio, lo sono anche i rami. 17Ora, Israele è come un ulivo, al quale Dio ha tagliato alcuni rami. Al loro posto ha innestato te che non sei Ebreo e che eri come un ulivo selvatico, e ti ha reso partecipe dell'abbondante linfa che sale dalla radice. 18Tu però non pensare di essere superiore ai rami tagliati. Non ti puoi vantare in alcun modo perché non sei tu che porti la radice, ma la radice porta te.
19Tu potresti dirmi: quei rami sono stati tagliati perché io fossi innestato al loro posto. 20È vero! Sono stati tagliati per mancanza di fede, e tu ti sei messo al loro posto perché hai fede. Tu però non diventare superbo, ma sta' attento, 21perché Dio, se non ha risparmiato gli Ebrei che sono i rami naturali, non risparmierà neppure te.
22Ricorda dunque come Dio è allo stesso tempo buono e severo. È stato severo verso quelli che sono caduti, ma buono verso di te. Rimani perciò fedele alla sua bontà, altrimenti anche tu sarai tagliato via. 23E gli altri, ossia gli Ebrei, se non continuano a rimanere nella loro incredulità, saranno innestati di nuovo: Dio ha il potere di farlo. 24Perché Dio, se ha tagliato te da quell'ulivo selvatico in cui eri cresciuto e, contro ogni regola di innesto, ti ha inserito sull'ulivo buono, tanto più potrà innestare di nuovo gli Ebrei sul loro proprio ulivo.
La conversione di Israele
25Fratelli, io voglio farvi conoscere il misterioso progetto di Dio, perché non diventiate presuntuosi: una parte d'Israele continuerà nella sua ostinazione fino a che tutti gli altri popoli non saranno giunti alla salvezza. 26E così tutto Israele sarà salvato. Lo dice la Bibbia:
Il Liberatore verrà da Sion
ed eliminerà la disubbidienza dei discendenti di Giacobbe.
27Sarà questo il patto che io farò con loro
quando distruggerò i loro peccati.
28Per la predicazione del Vangelo, a vostro vantaggio, sono diventati nemici: per scelta di Dio, a causa dei loro padri, restano amici. 29Dio infatti non ritira i doni che ha fatto, e non muta parere verso quelli che ha chiamato.
30-31Come voi nel passato avete disubbidito a Dio, così ora Israele. Ma Dio, ora, malgrado la disubbidienza d'Israele, ha avuto misericordia di voi per usare poi misericordia anche verso di loro. 32Dio ha rinchiuso tutti gli uomini nella disubbidienza, per concedere a tutti la sua misericordia.
Inno alla sapienza di Dio
33O Dio, come è immensa la tua ricchezza,
come è grande la tua scienza e la tua saggezza!
Davvero nessuno potrebbe conoscere le tue decisioni,
né capire le vie da te scelte verso la salvezza.
34Chi mai ha potuto conoscere il tuo pensiero, o Signore?
e chi mai ha saputo darti un consiglio?
35Chi ti ha dato qualche cosa per riceverne il contraccambio?
36Tutto viene da te, tutto esiste grazie a te e tutto tende verso di te.
A te sale, o Dio, il nostro inno di lode per sempre. Amen.
▲ La vita al servizio di Dio
1Dio ha manifestato la sua misericordia verso di noi. Vi esorto dunque, fratelli, a offrire voi stessi a Dio in sacrificio vivente, a lui dedicato, a lui gradito. È questo il vero culto che gli dovete. 2Non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio con un completo mutamento della vostra mente. Sarete così capaci di comprendere qual è la volontà di Dio, vale a dire quel che è buono, a lui gradito, perfetto.
3Per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno di voi di non sopravvalutarsi, ma di valutarsi invece nel modo giusto, secondo la misura della fede che Dio gli ha dato. 4In un solo corpo vi sono molte membra, ma non tutte hanno la stessa funzione. 5E così noi, che siamo molti, siamo tutti uniti a Cristo, e siamo uniti agli altri come parti di un solo corpo. 6Secondo la capacità che Dio ci ha dato, noi abbiamo compiti diversi. Se abbiamo ricevuto il dono di essere profeti, annunziamo la parola di Dio secondo la fede ricevuta. 7Se abbiamo ricevuto il dono di aiutare gli altri, aiutiamoli! Chi ha avuto il dono dell'insegnamento, insegni. 8Chi il dono di esortare, esorti. Chi dà qualcosa agli altri, lo faccia con semplicità. Chi ha responsabilità nella comunità, dimostri cura e diligenza. Chi aiuta i poveri, lo faccia con gioia.
L'opera dell'amore cristiano
9Il vostro amore sia sincero! Fuggite il male, seguite con fermezza il bene. 10Amatevi gli uni gli altri, come fratelli. Siate premurosi nello stimarvi gli uni gli altri. 11Siate impegnati nel fare del bene, non pigri; siate ferventi nello spirito e nel servire il Signore, 12allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera. 13Siate pronti ad aiutare i vostri fratelli quando hanno bisogno, e fate di tutto per essere ospitali.
14Chiedete a Dio di benedire quelli che vi perseguitano; di perdonarli, non di castigarli. 15Siate felici con chi è nella gioia. Piangete con chi piange. 16Andate d'accordo tra di voi. Non inseguite desideri di grandezza, volgetevi piuttosto verso le cose umili. Non vi stimate sapienti da voi stessi!
17Non rendete a nessuno male per male. Preoccupatevi di fare il bene dinanzi a tutti. 18Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19Non vendicatevi, carissimi, ma lasciate agire la collera di Dio, perché nella Bibbia si legge: A me la vendetta, dice il Signore, darò io il contraccambio. 20Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere. Compòrtati così, e lo farai arrossire di vergogna.
21Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
3Per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno di voi di non sopravvalutarsi, ma di valutarsi invece nel modo giusto, secondo la misura della fede che Dio gli ha dato. 4In un solo corpo vi sono molte membra, ma non tutte hanno la stessa funzione. 5E così noi, che siamo molti, siamo tutti uniti a Cristo, e siamo uniti agli altri come parti di un solo corpo. 6Secondo la capacità che Dio ci ha dato, noi abbiamo compiti diversi. Se abbiamo ricevuto il dono di essere profeti, annunziamo la parola di Dio secondo la fede ricevuta. 7Se abbiamo ricevuto il dono di aiutare gli altri, aiutiamoli! Chi ha avuto il dono dell'insegnamento, insegni. 8Chi il dono di esortare, esorti. Chi dà qualcosa agli altri, lo faccia con semplicità. Chi ha responsabilità nella comunità, dimostri cura e diligenza. Chi aiuta i poveri, lo faccia con gioia.
L'opera dell'amore cristiano
9Il vostro amore sia sincero! Fuggite il male, seguite con fermezza il bene. 10Amatevi gli uni gli altri, come fratelli. Siate premurosi nello stimarvi gli uni gli altri. 11Siate impegnati nel fare del bene, non pigri; siate ferventi nello spirito e nel servire il Signore, 12allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera. 13Siate pronti ad aiutare i vostri fratelli quando hanno bisogno, e fate di tutto per essere ospitali.
14Chiedete a Dio di benedire quelli che vi perseguitano; di perdonarli, non di castigarli. 15Siate felici con chi è nella gioia. Piangete con chi piange. 16Andate d'accordo tra di voi. Non inseguite desideri di grandezza, volgetevi piuttosto verso le cose umili. Non vi stimate sapienti da voi stessi!
17Non rendete a nessuno male per male. Preoccupatevi di fare il bene dinanzi a tutti. 18Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19Non vendicatevi, carissimi, ma lasciate agire la collera di Dio, perché nella Bibbia si legge: A me la vendetta, dice il Signore, darò io il contraccambio. 20Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere. Compòrtati così, e lo farai arrossire di vergogna.
21Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
▲ L'ubbidienza alle autorità
1Ognuno sia sottomesso a chi ha ricevuto autorità, perché non c'è autorità che non venga da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio. 2Perciò, chi si oppone all'autorità si oppone all'ordine stabilito da Dio, e attirerà su di sé un castigo.
3Infatti chi agisce bene non ha paura di chi comanda; chi invece agisce male ha paura. Vuoi non aver paura delle autorità? Fa' il bene, e le autorità ti loderanno, 4perché sono al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere perché le autorità hanno realmente il potere di punire: esse sono al servizio di Dio per manifestare la sua collera verso chi fa il male. 5Ecco perché bisogna stare sottomessi alle autorità: non soltanto per paura delle punizioni, ma anche per una ragione di coscienza. 6È la stessa ragione per cui pagate loro le tasse: difatti, mentre assolvono il loro incarico sono al servizio di Dio. 7Date a ciascuno quel che gli è dovuto: l'imposta, le tasse, il timore, il rispetto: a ciascuno quel che gli dovete dare.
L'amore del prossimo
8Non abbiate debiti con nessuno, salvo quello dell'amore vicendevole: perché chi ama il prossimo, ha ubbidito a tutta la legge di Dio. 9La Legge dice: Ama il tuo prossimo come te stesso. In questo comandamento sono contenuti tutti gli altri, come: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare. 10Chi ama il suo prossimo, non gli fa del male. Quindi, chi ama compie tutta la Legge.
Vivere nella luce
11Voi sapete bene che viviamo in un momento particolare. È tempo di svegliarsi, perché la nostra salvezza è ora più vicina di quando abbiamo cominciato a credere. 12La notte è avanzata, il giorno è vicino! Buttiamo via le opere delle tenebre e prendiamo le armi della luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: senza orge e ubriachezze, senza immoralità e vizi, senza litigi e invidie. 14Non vogliate soddisfare i cattivi desideri del vostro egoismo, ma piuttosto vivete uniti a Gesù Cristo, nostro Signore.
3Infatti chi agisce bene non ha paura di chi comanda; chi invece agisce male ha paura. Vuoi non aver paura delle autorità? Fa' il bene, e le autorità ti loderanno, 4perché sono al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere perché le autorità hanno realmente il potere di punire: esse sono al servizio di Dio per manifestare la sua collera verso chi fa il male. 5Ecco perché bisogna stare sottomessi alle autorità: non soltanto per paura delle punizioni, ma anche per una ragione di coscienza. 6È la stessa ragione per cui pagate loro le tasse: difatti, mentre assolvono il loro incarico sono al servizio di Dio. 7Date a ciascuno quel che gli è dovuto: l'imposta, le tasse, il timore, il rispetto: a ciascuno quel che gli dovete dare.
L'amore del prossimo
8Non abbiate debiti con nessuno, salvo quello dell'amore vicendevole: perché chi ama il prossimo, ha ubbidito a tutta la legge di Dio. 9La Legge dice: Ama il tuo prossimo come te stesso. In questo comandamento sono contenuti tutti gli altri, come: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare. 10Chi ama il suo prossimo, non gli fa del male. Quindi, chi ama compie tutta la Legge.
Vivere nella luce
11Voi sapete bene che viviamo in un momento particolare. È tempo di svegliarsi, perché la nostra salvezza è ora più vicina di quando abbiamo cominciato a credere. 12La notte è avanzata, il giorno è vicino! Buttiamo via le opere delle tenebre e prendiamo le armi della luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: senza orge e ubriachezze, senza immoralità e vizi, senza litigi e invidie. 14Non vogliate soddisfare i cattivi desideri del vostro egoismo, ma piuttosto vivete uniti a Gesù Cristo, nostro Signore.
▲ Non giudicare gli altri
1Accogliete chi è debole nella fede, senza criticare le sue opinioni. 2Uno, per esempio, crede di potere mangiare di tutto, invece un altro che è debole nella fede mangia soltanto verdura. 3Se uno mangia di tutto, non disprezzi chi mangia soltanto determinati cibi e, d'altra parte, costui non condanni chi mangia di tutto, perché Dio ha accolto anche lui. 4Chi sei tu, per giudicare uno che non è tuo servitore? Che egli faccia bene il suo lavoro, o no, riguarda il suo padrone. Ma lo farà bene, perché il Signore lo sostiene.
5C'è chi pensa che vi siano giorni più importanti degli altri, e c'è invece chi li considera tutti uguali. Quel che importa è che ognuno agisca con piena convinzione. 6Chi dà importanza a un giorno particolare lo fa per onorare il Signore, e chi mangia qualsiasi cibo lo fa per onorare il Signore; tant'è vero che rende grazie a Dio. 7Nessuno di noi infatti vive per se stesso o muore per se stesso. 8Perché se viviamo, viviamo per il Signore, e se moriamo, moriamo per il Signore. E così, sia che viviamo, sia che moriamo, apparteniamo al Signore. 9Infatti Cristo è morto ed è tornato in vita per essere il Signore dei morti e dei vivi.
10Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E tu, perché disprezzi tuo fratello? Tutti dovremo presentarci di fronte a Dio, per essere giudicati da lui.
11Com'è vero che io vivo,
dice il Signore, nella Bibbia,
ognuno si porrà in ginocchio dinanzi a me,
e tutti riconosceranno a gran voce
la potenza di Dio.
12Ognuno di noi dovrà quindi rendere conto di se stesso a Dio. 13Smettiamo allora di giudicarci a vicenda.
Non turbare la fede dei fratelli
Non fate nulla che possa essere occasione di caduta o di scandalo per un vostro fratello. 14Io sono pienamente convinto, come ha detto il Signore Gesù, che niente è impuro di per sé. Ma se qualcuno pensa che qualcosa sia impuro, per lui lo è. 15 Ora, se tu, per un cibo, sei causa di tristezza per un tuo fratello, non ti comporti più con amore verso di lui. Non rovinare, per una questione di cibo, uno per il quale Cristo è morto. 16Ciò che è bene per voi non deve diventare per altri occasione di rimprovero. 17Perché il regno di Dio non è fatto di questioni che riguardano il mangiare e il bere, ma è giustizia, pace e gioia che vengono dallo Spirito Santo. 18Chi serve Cristo in questo modo piace a Dio, ed è stimato dagli uomini.
19Cerchiamo quindi quel che contribuisce alla pace e all'aiuto reciproco. 20Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibi. Certo, ogni cibo può essere mangiato, ma se qualcuno, mangiando un determinato cibo, causa turbamento a un fratello, allora fa male. 21Perciò è bene non mangiar carne, né bere vino, né fare qualche altra cosa che possa spingere un fratello ad agire contro la sua fede.
22La tua personale convinzione conservala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non si sente colpevole nelle sue scelte. 23Chi invece mangia certi cibi contro coscienza è condannato perché non agisce secondo la convinzione che viene dalla fede. E tutto quel che non viene dalla fede è peccato.
5C'è chi pensa che vi siano giorni più importanti degli altri, e c'è invece chi li considera tutti uguali. Quel che importa è che ognuno agisca con piena convinzione. 6Chi dà importanza a un giorno particolare lo fa per onorare il Signore, e chi mangia qualsiasi cibo lo fa per onorare il Signore; tant'è vero che rende grazie a Dio. 7Nessuno di noi infatti vive per se stesso o muore per se stesso. 8Perché se viviamo, viviamo per il Signore, e se moriamo, moriamo per il Signore. E così, sia che viviamo, sia che moriamo, apparteniamo al Signore. 9Infatti Cristo è morto ed è tornato in vita per essere il Signore dei morti e dei vivi.
10Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E tu, perché disprezzi tuo fratello? Tutti dovremo presentarci di fronte a Dio, per essere giudicati da lui.
11Com'è vero che io vivo,
dice il Signore, nella Bibbia,
ognuno si porrà in ginocchio dinanzi a me,
e tutti riconosceranno a gran voce
la potenza di Dio.
12Ognuno di noi dovrà quindi rendere conto di se stesso a Dio. 13Smettiamo allora di giudicarci a vicenda.
Non turbare la fede dei fratelli
Non fate nulla che possa essere occasione di caduta o di scandalo per un vostro fratello. 14Io sono pienamente convinto, come ha detto il Signore Gesù, che niente è impuro di per sé. Ma se qualcuno pensa che qualcosa sia impuro, per lui lo è. 15 Ora, se tu, per un cibo, sei causa di tristezza per un tuo fratello, non ti comporti più con amore verso di lui. Non rovinare, per una questione di cibo, uno per il quale Cristo è morto. 16Ciò che è bene per voi non deve diventare per altri occasione di rimprovero. 17Perché il regno di Dio non è fatto di questioni che riguardano il mangiare e il bere, ma è giustizia, pace e gioia che vengono dallo Spirito Santo. 18Chi serve Cristo in questo modo piace a Dio, ed è stimato dagli uomini.
19Cerchiamo quindi quel che contribuisce alla pace e all'aiuto reciproco. 20Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibi. Certo, ogni cibo può essere mangiato, ma se qualcuno, mangiando un determinato cibo, causa turbamento a un fratello, allora fa male. 21Perciò è bene non mangiar carne, né bere vino, né fare qualche altra cosa che possa spingere un fratello ad agire contro la sua fede.
22La tua personale convinzione conservala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non si sente colpevole nelle sue scelte. 23Chi invece mangia certi cibi contro coscienza è condannato perché non agisce secondo la convinzione che viene dalla fede. E tutto quel che non viene dalla fede è peccato.
▲ Agire per il bene degli altri
1Noi che siamo forti nella fede abbiamo il dovere di non pensare soltanto a noi stessi, ma di prendere sinceramente a cuore gli scrupoli di chi è debole nella fede. 2Ciascuno di noi cerchi di fare quel che piace al prossimo ed è per il suo bene, per farlo progredire nella fede. 3Anche Cristo non ha cercato quel che piaceva a lui. Anzi, come dice la Bibbia: Gli insulti di chi ti insulta mi sono caduti addosso. 4Tutto quel che leggiamo nella Bibbia è stato scritto nel passato per istruirci e tener viva la nostra speranza, con la costanza e l'incoraggiamento che da essa ci vengono. 5Dio, il quale soltanto può dare forza e incoraggiamento, vi dia la capacità di vivere d'accordo tra voi, come vuole Gesù Cristo. 6Allora, tutti d'accordo, a una sola voce, loderete Dio, il Padre di Gesù Cristo, nostro Signore.
Tutti gli uomini loderanno Dio
7Accoglietevi quindi l'un l'altro, come Cristo ha accolto voi, per la gloria di Dio. 8Cristo si è fatto servitore degli Ebrei, per compiere le promesse che Dio fece ai patriarchi e dimostrare così che Dio è fedele. 9Ed è venuto, perché anche i non Ebrei lodino la bontà di Dio. Dice la Bibbia:
Per questo ti loderò fra le nazioni
e canterò inni in tuo onore.
10E ancora:
Nazioni, rallegratevi con il popolo che Dio ha scelto.
11E di nuovo:
Lodate il Signore, voi nazioni tutte,
e tutti i popoli cantino la sua lode.
12Anche Isaia dice:
Verrà il discendente di Davide.
Sorgerà per essere a capo delle nazioni.
Gli uomini spereranno in lui.
13Dio, che dà speranza, ricolmi di gioia e di pace voi che credete, e per mezzo dello Spirito Santo accresca la vostra speranza.
L'impegno apostolico di Paolo
14Sono fermamente convinto, fratelli miei, che voi avete buone disposizioni, siete pieni di conoscenza, e quindi siete capaci di consigliarvi gli uni gli altri. 15Tuttavia in alcune parti della mia lettera ho usato parole forti, come per ricordarvi quel che già conoscevate. L'ho fatto a motivo dell'incarico che Dio mi ha dato, 16quello di essere ministro di Cristo Gesù tra i non Ebrei.
Annunziando la parola di Dio, io agisco come un sacerdote, perché faccio in modo che i non Ebrei diventino un'offerta gradita a Dio, santificata dallo Spirito Santo. 17Perciò, unito a Cristo, posso essere fiero dell'opera di Dio. 18Quel che io ho detto è che Cristo si è servito di me per condurre i non Ebrei a ubbidire a Dio. Lo ha fatto con parole e con opere, 19con la potenza di segni miracolosi e con la forza dello Spirito. Così ho parlato di Cristo e ho portato a termine il mio compito partendo da Gerusalemme e poi in tutte le direzioni, sino ai confini dell'Illiria. 20Mi sono però proposto di portare la parola di Dio dove il nome di Cristo non era ancora conosciuto: non volevo costruire su un fondamento già posto da altri. 21E così ho fatto come dice la Bibbia:
Lo vedranno coloro ai quali non è stato annunziato,
e capiranno coloro che non ne avevano mai sentito parlare.
Progetti di Paolo per un viaggio a Roma
22Per questo motivo, più di una volta, mi è stato impossibile venire da voi.
23-24Ma ora che ho terminato la mia missione in questi luoghi, conto di recarmi da voi quando passerò per andare in Spagna, perché già da molto tempo ho il vivo desiderio di conoscervi. Spero di vedervi nel corso del mio viaggio e di essere aiutato da voi a proseguirlo. Prima però voglio godere un po' della vostra compagnia.
25Ora vado a Gerusalemme, perché devo compiere un servizio a favore dei credenti di quella città. 26Le comunità della Macedonia e dell'Acaia hanno deciso di fare una colletta per aiutare i poveri della comunità di Gerusalemme. 27Hanno deciso così, anche perché era un loro dovere: infatti i credenti ebrei hanno dato ai non ebrei i loro beni spirituali, ed è quindi giusto che questi li aiutino nelle loro necessità materiali. 28Consegnata ufficialmente questa colletta, e finito così il mio compito, andrò in Spagna e passerò da voi a Roma. 29So che verrò da voi con la pienezza della benedizione di Cristo.
30E ora, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l'amore che viene dallo Spirito, vi chiedo di pregare intensamente Dio per me. 31Pregate che io possa sfuggire agli increduli della Giudea e che sia bene accolto l'aiuto che porto ai credenti di Gerusalemme. 32Allora, se Dio lo vuole, verrò da voi pieno di gioia, per riposarmi in vostra compagnia. 33La pace che viene da Dio sia con tutti voi. Amen.
Tutti gli uomini loderanno Dio
7Accoglietevi quindi l'un l'altro, come Cristo ha accolto voi, per la gloria di Dio. 8Cristo si è fatto servitore degli Ebrei, per compiere le promesse che Dio fece ai patriarchi e dimostrare così che Dio è fedele. 9Ed è venuto, perché anche i non Ebrei lodino la bontà di Dio. Dice la Bibbia:
Per questo ti loderò fra le nazioni
e canterò inni in tuo onore.
10E ancora:
Nazioni, rallegratevi con il popolo che Dio ha scelto.
11E di nuovo:
Lodate il Signore, voi nazioni tutte,
e tutti i popoli cantino la sua lode.
12Anche Isaia dice:
Verrà il discendente di Davide.
Sorgerà per essere a capo delle nazioni.
Gli uomini spereranno in lui.
13Dio, che dà speranza, ricolmi di gioia e di pace voi che credete, e per mezzo dello Spirito Santo accresca la vostra speranza.
L'impegno apostolico di Paolo
14Sono fermamente convinto, fratelli miei, che voi avete buone disposizioni, siete pieni di conoscenza, e quindi siete capaci di consigliarvi gli uni gli altri. 15Tuttavia in alcune parti della mia lettera ho usato parole forti, come per ricordarvi quel che già conoscevate. L'ho fatto a motivo dell'incarico che Dio mi ha dato, 16quello di essere ministro di Cristo Gesù tra i non Ebrei.
Annunziando la parola di Dio, io agisco come un sacerdote, perché faccio in modo che i non Ebrei diventino un'offerta gradita a Dio, santificata dallo Spirito Santo. 17Perciò, unito a Cristo, posso essere fiero dell'opera di Dio. 18Quel che io ho detto è che Cristo si è servito di me per condurre i non Ebrei a ubbidire a Dio. Lo ha fatto con parole e con opere, 19con la potenza di segni miracolosi e con la forza dello Spirito. Così ho parlato di Cristo e ho portato a termine il mio compito partendo da Gerusalemme e poi in tutte le direzioni, sino ai confini dell'Illiria. 20Mi sono però proposto di portare la parola di Dio dove il nome di Cristo non era ancora conosciuto: non volevo costruire su un fondamento già posto da altri. 21E così ho fatto come dice la Bibbia:
Lo vedranno coloro ai quali non è stato annunziato,
e capiranno coloro che non ne avevano mai sentito parlare.
Progetti di Paolo per un viaggio a Roma
22Per questo motivo, più di una volta, mi è stato impossibile venire da voi.
23-24Ma ora che ho terminato la mia missione in questi luoghi, conto di recarmi da voi quando passerò per andare in Spagna, perché già da molto tempo ho il vivo desiderio di conoscervi. Spero di vedervi nel corso del mio viaggio e di essere aiutato da voi a proseguirlo. Prima però voglio godere un po' della vostra compagnia.
25Ora vado a Gerusalemme, perché devo compiere un servizio a favore dei credenti di quella città. 26Le comunità della Macedonia e dell'Acaia hanno deciso di fare una colletta per aiutare i poveri della comunità di Gerusalemme. 27Hanno deciso così, anche perché era un loro dovere: infatti i credenti ebrei hanno dato ai non ebrei i loro beni spirituali, ed è quindi giusto che questi li aiutino nelle loro necessità materiali. 28Consegnata ufficialmente questa colletta, e finito così il mio compito, andrò in Spagna e passerò da voi a Roma. 29So che verrò da voi con la pienezza della benedizione di Cristo.
30E ora, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l'amore che viene dallo Spirito, vi chiedo di pregare intensamente Dio per me. 31Pregate che io possa sfuggire agli increduli della Giudea e che sia bene accolto l'aiuto che porto ai credenti di Gerusalemme. 32Allora, se Dio lo vuole, verrò da voi pieno di gioia, per riposarmi in vostra compagnia. 33La pace che viene da Dio sia con tutti voi. Amen.
▲ Raccomandazioni e saluti personali
1Vi raccomando la nostra sorella Febe che lavora al servizio della chiesa di Cencre. 2Accoglietela nel nome del Signore, come è bene che si faccia tra credenti, e aiutatela in qualsiasi cosa abbia bisogno di voi. Anch'essa ha aiutato molta gente, e anche me.
3Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori nel servizio di Gesù Cristo. 4Essi hanno rischiato la loro vita per salvare la mia. Non io soltanto, ma anche tutte le comunità dei credenti non ebrei devono esser loro grati. 5Salutate anche la comunità che si raduna in casa loro.
Salutate il mio caro Epèneto che è stato il primo cristiano nella provincia dell'Asia. 6Salutate Maria che ha lavorato molto per voi. 7Salutate Andronico e Giunia, miei parenti che sono stati in prigione con me. Sono molto stimati tra gli apostoli e sono diventati cristiani prima di me.
8Salutate Ampliato che mi è caro nel Signore. 9Salutate Urbano, nostro compagno al servizio di Cristo, e il mio caro Stachi. 10Salutate Apelle che è stato messo alla prova per la sua fede in Cristo. Salutate la famiglia di Aristòbulo. 11Salutate il mio parente Erodione. Salutate quelli della casa di Narciso che credono nel Signore. 12Salutate Trifèna e Trifòsa che lavorano per il Signore, e la mia cara Pèrside che pure ha molto lavorato per lui. 13Salutate Rufo, degno di lode nel Signore, e sua madre che è una madre anche per me. 14Salutate Asincrito, Flegònte, Erme, Pàtroba, Erma e i fratelli che sono con loro. 15Salutate Filòlogo e Giulia, Nèreo e sua sorella Olimpas, e tutti i credenti che sono con loro.
16Salutatevi tra di voi con un fraterno abbraccio. Tutte le chiese di Cristo vi salutano.
Esortazioni finali
17Io vi esorto, fratelli, a tenere d'occhio quelli che creano divisioni e ostacoli tra i credenti, opponendosi all'insegnamento che avete ricevuto. State lontani da loro, 18perché essi non servono Cristo, nostro Signore, ma il loro proprio ventre. Con belle parole e con discorsi affascinanti, ingannano il cuore delle persone semplici.
19È vero che la vostra ubbidienza è nota a tutti, e io quindi me ne rallegro; ma voglio che voi siate saggi per fare il bene e siate puri per evitare il male. 20Dio che dà la pace schiaccerà presto Satana sotto i vostri piedi.
La grazia di Gesù, nostro Signore, sia con voi.
21Vi saluta Timòteo, mio collaboratore, e vi salutano Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti.
22Anch'io, Terzo, che ho scritto questa lettera, aggiungo i miei saluti nel Signore.
23Vi saluta Gaio, che mi ospita: in casa sua si raduna tutta la comunità. Vi saluta Eràsto, tesoriere della città, e il fratello Quarto ( 24).
Lode a Dio
25Lodiamo Dio! Egli può fortificarvi nella fede, secondo la parola di Gesù Cristo che io vi ho annunziato. In questo messaggio Dio rivela quel progetto segreto che per lunghissimo tempo aveva tenuto nascosto. 26Ma ora, per volontà di Dio, questo segreto è stato rivelato con l'aiuto di quel che hanno detto i profeti, ed è stato fatto conoscere a tutti i popoli, perché giungano all'ubbidienza della fede.
27A Dio, che solo è sapiente, a lui per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria per sempre. Amen.
3Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori nel servizio di Gesù Cristo. 4Essi hanno rischiato la loro vita per salvare la mia. Non io soltanto, ma anche tutte le comunità dei credenti non ebrei devono esser loro grati. 5Salutate anche la comunità che si raduna in casa loro.
Salutate il mio caro Epèneto che è stato il primo cristiano nella provincia dell'Asia. 6Salutate Maria che ha lavorato molto per voi. 7Salutate Andronico e Giunia, miei parenti che sono stati in prigione con me. Sono molto stimati tra gli apostoli e sono diventati cristiani prima di me.
8Salutate Ampliato che mi è caro nel Signore. 9Salutate Urbano, nostro compagno al servizio di Cristo, e il mio caro Stachi. 10Salutate Apelle che è stato messo alla prova per la sua fede in Cristo. Salutate la famiglia di Aristòbulo. 11Salutate il mio parente Erodione. Salutate quelli della casa di Narciso che credono nel Signore. 12Salutate Trifèna e Trifòsa che lavorano per il Signore, e la mia cara Pèrside che pure ha molto lavorato per lui. 13Salutate Rufo, degno di lode nel Signore, e sua madre che è una madre anche per me. 14Salutate Asincrito, Flegònte, Erme, Pàtroba, Erma e i fratelli che sono con loro. 15Salutate Filòlogo e Giulia, Nèreo e sua sorella Olimpas, e tutti i credenti che sono con loro.
16Salutatevi tra di voi con un fraterno abbraccio. Tutte le chiese di Cristo vi salutano.
Esortazioni finali
17Io vi esorto, fratelli, a tenere d'occhio quelli che creano divisioni e ostacoli tra i credenti, opponendosi all'insegnamento che avete ricevuto. State lontani da loro, 18perché essi non servono Cristo, nostro Signore, ma il loro proprio ventre. Con belle parole e con discorsi affascinanti, ingannano il cuore delle persone semplici.
19È vero che la vostra ubbidienza è nota a tutti, e io quindi me ne rallegro; ma voglio che voi siate saggi per fare il bene e siate puri per evitare il male. 20Dio che dà la pace schiaccerà presto Satana sotto i vostri piedi.
La grazia di Gesù, nostro Signore, sia con voi.
21Vi saluta Timòteo, mio collaboratore, e vi salutano Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti.
22Anch'io, Terzo, che ho scritto questa lettera, aggiungo i miei saluti nel Signore.
23Vi saluta Gaio, che mi ospita: in casa sua si raduna tutta la comunità. Vi saluta Eràsto, tesoriere della città, e il fratello Quarto ( 24).
Lode a Dio
25Lodiamo Dio! Egli può fortificarvi nella fede, secondo la parola di Gesù Cristo che io vi ho annunziato. In questo messaggio Dio rivela quel progetto segreto che per lunghissimo tempo aveva tenuto nascosto. 26Ma ora, per volontà di Dio, questo segreto è stato rivelato con l'aiuto di quel che hanno detto i profeti, ed è stato fatto conoscere a tutti i popoli, perché giungano all'ubbidienza della fede.
27A Dio, che solo è sapiente, a lui per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria per sempre. Amen.